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Autore: sunshine_23    07/03/2014    0 recensioni
Una bomba ad orologeria.
Il cuore batte forte, ma non è amore.
Il respiro manca, ma non è meraviglia.
È paura. Ansia. Rabbia.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una bomba ad orologeria.
Penso non ci sia modo migliore di descrivermi in questo momento.
Sento di star per esplodere.
Il cuore batte forte, ma non è amore.
Il respiro manca, ma non è meraviglia.

È paura. Ansia. Rabbia.
Vorrei sbattere la testa contro il muro.
Sono arrabbiata. Non so cosa mi prende e la situazione mi pesa, non poco.
Mi sono circondata sempre e solo di me stessa, quasi come potessi proteggermi da sola, crearmi un guscio, una corazza, all’interno della quale solo pochi potevano entrare.
Però devo aver dimenticato la chiave per uscirne.
Ho sempre avuto un grande problema a sentirmi a mio agio con le persone che mi circondano.
È come se mi sentissi sempre ignorata, giudicata. Forse perché la prima a giudicare ogni singola mia mossa sono sempre io, prima degli altri.
È questo uno dei miei limiti: pensare sempre di essere sbagliata, di sembrare ridicola, poco adatta.
È questo che mi impedisce di lasciarmi andare come vorrei.
A volte mi chiedo perché farsi tanti problemi quando potresti fregartene di tutto e tutti ed essere te stessa.
Già, ma quale me stessa? Questa sono io: una ragazza timida e insicura, cresciuta in un ambiente fin troppo maturo per la sua età, che è stata sempre condizionata dal desiderio di spiccare in mezzo alla folla, ma che ogni volta che si guarda allo specchio avrebbe voglia di prendere una gomma e ricominciare a disegnare tutto da capo.
Sono quella ragazza che non riesce ad esprimere quella miriade di sentimenti che le esplodono dentro, che vorrebbe essere felice e sprizzare gioia da tutti i pori, ma che riesce solo a rimanere in silenzio.
E mi infastidisce che gli altri pensino che mi diverta ad essere così, che non facciano altro che ricordarmi di quanto parli  poco, di quanto sia magra, di quanto potrei interessarmi di più di quello e di quell’altro; perché nessuno capisce che per quelli come me la strada si fa ancora più ripida, che il peso da trascinarsi dietro è ancora più grave, che forse basterebbe solo un po’ di incoraggiamento.
Perché sempre più spesso sono convinta che mi sentirei meglio se qualcuno mi dicesse: “Vedrai che passerà!”. Può sembrare una cosa banale, ma non lo è.
In questo periodo ho pregato tanto per due cose in particolare: la salute e le persone giuste accanto a me.
Mi sono talmente spaventata e convinta di star male, che ormai è diventata una routine.
Non voglio farci l’abitudine.
Mi sono resa conto che meno ci penso, meglio sto, ma non posso smettere di pensare.
Posso distrarmi, trovare la compagnia giusta e ripetermi che tutto andrà per il meglio.
È diventato un po’ il mio mantra negli ultimi mesi: “è tutto ok, è solo la tua testa, tu stai bene!” ripeto ad ogni passo che faccio.
Voglio tornare alla vita che facevo prima, senza pensieri.
Quando non dovevo uscire di casa con mille ansie addosso perché sapevo che in qualsiasi posto fossi diretta mi sarei sentita male;
Quando non dovevo inventare mille scuse quando le mie amiche mi chiedevano di uscire.
Però sapete una cosa? Non ho smesso di fare tutto ciò e non voglio smettere.
È diventata una sfida: convincere la mia testa che può superare tutto questo.
Continuare a fare tutto quello che facevo prima e prima o poi ritornerà tutto come una volta.
La salita è sempre più dura, ma dicono che poi il panorama sarà mozzafiato.
E allora, se il cuore batterà forte, non sarà più paura, ma solo amore.
E allora, se mancherà il respiro, ne sarà valsa la pena.

 

  
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