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Autore: Ian Is A Fucker    08/03/2014    4 recensioni
Uno studente universitario divide il suo appartamento con Jason, il suo amico omosessuale, fidanzato con un affascinante ragazzo dai capelli ricci, gli occhi color cioccolato e di nome Michael. Sarà amore a prima vista? Riusciranno a capire cosa provano e a prendere la decisione giusta?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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Mika P.V.

Mi giravo e rigiravo nel letto senza riuscire a chiudere occhio. Accanto a me Jason dormiva beatamente, un braccio intorno alla mia vita, la bocca leggermente dischiusa e i capelli che formavano una corolla nera sul cuscino.

“Perché?” sussurrai, tracciando dei piccoli cerchi sulla sua spalla con l'indice, toccando appena la pelle calda.

Avrei voluto trovare una risposta a quella domanda ma ovviamente non potevo rispondermi, perché non aveva senso, non sarebbe dovuto accadere, non avrei dovuto guardare qualcun altro...

Ma chi aveva detto a Marco di essere così dannatamente bello? Non riuscivo a staccargli lo sguardo di dosso e quando mi aveva sfiorato la spalla prima di correre via per andare chissà dove mi ero quasi trattenuto a stento dal bloccargli il braccio e attirarlo a me.

Ovviamente questa assurda attrazione fisica non era paragonabile all'amore che provavo per Jason, ma odiavo che il mio corpo avesse la meglio sui miei sentimenti.

Il mio ragazzo era bellissimo, dolce, protettivo e adorabile, era anche bravo a letto e non aveva paura di rivendicare il suo amore per me, allora perché dovevo sentirmi attratto da uno che non conoscevo e che era anche etero?

Una cosa che mi aveva affascinato degli italiani erano i loro strani detti come “l'erba del vicino è sempre più verde”: oh se era vero!

Eravamo forse arrivati alla nostra prima grande crisi? Mi ero...stufato di Jason? No, era impossibile, ogni volta che lo guardavo sentivo lo stesso capogiro delle prime volte, ma forse il mio corpo aveva bisogno di qualcos'altro, aveva bisogno di esplorare nuovi territori, di provare qualcosa di diverso.

Mentre riflettevo, Jason si girò verso di me e mi sorrise dolcemente, guardandomi con sguardo assonnato.

“Non riesci a dormire?” domandò, con la voce impastata dal sonno.
“Sono un po' emozionato” svelai, sentendo una stretta allo stomaco: odiavo dovergli mentire, ma dopotutto non era una bugia, era una parziale verità.
“Vieni qui” mormorò aprendo le braccia e lasciando che io mi accoccolassi tra di loro.
“Sono felice che tu abbia conosciuto Marco, per me significa molto perché diventi sempre di più parte integrante della mia vita.” rivelò ed io affondai il viso sul suo petto, inspirando profondamente il suo dolce profumo di cocco, tentando di soffocare le lacrime.

“Ti amo” sussurrai, cercando di mantenere la voce ferma, ma lui aveva sentito che tremava e mi strinse ancora di più a sé, baciandomi la testa.

“Ti amo anche io” risponse appoggiando la sua sopra la mia e con quel dolce scambio di sentimenti prometto a me stesso che non avrei mai fatto nulla che avesse potuto farlo stare male, anche se ciò significava convivere con la bestia che avevo in me e lentamente chiusi gli occhi.

 

Marco P.V

Quando il sole entrò dai forellini delle tapparelle, io mi stavo già prendendo a calci mentalmente da un paio di orette ed ero arrivato ad una conclusione: ero ritardato. Non c'era altra spiegazione: se non fossi stato completamente ritardato, non sarei mai andato a casa di una ragazza che aveva una cotta per me, non le avrei mai detto che volevo tentare e non avrei mai passato la notte con lei. E invece dove ero? Su un cazzo di letto matrimoniale, con un cazzo di mal di testa e una fottutissima coperta che divideva i nostri corpi. Che alternative avevo adesso? Potevo scappare prima che si svegliasse, ma cosa le avrei detto quando ci fossimo visti a lezione? “Sai ieri sera? Ecco, dimenticatene okay? Volevo solo stare con qualcuno.” Oh sì, quello era il modo giusto per essere ucciso con un paletto nel cuore e non ci tenevo affatto, non ero mica un vampiro! Però mentre guardavo quel suo piccolo petto alzarsi ed abbassarsi lentamente, quell'aria pacifica che le accarezzava il viso, sentivo come un formicolio alla nuca e non riuscivo a non sorridere. Charlotte era sempre riuscita a farmi sentire bene, era come una mamma in un certo senso, e non volevo farle del male, altrimenti me lo sarei rinfacciato per sempre. Avrei potuto provare ad innamorarmi di lei, a farla felice e allo stesso tempo io non sarei più stato solo, non avrei più guardato Jason con invidia, ma con complicità, sarei stato la metà di qualcuno. “Puoi fingere davanti agli altri forse, ma a te stesso cosa dirai? E a lei? Se ne accorgerà prima o poi.” Possibile che persino la mia mente dovesse venirmi contro? Non avevo altra scelta, non potevo dirle la verità, l'avrebbe uccisa e io sarei dovuto fuggire, di nuovo.... Come se avesse captato che stessi per buttarmi nel mio amaro passato, il mio cellulare suonò, facendo borbottare Charlotte. “Forse non ti sarai accorto, dato che sarai sicuramente impegnato ad ispezionare molto da vicino le coperte di un letto, ma sono le 8 e la lezione di macro economia inizia tra un'oretta. MUOVI QUEL CULO PELOSO.” Mai come allora avevo amato un messaggio di Jason: come cazzo faceva a pararmi il culo tutte le volte era un mistero: non mi sarei stupito se nel suo corpo ci fosse nascosto un radar che ogni tanto lampeggiava dicendo “allarme, Marco sta facendo una cazzata...DI NUOVO.” Quando mi giro per tentare di trovare i vestiti che la sera prima avevo buttato chissà dove, vidi gli occhi verdi di Charlotte fissarmi con tenerezza e incredulità.
“Sei ancora qui” sussurrò, emettendo un sospiro di sollievo. Ingoiando il senso di colpevolezza le sorrisi.
“Non per molto, Jason mi reclama.” replicai alzandomi e vestendomi.
“Ti chiamo dopo..” mormorò con una sfumatura interrogativa nella voce ed io annuii.
“A dopo” la salutai, esitando per un istante nell'appoggiarle una mano sui capelli e con una breve carezza uscii da quell'edificio, accogliendo di buon grado la pioggia sferzante che mi sfregiava il viso, ricordandomi che patetico bastardo fossi. 




 

- PRESENTAZIONI -

Siamo due ragazze a dirigere questa fanfiction.
✧ Io sono Kelly, e mi occuperò della pubblicazione e della grafica dei capitoli (forse più in là anche della scrittura vera e propria).
✧ Alice, la scrittrice di questi primi capitoli, nonché mia migliore amica: lei si occuperà della stesura della storia e di rispondere alle recensioni.
Speriamo entrambe la fanfiction sia di vostro gradimento :3 se avete consigli, o curiosità, chiedete pure!
Al prossimo capitolo! ❤


▶ Se vi va, cliccate QUI per vedere un mio video su Marco e Mika! *piccola anteprima*

  
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