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Autore: shelterit    07/03/2014    0 recensioni
Mi chiamo come la piccola Mermaid, pensando di essere forte. Un nome degno di una principessa, diceva mia madre. Ma non ho mai sprecato la mia voce per il bel principe, non l'ho mai avuto. Sono la sorella timida, troppo spaventata di parlare e di farsi sentire. Non ho la coda e nemmeno la personalità. So cantare, ma mai nessuno mi ha sentita. Credo di avere solo dei semplici capelli rossi, che non sono nemmeno naturali.
Come faccio a fare parte del suo mondo se non riesco nemmeno a dirgli il mio nome? Non sono come la piccola Mermaid, sono Piccola timida Ariel.
Genere: Commedia, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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                                                                                      Prologo- La fiaba. 





Mia mamma mi ha detto che mi ha chiamato come La Piccola Mermaid perché sapeva che sarei diventata speciale come una principessa. E sin da piccola pensavo di essere una Mermaid, e che avevo bisogno solo della mia coda. Il lago era il mio regno e mio Papà era Poseidon. Mi ricordo che nuotavo l’intero pomeriggio, fingendo di avere una coda. Cantavo anche. Conoscevo tutte le canzoni dei film e le cantavo sempre… con mia mamma. Sono la più giovane di sei figlie, quindi mentre le mie sorelle crescevano e mia mamma facevamo cose infantili. Giocava con me, mi leggeva le fiabe e mi prometteva che sarei diventata la migliore principessa di sempre.

Ed io le credevo.

Ma ero stata cresciuta a casa, non parlavamo mai con nessuno a parte la mia famiglia ed i miei animali. Viviamo in una casa vicino un laghetto, è abbastanza grande. Puoi nuotarci ed andarci in barca. Abbiamo anche un bacino che appartiene alla mia famiglia da generazioni, e si. E’ il mio regno. Ma è davvero lontano dalla città, quindi andare a scuola era complicato. Perciò mia mamma faceva da maestra e noi facevamo degli esami. Funzionavano alla grande. Tutte le mie sorelle sono state accettate alle università, anche se loro non volevano andarci.

Clara è la più grande, ha ventisette anni, studia infermeria. Renee, venticinque anni, ha deciso di smettere di studiare ed iniziare a lavorare come attrice. Pauline, ventiquattro anni, è una maestra. Michelle, ventidue, è una truccatrice e lavora con Pauline. Susanne , ventuno anni, ha lasciato la città per lavorare in una grande compagnia che l’ha sempre voluta per i suoi risultati negli esami –sempre perfetti- e studia per diventare una biochimica. Mary, ha venti anni ed è un’artista. Vive a Parigi.

Non avrei mai pensato di avere qualcosa in meno, essendo stata educata in casa. Ero felice, era tutto perfetto… Ma mia mamma aveva sempre avuto problemi di cuore,e più crescevo più lei peggiorava. Non poteva più correre con me, mi vedeva solo nuotare. E’ peggiorata fino a quando avevo undici anni… dopo di ché è morta. Dovevo andare a scuola e solo in quel momento mi sono accorta di quanto fossi timida.

Non me ne sono mai accorta, perché sono sempre stata a casa e le mie sorelle erano sempre così confidenziali. Ogni volta che tornavano dalla città erano sempre così felici e mi raccontavano le loro avventure. Ma quando è venuto il mio turno… non è stato lo stesso.

Sono stata a scuola per un anno e non ho mai parlato con nessuno. Non potevo. Iniziavo a tremare, a sudare e restavamo immobile. Alla fine, scoppiavo a piangere. La scuola ha chiamato diverse volte mio padre perché credeva avessi problemi a casa. Ma io ero felice a casa… anche se non c’era più mamma.
Mi manca ancora oggi, ma papà mi dice: “ Ricordala sempre con il suo splendido sorriso, ricordala nel cuore e lei sarà sempre con te.”

La scuola diceva che non parlavo con nessuno perché non riuscivo ad affrontare la morte di mia madre. Ma non era così… ero timida. Non avevo la stessa confidenza delle mie sorelle. Non ero come Ariel, la vera Mermaid. Non pensate che non abbia provato a farmi degli amici! Ma non riuscivo mai a parlargli, così papà capì che a scuola soffrivo soltanto, perché non riuscivo a farmi degli amici. Così tornai a casa, studiando con lui. Le mie sorelle lo aiutavano, ma avevano le loro cose, quindi erano occupate.  Così eravamo sempre io e Papà.

Ho provato a tornare a scuola, o almeno ad andare in città per comprare le cose di cui avevamo bisogno. Ma non riuscivo a parlare alla gente, soltanto sorridergli.

So che avevo bisogno di confidenza, di credere in me stessa, ma ogni volta che provavo a parlare con qualcuno, fallivo. Sono cresciuta con la consapevolezza di non riuscire a parlare con nessuno, non come il personaggio che aveva il mio stesso nome.

A quindici anni mi sono colorata i capelli di rosso, credendo che sarei diventata una ragazza piena di confidenza e vivacità. Ma non ha funzionato. Però, ho ancora i capelli colorati.

Ora ho diciasette anni, -quasi diciotto- e mi sto accettando. Ho smesso di voler essere confidente. Sono una ragazza timida e non ho intenzione di cambiare. Amo cantare. Mia mamma mi ha insegnato a cantare quando ero piccola e da quel momento ho sempre voluto diventare una famosa cantante. Ma ora so che non è possibile. Non sarò mai capace di cantare di fronte tante persone. E credo che non sarò mai capace di fare qualcosa che coinvolge le persone.

Quindi sto a casa mia con mio padre. Ora che tutte le mie sorelle sono partite, io sono l’unica cosa che lui ha. Non è più giovane, quindi ha bisogno di qualcuno che lo aiuti a mantenere questo posto. Inoltre non è più capace a fare certe cose. Continua a coltivare vegetali ed a spedirli, specialmente a Rhonda Drennan, la proprietaria del terreno vicino noi. Ha un ritiro per celebrità e vuole comprare la nostra proprietà da quando ha sposato il poprietario della terra. E’ morto alcuni anni fa, lo ricordo ancora. Era un uomo gentile e cercava di trattare con mio padre. Ma non ci è mai riuscito.

Mio padre mi ha detto che ha finalmente contrattato con Rhonda. Non le abbiamo venduta la proprietà, ma ne fa parte. Rhonda manda i suoi ospiti al lago, ed ora lavoriamo per lei. Mi ha anche offerto un lavoro.

Quindi ora le cose cambieranno… le persone verranno nel mio regno. Nel mio lago. Persone con cui mi sarà impossibile parlare.

Quando ero una bambina, continuavo a credere che ero una piccola Mermaid, pensavo di incontrare il mio bel principe nel lago. Che l’avrei salvato e gli avrei cantato… Ma ora non credo più in questo storielle. E che se mai incontrerò il mio principe non sarò capace di dirgli il mio nome. E non perché ho ceduto la mia voce per un paio di gambe... ma perché sono Piccola Timida Ariel.
  



-Spazio autrice.
Tradurre, è stato difficile. Richiede più tempo di quanto credessi. Spero la storia vi piaccia, e che capiate quanto amore ci so mettendo.
Potete trovare la storia originale su Wattpad, in inglese.
 IPERMESSO DELL'AUTRICE E' QUI:

                                                   


 

  
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