Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: amanda91    07/03/2014    3 recensioni
"Impossibile. Sei mesi. Sei mesi di convivenza forzata con l’uomo che più ho mal sopportato in tutta la mia misera esistenza, una delle poche persone che trasferendomi a New York non avrei mai sperato di rivedere"
Una storia leggera che vede protagonisti i nostri Damon-Elena in "versione" umana.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
POV DAMON
 
Pochi minuti dopo quando io sono ancora lì come un inebetito il suo cellulare interrompe la quiete dei miei pensieri con una serie di squilli insistenti che disturbano anche il suo sonno. La vedo agitarsi ad occhi chiusi e così lo afferro di istinto per allontanarlo. Il nome di Care appare ad intermittenza sullo schermo illuminato, e non mi lascio certo sfuggire l'occasione di prenderla un pò in giro, non sarebbe da me, così mi dirigo in salotto per non disturbare il sonno di Elena.
"Biondina!!" trillo con euforia attraverso l'apparecchio. La voce squillante, a tratti persino stridula di mia  cugina, tarda di qualche minuto ad arrivare di rimando.
"Damon? cosa ci fai con il cellulare di Elena? lei sta bene? dov'è?" mi sommerge di domande con un tono allarmato che mi diverte sempre da morire.
"Certo sta benissimo ... è a letto ora ...  vuoi che le riferisca qualcosa?"
"A letto?? e tu?che ci fai con il suo cellulare?"
Ridacchio sottovoce, soddisfatto a dir poco. Sta andando in panico.
"Io chiacchiero con te ... ovvio"
"Damon!" mi chiama con rimprovero.
"Dimmi!"
"Perchè diamine hai tu il cellulare di Elena?"
Mi lascio andare sul divano beandomi dello spettacolo telefonico.
"Barbie tranquilla! la piccola Elena dorme come un angioletto ... ha soltanto bevuto troppo"
"E tu perchè eri con lei? Damon stalle lontano e tieni le mani apposto!"
Mi avverte categorica, e mi diverte già soltanto immaginare le sue espressioni severe da moralista rompicoglioni. Dopotutto è una degna compagnia per Gilbert.
"Tranquilla ... detto tra noi: non sono ancora tanto disperato"
"Sei disgustoso"
"E' sempre un piacere chiacchierare con te"
Un sospiro pesante mi avverte dell'umore pessimo di mia cugina. Per questo adoro provocarla, è una buona amica, un'ottima confidente ... ma è una delle persone più ansiose e catastrofiche che abbia mai incontrato.
"Dille che la richiamo domani. Buonanotte"
Attacca ancor prima di darmi il tempo di rispondere, e d'un tratto sono di nuovo nella solitudine buia della mia nuova casa, a ripensare alle parole di stasera, a John ed Elena, ad un passato tanto simile e allo stesso tempo troppo diverso che ci ha da sempre accomunati senza che ce ne accorgessimo.
 
POV ELENA
 
L'ultima cosache ricordo è la luce fioca della mia stanza, il viso rischiarato a sprazzi di Damon, le sue mani che mi sfilano gli stivaletti e mi accompagnano sul cuscino con una delicatezza disarmante. Un silenzio assordante, e la mia testa che gira come una trottola impazzita.
Riapro gli occhi un secondo dopo e non c'è più nulla di tutto ciò, non c'è Damon, non c'è l'oscurità della notte ad abbracciarci entrambi, non c'è il silenzio, né il mio mal di testa. Un raggio di sole mi acceca costringendomi a rigettarmi a letto svogliata. Non ho voglia di alzarmi né di far nulla che sia diverso dallo sprofondare nell'ozio più totale.
La suoneria del mio cellulare mi avverte all'istante che ciò non sarà mai possibile.
"Care!"
"Elena! tutto ok? stai bene? è successo qualcosa?"
La voce intinta d'ansia della mia amica bionda mi lascia basita e perplessa.
"No ... non è successo nulla"
"Perchè mi stai mentendo?"
"Come?" non so davvero di cosa stia parlando. Mi metto a sedere e una fitta alla tempia mi costringere a socchiudere gli occhi. Effetti del post-sbornia maledetto.
"Ieri ti ho chiamata, ha risposto Damon... mi ha detto che eri a letto. Non capisco ... perchè aveva il tuo cellulare?"
Adesso è tutto chiaro. Quel farabutto dev'essersi divertito un mondo a prendere in giro sua cugina facendole credere chissà cosa. Dovrei prenderlo a sberle, ma mi viene soltanto spontaneo sorridere ad immaginarlo beato, al cellulare, a ridere di lei.
"Nulla, nulla - mi affretto a tranquillizzarla prima che esploda d'ansia - ho esagerato con la tequila e siccome è il nuovo barista del locale Ric gli ha ordinato di riportarmi a casa. Devi aver chiamato mentre dormivo"
"Il nuovo cosa?"
"A quanto pare ..."
Faccio da parte il piumone blu notte  per scendere dal letto e mi accorgo di essere ancora vestita. Un flash della sera precedente, di Damon che insiste per mettermi il pigiama e di me, talmente imbarazzata che mi rifiuto categorica. Non volevo che mi toccasse.
"Sicura che non ha allungato le mani?" insiste Care, fidandosi ben poco di suo cugino. Beh, come biasimarla ...
"Da quello che ricordo è stato un perfetto gentiluomo"
"Devi avere ben pochi ricordi e per di più falsati. Mio cugino non è un gentiluomo"
"Allora devo fargli talmente ribrezzo da non aver pensato di approfittarne"
La biondina sospira, e posso solo immaginarla mentre formula qualche pensiero dei suoi, strambo e stravagante.
"Non dirlo nemmeno per scherzo! tu sei bellissima"
"Guarda che non ho bisogno di essere consolata... e poi tu sei di parte, non vale!"
Sento a malapena il campanello della porta suonare e ricordarmi dell'appuntamento preso con Bonnie ieri per studiare stamani insieme a casa. Non ho nemmeno il tempo di una doccia ... maledette sbornie del venerdì sera.
"Ehi Care devo scappare! E' arrivata Bonnie. Ci sentiamo domani?"
"Certo - squilla con la sua solita allegria contagiosa - ti aspetto a Parigi! E' bellissima"
"Dopo la laurea vediamo" acconsento prima di mettere giù e fiondarmi alla porta.
La mia bellissima amica stretta nel suo cappotto porpora mi osserva per un attimo stranita prima di chiedermi preoccupata se vada tutto bene.
Effettivamente dai capelli sfatti e i vestiti sgualciti della sera prima non si direbbe che me la stia passando granché, per non parlare delle palpebre pesanti che immagino siano accompagnate da un paio di occhi rossi e gonfi.
"Semplice post-sbornia. Facciamo colazione e ti spiego"
Le faccio spazio fino al salotto, il cuore della mia piccola casa in un ambiente unico che lo collega al piccolo cucinino addobbato alla meglio perchè sembri il più accogliente possibile. Man mano che ci avviciniamo alla cucina è forse lei la prima ad accorgersi di un plun cake rosato e dall'aspetto invitante sul tavolino, giusto un attimo prima che lo veda anch'io per rimanere interdetta a chiedermi da dove ne sia uscito.
Un bigliettino sul legno lì affianco attira la nostra attenzione, ma Bonnie mi anticipa nei gesti afferrandolo per prima per leggerlo ad alta voce.
"La macchinetta del caffè è pronta, il plun cake è appena sfornato. Colazione post sbornia tutta per te... ma non farci l'abitudine. Damon"
Alza i grandi occhi neri su di me che le sfuggo voltandole le spalle per accendere il gas sotto la caffettiera. Non voglio si noti il lieve rossore che mi imporpora le guance, o il sorriso disobbediente che mi tira verso l'alto le labbra. Non voglio si capisca quanto questo semplice e piccolo gesto mi sia entrato nel cuore.
"Ma è ... adorabile!!" commenta sorpresa la brunetta, non sapendo quanto sia vicina alla verità. O forse ne rimane lontana, e sono soltanto io a vedere un qualcosa che non esiste: un Damon inedito che ha tutta l'intenzione di irromperci davvero nella mia vita. C'è del buono in lui, c'è gentilezza, candore, e attenzione per me... e se anche fosse? Potremmo quasi diventare amici ... ma mai nulla di più. Si, giusto ... dev'essere così anche per lui.
"Visto che è ospite a casa mia questo è il minimo che possa fare"
Liquido così il suo gesto agli occhi della mia amica, con una scrollata di spalle e lo stomanco pronto a fare razzie.
"Tecnicamente non è ospite... paga l'affitto come te"
"Vabbè fa lo stesso"
"Sono proprio curiosa di conoscerlo sai?"
"Non ti perdi nulla"
Le porgo una fetta di dolce invitandola a sedere sullo sgabello insieme a me, e lei non si fa pregare.
"Ma se hai detto che è bellissimo!" ribatte prima di addentare con fame la sua porzione. Un'espressione sorpresa ci accomuna nell'assaggiare l'ottima colazione.
"Cavolo! Ma l'ha fatto lui?"
"Penso di si ... a quanto so in Italia faceva il cuoco"
"E' un uomo pieno di sorprese" ridacchia.
Già, un uomo pieno di sorprese ... la prima delle quali è proprio lui. Una sorpresa splendida, oserei, ma questo lo tengo gelosamente per me.
 
Pranzare non è mai stato tanto dolce dopo quattro ore di studio ininterrotto e di pensieri da scacciare prontamente all'occorrenza. Adesso che siamo qui con il nostro bel piatto di spaghetti al pomodoro e i libri chiusi e seppelliti ai piedi del divano posso dirmi finalmente appagata.
Come sempre ho cucinato in più, infondo io e la misura siamo due poli opposti, solo che stavolta non ho gettato il rimanente in pattumiera come mio solito ma mi sono premunita stupidamente di conservarlo al caldo per quando Damon tornerà, se tornerà per un orario decente e se non avrà già mangiato. Preoccuparsi della dieta di Damon, sbagliatissimo, me ne rimprovero per l'ennesima volta in questi giorni mentre Bonnie divora il suo piatto.
"Ma secondo te se dico al professor Shane che lo trovo incredibilmente affascinante ... mi abbona tutta la parte della letteratura inglese? la odio"
Sospira sconsolata, ma io sono più preoccupata per la sua cotta che per il nostro esame a dirla tutta.
"E' inquietante Shane!"
"E' soltanto un poeta ... incompreso. Tutti i migliori lo erano in vita"
"E' represso Bonnie - le faccio presente disgustata - ti prego guarda le studentesse come se non vedesse una donna da vent'anni!"
La giovane mi fissa contrariata.
"Io lo trovo bello, intelligente, sensibile..."
"Parlavate di me?" la domanda palesemente ironica ci arriva alle spalle dall'ingresso mettendo fine all'istante alla nostra fantasiosa discussione.
Vedo Bonnie osservarlo, notevolmente colpita. Non si può certo dire che Damon passi inosservato, né che non sia oggettivamente bellissimo, anzi di una bellezza indiscussa e magnetica. Ci metto un pò a trovare il coraggio di voltarmi anch'io,ed è proprio nell'esatto istante in cui giro il viso per incontrarlo che lui mi sorprende allungando una mano in una carezza leggera e forse scherzosa sulla nuca. Resto immobile, in balia di quel tocco lungo soltanto un attimo.
"Come stai?" domanda apprensivo. Delle mille anime di Damon questa è quella che preferisco, che mi lascia basita ogni volta.
"Meglio"
Gli sorriso inerme, e l'apprensione lascia i suoi occhi che si colorano di malizia mentre si rivolge alla mia amica seduta  accanto a me ancora con il suo piatto in mano, raggomitolata sul divano.
"Elena, non mi presenti la tua amica?"
"Lei è Bonnie. Bonnie ... Damon, il mio coinquilino"
Non aspetta nemmeno che la ragazza allunghi la mano, si accomoda sulla spalliera del divano alle mie spalle rivolgendosi direttamente a me.
"Avresti potuto presentarmela, cercavo giusto una guida alla città"
Alza soltanto un angolo della bocca mentre sorride, riconosco all'istante quel sorriso, ironico e sfrontato.
"Attenzione Bonnie, questa è la faccia del "quasi quasi mi ci butto a capofitto" un paio di minuti e potrebbe saltarti addosso"
"Conosci la mia faccia del "quasi quasi mi ci butto?" ... mi sorprendi tesoro! cercavo soltanto di fare conversazione"
"Non hai nessun altro con cui conversare?"
Cerco di liquidarlo infastidita. Conosco già le sue intenzioni, a differenza di Bonnie che ora ci fissa confusa.
"In realtà no visto che la mia ultima guida l'hai fatta fuggire a gambe levate" mi rinfaccia fastidiosamente calmo. Riesce a farmi passare da uno stato di tolleranza minima nei suoi confronti ad uno di totale odio con una velocità spropositata.
"La tua "guida alla città"  - mimo con le dita - faceva le fusa sul mio divano"
"Nostro divano"
"Se hai fame c'è della pasta sul tavolo, sennò vai a cercare guide altrove" sorrido acida.
"Se non incontro altre giovani represse in preda ad attacchi di alcolismo alle quali badare ..."
Al limite della sopportazione gli tiro una gomitata di soppiatto. Appena in equilibrio sulla spalliera rischia di cadere, sul mio viso compare un sorrisino divertito, sul suo un finto broncio risentito. Bonnie ride ora più a suo agio in questo inedito quadretto.
"Se non hai fame sparisci" gli ripeto ancora indicandogli il piatto al caldo per lui.
"Che carina che sei - mi friziona i capelli con energia finendo per scombinarli più di quanto non lo siano già - infondo lo so che mi vuoi bene"
Con un cenno di intesa ad una Bonnie divertita si precipita di là e afferra piatto e forchetta. Mi risistemo i capelli alla meglio ignorando totalmente il suo geto.
"Com'è?"
"Pessima"
Sbuffo. Altri cinque mesi e venticinque giorni di convivenza con quest'uomo penso che mi manderanno al manicomio.
"Parla il boss della cucina italiana"spiego alla mia amica, ben attenta a farmi sentire anche, e soprattutto, da lui.
"Ti sento! non sono il boss della cucina italiana ma la tua pasta fa schifo lo stesso"
"Per questo hai già finito il piatto?" gli faccio presente orgogliosa.
"E' la fame tesoro!"
In preda al fastidio più totale afferro un cuscino e glielo scaglio addosso, ma lui lo scansa con un'agilità felina e afferrandolo me lo tira in piena faccia. Boccheggio allibita.
"Damon Salvatore sparisci dalla mia vista prima che ti ammazzo!!" lo minaccio a denti stretti sotto le risate di Bonnie e il suo sorriso fastidiosamente contento e sicuro di sé.
Per mia fortuna dopo qualche minuto scompare davvero.
"Ok - bisbiglia la mia amica non appena siamo finalmente sole - forse adorabile non è la parola giusta, ma è ... sicuramente un gran bel pezzo di manzo!"
"Ti prego, è un deficiente!!" roteo gli occhi osservando anche lei con malcelato fastidio.
"Elena!! - il richiamo gridato di puro terrore di Damon mi coglie alla sprovvista facendomi sobbalzare di paura - vieni qui!"
Mi scambio un'occhiata preoccupata con la mia amica prima di precipitarmi verso la fonte di quelle urla, nel piccolo bagno azzurro nascosto in fondo al corridoio.
"Che c'è?"
Lo trovo così, nel bel mezzo del bagno, immobile ad osservare un punto imprecisato nel quale io non vedo assolutamente nulla di strano.
"Ci sono capelli ovunque in questo bagno - ne afferra uno a caso da terra sventolandomelo sotto il naso - e a giudicare dalla lunghezza non sono miei"
Alzo un sopracciglio "Che vuoi da me? ho fatto lo shampoo. Oggi tocca a te pulire" incrocio le braccia al petto.
"Io odio i capelli, non pulirò il bagno in queste condizioni!"
Mi punta l'indice contro come ad accusarmi di chissà cosa.
"Anche tu hai i capelli"
"I miei capelli non inondano il pavimento ogni volta che faccio una doccia"
"Perchè sono corti ... non li taglierò di certo perchè ti fa schifo pulire il bagno" gli faccio notare allibita.
"Io non lo pulisco!"
"Io ti caccio fuori"
"Io pago come te, sono affittuario, non ospite"
Mi fissa ora con una malcelata soddisfazione negli occhi che mi manda su tutte le furie.
"Io ripulisco il bagno dai miei capelli se tu impari a scaricare quando fai pipì"
Spalanca la bocca sbigottito.
"Io scarico quando faccio pipì!"
"Beh ieri sera te ne sarai dimenticato perchè stamattina ti assicuro che c'era della pipì nel water!"
"Per quanto ne so puoi averla fatta anche tu stanotte e te ne sei dimenticata vista la sbornia di ieri sera!"
Sgrano gli occhi sbuffando di rabbia"Non l'ho fatta io!"
"Beh nemmeno io!" controbatte, guardandomi fisso, e non posso non notare l'azzurro e la moltitudine di sfumature che gli colorano le pupille di cielo  e di mare. Solitamente i suoi occhi sono in grado di addomesticarmi in un minuto, o almeno lo erano ... ma non oggi.
"Damon ... vaffanculo!"
Mi osserva qualche istante, inarca le sopracciglia. Vedo con chiarezza la pelle color latte della fronte ripiegarsi, un attimo dopo distendersi di nuovo.
"Che diavolo centra ora?" ride. Ride di me, senza alcun contegno, senza nasconderlo, semplicemente divertito. Illumina di riflesso tutto il resto, o almeno ci riesce con me.
Respiro a fondo "Centra sempre" gli spiego con un'alzata di spalle, mentre la rabbia scema e gli regalo un sorriso.
Saranno mesi lunghi, lo so, eppure in un attimo mi viene da sperare che non passino poi così in fretta.
 
 
 
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: amanda91