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Autore: rosa di vetro    07/03/2014    5 recensioni
Tratto dalla storia:
“[...] sorridendomi e portandosi la mia mano al petto, per farmi sentire il suo battito cardiaco. Batteva a un ritmo più veloce rispetto la norma, così sollevai lo sguardo per capire cosa lo aveva emozionato a tal punto”.
Se vi ho incuriosito, entrate. Un enorme bacione dalla vostra amata (spero) rosa di vetro. Ciauuuuuuu
ps: storia betata da Lady Viviana
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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                          PERCHE TI AMO OLTRE OGNI BARRIERA 



“Nobody can loving you, only as half as I love you”

Nessuno può amarti solo la metà di quanto io amo te.

 



Stringendomi la mano con dita gelide, ma forti, mi esortava
 -Vieni con me, Ginny. Voglio mostrarti un luogo speciale e sacro -. Perciò mi smaterializzai con lui. - Dove siamo? -gli chiesi, ma non rispose e così continuammo a camminare. Il sentiero, accidentato, era scavato nel fianco di un monte. Mi aggrappai alla mano di Harry, respirando a fatica, perciò la nostra andatura era lenta. Il terreno era roccioso e gli alberi si facevano sempre più fitti. Persino lui, che era ben allenato e sembrava conoscere bene questo luogo, era in difficoltà. Si stava facendo buio e noi camminavamo in silenzio, concentrati sul sentiero, tanto che riuscivo a sentire il suo respiro regolare al mio fianco. Si faceva sempre più ripido, così mi concentrai su dove mettere i piedi e, pian piano, persi la cognizione di tutto ciò che mi circondava e persino del tempo, così rimasi sorpresa, quando Harry di colpo si fermò e, stringendomi con forza la mano, mi fece cenno di guardare all’insù. Quando lo feci, non vidi nulla e vidi tutto: L’oscurità senza fine dello squarcio lungo e stretto che si apriva davanti a noi, come un’enorme ferita, fece indietreggiare me, ma non lui. Poi, qualche minuto più tardi, fummo dentro, con le bacchette che illuminavano i nostri visi, la strada sempre più ripida ed io mi sentii ancora più confusa, perche mi chiedevo che cosa ci facevamo lì.

 

Fai attenzione - mormorò, posandomi una mano sulla testa per proteggermi - Le rocce sono molto affilate-. Eh sì, era chiaro che Harry era già stato qui.

 

Superato quel punto al quanto rischioso, scorsi in lontananza un lieve bagliore e in me l’emozione e la curiosità aumentarono, portandosi dietro, però, anche un’enorme dose di confusione. Harry avanzò verso la luce, io dietro e finalmente iniziai a cogliere alcuni dettagli del luogo in cui ci trovavamo. Abbassai lo sguardo e sotto i miei piedi vidi estendersi un pavimento, che, come le pareti di quella specie di grotta, sembrava levigato e pulito dall’uomo e mi chiesi se quel posto non fosse sotto una qualche specie d’incantesimo. La luce aumentò e il cuore iniziò a battermi forte. Il soffitto s’innalzò e le pareti si distanziarono, a mano a mano che procedevamo.

 

Poi, Harry si avvicinò al mio fianco e si fece da parte in modo che fossi io a precederlo e, stringendomi da dietro, mi bloccò e all’orecchio mi sussurrò in tono dolce e solenne

 - Ginny, questo è il posto in cui mio padre si dichiarò a mia madre -.

 

L’insicurezza s’impadronì di me, mi sentivo a disagio, così mi girai per guardarlo meglio negli occhi e osservai l’affascinante e potente mago che avevo davanti. - Hai paura? - mi chiese, poggiando il suo mento contro il mio, sebbene non capissi bene il vero significato delle sue parole - Non ho paura - gli dissi. - Davvero? - mi chiese, sorridendomi e portando la mia mano sul suo petto, per farmi sentire il suo battito cardiaco. Batteva a un ritmo veloce rispetto alla norma, così sollevai lo sguardo per capire cosa lo aveva emozionato a tal punto: La luce nei suoi occhi così verdi era diversa, così intensa così profonda dal solito. Tornai a studiare quegli occhi misteriosi, che potrei restare a fissare per sempre senza mai annoiarmi, desiderando come non mai saper leggere i suoi pensieri con la stessa facilità con cui lui leggeva i miei. Sentendo il suo battito aumentare sotto le dita, gli chiesi - Harry… Perche mi hai portato qui, stanotte ? -.

 

Per la prima volta riuscii a capire e vedere oltre quello sguardo impenetrabile. Sapevo che ormai l’ultima barriera tra noi era crollata, perciò sorrisi. - Ti ho portata qui stasera, Ginny, per chiederti di sposarmi - disse alla fine, impedendomi di precipitare in quell’abisso verde che sono i suoi occhi.

 

Quelle parole, quelle incredibili parole, fermarono tutto fuori e dentro me, anche il tempo.

-Harry … Harry - non riuscivo a dire altro, solo a guardarlo, avevo i piedi incollati e la lingua  sembrava chiusa a chiave.

 

Harry s’inginocchiò ai miei piedi e formulò la fatidica domanda, - Ginny, vuoi sposarmi? - mi chiese, accarezzandomi le ciocche di capelli rossi che mi ricadevano dietro l'orecchio. La sua voce diventò ancora più dolce e vellutata, ma senza nessuna insicurezza. Quasi sussurrò, - Lo vuoi, vuoi diventare mia moglie? -. La tenerezza con cui lo disse mi fece rabbrividire: - Sì, Harry, lo voglio!! - esclamai. Lui mi strinse a sé e, chinandosi su di me, mi baciò, un bacio così dolce e tenero, che socchiusi le labbra e lui fece entrare la sua lingua e il bacio divenne più intenso e sconvolgente. Ero felice, più che non mai, volavo lontano vicino al tempo stesso. Rimanemmo così, assaporando quel momento insieme, perche, semplicemente, non potevamo vivere l'uno senza l'altro. Ci baciammo a lungo, ancora e ancora, senza avere il bisogno di respirare nulla, se non il suo profumo, senza il bisogno di vivere se non per lui, con lui, senza il bisogno di nient'altro. All'improvviso, mentre ci baciavamo, Harry mi prese la mano  sinistra e fece scivolare un anello al mio anulare. Non mi ero accorta che ne teneva uno, non mi ero accorta che avesse messo la mano in tasca per prenderlo. Sapevo che la maggior parte delle ragazze si sarebbero messe a urlare di gioia e ad ammirarlo, ma io no. Non potevo, ero troppo felice, perche lo amavo oltre ogni cosa, ogni persona, ogni confine, ogni barriera e lo amerò per sempre. E, cosi, tenendo gli occhi ancora chiusi, feci scivolare le braccia intorno al suo collo e nei suoi capelli, mentre le nostre labbra si muovevano a ritmo dei nostri cuori, che ormai battevano all'unisono, aumentavano di ritmo e di velocità; mai mi sentii tanto assetata di lui e delle sue labbra, così avida e bisognosa di loro.

 

-Ti amo - disse

Anch'io Harry, per sempre - rispose - Per sempre, Ginny -.

  
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