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Autore: Relou    06/03/2014    3 recensioni
Questa è quella che sembra l'unica soluzione per tenere al sicuro Molly Hooper. Sarà sicuramente una convivenza curiosa e interessante, sia per Sherlock che per Molly. Chissà quanto durerà, chissà che svolte porterà.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Molly Hooper, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non vedo più Sherlolly in giro! Ma dove siete finite? Per ora mi occuperò io di ripopolare il fandom ma avrei anch'io il piacere di leggere qualcosa. Un abbraccio, spero vi piaccia, buona lettura.





Molly era seduta,  rannicchiata con le gambe sotto il mento,una maniera che a Sherlock risultava scomoda, sulla poltrona di John. Lo stava osservando. Quegli enormi occhi marroni erano puntati su di lui, lo studiavano, come potevano studiarlo una ragazza semplice come Molly Hooper. Sherlock aveva le mani unite sulle labbra ed era seduto sulla poltrona di fronte. I due si osservano insistentemente, senza cedere. Sembrava una battaglia di sguardi ma non c’era sfida in quegli occhi. Gli occhi di Molly erano terribilmente dolci e sembravano tristi, quelli di Sherlock curiosi e indagatori ma senza freddezza o ostilità. Rimasero così per un tempo che sembrava lungo delle ore. Nessun movimento, nessuna parola. Entrambi si chiedevano cosa stesse pensando l’altro ma allo stesso tempo, sembravano comunicare in quel silenzio. Sherlock non sembrava disturbato da quel momento che iniziava a risultare sempre più intimo. A Sherlock Holmes basta un’occhiata fugace per individuare le caratteristiche fisiche e caratteriali di una persona, alle persone normali, in questo caso a Molly Hooper, serviva un po’ più di tempo per comprendere certe cose. Molly ha sempre osservato Sherlock di nascosto, però. Non ha mai avuto l’occasione di godersi quella visione per intero e per un periodo così lungo. Non si sarebbe mai stancata di guardarlo.
  • Bene- sbottò Sherlock improvvisamente, abbassando le mani lentamente – Credo che, per la diversità di sesso e abitudini, ci sia il bisogno di mettere delle regole. – Molly non parlò, lei rimase immobile com’era. – Prenderai la stanza di John al piano di sopra. C’è solo un bagno purtroppo, in casi di emergenza potrai chiedere alla signora Hudson di offrirti il suo. – Sherlock continuava la sua spiegazione e Molly ascoltava, in silenzio. – Come già saprai, mi capita spesso di eseguire alcuni dei miei esperimenti in casa e non intendo cambiare abitudini- Sherlock fece una pausa, come ad accogliere delle proteste di Molly che però non arrivarono – Saprai, anche, che ho delle pessime abitudini, a volte, come suonare il mio violino in orari improbabili. Il mio umore è oggetto spesso a dei cambiamenti inaspettati e non è sempre piacevole, beh, per voi non lo è mai.- disse roteando gli occhi. – Per il resto, non credo ci sia molto da dire. Hai delle domande? – Molly fece no con la testa – Quindi, tutto chiaro?- Molly accennò un si con il capo e gli sorrise debolmente. I due ritornarono alle posizioni di prima. Si prospettava una convivenza curiosa.

     
Quella mattina Sherlock, accompagnato da John, aveva raggiunto di fretta il Bart’s. Molly stava concludendo il turno di notte e ritrovarsi i due uomini così all’improvviso la spaventò. Non aveva voglia di altro lavoro, aveva già lavorato fin troppo e stanca com’era voleva solo tornarsene a casa a risposare.
  • Molly Hooper – Sherlock scandii il suo nome con lentezza. -Prepara i bagagli, è ora di trasferirsi. –
Molly, presa alla sprovvista, rimase per un attimo a bocca aperta. Quando si riprese, Sherlock era già uscito dalla stanza, rimase solo John.
  • Sherlock, anzi tutti, riteniamo che tu, in particolare, sia in pericolo. Moriarty è di nuovo in circolazione e Sherlock non l’ha ancora individuato. L’unico modo per tenerti al sicuro è che tu ti trasferisca a Baker Street.- John spiegò serio la situazione e Molly accennò un si, un po’ confuso, con il capo.
  • Ma, John, non potrà certo tenerci tutti nel suo appartamento. Voglio dire, Moriarty non colpirà solo me. – a Molly tremava la voce ma non era paura. Lei non temeva Moriarty. A suo modo, si sentiva speciale, lei e Sherlock l’avevano depistato una volta e l’avrebbero fatto di nuovo.
  • Molly, io e Mary sappiamo difenderci e poi passiamo già molto tempo con Sherlock. La signora Hudson vive già lì e Lestrade è un agente della polizia. Tu rimani l’unica scoperta.- Molly annuii, John aveva ragione.

Sherlock li stava aspettando in strada con un taxi.
  • Finalmente! – esclamò irritato. Per Sherlock sembrava tutto così normale e semplice. Molly, invece, doveva ancora metabolizzare il tutto. Lei a Baker Street. Lei coinquilina di Sherlock Holmes. Il solo pensiero la fece arrossire violentemente e sperò, invano, che nessuno la notasse. Sherlock, proprio in quel momento, la stava fissando.

    Giunsero a casa di Molly. Sherlock aveva insistito per seguirla così da aiutarla a preparare i bagagli e  portarli in fretta a Baker Street.
  • Molly, ricorda, solo lo stretto necessario. Non voglio che il mio appartamento si riempia di.. cuscini colorati e altre cianfrusaglie inappropriate. – disse Sherlock indicando la roba fin troppo colorata della casa di Molly Hooper. Era ordinata, ogni cosa aveva il suo posto, ma sembrava regnare il caos comunque. C’erano alte librerie finto legno scuro piene di libri di ogni genere, da quelli di medicina a quelli romantici e anche qualche Fantasy per ragazzi. C’era un divano a due posti con un copri divano sul verde chiaro un po’ invecchiato, su di esso erano sistemati vari cuscini colorati. Alle pareti non c’erano quadri, solo un paio di foto con amici e familiari. Già all’entrata si intravedeva l’angolo cottura spezzato da una colonna rettangolare. Sembrava tutto così piccolo. Sherlock si sentiva troppo grande e alto per stare lì dentro. John gli diede uno strattone – Cerca di essere più cortese. Dovrete convivere per un po’ e come lei dovrà sopportare te tu dovrai accettare lei. –
  • Credo di aver preso tutto. – Molly aveva solo due borsoni con sé.
  • Sei sicura? Sembra un po’ troppo poca quella roba, dovrete convivere per chissà quanto. – disse John premuroso.
  • Si, non avrò bisogno di molto e poi Sherlock ha specificato “solo il necessario”. Se dovessi accorgermi di aver dimenticato qualcosa potrò sempre tornare. – Molly era così gentile.
Molly aveva solo due borsoni con sé, contenenti indumenti e prodotti per il bagno, si guardò più volte indietro prima di uscire. Forse avrebbe voluto portare qualcos’altro, qualcosa di superfluo ma sentimentalmente importante che la facesse sentire a casa ma non prese nient’altro. Chiuse la porta e seguii i due uomini che si erano gentilmente offerti di portare i borsoni.
 
   
 
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