Mi guardo allo specchio, fantastico più brutta del solito, occhiaie più marcate del solito, eccellente! Provo a nasconderle mettendo un po’ più di fonditinta e speriamo bene. Metto gli occhiali da sole e mi faccio accompagnare a scuola.
Salgo le scale infinite e lui è lì, ossignur, sono passati 2 mesi e sto ancora in fissa con questo qui! Che nervoso! Mi avvicino alla cattedra dei bidelli per farmi il permesso per entrare a seconda ora e solo allora mi rendo conto che per quello è con il prof e che devo parlare. Ok ragazza, stai calma, devi dire solo un paio di parole, non farti prendere dal panico devi solo dire “Prof-permesso-seconda ora” dai è facile. Mi schiarisco la voce per farmi notare e lui si volta verso di me, quegli occhi! Mio dio quei dannatissimi occhi! Così profondi, così belli, mi ci ero completamente persa e dimentico tutto! Quello che devo dire, ogni parola, il mio vocabolario è completamente vuoto, così inizio a balbettare, cercando di non guardarlo “ehm…..io…mi serve….ehm…” “Devi fare il permesso?” mi viene incontro  e sorrido. Eh no! Quel sorriso no! Ho la mente completamente annebbiata, ma che mi succede? Sto odiando questa bellissima sensazione! “Sì” riesco a dire accennando un sorriso.
 Compilo il permesso, con un ansia incredibile, sento i suoi occhi su di me, dai forza devi solo scrivere il tuo nome, il cognome e la classe, allora su inizia, la prima è la E e poi continuo, ci vogliono un paio di minuti ma ce la faccio, con l’imbarazzo ormai alle stelle e consegno il tutto sempre con occhi bassi. “Hai un bel nome” mi dice e va a consegnare il permesso. Quella frase è stata il colpo di grazia, faccio un respiro profondo e mi riprendo finalmente, la campanella suona e io entro in classe.