Serie TV > Braccialetti rossi
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Autore: Liizzie    07/03/2014    2 recensioni
Avete presente quella sensazione in cui tutto è finito? in cui tutto non avrà più un'inizio? beh così pensavo fosse. tutto era cambiato, tutto era diverso, mi mancavano i miei 'braccialetti' ma non quelli che portavo al polso, ma quelli che portavo nel cuore. Il mitico Davide, Vale il ragazzo dal'animo sensibile, Cris, la persona con cui ho imparato ad amare, Toni, Il bambino dalle mille parole, dai mille pensieri che si intrecciavano come una treccia ed infine Rocco, il mitico Rocco, il bambino che mi è stato accanto fino alla fine.
Questo è un continuo dei braccialetti rossi, se vi ho incuriosito passate. (è visto dal punto di vista di Leo)
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leo, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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To be continued...
                                                                    
 
 
1.I'm not "normal"


Il vento si infrangeva contro la finestra di vetro dell'ospedale. I miei occhi emanavano paura e tristezza.
Ormai era un anno che non vedevo più i miei amici, i famosi braccialetti rossi, si, da quando avevano lasciato l'ospedale, mi erano venuti a trovare le prime settimane.. E poi.. E poi tutti ci siamo perduti, ognuno per la sua strada.
Ormai ero solo in quell'ospedale, Nicola era morto pochi mesi fa, l'ictus non era stato gentile con lui e aveva deciso di fargli lasciare questo mondo ostile, farlo passare per la piscina di Rocco e poi andare a trovare davide in paradiso(o qualunque cosa ci sia stata dopo).
Al suo funerale fu l'ultima volta che rividi i ragazzi, per tutti noi non c'era più motivo di stare insieme. C'erano già stati dei risentimenti su quello che provavamo uno per l'altro dopo la morte di Davide, pensavamo che non c'era più un motivo valido per continuare la nostra amicizia, ma poi siamo rimasti, per lui, per intraprendere quei sogni che lui non era arrivato a compiere, perchè se ne era andato troppo presto. Dopo la morte di Nicola loro avevano smesso di venirmi a trovare.
L'ultima che vidi fu Cris, mi disse che non c'era motivo di continuare ad amarci e che lei aveva ormai cambiato vita, 'una persona normale' mi disse, come se io non lo fossi, ma in fondo aveva ragione, penso che noi con il cancro o con la leucemia non possiamo essere considerate persone 'normali'. Sempre se noi con la parola 'normali' intendiamo una persona che va al cinema ogni sabato, che non ha nessuna forma di malattia, che ha un/a fidanzato/a, che esce con gli amici, che va a scuola o che diventa popolare o inversamente uno dei quei nerd esageratissimi.
Dopo quelle parole di Cris me la sono presa e sono scappato, ho preso il mio pass, il pass per il sole ricordate? Quello con cui uscivamo in passato per vedere il sole ed abbronzarci e sono uscito, uscito da quell'ospedale, più che altro, uscito da quell'ammasso di cemento dove ormai vivevo da quando avevo 14 anni. Mi sono preso gli occhiali da sole gialli, quelli di Davide, quello che gli avevo regalato quando sono andato in terrazza con lui e Tony, il giorno del sole. Come scordarsi quei momenti? E sono uscito fuori chiudendo gli occhi e cercando di scordare tutto. Beh, non dilunghiamoci troppo su questo incontro con Cris, preferirei dimenticarlo.
Subito prima di Cris mi era venuto a trovare Valentino, si il mitico vale, il ragazzo sensibile dalle poche parole. Quando entrò nella mia stanza rimasi a bocca aperta, Vale non era più pelato, non era più uno come me. Mi disse che era guarito dal cancro, che aveva tanti amici e finalmente una vita 'normale'. Anche lui insistette con quella parola, la odiavo. Non aveva un vero significato, è una parola che ha a che fare con il razzismo, che cosa intendiamo noi per normale? Ognuno di noi ci da un significato diverso ma alla fine i diversi sono sempre: i gay, le lesbiche, gli handicap ed infine noi, 'i capelloni' li chiamo io, i ragazzi con il cancro, con la leucemia o con un tumore. Alla fine se i medici al posto della Chemio terapia avessero trovato un altra medicina per combattere i tumori a quest'ora non sarei qua ad essere considerato 'anormale' avrei tutti i capelli e sembrerei una persona 'normale'. La chemio terapia fa schifo. Una terapia completamente inutile, secondo il mio punto di vista, ne ho fatte più di 30, e stranamente, il mio tumore aumenta al posto di diminuire. Non facevo una chemio da cinque mesi ormai.
Dopo neanche dieci minuti Vale mi lasciò di nuovo solo in quella camera ormai vuota. Mi aveva portato un disegno, io e lui, però c'era un problema. Lui aveva i capelli ed io no, perché? Forse voleva dimenticare quello che era stato e pensare al presente.
Ogni giorno mi veniva a trovare Tony. Lui fu il primo che mi venne a trovare era tutto contento, aveva molti più capelli di prima, mi sembrava molto un clown solo che aveva i capelli neri anzi che rossi.
Arrivò tutto contento, mi disse che aveva imparato a leggere e a scrivere, che adesso aveva un rapporto speciale con il nonno e che era appena entrato in primo superiori e si era innamorato di una bella ragazza. Diceva fosse un angelo, che l'aveva già vista in ospedale quando avevano operato Rocco, adesso non mi sto ricordando il nome, ma lui insisteva così tanto alle fandonie dell'angelo che io cedetti dicendogli chiaro e tondo che questa era una delle sue tante cavolate fruttare dal suo cervello. Tony perse il sorriso, prese la sua roba e se ne andò dicendomi che non ero più quello di prima e che avevo perso tutto quello che avevo, la fantasia e l'allegria. Mi disse che ormai lui era una persona 'normale' e non stava più in quell'ospedale. Infine mi sussurrò 'watanka' e mi mostrò il suo braccialetto rosso, lo aveva ancora.
Quando se ne andò scoppiai in lacrime. In fondo anche io avevo un animo sensibile. Ed infine Rocco, il piccolo Rocco. Con lui mi vidi l'ultima volta due mesi fa, quando finì di fare i controlli. Rimase un anno qua, ad aspettare che i dottori lo lasciassero andare. Mi diede un caloroso abbraccio, sperando poi in un futuro incontro quando anche io sarei diventato una persona 'normale'. A quel punto capì che per i miei amici ero diverso da loro... Ognuno di loro aveva insistito con quella parola, al tal punto di avermela fatta odiare.


~Spazio autrice~
Allora che dire, ieri sera mentre ascoltavo varie canzoni mi è piovuta in testa l'idea di scrivere un continuo dei braccialetti rossi, arriverà sicuramente, ma io intanto me lo sono immaginato. Non avevo ancora letto una fanfiction su di loro su efp. Questa fanfction verrà scritta da me, una mia amica che si chiama Sara e ad un'altra che si chiama Alessia. Magari c'è ne saranno alcune, ma spero che la nostra idea vi piaccia(:
Passiamo a parlare della ff. Allora, Leo si ritrova da solo in quest'ospedale e lo vede come un amamasso di cemento, ormai privo di anima. L'anima erano i suoi amici, ormai non c'erano più, erano stati tutti dimessi (apparte Davide ovviamente che era morto). Aveva deluso tony ma sopratutto era stato deluso da tutti i suoi amici, in particolare Vale e Cris. Erano gli amici più stretti. Non voglio dilungarmi troppo, perchè conoscendomi sarei in grado di dirvi tutto sul prossimo capitolo. Un bacione, aspetto delle recensioni :3


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