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Autore: telesette    07/03/2014    0 recensioni
Lei Wulong (dall'universo di "Tekken") e Chun Li (dall'universo di "Street Fighter"), insieme in questo cross-over per sventare un importante traffico di droga a livello internazionale.
Riusciranno i due prodi agenti, esperti di arti marziali, a scovare il genio criminale che gestisce la produzione e la vendita di un micidiale derivato oppiàceo, meglio noto come "Polvere del Drago"?
Per arrivare al boss finale, i due dovranno sostenere una serie di violentissime sfide: inseguimenti, scontri a fuoco, combattimenti all'ultimo sangue e...
Genere: Azione, Generale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Lei Wulong
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Nel frattempo, Chun Li e Ginzo erano occupati a darsele di santa ragione.
Chun Li era abituata a contrastare la mole e la robustezza degli avversari, opponendo quasi altrettanta forza fisica, e tuttavia Ginzo non era il solito bestione grande e grosso. Oltre alla resistenza dei suoi muscoli, infatti, era dotato di una tecnica ed una velocità da non sottovalutare. La bella lottatrice era furiosa per la sconfitta subita contro Tan, che le bruciava ancora come una ferita aperta, e di fatto combatteva per dimostrare a sé stessa di non avere rivali al mondo.

- Combatti come una vera stupida - osservò Ginzo, bloccandole un micidiale calcio con una semplicità inaudita. - Che pensi di ottenere, con tutta questa rabbia? Spiegamelo!

Sempre più incollerìta, Chun Li insistette nell'attaccare rabbiosamente e alla cieca.
Più volte Ginzo si chiuse volontariamente in difesa, cercando più che altro di dimostrarle come la sua tecnica fosse prevedibile e scontata, accusando ottimamente ogni singolo colpo dell'avversaria. Era ovvio che i calci e i pugni di Chun Li non erano affatto "carezze", dotati com'erano di incredibile potenza e velocità, ciononostante Ginzo era in grado di contenere quella furia scatenata col minimo dei movimenti.
Era un guerriero esperto, molto più calmo e coscienzioso di quanto l'aspetto lasciasse intendere, e il suo modo di combattere variava a seconda della situazione e dell'avversario. In quel momento, infatti, stava lasciando sfogare a più non posso Chun Li per verificare la sua effettiva resistenza.
Pan Quan gli aveva dato precise istruzioni in merito.
Chun Li era l'erede di sangue di Xiao Gong Ren, un'eredità che lei si ostinava a non tenere assolutamente in considerazione, e solo combattendo era possibile far sì che la Principessa del Drago prendesse finalmente coscienza dei suoi veri poteri a lungo sopìti.

- Ti stai prendendo gioco di me, per caso? - esclamò d'un tratto la guerriera, una volta resasi conto che Ginzo stava trattenendo la sua forza nel limitarsi alla sola difesa.
- Sto aspettando che tu mi faccia vedere di cosa sei veramente capace!

Ciò detto, Ginzo oppose un solido blocco con tutte e due le braccia incrociate sul petto. Chun Li barcollò visibilmente, come se avesse colpito un muro di mattoni, tuttavia recuperò subito l'equilibrio e concentrò tutta l'energia possibile per "spezzare" una volta per tutte la guardia di quell'energumeno.
Purtroppo per lei, il corpo di Ginzo era una vera e propria corazza naturale di muscoli.
Nessuna apertura.
Nessun punto debole.
Per quanto calciasse a raffica, nel tentativo di sfondare le sue difese, Chun Li non riusciva a mettere a segno neanche un colpo in grado di impensierire quel gigante solido come la roccia.
Ormai stufo di giocare, Ginzo bloccò il piede di Chun Li con la sua mano possente e con l'altra le sferrò una sberla in pieno volto.
Non era un colpo molto duro, tranne che per l'orgoglio, e di fatto Chun Li lo accusò bene rispondendo con una sforbiciata al volo e due calci al volto consecutivi.
Un uomo normale si sarebbe ritrovato con la faccia praticamente distrutta.
Ginzo invece, ignorando il rivolo di sangue che prese  colargli dal mento, afferrò ancora una volta
la gamba di Chun Li mentre questa era ancora in aria. Chun Li ebbe appena il tempo di sgranare gli occhi con disappunto che, investendola con un pugno all'altezza del torace, Ginzo le tolse completamente il fiato scaraventandola a terra in modo quasi automatico.
Rifiutandosi di cedere, Chun Li cercò di rimettersi in piedi con uno scatto di reni.
Purtroppo il pugno di Ginzo, sebbene questi stesse trattenendo buona parte della sua forza, era riuscito a scuoterla fin dentro le viscere facendola boccheggiare per l'improvvisa mancanza d'aria.

- Allora - esclamò il gigante calmissimo. - Adesso cominci a capire, perché Tan ti ha ridotta in quello stato?
- Sta... Sta zitto - mormorò l'altra, tenendosi il busto dolorante.
- Forza e potenza non bastano, renditene conto una buona volta - sottolineò Ginzo impertérrito. - Anche se ti rifiuti di ammetterlo, non riuscirai mai a danneggiare i miei muscoli con le tue sole tecniche di base... Vuoi capire o no che devi dimenticare te stessa, per oltrepassare i tuoi limiti e batterti al massimo delle tue capacità!
Prendi questooo!

Ormai accecata dall'ira, Chun Li si avventò contro Ginzo per l'ennesima volta.
Agli occhi del gigante, era come una bambina che cercava di aggredire un adulto senza un briciolo di logica.
La storia andò avanti per circa un paio d'ore, senza importanti variazioni sul tema, con l'unico risultato che Chun Li era sempre più stanca e stremata mentre Ginzo sembrava non risentire alcuna fatica.

- Ora capisco perché Tan ti ha risparmiato la vita - esclamò Ginzo sprezzante. - Posso immaginare le risate che si sarà fatto, se pensavi di metterlo in difficoltà con questa specie di pagliacciata!
- Razza di...

Pure stringendo i denti, Chun Li si rese conto di essere sfinita.
Si stava verificando una situazione a dir poco anàloga a quella già vissuta: lei che soccombeva, davanti a un avversario apparentemente invulnerabile...
Perché non era riuscita a battere Tan?
Perché non riusciva a battere Ginzo?
Che cosa le mancava, se pure stava spingendo il suo fisico oltre i limiti imposti dalla natura stessa.

- Cos'è, sei già stanca? - rintuzzò il gigante impietoso. - Vuoi farmi credere che è tutta qui la tua rabbia... Davvero patetico!

Chun Li cadde in ginocchio, rifiutandosi però di crollare del tutto, respirando avide boccate d'aria nel tentativo di recuperare la solita lucidità.
La vista era appannata.
I muscoli delle gambe e delle braccia, tesi e doloranti come non mai, che sembravano quasi in procinto di spaccarsi.
Non era più in grado neppure di pensare, avendo bruciato tutte le sue energie, e il fuoco del suo sguardo era ridotto ad una debole fiammella in fondo alle pupille.
Ginzo troneggiava su di lei, dall'alto della sua grottesca statura, più o meno come le era sembrato Tan al momento di sferrare il colpo definitivo.
Ma Ginzo non era Tan.
Il colpo "decisivo" non sarebbe mai giunto a ferirla, e tuttavia Chun Li non poteva accettare una simile conclusione una seconda volta.
Aveva paura.
Paura di non farcela.
Paura di ritrovarsi di nuovo in quel misero stato di impotenza in cui Tan l'aveva precipitata.
Né la sua rabbia o il suo risentimento, né tantomeno la sua tecnica offensiva collaudata, potevano avere ragione di quel grosso gigante nerboruto.
Non aveva più energie sufficienti, neppure per reggersi in piedi.
Le parole di Ginzo erano più dolorose di qualsiasi pugno, andando a rimettere in discussione anni e anni di allenamento durissimo, e il combattimento sembrava giunto alla sua effettiva conclusione.
Fu proprio in quel momento, però, che accadde qualcosa.
Chun Li aveva smarrito quasi del tutto la propria lucidità ma, mentre con Tan la paura aveva finito per impossessarsi di lei, l'annullamento di coscienza pareva aver finalmente rimosso i sigilli che ne limitavano la forza...
L'attimo dopo, Ginzo realizzò che l'altra si stava svegliando.

 

continua )

   
 
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