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Autore: Mossa_Rappista    07/03/2014    2 recensioni
Due ragazzi e un sogno: Arrivare alle finali e diventare famosi ballerini;
Cinque ragazzi e un sogno: Partecipare ad Xfactor e diventare famosi cantanti…
-E davvero tutto finito?
-Cosa?
-La nostra storia, la nostra vita…è davvero tutto finito?
-Io credo di no!
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-Mi stai lasciando?
-Non ho altra scelta…ma giuro che tornerò!
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-Era quello che volevamo, ma senza di loro la nostra felicità, sembra divisa a metà!
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-Come elettricità?
-Come elettricità!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                  Perché la danza è tutta la mia vita!
Capitolo numero 1
-Qui non va! Ti devi piegare di più, perché non capisci, avanti Sara, mancano solo tre mesi, tre non puoi mollare ora, non puoi!- Mi dice Sabatino, mio insegnante dopo avermi spiegato per la millesima volta la coreografia che devo imparare insieme ad Emanuele, da portare ovviamente alle finali.
Annuì lievemente.
-Uno, due, tre, quattro, cinque eeeh … BRAVA!- Mi urla.
-Hai visto, di questo passo ci riesci sicuramente, ottimo lavoro Ema, puoi andare negli spogliatoi-. Si congratula poi.
Il ragazzo dai capelli neri corvino, mi guardò negli occhi, quegli occhi che gli erano piaciuti dal primo momento che mi aveva incontrata alle medie, quel color miele che ogni volta lo ipnotizzavano, quegli occhi che lui amava alla follia; prima di recarsi nello spogliatoio maschile, lì si sarebbe cambiato e dopo aver messo il borsone in spalla, avrebbe aspettato me la sua migliore amica, prima di recarsi verso la loro casa.
-Sara, non perdere la concentrazione capito? Stai andando molto bene, stai tranquilla ok?- Mi rassicura, mettendo le sue mani sulle mie spalle.
Alzai il volto, incontrando così gli occhi color cioccolato di Sabatino, gli voglio un gran bene, era stato il mio insegnante sin da quando ero una ragazzina e mi conosce come le sue tasche, Sabatino era l’unico a parte Emanuele che può dire di conoscermi veramente.
-Non piangere, ti prego, fidati di me, è solo un po’ di stress.- Mi dice lui, prima di avvolgermi in un caloroso abbraccio e sussurrarmi parole confortevoli, ma ormai sul mio volto delle lacrime stanno rigando il viso, quelle lacrime, che hanno sempre fatto parte della mia vita e che ormai non se ne sarebbero più andate.
-Tutto bene?- Mi chiede Emanuele dopo avermi vista uscire dallo spogliatoio femminile. Misi meglio il borsone sulla mia spalla e annuì lievemente. Lui mi avvolse con il suo braccio le spalle e ci recammo verso casa.
**
-Siamo a casa.- Urlai per farmi sentire, buttiamo contemporaneamente i nostri rispettivi borsoni vicino l’attacca panni. Subito sei ragazzi escono dalla cucina, Niall con un pacchetto di Haribo in mano, Liam, Louis, Zyan, Harry ed Mariachiara con uno strofinaccio fra le mani per asciugarle.
-Finalmente era ora, ma che fine avete fatto, vi ho provato a chiamare al cellulare, ma non rispondevate.- Ci rimprovera mia sorella.
-Sabatino ci ha fatto fare un allenamento extra … scusaci non abbiamo visto i cellulari.- Le risponde Emanuele.
-Va bene, su, è pronto il pranzo e tu, smettila di mangiare caramelle.- Disse Mariachiara prima di prendere dalle mani di Niall il pacchetto di Haribo e andare in cucina seguita da lui e dalle sue lamentele.
-Andiamo va, ho una fame che non ci vedo. Dico prima di andare il salotto, seguita a ruota dagli altri ragazzi.

-Allora come è andata all’università? Ci chiese Louis.
Lanciai un’occhiata fuggente ad Ema, prima di rispondere:
-Mm, è andata bene. Rispondo, prima di ingoiare una mezzamanica al sugo.
-Tra quanto ci saranno le finali? Chiede curioso Liam.
-Tra tre mesi. Risponde Emanuele.
-Oooh, è tardi, dobbiamo andare a lavoro! Esclomo guardando l’orologio appeso alla parete giallo opaco della sala da pranzo, o sempre pensato di ridipingerla, ma non ho mai il tempo.
-Uuh, Vero! Esclama anche Emanuele.
-Ma come già andate, il vostro turno al bar non comincia alle 16:00? Chiede Harry, aspettando una risposta come tutti i presenti in tavola, che non tarda ad arrivare.
-Jade e Luke, avevano un impegno importante, ci hanno chiesto di coprirgli il turno, tanto un po’ di soldi extra non faranno male a nessuno no? Risponde Emanuele.
-Ma non siete stanchi? Chiede preoccupato Zyan.
-Un po’, ma ormai, ci siamo abituati. Rispondo prima di infilare il giacchetto di pelle nero e schioccare un bacio sulla guancia a tutti.
-Ci vediamo dopo ciao. Esclamiamo all’unisono io ed Ema.
-Ciaooo. Urlarono i ragazzi.
**
-Signorina, il mio cappuccino? Mi chiede un signore di statura media, pelato sul capo e i pochi capelli rimanenti di color grigio, poverino, sta aspettando la sua bevanda da almeno dieci minuti.
-Mi scusi davvero tanto,arriva subito. Dico prima di scomparire dietro il bancone e preparare il cappuccino, chissà quante me ne sta dicendo, non lo posso biasimare, gli ho detto la stessa cosa di dieci minuti fa.
-Ecco a lei. Dico mettendo il cappuccino sul bancone del signore rivolgendogli un sorriso.
-Grazie. Risponde di comando.
Sposto lo sguardo sui vari clienti, per vedere dove si era cacciato il mio migliore amico, eccolo lì, era impegnato con la solita signora anziana che veniva ogni volta per prendersi il solito caffè macchiato senza zucchero, ma non ne ero tanto sicura, credo che abbia una cotta per Emanuele e come biasimarla Emanuele era un gran fico, i capelli neri corvino che gli ricadono sulla fronte, gli occhi color pece cui non si distingueva la pupilla e corporatura asciutta e muscolosa, non era pompato, aveva solo i muscoli che ballando si formano,come ce li avevo io, era cambiato molto dalla prima volta che lo avevo visto, frequentavamo la stessa classe alle media in Italia e da lì che è cominciato tutto.
-A che pensi cosa? Mi chiede Ema, riportandomi alla realtà, mi aveva data quel soprannome dalla prima volta che vedemmo “Scrubs”, da allora lui mi chiama cosa e io lo chiamo coso.
-Niente di importante. Rispondo.
-Conosco quello sguardo … dai dimmi a cosa pensi, ti prego! Mi chiede pizzicandomi i fianchi da dietro.
Saltai a quel contatto improvviso, voltandomi di scatto guardandolo negli occhi.
-Ahahahah … dai smettila, siamo in pubblico, ci stanno guardando tutti, ahaha, avanti coso. Gli rispondo ridendo.
-Non mi importa, voglio sapere. Continua ridendo lui.
-Sara, Emanuele, vi sembra questo il modo di comportarsi? Una voce improvvisa, ci fece spaventare, facendoci voltare entrambi, staccandoci velocemente l’uno dall’altra, osservando il nostro capo rimproverarci.
-Ci scusi, signore, non succederà più. Gli rispondo.
-Ovvio che non succederà più, altrimenti, la prossima volta mi sbatto fuori! Ha pronunciato, prima di sparire nel suo ufficio.
Con lo straccio posato sul bancone colpii Emanuele in pieno stomaco:
-Tutta colpa tua! Gli dico, fingendomi offesa.
-Ahahah,dai sa, ma lo hai visto? “ Ovvio  che non succederà più,altrimenti, la prossima volta vi sbatto fuori!”. Dice imitando la sua stessa voce, facendo delle facce buffissime, facendomi scoppiare a ridere.
 
-Mi scusi signorina? Vorrei una ciambella alla crema e un vetrino, per favore. Mi chiede una signora, facendomi smettere di ridere.
-Scusa coso, il lavoro mi chiama. Esclamo prima di stampargli un bacio sulla guancia e andare a preparare il vetrino e la ciambella, dopo che lui raggiunse per la seconda volta la signora Lidia, che non fa che richiamarlo, mentre lui mi mima con le labbra  un: “AIUTO” facendomi ridacchiare.
 
-Questo ero l’ultimo vero? Mi chiede Emanuele.
-Sì. Rispondo pulendo l’ultimo bicchiere per poi riporlo vicino a tutti gli altri.
-Finito? Mi chiede un’altra volta.
-Sì, un attimo che infilo il giubbino e possiamo andare. Entro nello stanzino e prendo il giubbino, mi affaccio nello studio del capo:
-Mark, noi andiamo, ciao.
-Va bene, ciao. Risponde senza distogliere lo sguardo dal suo computer.
-Andiamo. Esclamo, lui mi prende la mano e usciamo dal bar, le 17:30, perso guardando l’orario sul mio orologio.
-Sono stremato. Incomincia il discorso lui.
-A chi lo dici… Affermo.
-Ti ho visto impegnato oggi con la signora Lidia oggi eh?!
-Non me ne parlare guarda! Fa domande inopportune e anche abbastanza imbarazzanti. Dichiara arrossendo imbarazzando grattandosi la nuca con la mano destra.
-Ahahah!
-Non c’è niente da ridere. Sbuffa.
-Oh, sì invece hahahaha.
-Ci alleniamo appena torniamo a casa? Mi chiede cambiando discorso.
-Va bene! Rispondo.
Prendo le chiavi di casa dalla borsa di pelle e le infilo nella serratura.
-Siamo tornati. Urlo.
-FINALMENTE! Aggiunge poi Emanuele.
-Ben tornati. Risponde Zayn.
-Grazie, c’è qualcuno? Domando.
-Mariachiara è andata a lavoro, il resto è a casa.
-Ok, noi ci alleniamo. Conclude Emanuele.
-Possiamo vedervi? Domandano il resto dei ragazzi speranzosi in una risposta positiva mentre scendono le scale.
-Beh …
-Certo! Si affretta a dire Emanuele.
-Ma … Cerco di contraddire.
-Avanti, non vorrai deludere i tuoi primi fans. Chiede lui facendomi l’occhiolino.
-Ok, ho capito, vado a cambiarmi. Dico alzando le braccia in segno di resa.
-EVVAI! Urlano i ragazzi correndo verso la sala di danza.
Mi dirigo verso la mia camera, sfilo i jeans e la maglia a maniche lunghe, per poi infilare i Frankie Garage, una maglia azzurra larga e lunga a maniche corte e i capelli li raccolgo i capelli lunghi in una coda un po’ disordinata, apro la porta della mia stanza ed esco percorrendo il piccolo tratto di corridoio e arrivo alla stanza dove io e Emanuele ci alleniamo, entro vedendo i ragazzi seduti in fondo alla stanza ed Emanuele che mi sta aspettando.
-Cominciamo con la canzone Tik Tok di Kesha. Gli dico facendogli segno di attaccare.
3… Inizia la canzone,
2… Emanuele mi raggiunge affiancandomi,
1…SI COMINCIA!
 La musica mi pervade e i movimenti mi vengono da soli, mi sento in paradiso, la danza è il mio paradiso e mi sento stupida ad aver pensato solo un’ attimo di aver potuto lasciare la danza, no questo mai...
Perché la danza è la mia vita!!




CIAO A TUTTI!
Comincio col dirvi che questa è la mia prima FF...e seguo il sito da un po', fatemi sapere che ne pensate, recensionate anche criticamente, così che io possa imparare nuove cose.
Lo so che forse il primo capitolo non è dei migliori, ma vi prometto che la storia non è affatto noiosa.

AL PROSSIMO CAPITOLO ALLORA, SCIAOOO!!

 
 
  
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