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Autore: Death Crow e Re Nero    08/03/2014    1 recensioni
Prologo:
"Vi vogliamo bene, continuate a vivere per noi."
Ormai è solo questo che sogni, non sai perché li vedi ogni notte, ma una cosa è certa, quelle voci appartenevano a qualcuno d'importante e quelle persone erano morte per proteggere ciò che amavano, ossia me e mio fratello.
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Welcome to Hell è il primo volume della fiction A DxD Chronicles, quest'ultima ripercorrerà tutte le vicende della novel originale. I personaggi rimarranno invariati e le storie raccontate con lo sguardo dei due nuovi protagonisti. Una particolarietà dell'opera e che entrambi non faranno parte della scacchiera di Rias. ( Può contenere spoiler dell'opera originale )
Genere: Avventura, Commedia, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Welcome To Hell - A DxD Chronicles

Dichiaro di non avere i diritti aventi a quest' opera di pura fantasia, quindi siete pregati di non compararlo con High School DxD, grazie. Ho voluto inserire questo titolo poiché in molte creazioni l'Inferno non è poi così male.

Life 2:

TAKEYA

Rias aveva convocato tutti quanti nel salone.

"Ci troviamo in uno stato di emergenza! Issei è in pericolo! Dobbiamo andare immediatamente da lui. Akeno, prepara un cerchio di teletrasporto "

"Si Buchou."

Detto questo Rias, avvicinò Takeru e Kiba.

"Voi sarete i primi ad intervenire."

"Agli ordini Buchou."

"Si Rias-sama."

Mentre Akeno recitava la formula del teletrasporto, la piccola Koneko si avvicinò a Takeru.

"Se Takeru-senpai e Kiba-senpai si muovono vado pure io."

Con quella risposta mi sentì escluso...va bene mandare Takeru e Kiba, ma che si unisse pure Koneko questo non potevo tollerarlo.

"Mi unisco pure io."

Pensavo che Rias obiettasse, ma invece ci sorrise.

"Sono felice di vedervi pronti per aiutare un vostro compagno in difficoltà."

Premessa, non'è che salti dalla gioia...per me quel pervertito può anche morire. Però non posso rimanere in disparte.

"Buchou sono pronta."

"Akeno, cambio di programma, portaci tutti da Issei."

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Il cerchio ci portò senza nessun problema a destinazione.

Cosa vedemmo dopo fu un'altra storia.

Il soggiorno era sottosopra: la mobilia era riversata in diversi angoli, le pareti erano imbrattate di sangue e vicino alle scale, vi era un uomo impalato al muro a testa in giù con il ventre completamente squarciato e la faccia orribilmente sfigurata.

Affianco al poveretto, c'era Issei. Era seduto con la schiena rivolto verso il muro, dalle sue cosce si potevamo notare due ferite a forma circolare, forse procuratagli da un'arma da fuoco.

Diversi metri da lui al centro della stanza si trovava uno che all'apparenza poteva sembrare un ragazzo, se non fosse per i vestiti che portava e per le armi che impugnava, ovvero: alla mano sinistra brandiva una spada di luce, mentre con la destra puntava con una pistola una giovane...SUORA?

Si una ragazzina con dei bellissimi capelli biondi lunghi e occhi verdi stava curando Issei mentre quest'ultima veniva minacciata dal sacerdote.

Con il nostro arrivo, attirammo l'attenzione dei tre su di noi. Il sacerdote si voltò permettendoci di osservarlo meglio: aveva i capelli leggermente lunghi bianchi, portava un vestito bianco imbrattato di sangue.

"Maledetta puttana!!! Come ti sei permessa ad annullare la barriera? Ti dovrò punire per questo, per colpa tua sono arrivati i rinforzi del demone-kun."

"Vi imploro padre Freed, non fate del male ad Issei-san."

"Cosa-cosa? Stai rischiando la vita per un demone?"

"Non è un demone è un mio caro amico!"

"Va bene allora, morirai assieme a lui."

Detto ciò il sacerdote era pronto a trafiggere la suora ed Issei, se non fosse stato per Kiba.

Parò il colpo con la sua Gears ovvero la spada Birth.

Quando arriverà il momento vi spiegherò i dettagli di quest'ultima, ma non ora.

"Non ti permetterò di fargli del male."

L'allontanò con un calcio.

"Va bene piccolo demone-kun, fammi divertire!"

Il nostro amico, spostando il combattimento, ci permise di soccorrere Issei.

"Issei tutto bene? Come ti senti?"

"Takeru-senpai, sto bene però non riesco a muovere le gambe."

Takeru esaminò le sue condizioni.

"Hai delle profonde ferite, ti dobbiamo portare via di quì. Takeya aiutami a trasportarlo."

"Si."

"Aspettate un attimo senpai. Asia per favore vieni con me."

Guardai Issei con aria stupita.

"Cosa stai dicendo? Lei non può___"

"Per favore, non è cattiva è una brava ragazza."

Con quelle parole, Takeru concentrò la sua attenzione su di lei.

"Come ti chiami?"

La ragazza rispose con un tono preoccupato.

"Mi chiamo Asia Argento."

"Asia, ti ringraziamo per aver aiutato il nostro compagno. Ma purtroppo non possiamo fare niente per te."

A quella risposta Issei sembrava scioccato.

"Perché senpai? Perché non può venire con noi?"

"Perché non'é un demone! Il portale funziona solo con noi, vorrei esaudire il tuo desiderio ma non possiamo. Mi dispiace."

"Ma-ma senpai___"

"Va bene così Issei-san. L'importante è che tu stia bene, non preoccuparti per me."

Questa volta fummo io e mio fratello a rimanere di stucco.

E' incredibile quanto sia forte questa ragazza, aveva messo come priorità la salvezza di un demone alla sua.

Mi maledissi per la nostra incompetenza, ma non potevamo aiutarla in quel momento.

Mentre eravamo intenti a trasportare Issei, Freed allontanò con un calcio Kiba, quest'ultimo andò a finire su un divano . Dopodiché rivolse l'attenzione su di noi.

"Dove vorreste andare demoni-kun? Pensate veramente di lasciare questo luogo da vivi? Vi squarterò uno ad uno e godrò nel farlo! SI-SI budella di demone! Non'è divertente?"

Rias, richiamò attorno a se un'aura demoniaca rossa cremisi. Nessuno doveva minacciare i suoi servi, sopratutto se questi sono feriti o indifesi.

"Freed è così che ti chiami, giusto?"

Freed guardando Rias, scoppiò in una grossa risata.

"Il colore di quei capelli e della tua aura. SI-SI non ci sono dubbi. UNA GREMORY! Ho fatto BINGO!"

Il sacerdote lo disse con aria eccitata.

"Non ti permetterò di far de male ai miei servi!"

Rias si stava preparando per andare contro Freed se non fosse stato per Akeno.

"Buchou abbiamo un problema. Stanno arrivando degli angeli caduti."

Kiba si riprese dalla contusione che gli aveva causato Freed.

"Maledizione. Va bene Akeno, prepara il cerchio per il ritorno. Fratelli Ogawa venite qui immediatamente. Kiba e Koneko, copriteli."

Koneko e Kiba.

"Si Buchou."

Io e Takeru.

"Si Rias-sama."

Kiba ripartì alla carica permettendoci di avvicinarci ad Akeno, mentre Koneko lo supportava lanciando tutto ciò che trovava.

Una volta arrivati, Rias fece cenno a Koneko e a Kiba.

Kiba si allontanò di scatto da Freed è in quell'attimo Koneko lanciò un divano in direzione di quest'ultimo. Una particolarità di Koneko è quella di possedere una forza sovrumana, perciò è meglio non farla arrabbiare. Forse questo è il motivo che spinge Takeru ad accontentarla?

Freed intercettò il divano tagliandolo a mezz'aria.

"Stupidi demoni! Non penserete di potermi fermare utilizzando questi stupidi trucchet__"

Solo allora si accorse che quell'attacco serviva solo da diversivo per permetterci di fuggire.

Inorridito ci urlò diverse bestemmie e maledizioni. Continuò a mugugnare frasi senza senso mentre scomparivamo all'interno del cerchio con Issei che cercava disperatamente di attirare l'attenzione di Asia, ma di quest'ultima ne vedemmo solo un sorriso prima di scomparire.

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Dal nostro ritorno al club era passata qualche ora. Rias esigeva delle spiegazioni sull'accaduto però non vi era il tempo necessario, così decise di rimandare l'argomento ed il da farsi al giorno dopo.

Incaricò me e Takeru di medicare Issei e una volta finito di riportarlo a casa.

Nel club eravamo rimasti solo noi 3. Issei era disteso sul divano e continuava a incolparsi per l'accaduto mentre Takeru terminava il suo compito.

"Con questo le ferite sono apposto. Dovresti già riuscire ad alzarti."

Mio fratello parlò ad un Issei sconvolto.

"Grazie senpai."

In assenza di Rias mi piaceva sedermi sulla sua cattedra, cosa che feci anche in quel momento. Takeru, invece, si sistemò sulla poltrona di fronte ad Issei.

"Issei-kun, lo so che non è il momento adatto. Ma potresti spiegarmi come fai a conoscere quella ragazza?"

"Nii-san, non dovresti chiedere queste cose. Lo sai che gli argomenti riguardanti relazioni tra angeli caduti e demoni sono proibiti?"

In tutta risposta Takeru mi guardò con aria nervosa.

"Sai quanto me ne può importare se l'argomento in questione è proibito o no? Quella ragazza aveva curato un demone ferito, quando poteva benissimo lasciarlo stare. Non solo, lo stava anche proteggendo dalla furia omicida di un sacerdote pazzo."

Rivolsi a mio fratello un sorriso divertito e guardai Issei.

"Lo sai una cosa? E' bello avere un fratello maggiore che se ne sbatte delle regole. Questo per me è divertente."

Ovviamente la risposta di Takeru non si fece attendere.

"Invece è davvero scocciante avere un fratello minore con una bocca larga e che parla sempre a sproposito."

Quella piccola scaramuccia sortì il suo effetto, Issei si lasciò andare in una piccola risata. Poco dopo cominciò a confidarsi con noi.

"Come ben sapete si chiama Asia Argento. L'ho incontrata oggi prima di arrivare al club, ero diretto a casa di un amico per alcuni appunti, la intravidi mentre chiedeva indicazioni sulla chiesa più vicina. Stranamente però nessun passante le diede retta e soltanto io riuscii a capirla, diceva che non era di lì e che nessuno conosceva la sua lingua, tutti eccetto me, come mai?"

"Si chiama "Translate"."

Rispose mio fratello schietto.

"Translate?"

"Si Translate. E' una capacità che hai acquisito una volta diventato un demone, il tuo cervello traduce istantaneamente le lingue straniere in quella che ai tuoi occhi può sembrare la tua lingua madre."

Mi intromisi alla discussione.

"E' molto utile quando devi svolgere gli esercizi d'Inglese."

Takeru sospirò scocciato.

"Comunque Issei-kun, Inglese o non, potresti continuare a parlare? E tu Takeya finiscila d'interromperci."

"SIIIIIIIII!!!!!!"

Lo dissi alzando la mano sinistra.

Issei mi guardò turbo.

"Senpai come fai ad essere cosi positivo?"

"Semplice, ho un fratello tutto fare."

"TAKEYA! Finiscila di dire puttanate. E tu riprendi da dove ti eri interrotto. Qualsiasi cosa esca da quella bocca fai finta di non sentirla."

Lo disse indicandomi con il dito.

"Come sei permaloso, ecco dove pecchi."

"Il permaloso adesso ti fa la stampa nel muro se non te la finisci."

"Scusa, se mi vuoi mi trovi in cucina."

Detto questo lasciai la stanza.

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TAKERU

"Scusalo,certi momenti faccio fatica a capirlo. Puoi continuare?"

Con aria un pò intontita, Issei continuò.

"Eemm...si...l'accompagnai e una volta giunti in prossimità della chiesa, mi senti a disagio. Sembrava come se ci fosse una barriera invisibile."

"E' uno dei effetti collaterali nell'essere un demone. I famosi pro e contro che Rias citò ieri. A proposito tu lo sai il tuo ruolo da demone?"

"Si e no."

"In parole povere___"

"SEI UNA VITTIMA SACRIFICALE!"

A parlare fu Takeya. Come al suo solito, gli piace intromettersi.

"TORNA DENTRO O GIURO CHE TI CHIUDO A CHIAVE!"

Lo dissi con un tono nervoso, anche perché non mi andava di passare la notte li.

"Dove eravamo rimasti?"

"Senpai cosa significa "vittima sacrificale"?"

"Conosci gli scacchi?"

"Si certo."

"Ottimo è la stessa cosa."

"Cosa intendi senpai?"

"Ti svelo il nocciolo della questione. I demoni di un certo rango, come Rias Gremory, posseggono i pezzi di una scacchiera demoniaca. Come un normalissima scacchiera comprende 1 [ Re ], 1 [ Regina ], 2 [ Torri ], 2 [ Alfieri ], 2 [ Cavalli ] e 8 [ Pedoni ]. La usano per reincarnare gli esseri umani in demone, così ne accrescono le proprie fila. Rias-sama è il Re, Akeno-san la Regina, Koneko-chan la Torre, Kiba il Cavallo e tu il Pedone."

"Quindi come pedone andrò sempre in prima linea, ecco cosa intendeva Takeya-senpai...aspetta...VITTIMA SACRIFICALE!"

"Stai tranquillo ci saranno sempre gli altri membri a darti manforte."

"E voi senpai? Che pezzi siete?"

"Siamo semplicemente dei demoni servitori privi di pezzi. Adesso però basta è tardi, ti accompagno a casa. Takeya. Esci per favore."

"Si? Eccomi!"

Lo disse mentre usciva dalla cucina.

"Mentre lo accompagno, tu finisci di sistemare. Ci vediamo a casa."

"Va bene a dopo Nii-san, a domani Issei."

Per strada, incuriosito, Issei mi rivolse qualche domanda.

"Senpai."

"Cosa c'é?"

"Riguardo al discorso di prima sui pezzi demoniaci___"

"Per quello non devi preoccuparti. Quando arriverà il momento, Rias ti spiegherà tutto."

"Non è quello."

"E cosa allora?"

"A quanto o capito, fatta eccezione della Buchou, ogni membro del club è un demone reincarnato. Giusto?"

"Esatto."

"Allora tu e Takeya-senpai___"

"Siamo veri demoni, proprio come Rias."

"Ehm si. Un ultima cosa, per quanto riguarda Takeya-senpai?"

"Takeya?"

"Si. E' vero che è follemente innamorato di Akeno-san? E che abbia massacrato di botte alcuni teppisti perché avevano sparlato di lei?"

"Che esagerazione. Non'é andato così, io ero presente. Ha chiesto al leader di finirla o sarebbero stati guai. Non gli ha creduto. Anzi, quest'ultimo imitò con la mano come le avrebbe palpato il seno. Il resto della banda lo derise. Se fossi stato in loro, avrei seguito quei consigli."

"Perché cos'è successo dopo?"

"Niente di speciale, Takeya ruppe al leader polsi e braccia."

Anche se non mi potevo girare, potevo intuire la sua reazione, perciò decisi di tranquillizzarlo.

"Non preoccuparti, alcune volte mio fratello é troppo impulsivo su alcuni argomenti e molte volte agisce senza ragionare. Bastava solo un po' di tatto."

"Cioè?"

"Beh é semplice ho parlato con la banda e gli ho detto che se avessero continuato gli avrei....oh guarda siamo arrivati, casa tua è quella vero?"

Lo dissi indicando una residenza.

"Ah si senpai grazie del passaggio."

"Di niente. A proposito, eviterei Akeno."

"E' un ottimo consiglio."

Lo disse con aria decisamente preoccupata.

"Bene a domani Issei buona notte."

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Finalmente tornai a casa.

"Che giornata movimentata...Takeya sono tornato."

Stranamente non ebbi nessuna risposta.

"Che fine ha fatto mio fratello? La casa è illuminata, forse stà dormendo ancora nell'idromassaggio. Cosa devo fare con lui. "

Mi diressi nel salotto per spegnere le luci...quando lo trovai disteso sul divano.

"Ma guarda un po', tra tutti i posti proprio sul divano. Comunque meglio lì che nella vasca."

Gli andai a prendere una coperta, almeno così sarebbe stato al caldo.

Mentre lo coprivo, Takeya con un gesto improvviso, appoggiò la mano sinistra sul mio volto. Senza accorgermene, persi le forze e svenni su di lui.

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TAKERU - TAKEYA

Ci svegliammo bambini tra le braccia di una donna. Era intenta a nasconderci tra i cespugli.

Ci accorgemmo della sua bellezza solo sotto la luce Lunare: era giovane, aveva dei lunghi capelli biondi ricci, ed alcune ciocche le ricadevano sul petto. Gli occhi erano di un color blu oceano. Indossava un semplice vestito bianco che terminava con una lunga gonna. Sopra al vestito portava un'armatura grigia.

Prima di andarsene ci strinse a se.

"Non preoccupatevi piccoli miei, la mamma torna subito."

Mamma? La donna non ci diede il tempo di rispondere. In un attimo evocò un bastone di luce e si diresse verso un uomo con un'armatura nera. Pensavamo che lo stesse per attaccare...invece si portò accanto a lui per aiutarlo.

Entrambi si difendevano dall'attacco di diversi esseri alati. Alcuni avevano delle ali bianche...senza dubbio degli angeli, altri avevano ali nere...angeli caduti.

I nemici erano molti e agguerriti, ma ciò non spaventava la coppia. L'uomo parava ogni tipo di attacco con la propria spada, mentre la donna contrattaccava usando il bastone e formulando diversi incantesimi. Erano formidabili!

Cercammo di allontanarci in cerca di aiuto ma fummo notati da un' angelo. Questi ci guardò con rabbia e disprezzo scagliandoci addosso una gigantesca ascia.

L'uomo in armatura nera notò l'attacco dell'angelo è volò nella nostra direzione. All'ultimo istante riuscì ad intercettare ed a deviarne la traiettoria. L'arma si schiantò su un' albero abbattendolo.

"Non ti permetterò di toccare i miei figli!"

Figli? Allora la donna era davvero nostra madre e quest'uomo...è nostro padre?

Disse quella frase mentre ci copriva con le sue ali. Erano maestose, avevano la stessa forma di quelle di un angelo, soltanto che a posto delle piume aveva uno strato di pelle rossa con alcuni squarci. Erano bellissime.

Nostro padre si girò per constatare le nostre condizioni. Era incredibile come ci assomigliavamo. Avevamo gli stessi lineamenti facciali, i capelli erano lunghi e spettinati, mentre gli occhi erano di un rosso acceso.

"Papà-papà___"

"Ssshhh è tutto a posto. Rimanete insieme."

In quel momento di distrazione, un angelo colse l'occasione é cercò di trafiggerlo alle spalle, ma la lama della sua spada penetrò nel petto...di nostra madre!

La donna si era accorta dell'attacco e non potendolo parare usò il proprio corpo per proteggere il marito.

Accortosi dell'accaduto, l'angelo scioccato perse la presa sull'arma, indietreggiando mugugnò.

"Perché? Perché lo hai fatto!"

Cercò frasi che giustificassero le sue azioni.

Nostra madre si trovava in piedi con una spada conficcata nel petto. La guardammo impietriti.

Prima che cadesse, nostro padre la prese tra le sue braccia e la distese per terra. Immediatamente corremmo da lei tra le lacrime.

"Mamma-mamma per favore alzati."

Anche se ferita, si girò verso di noi.

"Takeru - Takeya state bene vero?"

Piangendo ci stringemmo a lei.

"Amore mio perché lo hai fatto?"

La voce di nostro padre era un misto di dolore e odio.

"Non potevo permettergli di farvi del male. Siete i miei tesori più preziosi."

Detto ciò, sputò sangue dalla bocca.

L'angelo evocò una lancia di luce pronto per sferrare un secondo attacco.

"Questa volta ti ucciderò maledetto!"

Il nemico attaccò con un affondo, ma nostro padre fù più veloce. Evitò l'attacco spostandosi di lato e con un colpo deciso decapitò l'angelo.

In preda alla furia attaccò i restanti nemici, la situazione lo aveva trasformato in una macchina assassina.

"TAKERU - TAKEYA SCAPPATE IMMEDIATAMENTE!"

"No, non possiamo lascia___"

"HO DETTO CHE DOVETE SCAPPARE E' UN ORDINE!"

Ha malincuore abbandonammo nostra madre e fuggimmo. Ma la nostra corsa non durò a lungo.

Degli angeli caduti ci inseguirono lanciandoci delle sfere di luce.

Successe tutto in un attimo, nostro padre giunse dietro di noi e parò quei colpi con il proprio corpo, distruggendo parti dell'armatura.

"SBRIGATEVI AD ALLONTANARVI CI PENSERO' IO A LORO!"

Nel tentativo di proteggerci, fù colpito da altre sfere ed alcune di queste gli trapassarono il petto. Il suo fisico era arrivato al limite. Stanco si accasciò accanto alla moglie.

Non sopportammo oltre a quella vista e tornammo indietro.

I nostri erano distesi l'una accanto all'altro, volevamo stare insieme a loro.

"No bambini miei non venite. Dovete sopravvivere."

Nostra madre lo disse mentre continuava a tossiva sangue, come potevamo lasciarli al loro destino. No! Meglio la morte.

I nemici ci notarono. Li lasciarono perdere per concentrarsi su di noi. Sia gli angeli che gli angeli caduti scagliarono diversi incantesimi nella nostra direzione, forse rappresentavamo una minaccia tale da costringerli a collaborare.

Solo allora apparve lui.

Un uomo con i capelli lunghi color cremisi ci protesse evocando una barriera.

"Non vi permetterò di ferire ulteriormente questi bambini. Presto portali via!"

Non sapevamo a chi si stava riferendo, ma dietro di noi comparve una seconda figura.

Ci girammo e vedemmo una bellissima donna con i capelli color argento. Quest'ultima ci prese in braccio.

"Adesso vi porto al sicuro."

Protestammo, non volevamo lasciare i nostri genitori.

"Lasciaci, vogliamo stare con mamma e papà!"

"Non posso farlo!"

La donna rispose con un tono severo.

"Ma-ma___"

"Va tutto bene bambini."

Nonostante le ferite subite nostra madre riusciva ancora a parlare.

"Vi vogliamo bene, continuate a vivere per noi."

Quelle furono le ultime parole che udimmo dai nostri genitori mentre ci allontanammo dal campo di battaglia e sparendo nel buio della notte.

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TAKEYA

Era assurdo quello che ci era successo, stavo ancora pensando agli avvenimenti di 2 giorni fà.

Mentre Takeru accompagnava Issei, io ero arrivato a casa.

Come al mio solito illuminai l'abitazione, controllando l'orario decisi di preparare la cena. In fondo anche io me la cavo bene ai fornelli.

Detto ciò mi misi all'opera.

Pensai ancora all'accaduto di diverse ore prima, non riuscivo ancora a capacitarmi sulle azioni di quella suora, stranamente quei gesti mi ricordavano qualcuno, ma non so chi. Cercai di concentrarmi, però a quei pensieri mi sentii debole. Mi portai la mano alla testa.

"Maledizione, perché sento ancora questi dolori?"

Più cercavo di ricordare e più la testa mi doleva.

Mi diressi in salotto per rilassarmi, forse era un dolore passeggero. Mi sdraiai sul divano e senza volerlo mi addormentai.

Mi risvegliai il giorno dopo con Takeru accasciato su di me.

"Ma che diavolo?"

In quell'istante anche Takeru si svegliò.

"Takeru mi potresti spiegare cosa ci fai sopra di me?"

Mi guardò con aria intontita.

"Che-che ore sono?"

"Che ore sono?"

Guardai l'orologio eh....

"Sicuro che lo vuoi sapere?"

"Perché è successo qualcosa?"

"Bhe, è mezzogiorno inoltrato."

"CHE COSA!"

In fretta e furia ci sistemammo.

Tecnicamente c'era poco da fare, d'altronde avevamo dormito con le uniformi.

Con difficoltà riuscimmo a partecipare alle ultime ore di lezione. L'unica pecca era stata quella di saltare il pranzo. Forse per gli altri, ma non per noi.

Akeno si offrì di dividere il suo bento con me. Takeru, invece, fù invitato a pranzare con Rias Gremory, ovviamente Rias pensò che quel ritardo fosse dovuto agli avvenimenti della sera precedente, e Sona Sitri.

Assurdo vero? Mio fratello invitato a pranzo dalle due ragazze più popolari della scuola, anche se Sona lo faceva per altre ragioni...ossia "gratitudine". Alcune volte...anzi molte volte cooperiamo con i membri del concilio studentesco.

Per il nostro aiuto, Sona acconsentì ad una nostra richiesta...parcheggio privato sotto la sede del club di Ricerca dell'Occulto.

Voglio precisare che per quel parcheggio, io e Takeru, sgobbammo per un mese intero.

Fui invitato pure io, ma non potevo perdermi l'occasione di rimanere solo con Akeno. Quello signori miei è stato il più bel pranzo che io abbia mai fatto. RIESCO AD INTRAVEDERE IL MIO TRAGUARDO!

Per il resto le 2 giornate trascorsero tranquille.

Da quella notte non ebbi dolori alla testa ne tantomeno incubi. Forse quel sogno sarà stata una creazione dovuta alla visione di alcuni film. Comunque io e Takeru ne avremmo riparlato in un secondo momento.

Credo che anche Issei si sia ripreso, come faccio a saperlo? Semplice, lo vidi correre dalla finestra inseguito da un'orda di ragazze infuriate insieme a due suoi amici.

Ero ancora pensieroso, fino a quando non suonò la campanella d'inizio pranzo.

Con calma consumai il mio bento in classe. Naturalmente anche se io e Takeru eravamo fratelli e studenti del 3° anno, per problemi burocratici ci trovavamo in classi separate.

Conoscemmo Rias ed Akeno 4 anni fà, 1 anno dopo ci iscrivemmo con loro in questa accademia. Nello stesso anno, Rias creò il club "Ricerca dell'Occulto" e nei 2 anni seguenti si unirono Kiba e Koneko.

Il nostro primo giorno fu quasi indimenticabile.

Eravamo, insieme ad un piccolo gruppetto, i pochi ragazzi a frequentare l'istituto. Da li in poi incominciarono ad iscriversi molti altri.

Mi ricordo ancora quando mi presentai alla classe, ero l'unico maschio.

Alcune studentesse, alla mia presenza, sgranarono gli occhi...forse pensavano che fossi un maniaco.

L'unico posto disponibile era situato all'ultima fila vicino alla finestra. Solo allora capì perché quel banco era libero.

Durante le lezioni, tutte le ragazze si girarono verso di me,di nascosto alcune: si leccavano le labbra, mi inviavano dei baci volanti e le più spavalde aprivano le giacche mostrandomi la loro biancheria intima palpandosi il seno.

Diverse domande frullavano nella mia testa: da quanti secoli non vedono un ragazzo? Come fa a dire la gente che sono gli uomini i pervertiti? Sarei sopravvissuto?

L'ora di pranzo fù peggio.

Mi circondarono come se fossi una preda, non riuscì neanche a mandare giù un boccone del mio pasto.

"Di dove sei? Dove abiti? Vivi da solo? Ai fratelli? Come ti trovi quì? Sei fidanzato? Te lo sei preparato da solo il pranzo?"

Questo ragazzi è una piccola parte delle innumerevoli domande che mi posero.

"Ehm sono straniero...non posso dirvi dove abito...poi...vivo con mio fratello...mi trovo quì per degli amici...non voglio rispondere...vediamo ehm...per il pranzo..."

A quelle risposte, si creò un po' di agitazione.

"Un fratello maggiore???? Lo so chi è!!!! E' il fusto che si trova due aule dopo di noi. Vuoi mangiare con noi? Siamo affamate!"

Affamate?? Mi correggo, queste non sono pervertite ma mangiatrici di uomini!

"Scusate ragazze ma devo correre in bagno."

So quello che sarete pensando, ma in quel momento il bagno dei ragazzi era l'unico posto sicuro.

Detto questo nascosi il bento nella giacca e corsi via dall'aula.

Nel corridoio, vidi di sfuggita Takeru. A quanto pare neanche lui se la passava bene, infatti era intento a rifiutare inviti di diverse ragazze.

Era questa la vita scolastica di uno studente? Correre per non essere mangiato dalle proprie compagne di classe?

Per nostra fortuna quei giorni non durarono. Le iscrizioni dei ragazzi aumentarono, così le classi cominciarono a diventare miste.

Rias, dopo poco tempo, si fece un nome "La Principessa Cremisi" occupando il primo posto della classifica delle ragazze più popolari. Akeno, invece, occupò il secondo posto.

A metà anno fondò il club di Ricerca dell'Occulto.

I primi membri fummo noi tre, da lì in poi si unirono Kiba, Koneko ed infine Issei.

Con la creazione del club, Rias attirò diverse attenzioni sia all'interno che all'esterno dell'istituto ed essendo i suoi servitori avevamo il compito di proteggerla da eventuali problemi.

Eh si, i problemi non mancavano, la popolarità ha un prezzo, molti...anzi...troppi ragazzi si volevano unire al club con l'unico scopo di poter stare insieme alle due idol.

Ed è qui che entriamo in scena io e mio fratello.

All'apparenza sembriamo due sempliciotti, ma quando si tratta del club il nostro carattere muta drasticamente.

Una volta ruppi i polsi e le braccia al capo di una banda perché voleva palpeggiare il seno della mia Akeno.

Da li in poi subentrarono diverse azioni contro di noi. Agli occhi di molti eravamo gli ostacoli principali da eliminare. Aimè i poveracci non sapevano contro chi andavano.

Quelle azioni arrivarono all'interno dell'istituto e si allargarono causando il panico tra gli studenti.

Le ragazze del club Ricerca dell'occulto erano OFF-LIMITS.

Le ragazze ci affibbiarono il soprannome "I 2 Pilastri", mentre tra i ragazzi serpeggiava un secondo soprannome..."I Mastini".

Per quanto riguarda il rendimento, posso tranquillamente confermare di non avere problemi...naturalmente ciò riguarda anche Takeru.

Finito il pranzo cercai mio fratello e controllando il giorno e l'orario sapevo benissimo dove trovarlo...nella sala di economia domestica.

Alcune volte aiutava il club e come ringraziamento aveva il permesso di utilizzare la sala...anche fuori orario.

Al mio arrivo sbuffai.

Fuori della sala vi era il solito gruppo di ragazze che guardavano Takeru cucinare.

Passai tra di loro.

"Ok spostatevi ragazze, sta passando il fratello dello chef!"

Al mio passaggio alcune ragazze protestarono, mentre altre si scansarono senza problemi.

Secondo voi chi poteva stare accanto a mio fratello mentre questi era intento a sfornare diversi tipi di biscotti? Nessuna risposta? Ve la do io...Koneko.

I due indossavo da sopra all'uniforme un semplice grembiule bianco.

Una volta visto, Takeru mi fece cenno di sedermi.

"Tieni assaggia questi"

Mi porse un piatto con differenti tipi di biscotti. Guardai Koneko.

"Ne posso prendere uno boss?"

"Certo...quelli sono i tuoi."

lo disse tirando fuori una coppa piena di dolci.

Vedendo ciò non obbiettai. D'altronde cosa le dovevo dire?

Intanto il gruppetto di ragazze continuava ad aumentare, tutte attirate dal buon profumo e dalla voglia di mangiare dolci.

Koneko strinse a se il suo bottino.

"Li difenderò con le unghie e con i denti."

Koneko sei un demone o un'animale?

E' incredibile come sia cambiata Koneko in questi anni.

La prima volta che la vidi non socializzava ed era chiusa in se stessa. Al club non faceva altro che starsene seduta sul divano con lo sguardo perso. Per poter smuovere la situazione Takeru gli posò un pò di latte caldo con biscotti...se vuoi socializzare con una ragazza, inizia con il suo stomaco.

L'effetto superò le aspettative, dopo aver spazzolato il piatto, si avvicinò a mio fratello, lo ringraziò della cortesia e nello stesso tempo gli chiese il bis. Col tempo divenne l'assaggiatrice onoraria dei piatti di Takeru...neanche io mi ci posso avvicinare, gli devo sempre chiedere il permesso, sopratutto sui biscotti a forma di gatto.

Koneko era in procinto di andarsene dall'aula con il suo premio. Arrivata alla porta però si voltò.

"Takeru-senpai...Takeya-senpai....ordini della Buchou...oggi le attività del club sono sospese."

Con questo si dileguò.

Per noi quella notizia fu strana, ma allo stesso tempo ne fummo felici.

Abbiamo un pomeriggio libero per cazzeggiare!

Quello però no fu altro che la quiete prima della tempesta.

°°°°°°°°°°°°°°°

TAKERU

SLAP!

Lo schiaffo che Rias diede ad Issei era forte e deciso.

Il motivo che la spinse a farlo fu un piano per salvare Asia.

Era sabato pomeriggio e i membri del club erano impegnati nelle rispettive attività...almeno fino all'arrivo di Issei.

Entrò in sala con lievi ferite, procuratogli forse da un combattimento.

Senza perdere tempo Takeya gli si avvicinò e constatò le sue condizioni mentre Rias chiedeva chiarezza su come se li era procurati.

Issei spiegò di essersi re-incontrato con Asia e di averci passato la mattinata.

In seguito però furono attaccati dall'angelo caduto Reynalle, Asia era fuggita perché non riusciva a sopportare le loro azioni.

Raccontò di aver combattuto contro lei, ma fù sconfitto, Reynalle lo avrebbe ucciso se non fosse stato per Asia che, lasciandosi catturare, gli salvò ancora una volta la vita.

Spiegò anche che l'angelo caduto li avrebbe attesi a mezzanotte alla chiesa abbandonata situata fuori città.

Anche se era una trappola Issei esigeva l'obbligo di formare un gruppo per salvarla e da quì lo schiaffo di Rias.

"Quante volte te lo devo dire? No è no. Non posso autorizzarti a salvare quella suora."

"Perché no?"

"Perché ora fai parte del clan Gremory. Ogni tua azione avventata causerà ripercussioni sull'intero gruppo."

"Allora fammi uscire! Andrò solo come individuo! Così non causerò problemi a nessuno!"

"Non te lo posso permettere. Lo vuoi capire?"

"Asia è mia amica! Ha rischiato la sua vita più di una volta, ed io sono stato impotente. Se non intervengo...sta notte lei morirà!"

Il suo tono era un misto d'ira e frustrazione. Dovevo complimentarmi con lui stava dando prova di grande coraggio...o di stupidità.

"Questa è una bellissima cosa. Penso sia esaltante che tu riesca a dirla. Ma questo è differente. La relazione che c'è tra angeli caduti è demoni non è semplice come sembra. Sono millenni che le due fazioni combattono. Basta che uno mostri un piccolo cenno di debolezza per stravolgere il risultato dello scontro. Loro sono i nostri nemici!"

"Pensavo che noi demoni dovessimo distruggere i nostri nemici!"

"Quella ragazza era dalla parte di Dio, con lei non possiamo neanche coesistere. Anche se non fosse andata con gli angeli caduti, rimane pur sempre il nostro nemico."

"Asia non è nostra nemica!"

Ero così preso dalla discussione da non accorgermi di Takeya.

Stava consultando una sfera presa dall'armadio. Con sguardo severo chiamò Akeno a sé bisbigliandole qualcosa. Dopodiché andò da Rias prendendola in disparte.

Dopo essersi consultata con Akeno, Rias si voltò verso il gruppo.

"Ho una cosa urgente da fare. Io e Akeno andremo fuori per un pò"

Detto questo Akeno ritornò da Takeya.

Issei stava ancora guardando Rias con rabbia.

Voleva dire qualcosa, ma quest'ultima lo zittii.

"Issei pensi davvero che il pedone sia il pezzo più insignificante?"

"Cosa centra questo?"

"Non bisogna fraintendere il suo potere. Il pedone ha un'abilità unica, il "Promotion"!"

"Promotion."

"Si. Negli scacchi è un'abilità che permette al pedone di cambiare classe al fine di raggiungere la base avversaria. Puoi essere promosso in ogni altro pezzo al di fuori del Re nel luogo riconosciuto come territorio nemico."

"Cosa? Non lo sapevo! Takeya-senpai mi aveva riferito che ero una vittima sacrificale!"

A quell'affermazione Rias chiamò a se Takeya, ma questi fece cenno di non sentirla riconcentrandosi sulla sfera.

"Dovrò tirargli le orecchie. Comunque visto che sei diventato da poco un demone, hai delle restrizioni. Non puoi ancora essere promosso a Regina. Se desideri il Promotion urlalo col tuo cuore."

"Il Promotion."

"Un'altra cosa. Il Sacred Gear funziona con il desiderio dell'utilizzatore. Più il desiderio è forte è più forte sarà il tuo Gears. Desidera. Anche se demoni, non abbiamo perso il desiderio. Ricordati che il desiderio può determinare il potere."

Issei cominciò a guardarsi il braccio sinistro.

"Ricordati di un'ultima cosa e che non dovrai mai dimenticare...anche il pedone può abbattere il Re. Sono le basi degli scacchi. Queste verità si basano anche coi pezzi demoniaci. Puoi diventare più forte."

"Rias-sama, qui siamo pronti."

Una volta finito di parlare, Rias si voltò in direzione di Akeno e Takeya, per poi scomparire in un cerchio di teletrasporto insieme alla sua Regina.

"Issei."

Takeya lo chiamò mentre ripose la sfera al suo posto.

"Andrai a salvare Asia?"

"Si senpai."

"Potresti morire, lo sai vero?"

"Non me ne importa quello che dici, io la salverò!"

"Hyoudou-kun."

Questa volta fù Kiba a parlare.

"Takeya-senpai ha ragione, anche se hai la Sacred Gear e la Promotion, non puoi sconfiggere un gruppo di esorcisti e di angeli caduti da solo."

"Vado lo stesso, anche se muoio, salverò Asia."

"La tua determinazione è grande. Ma pensi che durerà davanti al nemico?"

Risposi ad un Issei troppo spavaldo.

"Allora senpai? Mi dici cosa dovrei fare?"

Abbozzai un sorrisetto.

"Chiedere aiuto ovviamente."

"Cosa?"

"Hyoudou-kun io vengo con te."

Kiba si offrì volontario.

"Cos__"

"Non so molto su Asia-san, ma tu sei un mio compagno, non posso permetterti di andare da solo. Inoltre, personalmente odio gli esorcisti e gli angeli caduti."

Mi avvicinai al duo.

"Issei, ti ricordi delle parole di Rias? Puoi essere promosso in tutte le classi fatta eccezione del Re in un luogo riconosciuto come territorio nemico. Quindi la chiesa abbandonata non è territorio nemico?"

"Ah."

"Inoltre Rias punta molto su di te, altrimenti ti avrebbe rinchiuso da qualche parte per fermarti."

Kiba rise sguaiatamente.

"E' deciso allora?"

"...Vengo anche io."

"Huh, Koneko-chan?"

"Mi sentirò a disagio se andrete solo voi due."

"Grazie Koneko-chan, sono commosso!"

Dopodiché Issei si voltò verso me e Takeya.

"Senpai verrete pure voi?"

A quella domanda abbassai la testa.

"Mi dispiace, ma non possiamo."

Issei sembrò scioccato a quella risposta.

"E' una missione del gruppo Gremory, perché non dovreste partecipare?"

"Proprio perché E' una missione del gruppo Gremory."

"Vi volete spiegare?"

"Non facciamo parte di una scacchiera come voi."

Fù Takeya a prendere la parola.

"Hai bisogno del Promotion in questo scontro, non ti saremmo d'aiuto."

"Ma siete forti come demoni."

"La nostra forza è fittizia, vi saremmo solo d'intralcio."

"Ma-ma__"

Kiba si avvicinò ad Issei appoggiandoli una mano sulla spalla.

"Hanno ragione, sono solo demoni servitori, non sono destinati al combattimento."

"D'accodo ho capito."

Con rammarico Issei si avviò verso l'uscita.

"Issei!"

Lo chiamai.

"Salvala e non permetterti di morire, altrimenti ti torturerei anche da morto."

"Lo farò senpai è una promessa."

Detto questo uscì dalla stanza.

Mi avvicinai a Kiba porgendoli un cellulare.

"Se troverete Asia e dovreste fuggire usate questo. Invierà un segnale di teletrasporto valido sia per i demoni che non."

Kiba mi ringraziò e partì insieme a Koneko.

Una volta lasciati soli Takeya scoppiò in una risata.

"Lo sai Nii-san? Ho perso il conto di quante volte abbiamo usato questa bugia."

"Si hai ragione. Sono più di quattro anni a proposito...di cosa hai parlato con Akeno?"

La risata di Takeya si tramutò in uno sguardo severo.

"Angeli caduti servi di Reynalle. Ne ho individuati 3 e sembrano forti quasi quanto la loro padrona."

"Non è un caso che Asia Argento sia stata rapita, quella Reynalle. Cos'ha in mente?"

"Non lo so. Ma se Rias ed Akeno sono partite per prime, significa che la questione è seria. Per precauzione ho mandato di nascosto Shadow, almeno così le potrò monitorare. Non si sà mai."

Mi avvicinai alla finestra.

Aprendola guardai il tramonto del sole.

"Ah la brezza del tardo pomeriggio...è magnifica! E' un peccato rimanere al chiuso con questo bel tempo."

"Si hai ragione."

"Che ne dici...ti va di fare una passeggiata?"

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Commento degli Autori

Finalmente dopo mille peripezie siamo riusciti a completare questo capitolo. Mamma mia, era diventato un' incubo. Non riuscivamo mai a completarlo. Che dire è stato un capitolo con un pò di rivelazioni, cosa avrà in mente Rias, ma sopratutto i due fratelli cosa faranno? Un saluto da Death Crow e da Re Nero. Al prossimo capitolo Minna.

  
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