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Autore: marty0029    07/03/2014    3 recensioni
"Quando il tuo sguardo incrocia quello di una creatura così magnifica ma così sbagliata, non puoi fare altro che rimanere incatenata a quegli occhi e lasciare che il resto del mondo sparisca."
Riley Collins è una normale ragazza londinese. Ha solo un'amica e poca voglia di conoscere qualcosa di diverso dal suo "mondo".
Zayn Malik è un pilota di corse clandestine con la fama di playboy che usa le donne per farsi scaldare il letto la notte dopo la gara.
Mai mondi potevano essere più lontani.
Lui era il Male. Lei era il Bene.
Intraprenderanno una complicata e assurda storia di sesso-senza-sentimenti, che li porterà a confrontarsi con la loro vita e con i loro ideali..
Potranno mai due ragazzi così diversi provare qualcosa l'una per l'altro? ma soprattutto chi riuscirà a salvare chi?
Trailer--> http://www.youtube.com/watch?v=5fdmWGGq5dQ
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1) LOOKS




Pov. Zayn

-cazzo Harry la vuoi piantare di fare tutto questo casino? Lo sai che sono andato a letto troppe poche ore fa!- urlai aprendo la porta della mia stanza con un ghigno incazzato stampato sulla faccia.

-scusa amico!- borbottò il riccio mentre buttava giù del caffè.

Borbottai qualcosa che poteva benissimo assomigliare ad una bestemmia e con poca grazia, mi sedetti sullo sgabello del bancone della cucina. Misi una mano sotto il mento e controllai l'orologio della parete. Cazzo erano solo le 7:00. Era una vita che non mi svegliavo a quell'ora. Fottuto migliore amico del cazzo.
Alzai lo sguardo verso di lui e vidi che stava preparando dell'altro caffè. Sicuramente era per farsi perdonare il fatto di avermi svegliato all'alba. Che palle. La giornata sarebbe iniziata in salita e di questo non andavo molto fiero. Odiavo essere scontroso con i miei amici. Sospirai e ringraziai Harry con un'occhiata mentre buttavo giù il caffè come se fosse stata semplice acqua. Dovevo assolutamente svegliarmi.

-devo andare da Liam a rimettere insieme i pezzi del tuo disastro di ieri! Fanculo, credo proprio che ci metterò tutto il giorno!- esclamò alterato mentre prendeva il giacchetto dal divano.

Alzai le spalle noncurante e voltai leggermente la testa nella sua direzione. Sapevo bene che avevo combinato un casino, ma non era stata colpa mia. Io proprio non c'entravo niente del casino di ieri. Ero io la vittima di tutta quella faccenda.
Sicuramente Liam aveva impostato male il freno e quello aveva fatto sbandare la macchina. Merda. Avevo perso un sacco di soldi e di autorità. Fottuta macchina del cazzo.

-controlla bene i freni.. sicuramente sono stati quelli! La macchina era molto più dura ieri sera!- dissi semplicemente guardando Harry negli occhi.

-potresti venire con me sai? Aiuterebbe visto che quella cazzo di macchina è tua Zayn!- esclamò alzando leggermente la voce.

-ehi, piano con i tono della voce.. e poi lo sai bene! Ci dividiamo le scommesse! Io corro e voi vi occupate della macchina!-

Avevamo fondato il Gruppo ormai quasi un anno e mezzo fa. Io, Harry, Louis, Liam e Niall eravamo dei semplici Cattivi Ragazzi prima di entrare nel giro delle corse automobilistiche clandestine.
Da sempre ero affascinato da quel mondo. Fin da piccolo speravo che quella sarebbe stata la mia strada e finalmente il sogno si è avverato. Sono il pilota. Io comando.
I ragazzi sono quelli che si occupano della macchina e delle scommesse in generale. Ieri avevamo fatto proprio una bella cazzata dal momento che circolavano sterline a cinque cifre. Che palle.

-mi scusi sua maestà se per un giorno la facevo scendere nell'officina!- ringhiò sarcastico Harry, continuando a guardarmi truce.

-oh insomma che cavolo vuoi da me? Ti ho già detto che non è colpa mia! La macchina era già difettosa quando l'ho messa in moto!- esclamai esasperato aprendo le braccia.

-avresti dovuto dirlo porca troia! Potevi rischiare grosso.. fortuna che la gara di ieri era nella piantagione di grano; immaginati se fosse stata nella contea Yorkshire.. saresti morto cadendo da chissà quale dirupo!-

Sapevo che si riferiva all'incidente che avevo fatto ieri sera. Nonostante mi fossi accorto che la macchina aveva qualche problema, nonostante avessi sentito che non rispondeva ai miei comandi, avevo comunque continuato la corsa sperando di arrivare in fondo. Peccato però che il Destino infame, avesse per me un'altra scelta.
Chiusi gli occhi e rividi con esattezza tutto quello che mi era passato davanti allo sguardo. La macchina che non era riuscita a tenere una curva e lo slittamento sull'asfalto erboso. Il conseguente scontro con l'albero fu inevitabile. Fortuna che almeno il tutto era successo dalla parte del passeggero. Se mi schiantavo con l'albero dalla parte del guidatore, probabilmente a quest'ora sarei già al creatore.
Che cazzo di problema aveva? Come cavolo avevano fatto i ragazzi a non accorgersi che la macchina non rispondeva? Mi volevano morto per caso?
Forse non aveva tutti i torti Harry. Magari avrei dovuto davvero seguirlo fino all'officina che avevamo creato come nostra base. Magari ci avrei fatto un salto davvero.

-più tardi passo! Adesso voglio solo farmi una doccia e scoparmi la biondina che ho di la nel letto!- dissi schioccandomi il collo.

La faccia di Harry si distese finalmente in un sorriso e mi lasciai andare anche io. Avevamo addosso parecchia rabbia e tensione repressa e sentivo di dovermi scaricare in qualche modo. Non potevo permettermi di rimettermi alla guida in queste condizioni.

-come vuoi! Divertiti anche per me allora.. ci vediamo all'officina!- mi disse prima di farmi l'occhiolino e uscire dalla porta.

Scossi leggermente la testa ricordandomi quanto eravamo felici quando avevamo deciso di vivere nello stesso appartamento.
Consideravo Harry Styles mio fratello. Ero cresciuto con lui nella città di Bradford, e forse era anche dovuto al fatto che entrambi odiavamo quella città, che ci siamo trasferiti qua.
A Londra.
Qui, in questa città che sembra tanto enorme da non finire mai, dopo un paio di mesi, abbiamo conosciuto Liam, che aveva da poco aperto un'officina insieme a Louis, nella periferia della città. È stato grazie a loro se anche io e Harry abbiamo preso passione alle corse clandestine. Liam e Louis erano sempre molto informati. Conoscevano bene un ragazzo che organizzava scommesse.
Entrambi avevano il sogno di poter un giorno gareggiare, ma tutti e due avevano poco fegato e non avevano mai preso il posto del guidatore. Diciamo che il mio arrivo ha realizzato il sogno di diversi di noi.
Amavo l'adrenalina che derivava dalla guida veloce. Adoravo con ogni singola fibra del mio corpo il senso di potere che ne derivava. Guidare era la mia vita. Io ero nato per fare questo.
Mi alzai dallo sgabello dove stavo seduto da una decina di minuti e mi chiusi in bagno per farmi una rilassante doccia che fosse capace di buttare fuori tutta la stanchezza. Sapevo che questa sera non avrei gareggiato e la cosa mi faceva incazzare un po'. Da quando avevo cominciato, gareggiavo all'incirca quattro volte a settimana, ma adesso, con la macchina in quello stato, avrei dovuto aspettare qualche giorno prima di rimettermi in pista. Merda.
Uscì dalla doccia e mi avvolsi l'asciugamano intorno alla vita, dopo di che mi fissai allo specchio. Sorrisi alla mia vista. Si. Mi piacevo.
Avevo il braccio destro completamente coperto di tatuaggi e anche quello sinistro, così come il petto si stava riempiendo. Adoravo sentire quel leggero dolore provocato dall'ago.
Sorrisi e tornai in camera mia dove trovai la ragazza di turno guardarmi attentamente. Doveva averla svegliata il rumore della doccia. Poco male. Non mi fregava un cazzo di lei se non del suo lavoretto che mi avrebbe fatto di qui a pochi minuti.
Questo ero io.
Questa era la mia vita.
Usavo le ragazze per i miei porci comodi e a loro stava bene. Difficilmente concedevo una seconda passata nel mio letto.

-potevi anche aspettarmi, avremmo fatto la doccia insieme!- mi disse con voce languida e vogliosa mentre si alzava.

-possiamo sempre rifarla.. dopo però!- esclamai prima di attirarla a me e baciarla con voracità.

Non conoscevo il significato della parola dolcezza.
Prendevo le ragazze con cattiveria e possessività e finora nessuna era mai venuta a lamentarsi.
Avrei scopato un'altro po' di tempo con questa biondina di cui avevo rimosso il nome dal momento che non me ne fregava un cazzo, e poi sarei andato dai miei amici.
Si. decisamente dopo l'incidente di ieri mi serviva proprio un trastullo.

°°
Pov. Riley

Aprì lentamente un occhi e lo richiusi immediatamente accecata dalla luce del sole che proveniva dalla finestra.
Uffa.
Una nuova giornata di scuola stava per iniziare e non avevo minimamente voglia di andarci. Per un secondo nella mia mente passò un'improvvisa voglia di fingermi malata, ma sapevo che con mia madre non avrebbe mai funzionato.
Sbuffai sonoramente e decisi di farla finita, e mi alzai dal letto velocemente, in modo da impedirmi di tornarci in fretta e furia.

-Riley scendi che è pronta la colazione!- mi urlò mia madre dal piano di sotto mentre mi mettevo le infradito.

-arrivo!- urlai di rimando in modo da farle capire che finalmente ero riuscita ad uscire dal mio fantastico angolo di pace.

Mi guardai allo specchio e constatando di avere una specie di nido di rondini al posto dei capelli, presi il laccetto che avevo sempre al polso destro e mi feci una coda arrangiata. Un po' meglio.
Presi un respiro profondo e scesi le scale fino ad arrivare in cucina, dove mia madre preparava la colazione per me e per mio fratello.

-buongiorno rompipalle! Come siamo attive oggi!- mi prese in giro Danny, mio fratello.

Gli risposi con una linguaccia e mi avvicinai alla credenza dove presi il pacco dei cereali. Decisamente sarebbe stata una lunga giornata.

-Riley tieni!- mi disse mia madre porgendomi la tazza piena di latte.

-grazie!- esclamai sedendomi capotavola.

-uh allora ce l'hai la voce!-

-piantala Danny! Non sono dell'umore adatto per le tue battute di spirito!- gli ringhiai sperando che capisse l'antifona.

-Cristo Santo quanto sei acida! Io alla tua età ero molto più attivo! Il tuo esatto opposto!- mi rimproverò mangiando i suoi cereali.

-ti ricordo che hai ventuno anni genio! Sei più grande di me di soli quattro anni! Piantala di farmi sentire piccola!-

-ragazzi basta! Danny muoviti che arrivi in ritardo a lavoro, e tu, signorina, preparati che Caroline sarà qua a momenti!- esclamò mia madre ponendo la parola fine alla guerra verbale con mio fratello.

-cavolo è tardissimo!-

-ciao famiglia! Vado a lavoro.. ci vediamo stasera!-

-ciao Danny!- gli urlammo in coro io e la mamma.

Sentì la porta di casa sbattere e corsi velocemente al piano di sopra. Entrai in camera mia e aprì l'armadio fissando per un secondo i vestiti. Tirai fuori un paio di jeans blu scuri e una canotta bianca a cui misi sopra un cardigan rosa.
Finalmente stava arrivando la primavera e si iniziava a sentire un leggero aumento delle temperature. Odiavo il freddo. In piedi misi un paio di coverse nere e andai in bagno per potermi lavare i denti.
Mi guardai allo specchio e cercai di rendere presentabile la “capanna dello zio Tom” che avevo in testa. Pettinai i capelli alla meglio, decidendo di lasciarli sciolti e tornai in camera a preparare lo zaino.

Riley, è arrivata Caroline!- mi urlò mia madre dal piano di sotto.

-arrivo!- gridai di risposta afferrando lo zaino.

Scesi velocemente le scale e arrivai in salotto, dove c'era la mia migliore amica ad aspettarmi. Caroline Baker. Era davvero bella. Sicuramente la ragazza più bella che avessi mai visto. Poteva senza ombra di dubbio fare la modella per qualche rivista di moda. Era alta, bionda con gli occhi azzurri. Una meraviglia insomma.

-eccoti finalmente!-

Sorrisi abbracciandola di slancio. Lei era la mia anima gemella. Le nostre mamme erano amiche da prima della nostra nascita e siamo cresciute praticamente insieme. Siamo amiche praticamente da sempre e non ci siamo mai allontanate per nessun motivo. Eravamo inseparabili.
Fortunatamente per me, lei era nata a Gennaio, quindi aveva già la patente e anche la macchina, e questo favoriva molto dal momento che potevo avere la mia autista di fiducia che mi scarrozzava ovunque. Poverina. Ero un caso disperato.

-scusami! Sono pronta! Ciao mamma, ci vediamo stasera!-

-no Roy! Stasera ho il turno di notte e come sai parto di casa verso le 18:00! ci vediamo direttamente domani mattina!- mi rispose lei con un sorriso dolce e sincero.

Annuì e la salutai con la mano mentre uscivo con Caroline di casa. Da quando mio padre era morto, mia mamma e Danny facevano di tutto per poter portare più soldi possibili a casa.
Lei faceva l'infermiera e spesso si metteva a fare i turni di notte, perchè erano retribuiti il doppio rispetto a quelli giornalieri. Sapevo che lo faceva per noi, ma avevo paura che si sarebbe ammalata a forza di pensare solo al lavoro.
Denny, da parte sua, era riuscito a diplomarsi con un anno di anticipo e adesso lavorava in uno studio di un commercialista abbastanza conosciuto in città. Era diventato abbastanza bravo e indispensabile.
Da quando papà era morto, Denny si era sentito preso in causa e si era preso la famiglia sulle spalle da bravo uomo di casa. Era vero che certe volte litigavamo, ma consideravo mio fratello la persona più importante della mia vita.

-a che pensi?- mi domandò Caroline salendo in macchina e mettendo in moto.

-al fatto che mia madre ultimamente passi fuori tutte le sue notti!- dissi sinceramente allacciandomi la cintura.

-conosci Susan! Sicuramente avrà qualcosa da fare!-

-già! Piuttosto.. hai studiato letteratura? Oggi quella merda della Turner chiede Shakespeare, e io non ho studiato un cazzo!-

-oh tranquilla Ray, hai detto così anche l'ultima volta e la Turner ti ha dato sette!-

-ne deduco che tu non hai aperto libro dalla tua non risposta alla mia domanda!- le dissi con un sorriso sarcastico.

-beccata! Sono stata tutto il pomeriggio su internet a guardare dei video!- mi confessò sorridente.

Scossi la testa e guardai la strada avanti a noi. Tipico di Care non studiare. Dio solo sa come aveva fatto a non bocciare in questi anni. Speriamo metta la testa a posto altrimenti agli esami ci lascerà la pelle.

-spero che almeno i video che hai visto fossero carini dal momento che ti costeranno un bel quattro a letteratura!-

-altrochè! Tu lo sapevi che ci sono dei tipi che organizzano e gareggiano nelle corse clandestine in città?- mi domandò euforica.

-veramente no. Ma dal momento che siamo in una grande città, non c'è da stupirsi se succede qualcosa del genere no?- le risposi semplicemente.

-io non lo sapevo! L'ho scoperto ieri imbattendomi in un video su YouTube. Vedessi che corse che riescono a fare!- esclamò esaltata, mentre si fermava al semaforo.

Scoppiai a ridere come una bambina. Chissà perchè avevo la netta sensazione che si trattasse di un ragazzo, il vero motivo per cui Caroline si era appassionata a quei video.
La conoscevo troppo bene e sapevo che quando c'era qualcuno di carino nel mezzo, diventava euforica e allegra più del solito.

-ok hai vinto.. c'ho visto anche uno parecchio belloccio, ma non è questo il punto del discorso.. il fatto è..-

Voltai la testa verso il finestrino e improvvisamente tutto il mondo sembrò fermarsi improvvisamente. Care con i suoi discorsi strani; il semaforo di periferia che doveva portarci a scuola. Tutto.
I miei occhi vedevano solo la figura di un ragazzo che era appena sceso da una moto. Doveva avere qualche anno più di me, ma era davvero qualcosa di unico.
Pelle leggermente ambrata, occhi neri come la pece, capelli scuri ritti e dritti e braccia completamente piene di tatuaggi.
Sicuramente doveva trattarsi di uno di quei ragazzi stronzi, che usa le ragazze come se fossero gomme da masticare. Uno di quelli da cui è raccomandabile stare a distanza, eppure, non riuscivo a staccare gli occhi dalla sua figura.
Improvvisamente la sua testa si girò e mi ritrovai a fissarlo. I nostri occhi sembravano nati per guardarsi.
Sapevo che era sbagliato. Ma quando il tuo sguardo incrocia quello di una creatura così magnifica ma così sbagliata, non puoi fare altro che rimanere incatenata a quegli occhi e lasciare che il resto del mondo sparisca.
Cazzo.
Era la cosa più bella che avessi mai visto.

-ehi ma che ti sei incantata per caso?- mi domandò Caroline facendomi tornare precipitosamente alla realtà.

A malavoglia distolsi gli occhi da quella creatura così indescrivibile e li puntai sulla mia migliore amica. Ottimo tempismo Care.
Il semaforo davanti a noi diventò verde e senza voltarmi indietro, seguì la direzione che mi ero prefissata quella mattina.

-hai deciso come procedere con il problema Derek?- le chiesi curiosa di sapere una sua risposta.

-c'è poco da pensare! L'ho mollato quasi un mese fa ma non demorde! Oh signore perchè mi hai fatto questo bel viso? Non potevi farmi cessa?-

Scoppiai a ridere e presto alla mia risata si aggiunse anche la sua. Quella ragazza era la mia boccata di aria fresca.
Aveva beccato il suo ormai ex ragazzo, Derek appunto, che si scambiava effusioni con Anne, la troia della scuola. Ovviamente, quando intendo effusioni, mi riferisco ad un servizio di bocca completo. Che schifo.
Ricordo ancora la faccia schifata di Caroline alla vista di quello scempio. Lei era una ragazza all'apparenza sicura di se e forte, ma sotto quella maschera che si era creata, si nascondeva una ragazza insicura e timida, che solo chi l'adora può conoscere.
Ah odiavo Derek Cruise con ogni membrana del mio corpo. Adesso non contento del disastro che aveva combinato, si era posto come obiettivo della sua miserabile vita, quello di riconquistare Care. Peccato per lui che lei non lo volesse vedere nemmeno in cartolina.

-dovresti metterti con qualcun altro! Se non altro, almeno capirebbe che ti ha persa per sempre!- dissi pensando ad alta voce.

-oh no no.. ho deciso di convertirmi alla tua teoria!- affermò mentre parcheggiava nell'ampio parcheggio della scuola.

-intendi non avere mai più un ragazzo? Tu? Sei Caroline Lards e sei innamorata cronica dell'amore!- esclamai uscendo dalla macchina.

-beh se è per questo anche tu non dovresti ridurti a non avere nessun ragazzo!-

-io sono un caso a parte Care! Lo sai!- le ricordai cercando di concludere il discorso.

-andiamo Ray, non tutti i ragazzi sono come Jay, o come Will, oppure come Jhonny..-

Serrai la mascella sentendo quei nomi e per una frazione di secondo mi tornò alla mente il ragazzo che avevo visto al semaforo. Altro buon motivo per smettere di pensare a lui. Tutti i ragazzi con me si comportano allo stesso modo. Tutti.

-tutti e tre mi hanno usato per portarmi a letto e mi hanno puntualmente tradito pochi giorni dopo!- le ricordai rinfrescandole la memoria.

La mia teoria?
Niente amore.
Ho una famiglia favolosa e una migliore amica perfetta. Non ho bisogno di nient'altro. Per me non credo che possa esistere l'amore. Sono un caso clinico disperato.

-si beh..-

-basta parlare di loro che mi entra il nervoso! Andiamo in classe?- domandai interrompendola volutamente.

-ok come vuoi; ma prima o poi incontrerai quello giusto e allora la tua teoria andrà a farsi fottere!- mi rispose Care con un occhiolino.

##

POV ZAYN

Arrivai all'officina verso le otto. Alla fine avevo liquidato quella biondina. Si era rivelata una vera e propria delusione. Che palle.
Sospirai pensando che adesso ero rimasto insoddisfatto e sicuramente mi sarei dovuto rifare con qualcuno quella sera.
Fanculo.
Scesi dalla mia fidata moto e misi il casco sopra la sella. Non mi andava di portarmelo dietro in officina.
Mi stiracchiai leggermente incordato e voltai lo sguardo verso la strada che si interrompeva a causa di un semaforo.
Guardai le macchine distratto, fino a quando una di quelle non mi entrò nell'occhio. C'erano due ragazze e quella seduta dalla parte del passeggero aveva lo sguardo fisso su di me. Non sapevo decifrare lo sguardo, ma quando incrociai quegli occhi, il resto del mondo sembrò sparire improvvisamente.
I suoi occhi erano così pericolosamente azzurri da sembrare quasi irreali. Il suo viso era così angelico che per un secondo mi sentì ignobile per guardarla.
Uno come me, non poteva guardare una come lei.
La sua amica la distolse da quella realtà che sembrava solo nostra e lei interruppe il contatto visivo che si era creato.
Cristo santo, avevo trattenuto il fiato per tutto il tempo. Mi ritrovai ad avere un leggero fiatone e seguì la macchina fino a che non scomparì dalla mia visuale così come era arrivata. Cazzo.

-ehi amico sei arrivato! Meglio tardi che mai!- esclamò Louis uscendo dall'officina e venendomi incontro.

-spero che almeno questa levata all'alba serva a qualcosa!- dissi recuperando il mio caratteristico carattere da testa di cazzo.

-bello vederti di buon umore! Andiamo.. abbiamo parecchio lavoro da fare se vuoi tornare in pista alla svelta!-

Guardai Louis e annuì. Dovevo tornare in pista al più presto. Senza quella dose di adrenalina non riuscivo a vivere.
Per un secondo mi tornarono alla mente quegli occhi così dannatamente azzurri. Merda. Chissà per quanto tempo ci avrei pensato.
Riprenditi Zayn!



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Nuova storia
Nuovi personaggi
Nuove vite

Che ne pensate di questo capitolo e di questa storia con personaggi completamente diversi?
vi piace la trama?
avete visto il trailer?

fatemi sapere mi raccomando!

vi mando un grande abbraccio!

 
 

 


   
 
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