Capitolo
XXXIII
Piccola noticina di apertura: dedico il capitolo a tutti i maturandi e le maturande, capisco che è in ritardo, ma ancora ci sono gli orali e immagino la tensione. Andiate tranquilli! Godetevi questi ultimi giorni di libertà perché dopo sarà peggio… oddio quanto mi sento catastrofica. In bocca al lupo a tutti!
Sono
qui davanti la Dream ‘s Room ad attendere l’arrivo degli altri. Osservo la
grande porta bianca e mi chiedo cosa accadrà stavolta. So già chi entrerà e
questo, non fa che accrescere il mio turbamento. No, non si tratta di scarsa
fiducia nei suoi confronti, temo solo per la purezza del suo animo. E non temo
solo per lei, ma per tutte le mie guerriere e per i generali. Non sono certa di
aver preso la scelta migliore proponendo questo addestramento. E se dovesse
andare male?
- Andrà tutto bene non temere.
Mi volto verso Helios e gli sorrido riconoscente. Ho bisogno di
rassicurazioni, soprattutto necessito di incoraggiamenti che non giungano da
Mamoru. Sento il bisogno di sapere che, anche per gli altri, sto facendo la cosa
giusta. È necessario che io riacquisti la mia serenità e, soprattutto,
riprenda ad avere fiducia nelle mie azioni.
- Grazie Helios.
Il custode di Illusion mi guarda a lungo prima di pormi la domanda che
tanto gli preme.
- E con Endymion come procedono le cose?
Chino il capo ed osservo il pavimento piastrellato da grandi blocchi di
marmo rosa. Ripenso al mio principe, a ciò che è accaduto in questi ultimi
giorni. A come sono riuscita a prendere forza dal nostro legame.
Sollevo la testa e sorrido radiosa.
- Io… sono felice.
Lo sussurro convinta ma con la paura che possa accadere qualcosa di
terribile. Ho come il timore che ammetterlo ad alta voce equivalga alla nostra
condanna.
- E Chronos?
- Non permetterò a nessuno di portarmela via, se è questo che vuoi dire
fratello.
La sua voce giunge ferma, sicura con una lieve tonalità di minaccia.
Osservo Mamoru comparire da dietro una colonna posta poco distante rispetto a
dove ci troviamo io ed Helios. Guardo attentamente i suoi occhi e noto che sono
più scuri del solito, come se le parole del fratello lo avessero turbato in
qualche maniera. Avanza con passo sicuro ed ad ogni passo l’elsa tentenna nel
momento in cui entra in contatto con i cosciali della sua armatura.
L’aura di certezza e forza che sprigiona in questo momento mi investe
come un fiume in piena. Mi sento protetta ed al sicuro. Sono sentimenti che, da
quanto questa maledetta guerra è iniziata, avevo dimenticato esistessero.
- Endymion…
Helios è incerto. Sembra che tema di dire qualcosa che possa far
scattare il fratello. Come se ricordargli che colui contro vuole schierarsi non
è un uomo qualsiasi ma un dio. Io so per certo che è rischioso schierarsi
contro Chronos, anche se… anche se ha dimostrato di tenere a me. Anche se ha
dimostrato che anche lui, come padre, vuole il bene per la propria figlia, ma…
i suoi obblighi di dio vengono prima di tutto, anche della mia felicità. È in
gioco il destino dell’Universo e lui non può permettersi alcuna debolezza e,
forse, posso capirlo ecco perché ho deciso di chiudere fuori dalla mia testa ciò
che sarà il dopo-Caos. Non posso pensarci adesso.
- Non credo che sia necessario parlarne proprio adesso. In questo momento
la nostra unica preoccupazione deve essere l’addestramento delle guerriere
sailor.
Tento di mettere a tacere eventuali repliche da parte di entrambi. Non
voglio tensione. Non dopo il momento di pace che sto vivendo con Mamoru in
questo periodo. Mamoru si avvicina a noi e una volta giunto al mio fianco, con
il braccio destro mi avvolge in una stretta possessiva ma non soffocante né
dolorosa. Si avvicina e deposita un bacio sulla mia fronte, proprio li dove
spicca il blasone della famiglia Lunare.
Nel momento in cui le sue labbra si posano sulla mia fronte…
nel momento in cui le sue labbra sfiorano il simbolo della mia
discendenza…
in questo preciso momento chiudo gli occhi e cerco di attingere alla sua
forza, al suo amore, al suo coraggio.
“Adesso che ti ho trovata farò di tutto per poter restare al tuo
fianco. A costo di rinunciare a tutto. A costo di non essere più un Principe.
Sei troppo importante perché ti lasci andare via.”
Le parole, che questa notte Mamoru mi ha sussurrato tra baci rubati e
carezze proibite, tornano prepotenti nella mia mente. Rivedo tutto come se
stesse capitando proprio adesso.
Io e Mamoru.
Il letto disfatto.
Le lenzuola di seta bianche ad avvolgere appena i nostri corpi.
Il mio capo poggiato sul suo torace.
Il battito del suo cuore, lento, ritmato. Una dolce nenia che mi culla e
mi calma.
Le mie braccia ad avvolgere il suo torace, le sue a scaldarmi dal gelo
della solitudine che per troppo tempo ci ha visti suoi compagni.
Dopo queste parole un silenzio che vale più di mille parole.
Un silenzio che vale più di un giuramento.
Il silenzio degli innamorati.
Quel silenzio durante il quale le promesse più importanti vengono scambiate e
sancite da sguardi dolci e carichi di amore… e racchiusa, nel silenzio dei
nostri cuori, la passione che caratterizza ogni grande amore.
La tensione per fortuna è alleviata dall’arrivo, alla spicciolata, di
tutte le guerriere. Naturalmente Haruka e Michiru non sono presenti. La prima
perché convalescente, la seconda al suo capezzale. Osservo le guerriere davanti
a me e scorgo in tutte la stessa determinazione. La stessa voglia di essere
forti… in tutte eccetto una.
Lei.
La più fragile del gruppo. Fragile non perché debole, ma fragile come
lo può essere il cristallo, resistente a mille urti per poi incrinarsi per un
acuto di troppo.
Nei suoi occhi azzurri leggo il bisogno di essere più forte. È
come se per lei, entrare all’interno della Dream ‘s Room, sia una necessità
per rafforzare i suoi poteri. Per risvegliare la forza che dorme nel suo cuore
di cristallo… quel cuore avvolto da coltri di nebbie che caratterizzano uno
degli elementi da cui trae potere.
Ma adesso sposto l’attenzione su tutto il gruppo, le osservo una per
una e sono tutte schierate davanti a me. Attendono che sia io a fare la prima
mossa. Sorrido interiormente, coraggiose ma timorose, un controsenso per molti,
la normalità per me. Alla fine mi decido ad accontentarle e così faccio la
prima mossa. I miei occhi passano su ognuna di loro. Cerco dentro di loro i
timori e le paure che sono nascoste nel profondo dei loro cuori. Lo so, ognuna
di loro ha delle paure. Ognuno di loro cerca di nasconderle, ma non a me che
sono la loro Principessa. Non a me che le conosco da sempre.
- Allora…
La mia voce le riporta su questa dimensione. Mi osservano tutte e per un
attimo vedo due scatti. Uno di una Inner, l’altro di una Outer. Entrambe fanno
un passo avanti lasciando sorprese le altre Senshi che non si aspettavano una
reazione simile. Sorrido ad entrambe, ma io sa già chi entrerà all’interno
della Dream ‘s Room.
- Sapete che può entrare solo una di voi due.
- Sarò io.
Hotaru vorrebbe ribattere all’affermazione dell’altra guerriera ma un
mio chiaro cenno di dissenso fa capire che non ho intenzione di darle il
permesso per entrare.
- Bene. Amy ti chiedo solo di fare attenzione.
Annuisce sicura. Esternamente sicura, interiormente sento l’ansia
divorarla. Le chiedo di porgermi la sua pietra. Lei mi osserva e sembra non
essere intenzionata a farlo.
- Amy ti prego. Porgimi il tuo Zaffiro blu. Non ti farò entrare se non
mi darai la tua pietra.
Mi sposto e fisso tutte le mie guerriere. Credo che sia necessario
mettere le cose in chiaro. Non è più il momento delle mezze verità.
- Non farò entrare nessuna di voi se prima non avrò intinto le vostre
gemme nel mio sangue. Haruka è stata la prima e farò lo stesso con ognuna di
voi. È un modo per proteggervi e per tenervi costantemente sotto controllo.
Parlo con voce dura. Le scruto per bene. La mano di Mamoru si posa sulla
mia spalla destra e cerca di rilassarmi. Il suo effetto è immediato. Le mie
spalle non sono più rigide. Osservo Amy e le sue mani chiuse a coppa. Mi guarda
un po’ arrabbiata, ma in ogni modo rassegnata. Chiude gli occhi ed una tenue
luce azzurra si sprigiona dai suoi pugni congiunti. Apre lentamente le mani e
finalmente vedo il suo zaffiro. Le sorrido, poi faccio materializzare il pugnale
che ho utilizzato con Haruka. Sto per affondare la lama nel mio polso bianco
quando Amy poggia una mano sull’impugnatura del pugnale, mi blocco e la
guardo.
- È proprio necessario?
- Sì Amy. È necessario, per me e per te.
Senza aggiungere altro, e con la mano di Amy ancora sull’elsa, infliggo
la ferita al polso.
Il sangue sgorga rosso e, presto, macchia la mia veste bianca. Amy tiene
le mani leggermente aperte ed io piego il braccio e faccio cadere alcune gocce
sullo zaffiro che le assorbe immediatamente. La luce azzurra stavolta è
abbagliante, il simbolo di Mercurio spicca sulla fronte della mia amica ed io,
come ho fatto con Haruka, bacio il suo simbolo. Le sorrido e la lascio andare.
Si volta verso Zoicite e lo guarda con un sorriso mortificato. Non ha
parlato con il generale di Endymion. Scuoto il capo incredula. È la più
riservata del gruppo e per lei è sempre stato difficile esternare i propri
sentimenti. Con un colpetto sulla spalla la spingo ad andare avanti, a
raggiungere Zoicite. Si volta in mia direzione imbarazzata, io le sorrido e le
indico con la testa il generale che la guarda preoccupato, arrabbiato. Non hanno
parlato. Zoicite non ne sapeva nulla.
I due giovani si allontanano per qualche minuto mentre io li osservo da
lontano. Vedo il biondo generale gesticolare con le mani ed Amy stringere i
pugni ed osservare il pavimento. Non sta andando bene.
- Usagi…
Mi volto verso Hotaru, talmente ero concentrata ad osservare Amy e
Zoicite da non essermi accorta del sopraggiungere della guerriera di Saturno. Mi
volto verso di lei e sono pronta ad un attacco, invece… invece Hotaru mi
sorprende formulando un semplice “ perché ”.
- Hotaru, al momento sei la più forte delle guerriere sailor. Ho bisogno
di te. Se Caos dovesse attaccarci io non sarei in grado di proteggere le altre
mentre tu, potresti tenergli testa abbastanza a lungo. Nel frattempo io potrei
creare un collegamento con la guerriera all’interno della Dream ‘s Room, così
da poter, contemporaneamente, lottare fuori e dentro la Dream ‘s Room.
- Sai che è una pazzia?
- Lo so, ma io sono la vostra principessa ed il mio compito è quello di
lottare al vostro fianco, proteggervi e guidarvi.
Termino il mio discorso e nel frattempo Amy ci raggiunge. Mi volto verso
la porta bianca della Dream ‘s Room e la invito ad entrare. Titubante fa un
passo e poi, acquistando sempre maggiore coraggio, avanza sicura verso la porta.
Prima di poggiare le mani sulle ante bianche si volta verso Zoicite e lo guarda
sorridendo leggermente. Il generale stringe i pugni ma ricambia il sorriso, poi
chiudendo gli occhi poggia le mani sulla porta chiusa ed avvolta in una luce
accecante svanisce nel nulla.
- Usagi se dovesse accaderle qualcosa io non perderò tempo e la
raggiungerò. Non mi importa di nulla.
- Zoicite. Dovresti avere maggiore fiducia in Amy non è una sprovveduta.
Con il nostro atteggiamento protettivo abbiamo fatto nascere in lei dubbi
riguardo alla sua effettiva forza.
Adesso
sono sola. Sola con me stessa. Devo fare attenzione. Devo controllare le mie
emozioni. Tutto ciò che accade in questo spazio in realtà sta accadendo nella
mia mente. Non posso perdere tempo. Devo trasformarmi per evitare di partire
svantaggiata.
Stringo il mio zaffiro al seno e chiudo gli occhi. Lascio che la mia
energia si incanali nella mia pietra e poi, quando sono certa del mio potere,
quando lo sento pulsare ritmicamente con il mio cuore, solo allora apro gli
occhi e mi sento pronta per urlare la formula che mi permetterà di
trasformarmi.
- Mercury power, make up!
Un’energia fredda come il ghiaccio mi avvolge, la cosa assurda è che
non mi gela, al contrario, mi accende e mi riscalda. Una bolla di nebbia mi
avvolge interamente. Dei nastri, gelidi come il ghiaccio, avvolgono il mio corpo
e quando questi svaniscono lasciano il posto al mio sailor fuku di un azzurro
cielo, quasi ghiaccio. Al centro del mio diadema spicca lo zaffiro bagnato nel
sangue di Usagi.
- Figlia di Mercurio sei
finalmente giunta sino a me.
Questa voce. Al suono di questa voce mi blocco ed il mio cuore inizia a
battere all’impazzata. Dove ho già sentito questa voce?
Questa voce che rende il mio sangue gelido.
Questa voce che mi fa sussultare e mi pietrifica.
Questa voce che mi spaventa.
- Mercury non mi riconosci?
Sono Caos il tuo signore.
Resto basita. Cerco di ricordare quando ho percepito questa voce ed
improvvisamente i ricordi diventano nitidi. Quando ero prigioniera. Quando la
voce di Nemesi nella mia mente si trasformava e diventava cupa fredda e vuota,
divenendo quella di Caos il signore del Nulla. Non posso permettermi di cadere
ancora. Non adesso che devo rinforzare i miei poteri.
- Dove sei? Fatti vedere.
Appena finisco di parlare di fronte a me, dal nulla, ecco materializzarsi un uomo. Alto, occhi color del ghiaccio e capelli neri. Il suo incarnato è di un pallore cadaverico. Avrà trent’anni forse qualcuno di più, avanza lento, un paio di passi, poi si ferma, ritto davanti a me, come se aspettasse una mia reazione.
- Tu non puoi essere il vero
Caos. La Dream ‘s Room è una stanza immaginaria. Non esiste realmente. Qui
dentro sono i miei pensieri a prendere forma. Tu non sei reale.
- Può anche essere vero o
forse no. Dipende. Io sono stato dentro di te per tantissimo tempo e può anche
darsi che una parte di me si sia insediata nel tuo animo. Non lo credi
possibile? Non credi che quella che adesso hai davanti sia realmente la mia
immagine? Infondo, Amy, sono stato dentro di te per tanto tempo… o
forse lo hai dimenticato?
Amy mantieni la lucidità. Tutto questo non è vero. Quello che sta
avvenendo è solo un dialogo fittizio che si svolge nella tua mente, in realtà
Caos non è qui. In realtà tu stai parlando con la parte oscura della tua
coscienza. Coraggio Amy, reagisci.
- Io non ti credo. Tu non sei
reale, sei solo frutto della mia mente.
Cosa sta accadendo. Sento il gelo impadronirsi ancora una volta della mia
mente. Sente le membra intorpidirsi. Sento il cuore essere, ancora una volta,
incatenato in quella morsa di ghiaccio che mi riporta ai tempi di Nemesi, meno
di una settimana prima. La figura di Caos si dissolve davanti ai miei occhi e
lascia il posto ad un’altra immagine. Una fanciulla. Boccheggio quando
riconosco nei suoi tratti il mio viso. È una mia copia perfetta. È come se mi
trovassi davanti ad uno specchio se non fosse per il suo sailor fuku non azzurro
come il mio, ma di un intenso blu notte, quasi nero.
- Non ti stupirai per così
poco guerriera di Mercurio. Io sono te. Io sono la parte oscura della tua anima.
Io sono la parte che ha liberato e risvegliato il potente Caos.
Indietreggio facendo bene attenzione a non andare ad urtare un ostacolo,
ma non corro alcun rischio dato che mi trovo nel vuoto assoluto. Guardo la mia
avversaria e cerco di studiare le sue mosse. Ma lei resta fissa davanti a me con
le braccia incrociate all’altezza
del seno. In attesa di una mia mossa, come se dovessi essere io la prima ad
attaccare. Non posso. Devo restare ferma, non posso cedere.
- Mercurio, nostro padre
rappresenta l’astuzia e l’ingegno e tu ne sei sua degna figlia. Sei furba
Amy. Furba ed attenta ma questo ti si ritorcerà contro, non puoi tenere sempre
sotto controllo ciò che ti circonda. Prima o poi dovrai agire di impulso e sarà
allora che cederai al tuo istinto ed io… io sarò lì al tuo fianco ed insieme
riprenderemo il posto che ci compete.
- Di cosa stai parlando.
Non riesco a comprendere le sue parole. È come se stia cercando di
suggerirmi qualcosa ma non capisco cosa. È enigmatica. Non so cosa aspettarmi
da lei.
“Amy, lei è te. Tu sei
lei.”
Chi ha parlato? Da dove proviene questa voce. È diversa dalle altre. È
una voce ancestrale. Armoniosa. Calda. Rassicurante.
“Ricorda guerriera sailor,
credi in te e solo così potrai ottenere il tuo potere.”
Ancora. Non capisco. Cosa sta succedendo. La mia mente è come se fosse
preda di mille paure ed incertezze. È come se al suo interno si stesse
lottando. Io… temo. Temo tutto ciò. E se dovessi cedere ancora una volta al
male?
“Sei la persona più pura che conosca, non
puoi cedere al male. Abbi fiducia in te stessa come ne ho io.”
Ancora questa voce. Io… non so se fidarmi. Io sono sempre stata sola.
Sempre.
- E lo resterai se continui a
fidarti della Principessa.
Come può conoscere i miei pensieri? Io non ho
espresso ad alta voce le mie paure. io le ho solo pensate eppure lei è riuscita
a leggermi dentro, allora è davvero parte di me. È davvero la proiezione di ciò
che sono stata quando Caos ha preso il sopravvento sulla mia coscienza.
- Cosa stai dicendo? È
impossibile. Usagi è mia amica e mai potrebbe volere il mio male.
- Tua amica? Lei ti sta facendo
sottoporre a questo addestramento perché sei debole. È inutile fare finta di
nulla, lo sai tu e lo so pure io. Sei e sarai per sempre la più debole del
gruppo. Unisciti al grande Caos ed allora avrai grandi poteri. Poteri che la tua
Principessa neanche può immaginare.
- Usagi cosa sta accadendo? Riesci a percepire cosa sta affrontando Amy
in questo momento?
La voce di Zoicite è
incrinata dall’ansia e dal timore per ciò che sta affrontando adesso la sua
compagna. Mamoru è al suo fianco e poggia fraternamente una mano sulla spalla
del giovane cercando, in qualche maniera, di donargli sollievo. Posso
comprendere cosa passa per l’animo del mio Principe. Lo capisco perché il
legame che lo unisce ai suoi generali è molto simile a quello che esiste tra me
e le mie guerriere.
- Zoicite… Amy in questo
momento sta lottando contro se stessa.
Il generale mi guarda, sa
benissimo cosa voglio dire ma non gli sta bene. Vuole sapere di più ma io non
posso. Non posso dire nulla di più anche perché non sono, effettivamente, in
quella stanza con lei.
- Come posso aiutarla?
Sorrido al giovane che si è
avvicinato trascinato dall’impeto delle sue parole. Gli sorrido e poggio,
maternamente, una mano sulla sua guancia. Gli sorrido e senza staccare i miei
occhi dai suoi rispondo alla sua domanda.
- Prega. Prega con me e
soprattutto abbi fiducia in lei.
- Io ho fiducia in Amy.
- Allora sta sicuro che lei
non ti deluderà.
Mi volto verso la porta della
Dream ‘s Room e fisso le ante bianche. Dietro questa porta Amy sta lottando ed
io non posso fare altro che pregare e cercare di farle arrivare l’amore di
Zoicite. Posso essere solo un tramite. Osservo ancora il giovane e poi la porta.
Chiudo gli occhi ed unisco le mani in preghiera.
“Abbi fiducia Amy.”
“Abbi fiducia Amy.”
Ancora questa voce. A chi appartiene.
Devo avere fiducia, ma come. Come posso avere fiducia in me stessa quando so
perfettamente di aver tradito già una volta i miei ideali. Come posso sperare
di poter essere utile quando io per prima diffido di me stessa?
Ed adesso che cosa sta succedendo,
questa aria fredda da dove proviene? Perché il gelo ci imprigiona? Dove sono
finita?
Ghiaccio. Solo ed esclusivamente
ghiaccio.
Mi aggiro tra queste distese di
ghiaccio. La banchisa scricchiola ad ogni mio
passo come se dovesse incrinarsi da un momento all’altro sotto al mio peso. Mi
guardo attorno e non vedo nulla se non il nulla. Un nulla di ghiaccio. Dove sono
finita?
- Questo che vedi è il mio
regno guerriera di Mercurio. Il regno che presto ti accoglierà. Benvenuta a
Niflheimr, il regno di Hel figlia di Loki, la Vergogna degli Dei (*).
Questa voce è… agghiacciante come
il gelo che mi circonda. Stridula ed acuta. Impregnata nella crudeltà, ad ogni
sua parola il male è stato percepito dal mio animo. Forse è la voce di una
donna, ma non posso esserne certa, il gelo e questo vento trascinano e deformano
la voce.
-
Chi sei? Mostrati e non nasconderti nelle nebbie.
Mi volto a destra e a sinistra ma nulla. Sembra
sparita, inghiottita nel nulla. Chiudo gli occhi e cerco di percepire il suo
potere. Utilizzare il minicomputer che mi ha dato Luna sarebbe inutile. Qui devo
fare affidamento solo sul mio intuito. Forza Amy, dimostra quanto vali.
Concentrati. Il ghiaccio, la nebbia. Eccola!
- Shabon spray, freezing!
Le mie bolle di nebbia avvolgono
ulteriormente un punto imprecisato e poi congelano ciò che si trova al suo
interno. Mi avvicino cautamente, una mossa sbagliata e potrebbe essere la fine.
A pochi passi dal punto in cui ho scagliato il mio colpo mi fermo. Davanti a me
inizia a prendere forma un corpo imprigionato nel ghiaccio. Mi fermo e mi guardo
attorno. Ho come l’impressione che qualcuno mi stia osservando. Che il mio
colpo non sia andato a segno? Avanzo ancora, poi mi fermo. Davanti a me una
donna, o per meglio dire, un essere con fattezze di donna. Magra, gracile.
Sciatta e sporca. Osservo inorridita lo spettacolo che mi offre e, senza
rendermene conto, indietreggio disgustata. I suoi denti, giallastri, spiccano
sul viso smunto e pallido.
-
Stupida
Ganglöt. Ti sei fatta
catturare.
Ancora quella voce. Allora non sono
riuscita a bloccarla. Mi guardo attorno, non è lontana, lo sento, lo
percepisco. Uno scricchiolio alle mie spalle ed in un attimo salto indietro
nascondendomi alle spalle della statua di ghiaccio di quella che è Ganglöt.
Resto immobile ed inorridita. Una
donna, almeno presumo che sia tale da ciò che i miei occhi vedono. Metà del
suo corpo è tale. Capelli neri, un’iride blu, pelle diafana e labbra rosse.
Questo è ciò che mostra il suo emiviso destro, la parte sinistra… è un
orrore. Capelli bianchi, iride cerulea, pelle grigia e labbra, queste mancano
del tutto. Osservo la donna che ho davanti e solo adesso mi accorgo che anche le
sue braccia sono diverse, scheletriche a sinistra, normali a destra.
Trattengo un coniato di vomito e indietreggio fino a che non vado a sbattere
contro qualcosa di ruvido, freddo, ma non abbastanza per essere ghiaccio. Mi
volto e non riesco a trattenere l’urlo che mi si è formato in gola.
Un mostro. Ecco cosa ho alle spalle.
Gli occhi sono stati strappati dalle proprie orbite ed il naso è mozzato per
metà. Una cicatrice percorre la fronte e si ferma a metà della guancia
sinistra. La lingua si muove serpentina in bocca e la si può osservare data la
mancanza di labbra. Indietreggio e mi trovo a metà tra la donna ed il mostro.
Al centro ci siamo io e quella che ho scoperto chiamarsi Ganglöt. Deglutisco
cercando di mantenere la calma.
Amy sta calma, nulla di ciò è reale.
Nulla. Stai solo immaginando tutto. Cerca di mantenere la calma. Rilassati, solo
a mente serena troverai la lucidità necessaria per attaccare. Ricorda ciò che
ti sei prefissata: aumentare i tuoi poteri.
- Figlia di Mercurio questo è
il Niflheimr. Quello che comunemente è chiamato Tartaro. Qui finiscono i vili e
vigliacchi. Tutti coloro che si sono macchiati di gravi colpe come l’omicidio
ed il tradimento. Benvenuta nella tua nuova dimora.
Scuoto la testa e mi chiedo se sia
reale oppure no. È impossibile, ma se mi fermo a riflettere ricordo le ferite
di Usagi, forse non è così impossibile che io adesso mi ritrovi qui. Forse ci
sono realmente, oppure vi è solo il mio spirito ed il mio corpo riposa altrove.
-
Come fai a conoscermi?
Quella ride e la sua risata stridula
si propaga per tutta la distesa di ghiaccio facendomi rabbrividire ancora di più.
Chiudo gli occhi e cerco un viso amico. Zoicite.
“Mi
fido di te.”
Sono state queste le ultime parole che
mi ha rivolto prima che io entrassi in questo luogo. Ripensandoci bene la voce
che ho percepito sembrava la sua.
Che sia davvero lui ad incoraggiarmi
ad andare avanti?
Che sia lui a scaldare il mio cuore?
Che sia lui la luce che vedo in mezzo
a tanta oscurità?
Coraggio Amy, non adesso. Dimostra a
tutti quanto vali. Fallo per te. Fallo per Usagi. Fallo per Zoicite. Fallo per
tutti coloro che credono in te.
-
Cosa vuoi da me? Chi ti ha mandato?
-
Io? Cosa voglio da te? Nulla. Sei tu che sei venuta di tua spontanea volontà.
Sei tu che ti sei materializzata nel mio regno. Sei tu che hai scelto di seguire
Caos. Io sono venuta solo per accoglierti come meriti, Traditrice.
No. Cosa sta farneticando. Io… io
non ho tradito. Io sono sempre stata fedele ai miei amici.
Non ho mai… Nemesi. Mi sono alleata a lei. Ho ceduto al male. Io… si
adesso ricordo. Ho fatto finta di dimenticare. Ho cercato di cancellare quel
ricordo, ma adesso è tornato prepotente alla memoria.
La biblioteca dell’Università. Quel
senso di frustrazione dato dall’essere sempre sola. Tavoli pieni di studenti
ed io… in un angolo. Sola. Senza nessuno con cui parlare, ridere o scherzare.
La testa china sui libri per evitare di guardarmi attorno e notare qualcuno che
mi puntava il dito contro come si fa con un fenomeno da baraccone. Scoprire di
essere utile solo per copiare gli appunti e basta. Nessuno che ti apprezza per
ciò che sei. Nessuno che ti ferma per offrirti un caffè. Sola con me stessa e
le mie paure.
Poi quella voce. Quel richiamo dolce e
melodioso. Quella voce incantevole che m’invitava a raggiungerla. Raccolgo i
miei libri e li rimetto in borsa senza ordine. Scendo di corsa le scale. Esco
come una pazza, corro come un’ossessa verso il parco. Il sole è tramontato.
Nel cielo le prime stelle. Il freddo mi avvolge ma non me ne curo. Ci sono
abituata.
Per alcuni anche il mio cuore è
freddo.
Per altri la mia anima è serrata
dalla nebbia. (**)
Io ci soffro. Soffro terribilmente a
causa di questa solitudine. Soffro e sono sola. Poi lo sento, ancora lo stesso
canto. Riprendo a camminare come in trance. Ascolto la voce e la seguo. Supero
il parco e mi dirigo verso un altro luogo, un luogo opposto a dove vivo. Il
parco zoologico. Appena giungo lì davanti le porte si aprono magicamente.
Sembra quasi che la gente che mi sta attorno non esiste. Sono sola come sempre,
questo canto la mia unica compagnia. Avanzo con passo sicuro e non mi curo della
gente che urto. Un bambino va a sbattere contro le mie gambe, cade, inizia a
piangere, lo guardo infastidita, lo sorpasso e riprendo il mio passo incurante
di tutto. Giungo davanti all’area dedicata agli animali polari. Entro.
L’escursione termica non si
percepisce, anche fuori fa freddo o sono io ad emanare questo gelo? Non so.
Continuo ad avanzare. Giungo davanti ad una porta con il divieto di accesso,
incurante abbasso la maniglia ed entro. All’interno è tutto buio. I miei
occhi lentamente si adeguano all’oscurità. Mi guardo attorno ed alla fine la
scorgo la fonte del canto che mi ha ipnotizzato. È una gemma totalmente nera,
uno zaffiro nero e per questo splendido. Lo prendo in mano ed un potere immenso
mi avvolge. Il gelo non mi fa più paura. Sulle mie labbra si disegna un ghigno.
Mi inginocchio davanti alla mia padrona.
-
Nemesi, mia padrona, sono pronta a servirvi.
Tutto torna alla memoria. Io ho
accettato il potere oscuro. Io ho accettato di schierarmi dalla parte di Caos.
Io… ho tradito i miei ideali.
A peso morto cado in terra. Le
ginocchia battono pesantemente contro la lastra di ghiaccio che si trova di
sotto. Il bruciore mi fa capire che devono essersi graffiate. Le lacrime bagnano
le mie guance ma non mi importa. Sto troppo male.
“Non
puoi arrenderti. Alzati erede di Skadi.(***)”
Le lacrime continuano a bagnare i miei
occhi ed io non capisco da dove proviene questa voce. Ne sono certa, stavolta
non si trattava di Zoicite. Era una voce calda. Dolce. Mi ha scaldato il cuore.
“Ricorda.
Non è mai detta l’ultima parola. Alzati e combatti. Fai valere il tuo
coraggio. La forza dei ghiacci è con te.”
Ancora questa voce. Ancora la voce
calda di poco prima. Io… io sono una traditrice. Io non merito nulla. Devo
perdermi per queste distese di ghiaccio e devo lasciare che la mia anima vaghi
nel nulla e sia tormentata per l’eternità. Io… sono solo una vigliacca.
Un dolore improvviso mi colpisce alla
schiena. Un bruciore intenso. Forte. Il freddo avvolge le mie membra ed io a
causa del contraccolpo finisco con lo sbattere il viso nel ghiaccio. Rimango
intontita per alcuni istanti e non capisco molto. Un altro colpo arriva al mio
fianco sinistro. Un altro. Un altro ancora. Cosa sta accadendo. Perché? Mi
rialzo. Lentamente. Il dolore… il dolore svanisce. È come se non fossi mai
stata colpita.
Usagi. È lei a soffrire in questo momento. È
lei che sta riportando le ferite di questi colpi inferti al mio corpo. Non
posso. Non posso permettermi la sua sofferenza. Lei è la mia principessa.
Amy
sta lottando. Sta affrontando la lotta più difficile. Al mio fianco Zoicite non
sposta gli occhi dalla porta della Dream ‘s Room. È come se si aspettasse di
vederla spuntare da un momento all’altro, ed io, con lui, ho la stessa
speranza.
Guardo il cielo che splende su Illusion e prego
Apollo di proteggerla. In fin dei conti, tra i figli di Mercurio, Mya è la sua
preferita. Il gelo sta avvolgendo il mio cuore e posso percepire tutto il suo
timore. Ti prego. Ti prego non perdere la fiducia. Skadi proteggila.
Un improvviso dolore lancinante alla schiena mi
costringe ad inginocchiarmi. Sento subito il sangue fluire dai tagli che si sono
formati. Mamoru immediatamente si affianca a me e stringe la mia mano cercando
di darmi forza. È un attimo. Porto le mani al fianco sinistro. Altri due colpi
veloce. Chiudo gli occhi. Mordo il labbro cercando di trattenere le urla di
dolore. Stringo la mano di Mamoru. Le lacrime premono agli angoli degli occhi ma
le trattengo. Zoicite mi osserva terrorizzato.
- Usagi…
- Non preoccuparti Mamoru. È tutto passato. Sta
tranquillo. Zoicite.
Questi si inginocchia al mio fianco e si avvicina
titubante come se fosse colpa sua ciò che sta accadendo. Gli porgo la mano e
lui l’afferra subito. Facendo peso su entrambi gli uomini mi sollevo a fatica.
Chiudo gli occhi e cerco di acquistare un equilibrio stabile. Inspiro
profondamente, ma non lascio le loro mani. No. Ho bisogno di entrambi.
- Zoicite ascoltami. Stringi la mia mano e pensa
intensamente ad Amy. È necessario che lei avverta il tuo amore. Sono stata
chiara? Io sarà una sorta di tramite. È importante che lei adesso percepisca
la tua presenza.
- Ma come…
- Zoicite fa come ti ha detto Usagi.
Rivolgo lo sguardo a Mamoru e
stringo la sua mano. Anch’io, in questo momento, ho bisogno di sentire la sua
presenza. Inconsciamente poggio il capo sul suo torace e chiudo gli occhi
cercando un po’ di conforto. Le labbra di Mamoru sono subito sulla mia fronte
regalandomi un dolce bacio. Zoicite resta in silenzio concentrandosi su Amy.
Devo
resistere. Non posso farmi attaccare altrimenti Usagi ne rimarrebbe coinvolta.
Mi volto e scorgo Glancati con le unghie affilate. È con esse che deve avermi
colpito. Mi volto verso Hell e non la scorgo più nella sua posizione. Mi guardo
attorno. Dove sarà? Osservo le distese di ghiaccio e per un attimo, solo uno
però, mi pare di vedere l’immagine di Zoicite riflessa in una parete
ghiacciata. Mi volto dal lato dove presumibilmente dovrebbe trovarsi ma non lo
scorgo.
“Amy
mi fido di te.”
È la sua voce. Ne sono certa. Non
posso deluderlo. Non lui che mi ha sempre dimostrato fiducia. Amore. Devo
riuscire a trovare l’essenza dei miei poteri. Se mi trovo in questa dimensione
ci sarà un motivo. Forse è proprio da questi ghiacci eterni che devo attingere
per i miei poteri. Forse è proprio il ghiaccio che rappresenta l’essenza del
mio essere.
Hell. Eccola. In cima ad una parete di
ghiaccio. Corro verso di lei. Con un’agilità che non credevo di possedere
salgo in cima e mi paro di fronte a lei. La guardo. La sua lingua blu lambisce
ciò che resta delle sue labbra. Il suo ghigno è mostruoso. Improvvisamente la
sua immagine si dissolve nel nulla e lascia il posto ad un’altra immagine.
Una donna. Bellissima. Pelle diafana.
Capelli canuti. Occhi azzurri intensi. Resto ferma immobile.
-
Yuki Onna... (****)
Questa ghigna in mia direzione. I miei
sospetti sono sempre più concreti. Il mio elemento è il ghiaccio. Devo fare
affidamento a questo se devo vincere la mia battaglia. Coraggio!
-
Lasciati baciare e vedrai… non soffrirai più.
Scuoto il capo incredula. No. Questa
si avvicina ed io mi scanso per evitare di averla troppo vicina. Improvvisamente
le sue braccia iniziano ad allungarsi e mi afferrano all’altezza dei gomiti.
La giovane donna avanza verso di me con il suo ghigno che si allarga. Io scuoto
il capo impaurita. È la fine. Si trova a pochi centimetri dal mio viso.
Cosa
accade? Barcollo pericolosamente. Non mi reggo in piedi. Ho freddo. Inizio a
tremare. Cosa sta accadendo ad Amy? Cosa sta affrontando. Mamoru mi stringe a sé.
Sento la sua voce farsi sempre più lontana. Porto una mano alla gola come se
qualcuno mi stesse strozzando.
- Ho freddo…
Mamoru mi osserva sbarrando
gli occhi. Effettivamente è strano. Ad Illusion la temperatura è sempre mite
ed il freddo è impensabile ma io tremo ed osservando le mie mani mi accorgo che
sono viola come se mi trovassi nell’Antartide. Mi stringo a Mamoru e chiudo
gli occhi. Ho freddo. Sento la vita andare via.
Che sia questo perdere una mia
guerriera?
Che corrisponda a ciò perdere
un pezzo della mia anima?
Morire ogni volta?
Mamoru amplifica il potere del
Golden Cristal ma il gelo è sempre persistente. Non riesco a scaldarmi. Le
altre guerriere si fanno vicine. Rei è la prima che si accosta a me e cerca di
amplificare anche lei il suo potere ma è inutile. Il mio corpo resta di
ghiaccio. Chiudo gli occhi. Sento a malapena la presa di Zoicite farsi più
salda ed iniziare a scuotermi.
- Amy… Amy dannazione mi
senti. Io ho bisogno di te. Non puoi arrenderti. Sei forte. Hai un grande potere
in te. Concentrati e fai risplendere il tuo zaffiro. Amy non abbandonarmi. Ti
prego. Ho bisogno di te. Io mi fido di te.
Chiudo
gli occhi pensando che sia la fine. Mi lascio andare conscia del fatto di aver
perso. Non ho più nessuna carta da giocare. È così che muoio, nel Niflheimr.
La terra dei traditori. Perdonatemi vi prego.
L’alito di ghiaccio di Yuki Onna
ormai si sta impossessando del mio corpo. Sento le membra farsi sempre più
fredde. È una morta lente, ma almeno non è dolorosa. Il mio ultimo pensiero va
a Zoicite. Perdonami. Chiudo gli occhi. Sono stanca. Poi lo sento. Un calore che
proviene proprio dalla mia fronte, lì dove si trova il mio zaffiro.
La divinità del ghiaccio mugugna di
dissenso. Apro per un attimo gli occhi e lo vedo. Alle sue spalle.
Zoicite.
Bellissimo in uniforme. Mi parla.
Cerco di capirlo. Mi concentro e la sento la sua voce, nella mia mente.
“…Sei
forte. Hai un grande potere in te. Concentrati e fai risplendere il tuo zaffiro.
Amy non abbandonarmi. Ti prego. Ho bisogno di te. Io mi fido di te.”
Il mio zaffiro. Farlo risplendere. Lui
si fida di me. Io…
“Mya
risveglia il tuo potere. Figlia di Mercurio mostra il tuo valore.”
Il mio valore. Io…
-
Mercury! Aqua mirage!
Una
sfera di acqua. Una per ogni mano. Concentro il colpo e piegando con uno sforzo
incredibile i gomiti riesco a colpire alle spalle Yuki Onna. Lei mi osserva
sbarrando gli occhi. Poi di congela. Non mi resta che fare solo un po’ di
pressione ed allontanare il suo corpo dal mio. Lo faccio e questa cade a terra
in mille pezzi.
-
Bene… hai deciso di attaccare. Illusa.
Hell. Ancora lei. Inizio a correre per questa distesa di
ghiaccio. Sento che è vicina. Ma non so dove. Un attimo. Il ghiaccio è il mio
elemento. Io… posso provare. Mi inginocchio. Poso entrambe le mani su queste
distese ghiacciate che esistono da millenni. Chiudo gli occhi e confluisco il
mio potere nelle mie mani. Prego. Prego il ghiaccio.
-
Ti prego. Faccio affidamento a te. È da te che traggo la mia forza. È da te
che attingo per poter lottare nel nome della giustizia. Indicami la via da
seguire. Fammi capire da che parte devo dirigermi per affrontare il mio nemico.
Attendo.
Attendo in silenzio. Osservo la lastra di ghiaccio che risponde alla mia
preghiera con un bagliore azzurro. Lentamente si sgretola sotto di me. Prende
una direzione. La mia sinistra. Una crepa inizia a formarsi sotto i miei piedi.
Indica la mia sinistra. Io la seguo sicura. È il ghiaccio ad indicarmela.
Corro per quelle che mi sembrano ore ma alla fine mi
arresto. Resto shockata nel trovarmi davanti un castello. Enorme. Pareti
interamente di ghiaccio, nero. Il male trasuda da ogni blocco di ghiaccio.
All’ingresso trovo Hell con i suoi due servitori. Glancati e Ganglöt,
probabilmente liberata dalla sua padrona. Resto ferma in attesa.
Dal
castello vedo avanzare due figure. Un cane enorme. La bava alla sua bocca si
congela all’istante non appena tocca terra. In alto un serpente alato. I suoi
occhi gialli mi fanno rabbrividire.
-
Mia cara ti presento i miei cuccioletti. Il mio adorabile Garm e lì, che
svolazza felice, il mio viscido Niddhog.
Non so neanche io come ma tra le mie
mani si materializza un bastone di ghiaccio. Osservo rapita l’oggetto. Un
pezzo di ghiaccio ma dal quale sento pulsare un enorme potere.
Guidata da una forza sconosciuta alzo
il braccio in alto e mi concentro. Richiamo il mio potere. Accade qualcosa di
incredibile. Una luce improvvisa nasce proprio dal mio bastone ed è direzionata
proprio verso il serpente. Lo colpisce e sotto ai miei occhi e, improvvisamente,
il serpente si sdoppia. Adesso al mio cospetto vi sono due serpenti che
prontamente si intrecciano al mio bastone e le loro ali si posizionano alla cima
di quella che è la mia nuova arma.
-
Il Caduceo.
Sussurro il nome dell’oggetto che ho
in mano. Sorrido impercettibilmente come se nuovi poteri fluissero nel mio
corpo. Ed è così. Stendo il braccio ed un fascio di luce parte da questo e
colpisce Garm che sotto agli occhi attoniti di Hell si congela per poi esplodere
in mille schegge di ghiaccio impazzite. Mi copro il viso per evitare di essere
colpita ed alcune di esse graffiano le mie braccia.
Osservo Hell e per la prima volta mi
sento sicura di vincere. Non devo abbassare la guardia non adesso però.
-
Io sono Mercury. L’erede di Skadi, la signora dei ghiacci. Scegli Hell o ti
dichiari sconfitta oppure sarò io stessa a batterti.
La divinità che ho di fronte muta l’espressione del
suo volto. Il ghigno è sparito lasciando il posto ad una espressione furiosa.
Rido intimamente. Se riesco a farla infuriare probabilmente abbasserà la
guardia e per me sarà più facile colpirla. Ed infatti inizia ad attaccarmi
senza sosta. La mia prima preoccupazione è eliminare i suoi due scagnozzi,
Glancati e Ganglöt. Punto
nuovamente il mio Caduceo verso di loro che presto fanno la stessa fine di Garm.
-
Adesso siamo io e te da sole Hell. Cosa hai intenzione di fare?
Questa si innervosisce e corre in mia
direzione. Affonda i miei artigli nel costato. Stringo i denti ed il mio
pensiero corre ad Usagi. Devo stare più attenta. Devo cercare di non farmi
colpire. Devo proteggere la principessa.
Hell
continua ad attaccarmi ed io continuo a schivare i suoi colpi. Ho provato ad
attaccare un paio di volte ma il timore di ferirmi è troppo alto. Sto perdendo
terreno e lei ne approfitta. All’ennesimo colpo che paro scivolo a terra e
sono con le spalle al muro. Hell mi sovrasta. Affonda le sue unghie nella mia
carne ed io cerco di reagire.
Amy ha acquistato sicurezza. Deve aver recuperato la sua arma. Il
Caduceo. La sento più serena. Sta combattendo a viso aperto. Non ha più
timore. Un dolore improvviso mi porta a toccarmi il costato. Sangue. Deve essere
stata colpita. Stringo i denti e cerco di non dare a vedere la mia sofferenza.
Osservo Mamoru che con gli occhi mi obbliga a far perno su di lui. Mi fa
poggiare la schiena contro una colonna vicina e lentamente io mi lascio
scivolare in terra.
Zoicite mi osserva ma non ha
il coraggio di parlare.
- Sta tranquillo. Sta andando tutto per il meglio. Sento Amy
molto più sicura di sé.
Chiudo gli occhi ed aspetto
che la ferita si rimargini da sola. Dopo quel momento di disperazione, attimi in
cui il gelo si era impossessato di me, non ho più avvertito paura in Amy, ma
solo forza e risolutezza. Ha capito di potercela fare ed ha riscoperto il suo
elemento. Si sta facendo guidare dal ghiaccio. Solo che… c’è qualcosa che
non va. Sento nuovamente l’insicurezza. Io… non può essere. Chiudo gli
occhi e mi concentro e l’avverto. Il timore di farmi male. Devo fermarla.
Chiudo gli occhi e mi
concentro. Cerco di collegarmi con la mente di Amy. Ci devo riuscire. Ed eccola,
la vedo. Sta fuggendo dal suo nemico. Cerco di far comparire l’immagine della
mia essenza. Devo riuscirci. Ecco ci sono. Sono al suo fianco. È stesa in
terra. Il suo nemico la sovrasta. La guardo.
- Amy non preoccuparti per me.
Le mie ferite si rimarginano in fretta. Combatti. Cerca di lottare. Vinci. Ci
manca davvero poco. Zoicite e tutti gli altri ti aspettano. Ci fidiamo di te.
Abbiamo bisogno tutti di te. Dimostra la tua vera forza.
Non posso restare di più. Il
dispendio di energie è eccessivo ed, in ogni modo, Amy deve affrontare tutto da
sola. Svanisco nel nulla e il viso preoccupato di Mamoru è la sola cosa che
vedo prima di chiudere gli occhi a causa della stanchezza.
- Usagi…
- Non preoccupatevi. Amy ce la
farà.
Non dico altro, sembra che ciò
basti ai miei compagni.
Alle
spalle di Hell l’immagine di Usagi appare come se si trattasse di un fantasma.
Sorride, ma leggo la sofferenza nei suoi occhi. Come prima ho fatto per Zoicite
adesso faccio per lei. Mi concentro e cerco di focalizzare la sua voce nella mia
mente.
-
Combatti. Cerca di lottare. Vinci. Ci manca davvero poco. Zoicite e tutti gli
altri ti aspettano. Ci fidiamo di te. Abbiamo bisogno tutti di te. Dimostra la
tua vera forza.
Usagi ha ragione. Devo lottare anche per ridurre il tempo in cui mi trovo
in questa dimensione. Non posso fare altrimenti.
Aiutandomi con il mio Caduceo faccio
forza sulle mani di Hell e l’allontano da me. Mi alzo a fatica ma ci riesco.
Mi concentro.
Penso alle altre guerriere Sailor.
Penso ad Haruka che già ha affrontato
questa prova e ne è uscita vincitrice.
Penso ad Usagi che ha sempre mostrato
fiducia in me.
Penso a Zoicite la mia ancora di
salvezza.
Concentro il mio potere
nell’impugnatura del Caduceo, il bastone di Mercurio. Lo faccio volteggiare
una, due, tre, quattro volte attorno alla mia testa. Un vortice si crea attorno
a me. Il perno di tutto sta nel Caduceo che continua a ruotare magicamente,
sospinto dalla forza del mio potere. Mi concentro. Osservo Hell e la vedo
immobile. Devo approfittarne adesso. Il vortice aumenta sempre di più. è
potentissimo. Non posso più governarlo. Ecco. È il momento.
Le braccia, alte nella mia testa, lentamente si
abbassano fino a raggiungere l’altezza dei miei occhi. Il Caduceo continua a
ruotare ed il vortice avvolge interamente la mia figura. È un attimo. Lo vedo.
Vedo il nemico. E vedo ciò che accadrà.
- Kolodny Smerch! (*****)
Il
vortice mi avvolge ma io non sono per nulla intimorita. I cristalli di ghiaccio
avvolgono la mia persona, poi partono veloci verso Hell che è colpita in pieno.
Viene spinta lontana, avvolta dai cristalli cade in terra, la sua sagoma si
riduce in mille pezzi di ghiaccio, come poco prima era accaduto a Garm.
-
Figlia. Hai superato la tua prova. Hai recuperato il Caduceo e con esso hai
salvato il tuo onore. Adesso vai e rendimi fiero di te come hai sempre fatto.
La voce possente svanisce nel nulla così come era apparsa. Tutto attorno
a me inizia a tremare mentre io mi sento trascinare dal nulla. Chiudo gli occhi
e non appena li riapro ciò che vedo è il viso di Zoicite. Gli sorrido e poi la
stanchezza è tale da cadere addormentata tra le sue braccia.
Una
scossa lungo la colonna vertebrale. Amy ha vinto. Le porte della Dream ‘s Room
si aprono. Barcollando compare nel nulla. Il Caduceo ancora stretto nella mano
destra. Sta per cadere ma Zoicite la sorregge. La sua arma svanisce nel nulla.
Osserva per un attimo il generale biondo, poi chiude gli occhi e cade
addormentata. Stremata.
(*)
Hel e Loki sono due divinità nordiche, facenti parte della mitologia
Norrena (Per intenderci, per chi avesse seguito I Cavalieri dello Zodiaco,
ricordate quando Pegasus & Co., dopo il Grande Tempio, partono per Asgard
dove Hilda di Polaris è caduta vittima dell’Anello del Nibelungo dono di
Nettuno? Ecco faccio riferimento proprio a quella sfera della mitologia con
protagonista indiscusso Odino). Hel, figlia di Loki è la dea dell’Oltretomba,
scagliata nel Niflheimr da
Odino. Ella ha costruito la sua fortezza intorno al fiume dei morti dove vagano
le anime degli assassini e degli spergiuri e ha due servitori: Ganglöt (la
Sciatta) e Glancati (l’Ozio). Appena giunta nel suo regno dall’argilla plasmò
il feroce Garm (un cane che probabilmente richiama il Cerbero dei miti classici)
ed il serpente alato Nidhogg. Quando ci sarà il Ragnarok (nella religione Norrena
rappresenta la guerra finale tra la Luce e dell’Ordine ed il Buio e Caos) Hel
spalancherà le porte del suo regno e si schiererà con i Giganti contro gli dei
del Vahalla.
(**)
Per chi non se ne fosse accorto queste due frasi sono tratte dalla drabble che
ho pubblicato nella raccolta con il titolo di Elementi, sempre di mia proprietà
(come mi sento importante a fare citazioni tratte da altre mie fic…)!
(***)
Skadi è un’altra divinità nordica. Si tratta di una gigantessa.
Rappresenta la dea dei ghiacci, della caccia e dello sci (vi assicuro quando ho
letto che era la dea dello sci ho strabuzzato gli occhi anch’io!). Figlia del
gigante Thiazi, ucciso da Thor, Skadi fu esiliata sui monti fino a che lo stesso
Thor non si pentì del suo gesto e l’accolse tra le altre divinità del
Valhalla. Scelse di restare con gli dei ma a due condizioni: la prima fu poter
sposare un dio, la seconda trovare qualcuno che la facesse ridere, dato che non
era mai riuscita a farlo, gli altri dei accettarono. La prima condizione fu
accetta da Odino ma con una riserva, avrebbe scelto lo sposo solo osservandone i
piedi. Skadi attirata dai piedi più bianchi e puliti (convinta che si
trattassero dei piedi del dio Baldr, il dio più buono e bello del Valhalla)
scelse questi. I piedi, però, appartenevano al dio Njord, il dio dei marinai
(ecco perché i piedi erano bianchi e puliti, sempre in acqua.). La seconda
condizione fu rispettata grazie a Loki.
(****)
Yuki Onna è un personaggio della mitologia giapponese. Si tratta
di uno spirito della neve che spesso assume sembianze umane per poi sposarsi ed
avere dei figli e svanire nel nulla avvolta da una nebbia bianca. Uccideva chi
incontrava sul suo cammino congelandolo con il suo alito di ghiaccio.
(*****)Kolodny
Smerch. Questo colpo non è di mia invenzione. Si tratta di una
modificazione della Polvere di Diamanti che lancia Cristal il Cigno nell’anime
I Cavalieri dello Zodiaco. Io mi sono limitata a copiare il nome e a modificare
l’esecuzione del colpo a mio piacere.
My space
Salve gente, ammettetelo! Credevate che non aggiornassi più ed invece…
vi ho stupito! Io ho detto il 27, ma non ho specificato se mattino o sera, ho a
disposizione 24 ore dopotutto! Lo ammetto, risulterà il 28 come giorno di
pubblicazione ma in fin dei conti è solo mezzanotte e pochi minuti! Purtroppo
non ho il tempo per ringraziarvi singolarmente, lo so avevo promesso di farlo ma
il tempo è tiranno e se mi fossi fermata a ringraziarvi avrei aggiornato per
venerdì prossimo, ma non posso. Ho una tabella di marcia da rispettare!
Scrivere questo capitolo, almeno inizialmente, è stato difficile, ma poi
dopo alcune ricerche ecco che sono spuntati fuori i personaggi di cui avevo
bisogno… arrivato ad un certo punto pensavo di non arrivare a mettere il punto
finale a questo capitolo tanto ho scritto! Forse è il capitolo più lungo che
ho scritto in assoluto da quando ho iniziato a pubblicare fanfic!
Non so se molti di voi conoscono i miti nordici, io ne conosco solo
alcuni, soprattutto quelli legati ad Odino e Thor, per il resto… tabula rasa,
questa fic dopotutto mi sta aiutando ad ampliare le mie conoscenze in diversi
campi, spero che sia lo stesso anche per voi.
Per quel che riguarda la descrizione di Hel mi sono attenuta a ciò che
è tramandato, mentre Ganglöt e Glancati, anche loro presenti nella mitologia
Norrena, sono stati descritti come li immaginavo anche perché, a parte i loro
nomi, non ho trovato altro.
Come avrete notato ho finalmente svelato il modo in cui Amy è caduta
vittima di Nemesi – Caos, mi scuso per la banalità della scelta per il luogo
in cui la guerriera di Mercurio ha il suo primo incontro con il Male ma non mi
veniva in mente nessun luogo in cui poter spiegare la presenza di gelo e freddo.
Mi scuso se troverete alcuni punti lasciati in sospeso, vi prometto che rivelerò
tutto nei prossimi capitoli, non temete ed abbiate fiducia in me.
Per adesso credo di aver detto tutto. Non mi resta che salutarvi e darvi
appuntamento a 40 giorni, sarebbe a dire il 6 agosto. Purtroppo non potrò
aggiornare prima perché le materie che ho da dare a luglio sono tre e devo
trovare il tempo per studiare ed aggiornare il resto delle fic.
Dimenticavo!
Per chi fosse interessato ho aggiornato il mio account, nulla di particolare,
solo un’intervista stile iena ed il programma di aggiornamento, oltre a ciò
che avevo scritto in precedenza. Vi saluto un bacio ed un grazie per seguirmi
sempre con tanto entusiasmo. Scusate se non vi ringrazio, spero possiate
capirmi! Alla prossima…