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Autore: Relou    07/03/2014    2 recensioni
Questa è quella che sembra l'unica soluzione per tenere al sicuro Molly Hooper. Sarà sicuramente una convivenza curiosa e interessante, sia per Sherlock che per Molly. Chissà quanto durerà, chissà che svolte porterà.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Molly Hooper, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le cinque del mattino, per Molly Hooper la sveglia suona molto presto. Si stiracchia e rigira nel suo caldo e morbido letto. Solo quando apre gli occhi sembra rendersi conto della realtà. Lei, nella camera che prima era di John Watson, in Baker Street.
È  mattino presto, magari Sherlock Holmes sta ancora dormendo, spera invano Molly. Infatti, lo trovò davanti alla finestra ad osservare chissà cosa. Era già pulito e in tiro, eppure, chissà perché, Molly aveva come l’impressione che lui non avesse dormito affatto. Si chiese ingenuamente come fosse Sherlock in tenuta da notte. Chissà se dorme in pigiama o in intimo, si chiese Molly arrossendo.
  • Buongiorno, Molly. – disse Sherlock ancora girato. Molly si sentii, solo allora, partecipe di quel momento, che prima vedeva solo come un sogno e stupidamente si sentii nuda e inappropriata. Cercò di coprirsi, in un movimento involontario, con la consapevolezza di essere ancora in pigiama.
  • Buongiorno, Sherlock . – disse timidamente correndo dritta verso il bagno.
Quando uscii era la Molly di sempre. Vestita con camicetta e maglioncino colorato e i capelli costretti in una treccia dall’aria complicata, Sherlock ne avrebbe dedotto il nervosismo e la voglia di concentrarsi su qualcos’altro.
Molly sembrava particolarmente di fretta, si sentiva soffocare da quella novità così difficile da metabolizzare e catalogare per la sua mente e il suo romantico cuore. Sherlock era consapevole, ormai, dei sentimenti di Molly Hooper.
  • Sherlock, io vado a lavoro.- disse Molly di corsa.
  • Siediti. – il tono di Sherlock non ammetteva repliche – La colazione è il pasto più importante della giornata e poi è stata la signora Hudson a darsi da fare-  Molly osservò intenerita il tavolino ricco di tutto ciò che richiede un abbondante colazione. Senza farsi pregare, si sedette, prese una tazza di tè e mangiò qualche biscotto.
  • Adesso, però, devo proprio andare. Sono in ritardo. – Molly, con ancora in mano un biscotto, si alzò in cerca della sua borsa. Intanto, Sherlock, senza dire una parola, prese il suo cappotto, si annodò la sciarpa e fece per uscire anche lui.
  • Hai qualche caso da seguire? – Sherlock guardò Molly come se avesse fatto la domanda più stupida del mondo.
  • La mia priorità per adesso è Moriarty. Sto venendo con te al Bart’s. – disse Sherlock sbuffando.
  • Ma non ce n’è bisogno, davvero, lì non sarò sola e poi.. –
  • Molly. – Sherlock non aspettò neanche che Molly finisse – non avrebbe senso farti vivere qui e poi lasciarti uscire da sola.- e vedendo l’espressione per nulla contenta di Molly aggiunse – Cos’è, la mia presenza ti disturba? -, sembrava offeso. Non aspettò che lei rispondesse e iniziò a scendere le scale.



    Quella non sarebbe stata una giornata facile per Molly Hooper. Lei, che aveva sempre sognato di passare giornate intere con Sherlock Holmes, si ritrovò a sfruttare  la più futile delle scuse per riuscire a sfuggire al suo sguardo curioso e protettivo, per trovarsi un po’ di intimità. Molly era invasa da mille emozioni che non riusciva a distinguere. Era in pericolo, eppure, sembrava ringraziare quella situazione, perché sapeva che solo così sarebbe riuscita ad ottenere qualcosa di più da Sherlock Holmes, a far parte maggiormente della sua vita. Ormai aveva rinunciato a cercare altri uomini, dopo il fiasco con Tom. Si era resa conto che per lei era diventato impossibile sostituire Sherlock Holmes. Non si era arresa però, non aveva senso passare la vita a rincorrere qualcuno di impossibile, aveva solo deciso di aspettare. Di prendersi una piccola pausa. E proprio adesso si ritrovava a realizzare una delle sue fantasie più grandi e folli, che cattiva la vita a volte. Molly si nascondeva perché non velava apparire debole agli occhi di Sherlock. Non voleva confessargli la triste verità che per lei c’era solo lui, perché lui non avrebbe capito, l’avrebbe solo creduta stupida.



    Intanto, Sherlock viene raggiunto da John.
  • Sherlock, come stanno andando le cose? Molly, dov’è?
  • Si è nascosta, a quanto pare la mia presenza la disturba- la risposta e il tono offeso di Sherlock fecero piegare in due John dalle risate. Non poteva crederci. Certo, la convivenza tra quei due aveva portato tutti ad elaborare diverse, curiose, teorie ma sentire questa realtà era davvero esilarante.
  • Neanche un giorno e già, la povera Molly, cerca una via di fuga. – John posò una mano sulla spalla di Sherlock, ancora sorridendo.
  • Sherlock, ricorda che devi proteggerla. – aggiunse, poi, John, serio. 
   
 
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