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Autore: Mave    08/03/2014    1 recensioni
Non ho resistito e ho un po' "stravolto" la seconda stagione con diversi "what if". Il risultato potrebbero essere delle coppie decisamente fuori dagli schemi...
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Amy Abbott, Andrew 'Andy' Brown, Bright Abbott, Ephram Brown
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ogni posto è una miniera. Basta lasciarsi andare, darsi tempo, stare seduti in una casa da tè ad osservare la gente che passa, mettersi in un angolo del mercato, andare a farsi i capelli e poi seguire il bandolo di una matassa che può cominciare con una parola, con un incontro, con l’amico di un amico di una persona che si è appena incontrata e il posto più scialbo, più insignificante della terra diventa uno specchio del mondo, una finestra sulla vita, un teatro di umanità innanzi al quale ci si potrebbe fermare senza più il bisogno di andare altrove. La miniera è esattamente la dove si è: basta scavare. (Irv)

"Finirò la mia misera vita a scavare carbone nella miniera di Everwood!"

Bright sprofondò la testa sugli appunti che aveva sparso alla rinfusa su un tavolino del parco. Colin, che stava pigramente prendendo il sole, non si fece contagiare dallo scoraggiamento dell'amico.

"Tuo padre ti pagherà le migliori università pur di non farti finire a lavorare sottoterra e poi..."

Colin sghignazzò, distendendo i muscoli per poi riappoggiare la schiena contro il tronco di una quercia.

"Te la immagini la faccia di tua madre quando lascerai le impronte dei tuoi piedoni, piene di carbone, sul pavimento dove ha appena passato la cera?"

Anche Bright si mise a ridere nel pensare a quella remota scena.

"Te lo dico io: lavorare in miniera deve fare schifo! Pensa a quante ore di luce si perdono quei poveri minatori!"

Tornò serio Colin. Conosceva bene quella sensazione: anche lui era stato costretto a rinunciare al sole per troppo tempo.

"Già! Ma fare il minatore, tra poco, sarà l'unica prospettiva del mio futuro soprattutto se il consulente scolastico continua ad affibbiarmi questi temi..."

Continuò imperterrito Bright recuperando un foglietto spiegazzato per leggere la traccia.

"Senti qua: se potessi andare a cena con una persona, viva o morta, chi sceglieresti e perché? Ho proposto Kennedy ma per il signor perfezione non andava bene!"

Confidò esasperato lo studente in crisi mentre l'altro scuoteva la testa.

"Bright, l'unico motivo per cui tu, negli anni sessanta, avresti voluto cenare con JFK sarebbe stato per chiedergli il numero di Marylin Monroe!"

Aveva ragione. E , forse, anche il consulente scolastico aveva capito quanto poco avesse preso sul serio il compito il ragazzo.

Colin fece per rialzarsi ma un capogiro improvviso gli fece perdere l'equilibrio costringendolo ad appoggiarsi, di nuovo, all'albero.

"Stai bene?"

Chiese apprensivo Bright.

"Si, mi dicono tutti che sono troppo impaziente. Starò comunque meglio quando potrò muovermi senza questi trespoli!"

Indicò le stampelle abbandonate sull'erba. Fu allora che lo udirono: un boato spaventoso e poi un inferno di fuoco.

"Everwood brucia!"

"Non è Everwood, è la miniera!"

I due ragazzi si guardarono attoniti poi Bright prese l'iniziativa.

"Andiamo a vedere. Forse potremmo essere d'aiuto!"


*** *** ***

Tra Ephram e l'istruttore di guida era guerra aperta: anche quel giorno il ragazzo aveva fatto gli errori più stupidi ei richiami dell'istruttore avevano fatto precipitare la sua autostima: probabilmente non avrebbe mai preso la patente.

Il suo pessimo umore mutò all'allegria quando notò la "cinquecento" italiana color arancio di Madison parcheggiata nel vialetto davanti casa.

Entrato trovò la ragazza e Delia concentrate sul televisore.

"C'è una partita in differita dei Nuggets o trasmettono qualche concerto perché due belle ragazze se ne stiano affisse così allo schermo?"

Scherzò Ephram facendole sobbalzare: non si erano accorte di lui.

"Forse presto rivedremo papà in televisione!"

Disse Delia senza staccarsi dalle immagini.

"Fantastico: da un padre famoso ci ritroveremo con una star per padre!"

"C'è stata un'esplosione in miniera! Ci sono dei feriti: tuo padre si è precipitato a prestare soccorso insieme ai dottori Abbott!"

Lo informò Madison. Il pensiero di Ephram corse veloce al suo maestro di piano.

"Will lavora in quel posto. Oddio...devo andare a vedere se è tra i feriti!"

Ephram afferrò il cappotto e corse via senza che né Madison, né Delia potessero replicare.


**** ***** ****

All'ingresso della miniera, tra un nutrito gruppo di curiosi che si erano radunati lì, Ephram riconobbe Bright e Colin che stavano facendo delle telefonate: dopo varie insistenze, e dopo che Edna non era riuscita a smuoverli da lì, l''infermiera aveva assegnato ai ragazzi il compito di informare le famiglie dei feriti.

"I più gravi sono tre!"

Informò Colin quando Ephram volle notizie.

"Daniel un mio vicino di casa, la moglie del consulente scolastico e Will Cleveland!"

"Oh no!"

Ephram si lasciò sfuggire quell'esclamazione.

"Ne conosci qualcuno?"

Chiese Colin.

"Will è il mio maestro di pianoforte. Devo andare a vedere come sta!"

"Non puoi. La nonna di Bright non fa passare nessuno a meno che non si tratti dei soccorsi. E poi c'è tuo padre con quello di Bright e sua zia: vedrai che lo riporteranno in superficie sano e salvo!"

Cercò di dissuaderlo Colin, ma Ephram era già corso verso l'interno e, approfittando di un momento di distrazione di Edna, gli altri due gli corsero dietro.

Anche Colin si mise a correre senza nemmeno accorgersene.

La scena che si presentò innanzi agli occhi dei ragazzi era a dir poco drammatica: Linda cercava di lenire i dolori della giovane donna, incinta e ferita al torace, praticandole l'ago terapia, Harold aveva fatto una fasciatura provvisoria alla mano di Will e ora cercava di convincere il dottor Brown ad aiutare Daniel, il suo vicino di casa.

L'uomo aveva riportato un serio trauma alla testa e c'era un solo uomo lì dentro capace di ridurre la pressione intracranica con gli strumenti a disposizione.

Per Andy avrebbe significato ritornare ad operare dopo l'ultimo fallimento.

"Non posso farlo!"

"Si che puoi, dannazione Andy! Lo devi fare per quest'uomo!"

Il dottor Brown però non voleva prendersi una responsabilità così grossa.

"Lui non è Colin! Non è una di quelle gemelline...Accidenti dottor Brown prendi quel maledetto trapano e salva la vita di quest'uomo!"

L'appello di Harold era stato così acceso da far voltare verso di lor Linda e i tre ragazzi appena sopraggiunti.

"Passami il trapano. E...manda via i ragazzi!"

Si decise finalmente Andy. Ephram, Bright e Colin, però, troppo presi da quello che stava succedendo erano resti a risalire in superficie.

Ephram si avvicinò a Will sincerandosi delle sue condizioni.

"Ragazzo, a quanto pare non potrò mai più suonare un pianoforte in vita mia. Aggiungici che questo postaccio si è preso anche il mio udito!"

Raccontò Will ed Ephram si sentì profondamente dispiaciuto per lui: amavano entrambi la musica e sapeva quanto doveva essere doloroso rinunciarvi.

"Ti va di raccontarmi una storia? Una qualsiasi!"

E allora Ephram iniziò a raccontare le prime cose che gli venissero in mente, di New York e dei suoi primi tentativi di guida strappando persino un sorriso al povero Will.

Bright si era avvicinato a sua zia per avere notizie della moglie del suo insegnante e così scoprì che, presto, il signor Roger sarebbe diventato papà. Scoprì, inoltre, che era un uomo con mille preoccupazioni e con un cuore d'oro e si ripromise di non fargli saltare mai più i nervi.

Colin, dal canto suo, era rimasto a seguire l'intervento del dottor Brown con il fiato sospeso e quando il neurochirurgo praticò un foro nella testa di quell'uomo dovette trattenere un conato di vomito e fuggì via.

La mano ferma di Andy fu decisiva per il buon esito dell'intervento. Ora che la tensione si era allentata si rese conto che Colin aveva assistito a tutto ciò che era successo.

"Stanno arrivando le ambulanze!"

Avvertì Edna e, finalmente, i feriti vennero trasportati in ospedale. Harold e Linda decisero di andare con loro.

Il dottor Brown cercò Colin e lo trovò seduto su una panca a pochi metri dalla miniera.

"Stai bene?"

Gli chiese sedendoglisi accanto.

"Anche con me ha fatto la stessa cosa?"

Chiese di rimando il ragazzo. Anche lui aveva avuto due operazioni al cervello ma vedere tutto dal vivo era diverso e impressionante.

"Tu sei stato più fortunato da un verso perché eri sotto anestesia e sfortunato dall'altro perché hai avuto un'operazione molto più difficile!"

"Sono stato fortunato ad avere lei!"

Sorrise Colin facendo riscoprire al dottor Brown l'antica passione per il suo lavoro.

La voce di Bright interruppe quel momento.

"Colin! Accidenti amico: ti sei accorto di aver lasciato le tue stampelle al parco?"

L'espressione di Colin era tra l'incredulo e il raggiante: finalmente poteva camminare di nuovo senza ausili.


*** *** ***

"Dovevi vedere mio padre che sangue freddo! Si è comportato da vero eroe e gli eroi meritano un dolce! Dì un po' hai un ricettario con qualche torta?"

Ephram raccontava, euforico, la mirabolante avventura in miniera a Madison. Delia aveva avuto il permesso per andare a casa di Brittany e la ragazza era rimasta per preparare una cena degna di questo nome.

"Modestamente io sono una brava pasticcera! Posso darti una mano a preparare un dolce squisito...sai come si dice? Uomini ai fornelli non fanno i cibi belli!"

"E questa te la sei inventata su due piedi?"

"In realtà si, mi è venuta al momento! Sai un po' come donne al volante pericolo costante!"

Ephram iniziò a tirar fuori le uova dalla dispensa.

"Quel detto lo posso smentire io: guardami mentre guido e vedi che ci sono anche uomini che sono un pericolo pubblico al volante!"

Madison iniziò a setacciare la farina in una ciotola.

"Posso darti io qualche lezione di guida, se vuoi!"

La reazione di Ephram fu imprevista: dopo un "grazie" entusiasta si avvicinò e diede un bacio vero a Madison. Un bacio che lei ricambiò.


**** ****

A casa Abbott su festeggiavano i due dottori di famiglia, eroi del giorno. Dopo cena Bright decise di tener fede alla sua promessa e di finire il tema.

Finalmente soddisfatto di quanto scritto andò da Colin.

"Con questo andrò al college di sicuro. Vuoi sentire cosa ho scritto?"

"Se ti fa piacere. Spero tu non voglia portare a cena Angelina Jolie o Brittany Spears!"

Bright scosse la testa e iniziò a leggere.

La persona con cui vorrei andare a cena è il mio migliore amico. Vorrei trovare, finalmente, il coraggio di dirgli tutto quello che, un po' per paura e un po' per spacconeria, non gli ho mai detto. Vorrei dire a Colin che mi dispiace di aver mandato in fumo tutti i progetti che avevamo da bambini: andare insieme alla Notre Dame e giocare a basket o a football in una squadra professionistica. Gli direi che, certe volte, mi sento piccolo, piccolo innanzi a lui perché Colin è questo ragazzo straordinario che non ha paura di nulla. Io invece di paure ne ho tante. Gli direi che vorrei abbracciarlo e vorrei saper trovare le parole giuste per aiutarlo, almeno per una volta!"

Colin aveva le lacrime agli occhi. Era la più bella dichiarazione d'amicizia che avesse mai sentito.

"Magari quell'abbraccio me lo puoi anche dare, brutto bruto!"

Disse gettandosi tra le braccia di Bright.

***** ****

La frase iniziale è di Tiziano Terzani.

Chiedo perdono per questo capitolone: mi sono lasciata un po' trasportare^^ Ringrazio quanti leggono e, soprattutto, la mia dolcissima D'Alessiana...

   
 
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