Welcome To Hell - A
DxD Chronicles
Dichiaro
di non avere i diritti aventi a quest' opera
di pura fantasia, quindi siete pregati di non compararlo con High
School DxD,
grazie. Ho voluto inserire questo titolo poiché in molte
creazioni l'Inferno
non è poi così male.
Life
2:
TAKEYA
Rias
aveva convocato tutti quanti nel salone.
"Ci
troviamo in uno stato di emergenza! Issei è
in pericolo! Dobbiamo andare immediatamente da lui. Akeno, prepara un
cerchio
di teletrasporto "
"Si
Buchou."
Detto
questo Rias, avvicinò Takeru e Kiba.
"Voi
sarete i primi ad intervenire."
"Agli
ordini Buchou."
"Si
Rias-sama."
Mentre
Akeno recitava la formula del teletrasporto, la
piccola Koneko si avvicinò a Takeru.
"Se
Takeru-senpai e Kiba-senpai si muovono vado
pure io."
Con
quella risposta mi sentì escluso...va bene mandare
Takeru e Kiba, ma che si unisse pure Koneko questo non potevo
tollerarlo.
"Mi
unisco pure io."
Pensavo
che Rias obiettasse, ma invece ci sorrise.
"Sono
felice di vedervi pronti per aiutare un
vostro compagno in difficoltà."
Premessa,
non'è che salti dalla gioia...per me quel
pervertito può anche morire. Però non posso
rimanere in disparte.
"Buchou
sono pronta."
"Akeno,
cambio di programma, portaci
tutti da Issei."
°°°°°°°°°°°°°°°
Il
cerchio ci portò senza nessun problema a
destinazione.
Cosa
vedemmo dopo fu un'altra storia.
Il
soggiorno era sottosopra: la mobilia era riversata
in diversi angoli, le pareti erano imbrattate di sangue e vicino alle
scale, vi
era un uomo impalato al muro a testa in giù con il ventre
completamente
squarciato e la faccia orribilmente sfigurata.
Affianco
al poveretto, c'era Issei. Era seduto con la
schiena rivolto verso il muro, dalle sue cosce si potevamo notare due
ferite a
forma circolare, forse procuratagli da un'arma da fuoco.
Diversi
metri da lui al centro della stanza si trovava
uno che all'apparenza poteva sembrare un ragazzo, se non fosse per i
vestiti
che portava e per le armi che impugnava, ovvero: alla mano sinistra
brandiva
una spada di luce, mentre con la destra puntava con una pistola una
giovane...SUORA?
Si
una ragazzina con dei bellissimi capelli biondi
lunghi e occhi verdi stava curando Issei mentre quest'ultima veniva
minacciata
dal sacerdote.
Con
il nostro arrivo, attirammo l'attenzione dei tre
su di noi. Il sacerdote si voltò permettendoci di osservarlo
meglio: aveva i
capelli leggermente lunghi bianchi, portava un vestito bianco
imbrattato di
sangue.
"Maledetta
puttana!!! Come ti sei permessa ad
annullare la barriera? Ti dovrò punire per questo, per colpa
tua sono arrivati
i rinforzi del demone-kun."
"Vi
imploro padre Freed, non fate del male ad
Issei-san."
"Cosa-cosa?
Stai rischiando la vita per un
demone?"
"Non
è un demone è un mio caro amico!"
"Va
bene allora, morirai assieme a lui."
Detto
ciò il sacerdote era pronto a trafiggere la
suora ed Issei, se non fosse stato per Kiba.
Parò
il colpo con la sua Gears ovvero la spada Birth.
Quando
arriverà il momento vi spiegherò i dettagli di
quest'ultima, ma non ora.
"Non
ti permetterò di fargli del male."
L'allontanò
con un calcio.
"Va
bene piccolo demone-kun, fammi
divertire!"
Il
nostro amico, spostando il combattimento, ci
permise di soccorrere Issei.
"Issei
tutto bene? Come ti senti?"
"Takeru-senpai,
sto bene però non riesco a
muovere le gambe."
Takeru
esaminò le sue condizioni.
"Hai
delle profonde ferite, ti dobbiamo portare
via di quì. Takeya aiutami a trasportarlo."
"Si."
"Aspettate
un attimo senpai. Asia per favore
vieni con me."
Guardai
Issei con aria stupita.
"Cosa
stai dicendo? Lei non può___"
"Per
favore, non è cattiva è una brava
ragazza."
Con
quelle parole, Takeru concentrò la sua attenzione
su di lei.
"Come
ti chiami?"
La
ragazza rispose con un tono preoccupato.
"Mi
chiamo
Asia
Argento."
"Asia,
ti ringraziamo per aver aiutato il nostro
compagno. Ma purtroppo non possiamo fare niente per te."
A
quella risposta Issei sembrava scioccato.
"Perché
senpai? Perché non può venire con
noi?"
"Perché
non'é un demone! Il portale funziona solo
con noi, vorrei esaudire il tuo desiderio ma non possiamo. Mi dispiace."
"Ma-ma
senpai___"
"Va
bene così Issei-san. L'importante è che tu
stia bene, non preoccuparti per me."
Questa
volta fummo io e mio fratello a rimanere di
stucco.
E'
incredibile quanto sia forte questa ragazza, aveva
messo come priorità la salvezza di un demone alla sua.
Mi
maledissi per la nostra incompetenza, ma non
potevamo aiutarla in quel momento.
Mentre
eravamo intenti a trasportare Issei, Freed
allontanò con un calcio Kiba, quest'ultimo andò a
finire
su
un divano . Dopodiché rivolse l'attenzione su di noi.
"Dove
vorreste andare demoni-kun? Pensate
veramente di lasciare questo luogo da vivi? Vi squarterò uno
ad uno e godrò nel
farlo! SI-SI budella di demone! Non'è divertente?"
Rias,
richiamò attorno a se un'aura demoniaca rossa
cremisi. Nessuno doveva minacciare i suoi servi, sopratutto se questi
sono
feriti o indifesi.
"Freed
è così che ti chiami, giusto?"
Freed
guardando Rias, scoppiò in una grossa risata.
"Il
colore di quei capelli e della tua aura.
SI-SI non ci sono dubbi. UNA GREMORY! Ho fatto BINGO!"
Il
sacerdote lo disse con aria eccitata.
"Non
ti permetterò di far de male ai miei
servi!"
Rias
si stava preparando per andare contro Freed se
non fosse stato per Akeno.
"Buchou
abbiamo un problema. Stanno arrivando
degli angeli caduti."
Kiba
si riprese dalla contusione che gli aveva causato
Freed.
"Maledizione.
Va bene Akeno, prepara il cerchio
per il ritorno. Fratelli Ogawa venite qui immediatamente. Kiba e
Koneko,
copriteli."
Koneko
e Kiba.
"Si
Buchou."
Io
e Takeru.
"Si
Rias-sama."
Kiba
ripartì alla carica permettendoci di avvicinarci
ad Akeno, mentre Koneko lo supportava lanciando tutto ciò
che trovava.
Una
volta arrivati, Rias fece cenno a Koneko e a Kiba.
Kiba
si allontanò di scatto da Freed è in quell'attimo
Koneko lanciò un divano in direzione di quest'ultimo. Una
particolarità di
Koneko è quella di possedere una forza sovrumana,
perciò è meglio non farla
arrabbiare. Forse questo
è il motivo che spinge Takeru ad
accontentarla?
Freed
intercettò il divano tagliandolo a mezz'aria.
"Stupidi
demoni! Non penserete di potermi fermare
utilizzando questi stupidi trucchet__"
Solo
allora si accorse che quell'attacco serviva solo
da diversivo per permetterci di fuggire.
Inorridito
ci urlò diverse bestemmie e maledizioni.
Continuò a mugugnare frasi senza senso mentre scomparivamo
all'interno del
cerchio con Issei che cercava disperatamente di attirare l'attenzione di Asia,
ma di quest'ultima ne vedemmo solo un sorriso prima di scomparire.
°°°°°°°°°°°°°°°
Dal
nostro ritorno al club era passata qualche ora.
Rias esigeva delle spiegazioni sull'accaduto però non vi era
il tempo
necessario, così decise di rimandare l'argomento ed il da
farsi al giorno dopo.
Incaricò
me e Takeru di medicare Issei e una volta
finito di riportarlo a casa.
Nel
club eravamo rimasti solo noi 3. Issei era disteso
sul divano e continuava a incolparsi per l'accaduto mentre Takeru
terminava il
suo compito.
"Con
questo le ferite sono apposto. Dovresti già
riuscire ad alzarti."
Mio
fratello parlò ad un Issei sconvolto.
"Grazie
senpai."
In
assenza di Rias mi piaceva sedermi sulla sua
cattedra, cosa che feci anche in quel momento. Takeru, invece, si
sistemò sulla
poltrona di fronte ad Issei.
"Issei-kun,
lo so che non è il momento adatto. Ma
potresti spiegarmi come fai a conoscere quella ragazza?"
"Nii-san,
non dovresti chiedere queste cose. Lo
sai che gli argomenti riguardanti relazioni
tra angeli
caduti e demoni sono proibiti?"
In
tutta risposta Takeru mi guardò con aria nervosa.
"Sai
quanto me ne può importare se l'argomento in
questione è proibito o no? Quella ragazza aveva curato un
demone ferito, quando
poteva benissimo lasciarlo stare. Non solo, lo stava anche proteggendo
dalla
furia omicida di un sacerdote pazzo."
Rivolsi
a mio fratello un sorriso divertito e guardai
Issei.
"Lo
sai una cosa? E' bello avere un fratello
maggiore che se ne sbatte delle regole. Questo per me è
divertente."
Ovviamente
la risposta di Takeru non si fece
attendere.
"Invece
è davvero scocciante avere un fratello
minore con una bocca larga e che parla sempre a sproposito."
Quella
piccola scaramuccia sortì il suo effetto, Issei
si lasciò andare in una piccola risata. Poco dopo
cominciò a confidarsi con
noi.
"Come
ben sapete si chiama Asia Argento. L'ho
incontrata oggi prima di arrivare al club, ero diretto a casa di un
amico per
alcuni appunti, la intravidi mentre chiedeva indicazioni sulla chiesa
più
vicina. Stranamente però nessun passante le diede retta e
soltanto io riuscii a
capirla, diceva che non era di lì e che nessuno conosceva la
sua lingua, tutti
eccetto me, come mai?"
"Si
chiama "Translate"."
Rispose
mio fratello schietto.
"Translate?"
"Si
Translate. E' una capacità che hai acquisito
una volta diventato un demone, il tuo cervello traduce istantaneamente
le
lingue straniere in quella che ai tuoi occhi può sembrare la
tua lingua
madre."
Mi
intromisi alla discussione.
"E'
molto utile quando devi svolgere gli esercizi
d'Inglese."
Takeru
sospirò scocciato.
"Comunque
Issei-kun, Inglese o non, potresti
continuare a parlare? E tu Takeya finiscila d'interromperci."
"SIIIIIIIII!!!!!!"
Lo
dissi alzando la mano sinistra.
Issei
mi guardò turbo.
"Senpai
come fai ad essere cosi positivo?"
"Semplice,
ho un fratello tutto fare."
"TAKEYA!
Finiscila di dire puttanate. E tu riprendi
da dove ti
eri
interrotto. Qualsiasi cosa esca da
quella bocca fai finta di non sentirla."
Lo
disse indicandomi con il dito.
"Come
sei permaloso, ecco dove pecchi."
"Il
permaloso adesso ti fa la stampa nel muro se
non te la finisci."
"Scusa,
se mi vuoi mi trovi in cucina."
Detto
questo lasciai la stanza.
°°°°°°°°°°°°°°°
TAKERU
"Scusalo,certi
momenti faccio fatica a capirlo.
Puoi continuare?"
Con
aria un pò intontita, Issei continuò.
"Eemm...si...l'accompagnai
e una volta giunti in
prossimità della chiesa, mi senti a disagio. Sembrava come
se ci fosse una
barriera invisibile."
"E'
uno dei effetti collaterali nell'essere un
demone. I famosi pro e contro che Rias citò ieri. A
proposito tu lo sai il tuo
ruolo da demone?"
"Si
e no."
"In
parole povere___"
"SEI
UNA VITTIMA SACRIFICALE!"
A
parlare fu Takeya. Come al suo solito, gli piace
intromettersi.
"TORNA
DENTRO O GIURO CHE TI CHIUDO A
CHIAVE!"
Lo
dissi con un tono nervoso, anche perché non mi
andava di passare la notte li.
"Dove
eravamo rimasti?"
"Senpai
cosa significa "vittima sacrificale"?"
"Conosci
gli scacchi?"
"Si
certo."
"Ottimo
è la stessa cosa."
"Cosa
intendi senpai?"
"Ti
svelo il nocciolo della questione. I demoni
di un certo rango, come Rias Gremory, posseggono i pezzi di una
scacchiera
demoniaca. Come un normalissima scacchiera comprende 1 [ Re ], 1 [
Regina ], 2 [
Torri ], 2 [ Alfieri ], 2 [ Cavalli ] e 8 [ Pedoni ]. La usano per
reincarnare
gli esseri umani in demone, così ne accrescono le proprie
fila. Rias-sama è il
Re, Akeno-san la Regina, Koneko-chan la Torre, Kiba il Cavallo e tu il
Pedone."
"Quindi
come pedone andrò sempre in prima linea,
ecco cosa intendeva Takeya-senpai...aspetta...VITTIMA SACRIFICALE!"
"Stai
tranquillo ci saranno sempre gli altri
membri a darti manforte."
"E
voi senpai? Che pezzi siete?"
"Siamo
semplicemente dei demoni servitori privi
di pezzi. Adesso però basta è tardi, ti
accompagno a casa. Takeya. Esci per
favore."
"Si?
Eccomi!"
Lo
disse mentre usciva dalla cucina.
"Mentre
lo accompagno, tu finisci di sistemare.
Ci vediamo a casa."
"Va
bene a dopo Nii-san, a domani Issei."
Per
strada, incuriosito, Issei mi
rivolse qualche domanda.
"Senpai."
"Cosa
c'é?"
"Riguardo
al discorso di prima sui pezzi
demoniaci___"
"Per
quello non devi preoccuparti. Quando
arriverà il momento, Rias ti spiegherà tutto."
"Non
è quello."
"E
cosa allora?"
"A
quanto o capito, fatta eccezione della Buchou,
ogni membro del club è un demone reincarnato. Giusto?"
"Esatto."
"Allora
tu e Takeya-senpai___"
"Siamo
veri demoni, proprio come Rias."
"Ehm
si. Un ultima cosa, per quanto riguarda
Takeya-senpai?"
"Takeya?"
"Si.
E'
vero
che è follemente
innamorato di Akeno-san?
E che abbia massacrato di botte
alcuni teppisti perché avevano sparlato di lei?"
"Che
esagerazione. Non'é andato così, io ero
presente. Ha chiesto al leader di finirla o sarebbero stati guai. Non
gli ha
creduto. Anzi, quest'ultimo imitò con la mano come le
avrebbe palpato il seno.
Il resto della banda lo derise. Se fossi stato in loro, avrei seguito
quei
consigli."
"Perché
cos'è successo dopo?"
"Niente
di speciale, Takeya ruppe al
leader polsi e braccia."
Anche
se non mi potevo girare, potevo intuire la sua
reazione, perciò decisi di tranquillizzarlo.
"Non
preoccuparti, alcune volte mio fratello é
troppo impulsivo su alcuni argomenti e molte volte agisce senza
ragionare.
Bastava solo un po' di tatto."
"Cioè?"
"Beh
é semplice ho parlato con la banda e gli ho
detto che se avessero continuato gli
avrei....oh guarda
siamo arrivati, casa tua è quella vero?"
Lo
dissi indicando una residenza.
"Ah
si senpai grazie del passaggio."
"Di
niente. A proposito, eviterei Akeno."
"E'
un ottimo consiglio."
Lo
disse con aria decisamente preoccupata.
"Bene
a domani Issei buona notte."
°°°°°°°°°°°°°°°
Finalmente
tornai a casa.
"Che
giornata movimentata...Takeya sono tornato."
Stranamente
non ebbi nessuna risposta.
"Che
fine ha fatto mio fratello? La casa è
illuminata, forse stà dormendo ancora nell'idromassaggio.
Cosa devo fare con
lui. "
Mi
diressi nel salotto per spegnere le luci...quando
lo trovai disteso sul divano.
"Ma
guarda un po', tra tutti i posti proprio sul
divano. Comunque meglio lì che nella vasca."
Gli
andai a prendere una coperta, almeno così sarebbe
stato al caldo.
Mentre
lo coprivo, Takeya con un gesto improvviso,
appoggiò la mano sinistra sul mio volto. Senza accorgermene,
persi le forze e
svenni su di lui.
°°°°°°°°°°°°°°°
TAKERU
- TAKEYA
Ci
svegliammo bambini tra
le braccia di una
donna. Era intenta a nasconderci tra i cespugli.
Ci
accorgemmo della sua bellezza solo sotto la luce
Lunare: era giovane, aveva dei lunghi capelli biondi ricci, ed alcune
ciocche
le ricadevano sul petto. Gli occhi erano di un color blu oceano.
Indossava un
semplice vestito bianco che terminava con una lunga gonna. Sopra al
vestito
portava un'armatura grigia.
Prima
di andarsene ci strinse a se.
"Non
preoccupatevi piccoli miei, la mamma torna
subito."
Mamma?
La donna non ci diede il tempo di rispondere. In
un attimo evocò un bastone di luce e si diresse verso un
uomo con un'armatura
nera. Pensavamo che lo stesse per attaccare...invece si
portò accanto a lui per
aiutarlo.
Entrambi
si difendevano dall'attacco di diversi esseri
alati. Alcuni avevano delle ali bianche...senza dubbio degli angeli,
altri
avevano ali nere...angeli caduti.
I
nemici erano molti e agguerriti, ma ciò non
spaventava la coppia. L'uomo parava ogni tipo di attacco con la propria
spada,
mentre la donna contrattaccava usando il bastone e formulando diversi
incantesimi. Erano formidabili!
Cercammo
di allontanarci in cerca di aiuto ma fummo
notati da un' angelo. Questi ci guardò con rabbia e
disprezzo scagliandoci
addosso una gigantesca ascia.
L'uomo
in armatura nera notò l'attacco dell'angelo è
volò nella nostra direzione. All'ultimo istante
riuscì ad intercettare ed a
deviarne la traiettoria. L'arma si schiantò su un' albero
abbattendolo.
"Non
ti permetterò di toccare i miei figli!"
Figli?
Allora la donna era davvero nostra madre e
quest'uomo...è nostro padre?
Disse
quella frase mentre ci copriva con le sue ali.
Erano maestose, avevano la stessa forma di quelle di un angelo,
soltanto che a
posto delle piume aveva uno strato di pelle rossa con alcuni squarci.
Erano
bellissime.
Nostro
padre si girò per constatare le nostre
condizioni. Era incredibile come ci assomigliavamo. Avevamo gli stessi
lineamenti facciali, i capelli erano lunghi e spettinati, mentre gli
occhi
erano di un rosso acceso.
"Papà-papà___"
"Ssshhh
è tutto a posto. Rimanete insieme."
In
quel momento di distrazione, un angelo colse
l'occasione é cercò di trafiggerlo alle spalle,
ma la lama della sua spada
penetrò nel petto...di nostra madre!
La
donna si era accorta dell'attacco e non potendolo
parare usò il proprio corpo per proteggere il marito.
Accortosi
dell'accaduto, l'angelo scioccato perse la
presa sull'arma, indietreggiando mugugnò.
"Perché?
Perché lo hai fatto!"
Cercò
frasi che giustificassero le sue azioni.
Nostra
madre si trovava in piedi con una spada
conficcata nel petto. La guardammo impietriti.
Prima
che cadesse, nostro padre la prese tra le sue
braccia e la distese per terra. Immediatamente corremmo da lei tra le
lacrime.
"Mamma-mamma
per favore alzati."
Anche
se ferita, si girò verso di noi.
"Takeru
- Takeya state bene vero?"
Piangendo
ci stringemmo a lei.
"Amore
mio perché lo hai fatto?"
La
voce di nostro padre era un misto di dolore e odio.
"Non
potevo permettergli di farvi del male. Siete
i miei tesori più preziosi."
Detto
ciò, sputò sangue dalla bocca.
L'angelo
evocò una lancia di luce pronto per sferrare
un secondo attacco.
"Questa
volta ti ucciderò maledetto!"
Il
nemico attaccò con un affondo, ma nostro padre fù
più veloce. Evitò l'attacco spostandosi di lato e
con un colpo deciso decapitò
l'angelo.
In
preda alla furia attaccò i restanti nemici, la
situazione lo aveva trasformato in una macchina assassina.
"TAKERU
- TAKEYA
SCAPPATE
IMMEDIATAMENTE!"
"No,
non possiamo lascia___"
"HO
DETTO CHE DOVETE SCAPPARE E' UN ORDINE!"
Ha
malincuore abbandonammo nostra madre e fuggimmo. Ma
la nostra corsa non durò a lungo.
Degli
angeli caduti ci inseguirono lanciandoci delle
sfere di luce.
Successe
tutto in un attimo, nostro padre giunse
dietro di noi e parò quei colpi con il proprio corpo,
distruggendo parti
dell'armatura.
"SBRIGATEVI
AD ALLONTANARVI CI PENSERO' IO A
LORO!"
Nel
tentativo di proteggerci, fù colpito da altre
sfere ed alcune di queste gli trapassarono il petto. Il suo fisico era
arrivato
al limite. Stanco si accasciò accanto alla moglie.
Non
sopportammo oltre a quella vista e tornammo
indietro.
I
nostri erano distesi l'una accanto all'altro,
volevamo stare insieme a loro.
"No
bambini miei non venite. Dovete
sopravvivere."
Nostra
madre lo disse mentre continuava a tossiva
sangue, come potevamo lasciarli al loro destino. No! Meglio la morte.
I
nemici ci notarono. Li lasciarono perdere per
concentrarsi su di noi. Sia gli angeli che gli angeli caduti
scagliarono
diversi incantesimi nella nostra direzione, forse rappresentavamo una
minaccia
tale da costringerli a collaborare.
Solo
allora apparve lui.
Un
uomo con i capelli lunghi color cremisi ci protesse
evocando una barriera.
"Non
vi permetterò di ferire ulteriormente questi
bambini. Presto portali via!"
Non
sapevamo a chi si stava riferendo, ma dietro di noi
comparve una seconda figura.
Ci
girammo e vedemmo una bellissima donna con i
capelli color argento. Quest'ultima ci prese in braccio.
"Adesso
vi porto al sicuro."
Protestammo,
non volevamo lasciare i nostri genitori.
"Lasciaci,
vogliamo stare con mamma e papà!"
"Non
posso farlo!"
La
donna rispose con un tono severo.
"Ma-ma___"
"Va
tutto bene bambini."
Nonostante
le ferite subite nostra madre riusciva
ancora a parlare.
"Vi
vogliamo bene, continuate a vivere per
noi."
Quelle
furono le ultime parole che udimmo dai nostri
genitori mentre ci allontanammo dal campo di battaglia e sparendo nel
buio
della notte.
°°°°°°°°°°°°°°°
TAKEYA
Era
assurdo quello che ci era successo, stavo ancora
pensando agli avvenimenti di 2 giorni fà.
Mentre
Takeru accompagnava Issei, io ero arrivato a
casa.
Come
al mio solito illuminai l'abitazione,
controllando l'orario decisi di preparare la cena. In fondo anche io me
la cavo
bene ai fornelli.
Detto
ciò mi misi all'opera.
Pensai
ancora all'accaduto di diverse ore prima, non
riuscivo ancora a capacitarmi sulle azioni di quella suora, stranamente
quei
gesti mi ricordavano qualcuno, ma non so chi. Cercai di concentrarmi,
però a
quei pensieri mi sentii debole. Mi portai la mano alla testa.
"Maledizione,
perché sento ancora questi
dolori?"
Più
cercavo di ricordare e più la testa mi doleva.
Mi
diressi in salotto per rilassarmi, forse era un
dolore passeggero. Mi sdraiai sul divano e senza volerlo mi addormentai.
Mi
risvegliai il giorno dopo con Takeru accasciato su
di me.
"Ma
che diavolo?"
In
quell'istante anche Takeru si svegliò.
"Takeru
mi potresti spiegare cosa ci fai sopra di
me?"
Mi
guardò con aria intontita.
"Che-che
ore sono?"
"Che
ore sono?"
Guardai
l'orologio eh....
"Sicuro
che lo vuoi sapere?"
"Perché
è successo qualcosa?"
"Bhe,
è mezzogiorno inoltrato."
"CHE
COSA!"
In
fretta e furia ci sistemammo.
Tecnicamente
c'era poco da fare, d'altronde avevamo
dormito con le uniformi.
Con
difficoltà riuscimmo a partecipare alle ultime ore
di lezione. L'unica pecca era stata quella di saltare il pranzo. Forse
per gli
altri, ma non per noi.
Akeno
si offrì di dividere il suo bento con me.
Takeru, invece, fù invitato a pranzare con Rias Gremory,
ovviamente Rias pensò
che quel ritardo fosse dovuto agli avvenimenti della sera precedente, e
Sona
Sitri.
Assurdo
vero? Mio fratello invitato a pranzo dalle due
ragazze più popolari della scuola, anche se Sona lo faceva
per altre ragioni...ossia
"gratitudine". Alcune
volte...anzi molte volte cooperiamo con i membri del concilio
studentesco.
Per
il nostro aiuto, Sona acconsentì ad una nostra
richiesta...parcheggio privato sotto la sede del club di Ricerca
dell'Occulto.
Voglio
precisare che per quel parcheggio, io e Takeru,
sgobbammo per un mese intero.
Fui
invitato pure io, ma non potevo perdermi
l'occasione di rimanere solo con Akeno. Quello signori miei
è stato il più bel
pranzo che io abbia mai fatto. RIESCO AD INTRAVEDERE IL MIO TRAGUARDO!
Per
il resto le 2 giornate trascorsero tranquille.
Da
quella notte non ebbi dolori alla testa ne tantomeno
incubi. Forse quel sogno sarà stata una creazione dovuta
alla visione di alcuni
film. Comunque io e Takeru ne avremmo riparlato in un secondo momento.
Credo
che anche Issei si sia ripreso, come faccio a
saperlo? Semplice, lo vidi correre dalla finestra inseguito da un'orda
di
ragazze infuriate insieme a due suoi amici.
Ero
ancora pensieroso, fino a quando non suonò la
campanella d'inizio pranzo.
Con
calma consumai il mio bento in classe.
Naturalmente anche se io e Takeru eravamo fratelli e studenti del
3° anno, per
problemi burocratici ci trovavamo in classi separate.
Conoscemmo
Rias ed Akeno 4 anni fà, 1
anno dopo ci iscrivemmo con loro in questa accademia. Nello stesso
anno,
Rias creò il club "Ricerca
dell'Occulto"
e nei 2 anni seguenti si unirono Kiba
e Koneko.
Il
nostro primo giorno fu quasi indimenticabile.
Eravamo,
insieme ad un piccolo gruppetto, i pochi
ragazzi a frequentare l'istituto. Da li in poi incominciarono ad
iscriversi
molti altri.
Mi
ricordo ancora quando mi presentai alla classe, ero
l'unico maschio.
Alcune
studentesse, alla mia presenza, sgranarono gli
occhi...forse pensavano che fossi un maniaco.
L'unico
posto disponibile era situato all'ultima fila
vicino alla finestra. Solo allora capì perché
quel banco era libero.
Durante
le lezioni, tutte le ragazze si girarono verso
di me,di nascosto alcune: si leccavano le labbra, mi inviavano dei baci
volanti
e le più spavalde aprivano le giacche mostrandomi la loro
biancheria intima
palpandosi il seno.
Diverse
domande frullavano nella mia testa: da quanti
secoli non vedono un ragazzo? Come fa a dire la gente che sono gli
uomini i
pervertiti? Sarei sopravvissuto?
L'ora
di pranzo fù peggio.
Mi
circondarono come se fossi una preda, non riuscì
neanche a mandare giù un boccone del mio pasto.
"Di
dove sei? Dove abiti? Vivi da solo? Ai
fratelli? Come ti trovi quì? Sei fidanzato? Te lo sei
preparato da solo il
pranzo?"
Questo
ragazzi è una piccola parte delle innumerevoli
domande che mi posero.
"Ehm
sono straniero...non posso dirvi dove abito...poi...vivo
con mio fratello...mi trovo quì per degli amici...non voglio
rispondere...vediamo ehm...per il pranzo..."
A
quelle risposte, si creò un po' di agitazione.
"Un
fratello maggiore???? Lo so chi è!!!! E' il
fusto che si trova due aule dopo di noi. Vuoi mangiare con noi? Siamo
affamate!"
Affamate??
Mi correggo, queste non sono pervertite ma
mangiatrici di uomini!
"Scusate
ragazze ma devo correre in bagno."
So
quello che sarete pensando, ma in quel momento il
bagno dei ragazzi era l'unico posto sicuro.
Detto
questo nascosi il bento nella giacca e corsi via
dall'aula.
Nel
corridoio, vidi di sfuggita Takeru. A quanto pare
neanche lui se la passava bene, infatti era intento a rifiutare inviti
di
diverse ragazze.
Era
questa la vita scolastica di uno studente? Correre
per non essere mangiato dalle proprie compagne di classe?
Per
nostra fortuna quei giorni non durarono. Le
iscrizioni dei ragazzi aumentarono, così le classi
cominciarono a diventare
miste.
Rias,
dopo poco tempo, si fece un nome "La
Principessa Cremisi"
occupando il primo posto della classifica delle ragazze più
popolari. Akeno,
invece, occupò il secondo posto.
A
metà anno fondò il club di Ricerca dell'Occulto.
I
primi membri fummo noi tre, da lì in poi si unirono
Kiba, Koneko ed infine Issei.
Con
la creazione del club, Rias attirò diverse
attenzioni sia all'interno che all'esterno dell'istituto ed essendo i
suoi
servitori avevamo il compito di proteggerla da eventuali problemi.
Eh
si, i problemi non mancavano, la popolarità ha un
prezzo, molti...anzi...troppi ragazzi si volevano unire al club con
l'unico
scopo di poter stare insieme alle due idol.
Ed
è qui che entriamo in scena io e mio fratello.
All'apparenza
sembriamo due sempliciotti, ma quando si
tratta del club il nostro carattere muta drasticamente.
Una
volta ruppi i polsi e le braccia al capo di una
banda perché voleva palpeggiare il seno della mia Akeno.
Da
li in poi subentrarono diverse azioni contro di
noi. Agli occhi di molti eravamo gli ostacoli principali da eliminare.
Aimè i
poveracci non sapevano contro chi andavano.
Quelle
azioni arrivarono all'interno dell'istituto e
si allargarono causando il panico tra gli studenti.
Le
ragazze del club Ricerca dell'occulto
erano OFF-LIMITS.
Le
ragazze ci affibbiarono il soprannome "I 2
Pilastri", mentre tra i
ragazzi serpeggiava un secondo soprannome..."I
Mastini".
Per
quanto riguarda il rendimento, posso
tranquillamente confermare di non avere problemi...naturalmente
ciò riguarda
anche Takeru.
Finito
il pranzo cercai mio fratello e controllando il
giorno e l'orario sapevo benissimo dove trovarlo...nella sala di
economia
domestica.
Alcune
volte aiutava il club e come ringraziamento
aveva il permesso di utilizzare la sala...anche fuori orario.
Al
mio arrivo sbuffai.
Fuori
della sala vi era il solito gruppo di ragazze
che guardavano Takeru cucinare.
Passai
tra di loro.
"Ok
spostatevi ragazze, sta passando il fratello
dello chef!"
Al
mio passaggio alcune ragazze protestarono, mentre
altre si scansarono senza problemi.
Secondo
voi chi poteva stare accanto a mio fratello
mentre questi era intento a sfornare diversi tipi di biscotti? Nessuna
risposta? Ve la do io...Koneko.
I
due indossavo da sopra all'uniforme un semplice
grembiule bianco.
Una
volta visto, Takeru mi fece cenno di sedermi.
"Tieni
assaggia questi"
Mi
porse un piatto con differenti tipi di biscotti.
Guardai Koneko.
"Ne
posso prendere uno boss?"
"Certo...quelli
sono i tuoi."
lo disse
tirando fuori una coppa piena di dolci.
Vedendo
ciò non obbiettai. D'altronde cosa le dovevo
dire?
Intanto
il gruppetto di ragazze continuava ad
aumentare, tutte attirate dal buon profumo e dalla voglia di mangiare
dolci.
Koneko
strinse a se il suo bottino.
"Li
difenderò con le unghie e con i denti."
Koneko
sei un demone o un'animale?
E'
incredibile come sia cambiata Koneko in questi
anni.
La
prima volta che la vidi non socializzava ed era
chiusa in se stessa. Al club non faceva altro che starsene seduta sul
divano
con lo sguardo perso. Per poter smuovere la situazione Takeru gli
posò un pò di
latte caldo con biscotti...se vuoi socializzare con una ragazza, inizia
con il
suo stomaco.
L'effetto
superò le aspettative, dopo aver spazzolato
il piatto, si avvicinò a mio fratello, lo
ringraziò della cortesia e nello
stesso tempo gli chiese il bis. Col tempo divenne l'assaggiatrice
onoraria dei
piatti di Takeru...neanche io mi ci posso avvicinare, gli devo sempre
chiedere
il permesso, sopratutto sui biscotti a forma di gatto.
Koneko
era in procinto di andarsene dall'aula con il
suo premio. Arrivata alla porta però si voltò.
"Takeru-senpai...Takeya-senpai....ordini
della Buchou...oggi
le attività del club sono sospese."
Con
questo si dileguò.
Per
noi quella notizia fu strana, ma allo stesso tempo
ne fummo felici.
Abbiamo
un pomeriggio libero per cazzeggiare!
Quello
però no fu altro che la quiete prima della
tempesta.
°°°°°°°°°°°°°°°
TAKERU
SLAP!
Lo
schiaffo che Rias diede ad Issei era forte e
deciso.
Il
motivo che la spinse a farlo fu un piano per
salvare Asia.
Era
sabato pomeriggio e i membri del club erano impegnati
nelle rispettive attività...almeno fino all'arrivo di Issei.
Entrò
in sala con lievi ferite, procuratogli forse da
un combattimento.
Senza
perdere tempo Takeya gli si avvicinò e constatò
le sue condizioni mentre Rias chiedeva chiarezza su come se li era
procurati.
Issei
spiegò di essersi re-incontrato con Asia e di
averci passato la mattinata.
In
seguito però furono attaccati dall'angelo caduto
Reynalle, Asia era fuggita perché non riusciva a sopportare
le loro azioni.
Raccontò
di aver combattuto contro lei, ma fù
sconfitto, Reynalle lo avrebbe ucciso se non fosse stato per Asia che,
lasciandosi catturare, gli salvò ancora una volta la vita.
Spiegò
anche che l'angelo caduto li avrebbe attesi a
mezzanotte alla chiesa abbandonata situata fuori città.
Anche
se era una trappola Issei esigeva l'obbligo di
formare un gruppo per salvarla e da quì lo schiaffo di Rias.
"Quante
volte te lo devo dire? No è no. Non posso autorizzarti
a salvare quella suora."
"Perché
no?"
"Perché
ora fai parte del clan Gremory. Ogni tua
azione avventata causerà ripercussioni sull'intero gruppo."
"Allora
fammi uscire! Andrò solo come individuo!
Così non causerò problemi a nessuno!"
"Non
te lo posso permettere. Lo vuoi
capire?"
"Asia
è mia amica! Ha rischiato la sua vita più
di una volta, ed io sono stato impotente. Se non intervengo...sta notte
lei
morirà!"
Il
suo tono era un misto d'ira e frustrazione. Dovevo complimentarmi
con lui stava dando prova di grande coraggio...o di
stupidità.
"Questa
è una bellissima cosa. Penso sia
esaltante che tu riesca a dirla. Ma questo è differente. La
relazione che c'è
tra angeli caduti è demoni non è semplice come
sembra. Sono millenni che le due
fazioni combattono. Basta che uno mostri un piccolo cenno di debolezza
per
stravolgere il risultato dello scontro. Loro sono i nostri nemici!"
"Pensavo
che noi demoni dovessimo distruggere i
nostri nemici!"
"Quella
ragazza era dalla parte di Dio, con lei
non possiamo neanche coesistere. Anche se non fosse andata con gli
angeli
caduti, rimane pur sempre il nostro nemico."
"Asia
non è nostra nemica!"
Ero
così preso dalla discussione da non accorgermi di
Takeya.
Stava
consultando una sfera presa dall'armadio. Con
sguardo severo chiamò Akeno a sé bisbigliandole
qualcosa. Dopodiché andò da
Rias prendendola in disparte.
Dopo
essersi consultata con Akeno, Rias si voltò verso
il gruppo.
"Ho
una cosa urgente da fare. Io e Akeno andremo
fuori per un pò"
Detto
questo Akeno ritornò da Takeya.
Issei
stava ancora guardando Rias con rabbia.
Voleva
dire qualcosa, ma quest'ultima lo zittii.
"Issei
pensi davvero che il pedone sia il pezzo
più insignificante?"
"Cosa
centra questo?"
"Non
bisogna fraintendere il suo potere. Il
pedone ha un'abilità unica, il "Promotion"!"
"Promotion."
"Si.
Negli scacchi è un'abilità che permette al
pedone di cambiare classe al fine di raggiungere la base avversaria.
Puoi
essere promosso in ogni altro pezzo al di fuori del Re nel luogo
riconosciuto
come territorio nemico."
"Cosa?
Non lo sapevo! Takeya-senpai mi aveva
riferito che ero una vittima sacrificale!"
A
quell'affermazione Rias chiamò a se Takeya, ma
questi fece cenno di non sentirla riconcentrandosi sulla sfera.
"Dovrò
tirargli le orecchie. Comunque visto che
sei diventato da poco un demone, hai delle restrizioni. Non puoi ancora
essere promosso a Regina. Se desideri il Promotion urlalo col tuo
cuore."
"Il
Promotion."
"Un'altra
cosa. Il Sacred Gear funziona con il
desiderio dell'utilizzatore. Più il desiderio è
forte è più forte sarà il tuo
Gears. Desidera. Anche se demoni, non abbiamo perso il desiderio.
Ricordati che
il desiderio può determinare il potere."
Issei
cominciò a guardarsi il braccio sinistro.
"Ricordati
di un'ultima cosa e che non dovrai mai
dimenticare...anche il pedone può abbattere il Re. Sono le
basi degli scacchi.
Queste verità si basano anche coi pezzi demoniaci. Puoi
diventare più
forte."
"Rias-sama,
qui siamo pronti."
Una
volta finito di parlare, Rias si voltò in
direzione di Akeno e Takeya, per poi scomparire in un cerchio di
teletrasporto
insieme alla sua Regina.
"Issei."
Takeya
lo chiamò mentre ripose la sfera al suo posto.
"Andrai
a salvare Asia?"
"Si
senpai."
"Potresti
morire, lo sai vero?"
"Non
me ne importa quello che dici, io la
salverò!"
"Hyoudou-kun."
Questa
volta fù Kiba a parlare.
"Takeya-senpai
ha ragione, anche se hai la Sacred
Gear e la Promotion, non puoi sconfiggere un gruppo di esorcisti e di
angeli
caduti da solo."
"Vado
lo stesso, anche se muoio, salverò
Asia."
"La
tua determinazione è grande. Ma pensi che
durerà davanti al nemico?"
Risposi
ad un Issei troppo spavaldo.
"Allora
senpai? Mi dici cosa dovrei fare?"
Abbozzai
un sorrisetto.
"Chiedere
aiuto ovviamente."
"Cosa?"
"Hyoudou-kun
io vengo con te."
Kiba
si offrì volontario.
"Cos__"
"Non
so molto su Asia-san,
ma tu sei un
mio compagno, non posso permetterti di andare da solo. Inoltre,
personalmente odio
gli esorcisti e gli angeli caduti."
Mi
avvicinai al duo.
"Issei,
ti ricordi delle parole di Rias? Puoi
essere promosso in tutte le classi fatta eccezione del Re in un luogo
riconosciuto come territorio nemico. Quindi la chiesa abbandonata non
è
territorio nemico?"
"Ah."
"Inoltre
Rias punta molto su di te, altrimenti ti
avrebbe rinchiuso da qualche parte per fermarti."
Kiba
rise sguaiatamente.
"E'
deciso allora?"
"...Vengo
anche io."
"Huh,
Koneko-chan?"
"Mi
sentirò a disagio se andrete solo voi
due."
"Grazie
Koneko-chan, sono commosso!"
Dopodiché
Issei si voltò verso me e Takeya.
"Senpai
verrete pure voi?"
A
quella domanda abbassai la testa.
"Mi
dispiace, ma non possiamo."
Issei
sembrò scioccato a quella risposta.
"E'
una missione del gruppo Gremory, perché non
dovreste partecipare?"
"Proprio
perché E' una missione del gruppo
Gremory."
"Vi
volete spiegare?"
"Non
facciamo parte di una scacchiera come
voi."
Fù
Takeya a prendere la parola.
"Hai
bisogno del Promotion in questo scontro, non
ti saremmo d'aiuto."
"Ma
siete forti come demoni."
"La
nostra forza è fittizia, vi saremmo solo
d'intralcio."
"Ma-ma__"
Kiba
si avvicinò ad Issei appoggiandoli una mano sulla
spalla.
"Hanno
ragione, sono solo demoni servitori, non
sono destinati al combattimento."
"D'accodo
ho capito."
Con
rammarico Issei si avviò verso l'uscita.
"Issei!"
Lo
chiamai.
"Salvala
e non permetterti di morire, altrimenti
ti torturerei anche da morto."
"Lo
farò senpai è una promessa."
Detto
questo uscì dalla stanza.
Mi
avvicinai a Kiba porgendoli un cellulare.
"Se
troverete Asia e dovreste fuggire usate
questo. Invierà un segnale di teletrasporto valido sia per i
demoni che
non."
Kiba
mi ringraziò e partì insieme a Koneko.
Una
volta lasciati soli Takeya scoppiò in una risata.
"Lo
sai Nii-san? Ho perso il conto di quante
volte abbiamo usato questa bugia."
"Si
hai ragione. Sono più di quattro anni a
proposito...di cosa hai parlato con Akeno?"
La
risata di Takeya si tramutò in uno sguardo severo.
"Angeli
caduti servi di Reynalle. Ne ho
individuati 3 e sembrano forti quasi quanto la loro padrona."
"Non
è un caso che Asia Argento sia stata rapita,
quella Reynalle. Cos'ha in mente?"
"Non
lo so. Ma se Rias ed Akeno sono partite per
prime, significa che la questione è seria. Per precauzione
ho mandato di
nascosto Shadow, almeno così le potrò monitorare.
Non si sà mai."
Mi
avvicinai alla finestra.
Aprendola
guardai il tramonto del sole.
"Ah
la brezza del tardo pomeriggio...è magnifica!
E' un peccato rimanere al chiuso con questo bel tempo."
"Si
hai ragione."
"Che
ne dici...ti va di fare una
passeggiata?"
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Commento
degli Autori
Finalmente
dopo mille peripezie siamo riusciti a
completare questo capitolo. Mamma mia, era diventato un' incubo. Non
riuscivamo
mai a completarlo. Che dire è stato un capitolo con un
pò di rivelazioni, cosa
avrà in mente Rias, ma sopratutto i due fratelli cosa
faranno? Un saluto da Death
Crow
e
da Re
Nero.
Al prossimo capitolo Minna.