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Autore: telesette    13/03/2014    0 recensioni
Lei Wulong (dall'universo di "Tekken") e Chun Li (dall'universo di "Street Fighter"), insieme in questo cross-over per sventare un importante traffico di droga a livello internazionale.
Riusciranno i due prodi agenti, esperti di arti marziali, a scovare il genio criminale che gestisce la produzione e la vendita di un micidiale derivato oppiàceo, meglio noto come "Polvere del Drago"?
Per arrivare al boss finale, i due dovranno sostenere una serie di violentissime sfide: inseguimenti, scontri a fuoco, combattimenti all'ultimo sangue e...
Genere: Azione, Generale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Lei Wulong
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Chun Li non era tipo da accettare una sconfitta.
Sia in allenamento che in competizione, lottando contro gli amici Ryu e Ken o contro i più letali combattenti della Shadoloo al soldo del vile Bison, si era ormai abituata a combattere seguendo ciò che le aveva inculcàto il suo primo maestro Gen.

- "Combattere per vivere, vivere per non morire"...

La vita era lo scopo principale delle arti marziali, l'essenza stessa del combattimento, l'unico vero motivo per cui lottare.
Non la vanità, la gloria o l'esaltazione della propria forza.
Combattere significava: proteggere la propria vita e quella degli altri, vincere le proprie paure, e fortificare lo spirito assieme al corpo.
Chun Li credeva fermamente nei suoi mezzi, così come continuava a ripetersi di essere la donna più forte del mondo, e perdere contro Tan aveva messo in discussione tutte le sue convinzioni.
Ora Chun Li stava perdendo, ma non capiva perché.
Se le parole di Ginzo corrispondevano alla verità, perché non riusciva neanche a reagire?
Perché la volontà che da sempre sosteneva le sue azioni, facendo di lei una vera guerriera, non bastava più a darle la vittoria?
Ombre e dubbi si agitavano nell'animo della ragazza, cercando disperatamente altra forza per rinvigorire il suo corpo esausto, e l'unica cosa concreta era un dolore lancinànte in ogni centimetro del suo corpo.
Il bruciore dei lividi e delle lesioni le rammentava quasi parte della sua infanzia, sotto la guida severa di Gen e delle sue lezioni, quando quasi non le riusciva più di rialzarsi per via dei colpi che il maestro non esitava a sferrarle nel suo primo vero combattimento...

***

- Non ci siamo, Chun Li - esclamò Gen stizzìto. - Non c'è convinzione nei tuoi colpi, devi essere più decisa!
- Ma io...
- Smettila di pensare, agisci - ordinò secco l'altro, sferrandole un ennesimo manrovescio.

Ovviamente Gen aveva i suoi buoni motivi, per infierire così sulla figlia del suo migliore amico.
Chun Li era una bambina con un carattere molto forte, ma spesso incostante, e con la sua eccessiva durezza Gen tentava di darle più di uno stimolo a non perdere di vista lo scopo dell'allenamento.
Solo quando si è alle strette, e il corpo è esausto per lo sforzo, è allora che emerge la vera natura di un combattente.
Nonostante avesse solo dieci anni, Chun Li era già in possesso di una tecnica ed uno stile alla pari con quello di molti marzialisti più grandi ed esperti. Era ancora piuttosto lontana dalla lottatrice che sarebbe diventata in seguito, come dimostravano le incertezze e varie imperfezioni nei movimenti, tuttavia Gen guardava con grande sollievo a come era in grado di rialzarsi ogni volta.
Pur quasi senza fiato, con le braccia e le gambe che le facevano un male cane, la piccola Chun Li era sorretta da un cuore orgoglioso e dalla sua incredibile determinazione.
Era difficile, ma non impossibile.
Anche quando il pugno di Gen la investiva in pieno, facendola boccheggiàre per la durezza del colpo, poteva sempre attutìre il dolore allo stomaco con la resistenza del muscolo addominale. Se le braccia si appesantivano, non doveva far altro che chiudersi in guardia ed alleggerire quanti più colpi possibili del maestro con la reattività istintiva dei riflessi. Se un colpo era inevitabile, oltre ad accusarlo, poteva anche cercare di opporne uno a sua volta sulla stessa linea di tiro...

- Bene, molto bene - commentò Gen soddisfatto, sfregandosi la guancia dolorante. - Quando vuoi, combatti proprio come una piccola tigre... Ma che dico? Hai fuoco nelle vene, Chun Li, il fuoco di un vero drago!
- Dai, mi prendi in giro!

Gen scosse il capo.

- Rammenta bene una cosa, piccola - mormorò serio. - Tu puoi fare qualunque cosa: hai così tanta energia dentro, forse più di quanto tu stessa possa persino renderti conto, devi solo tirarla fuori...
- Ma come faccio?
- Con il cuore - concluse Gen. - In combattimento, così come nella vita, il cuore racchiude tutta la forza di cui abbiamo bisogno; impara ad attingere l'energia della vita e il cuore ti verrà sempre in aiuto!

***

- "Il cuore mi verrà sempre in aiuto"...

Ripetendosi mentalmente le parole del maestro, ora che non le rimaneva quasi neppure la forza di respirare, Chun Li chiuse gli occhi e si concentrò solo sul cuore che le batteva nel petto.
Ogni singolo battito era come un ritmo rapido e regolare.
Chun Li avrebbe anzi giurato di vederlo, sullo schermo della sua mente, rosso e pulsante come non mai.
Non poteva vincere Ginzo da sola.
Né con la forza né con la tecnica.
Ginzo e Tan erano di gran lunga più forti della media degli avversari, più o meno come Bison, perciò non era possibile tener loro testa coi soliti sistemi.
Respiro.
Un silenzio di vita, quando logica e ragione scompaiono, e l'anima di un guerriero che attende solo di uscire fuori ruggendo.
Quello non era il suo solito respiro, bensì quello di una creatura molto più grande e più forte di lei.
Anche se non sapeva né avrebbe mai saputo come spiegarlo, Chun Li sentiva come di "risvegliarsi" da un sonno molto lungo e molto profondo.
La stanchezza era scomparsa.
Il dolore era scomparso.
Ogni debolezza legata al suo corpo umano era improvvisamente svanita, facendo scorrere nelle sue vene incredibili quantità di energia vitale come l'acqua di una cascata ribollente, tanto che persino il suo corpo pareva avvolto da una sottile nebbiolina fumosa di colore azzurro.
Ginzo percepì la minaccia, tendendo i muscoli e i nervi fino allo spasmo, pronto a contenere l'improvviso cambiamento nell'aura della sua avversaria.
Ma quando Chun Li riaprì gli occhi, nei quali ardevano il fuoco e le fiamme della rinascita, persino il nerboruto gigante ebbe un sussulto.
Quella dinanzi a lui non era più una donna, bensì un diavolo oppure l'incarnazione stessa del demonio.
E prima che potesse anche solo rendersene conto, costei si lanciò all'attacco, come un fulmine atto a squarciare il cielo con incontenibile potenza distruttiva.

- Hyakuretsukyaku!

Ormai in preda ad una straordinaria esplosione di energia, Chun Li scaricò il suo calcio più micidiale contro Ginzo. Questi cercò invano di contenerlo, opponendo il solido blocco delle braccia, ma stavolta l'impatto fu così violento e devastante che i muscoli del gigante rilasciarono ovunque forti spruzzi di sangue.
Con il suo calcio, Chun Li gli aveva appena fatto esplodere i capillàri.
Ginzo non ebbe neppure il tempo di urlare per il dolore che, sotto una pioggia interminabile di calci, Chun Li era passata a sfogare tutta la collera della creatura mitologica che si era appena svegliata in lei.
Dopo secoli di attesa, dalla leggendaria principessa Xiao Gong Ren, il drago si era finalmente risvegliato nel corpo e nel sangue della giovane lottatrice.
Ora Chun Li combatteva perlopiù inconsciamente, senza neppure rendersi conto che Ginzo non era un vero nemico, e solo il provvidenziale intervento del Venerabile Pan Quan Yu le impedì di uccidere il gigante sconfitto.

- Jiěfàng Línghún - urlò il vecchio, opponendo contro l'aura di Chun Li tutta la propria energia spirituale attraverso il palmo della mano aperta. - Tecnica della Liberazione delle Anime !!!

Nell'attimo in cui Pan Quan bloccò il pugno mortale di Chun Li, i corpi di entrambi furono attraversati da grossi fasci di energia elettrica. E due gigantesche figure serpentine sopra le loro teste, vagamente rassomiglianti all'immagine del drago scolpita sul bassorilievo, parvero avventarsi l'una contro l'altra con gli immensi corpi squamosi e urla animalesche a dir poco raccapriccianti.
Malgrado tutta la sua esperienza, perfino Pan Quan uscì stremato dal confronto.
Tuttavia la tecnica ebbe l'effetto sperato.
Chun Li si accasciò in ginocchio, riprendendo pian piano conoscenza e lucidità, cosicché la frenesìa del Drago la abbandonò lasciandola come svuotata.
Avendo liberato solo una parte dello spirito del dragone, e non essendo ancora in grado di dominarlo completamente, Chun Li non era certo nello stato fisico e mentale che aveva consentito alla sua antenata di sterminare da sola l'intero clan di Fu Xue Wang.

- Notevole - esalò appena il vecchio, ansimando per lo sforzo sostenuto. - Sì, davvero notevole, non c'è che dire!

 

continua )

   
 
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