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Autore: BebaTaylor    09/03/2014    0 recensioni
«Mike, sai chi ha detto a Joseph dove ti trovavi quel giorno in cui ti ha preso a pugni? Sono stata io. Ero stanca che mi rompesse le palle solo perché tu eri un coglione.
Leighanne, sai chi ha detto a Bruce dove poteva trovarti quel giorno in cui ti ha scoperto con suo padre? Sono stata io, mi faceva pena quel ragazzo, ignaro delle corna che portava.
Thomas, vuoi sapere dove è finito il tuo portatile nuovo? È mio adesso. Tu hai rotto il mio e non mi hai voluto dare i soldi per ricomprarlo. Non scaldarti troppo perché non saprai mai dov'è.»
«Quasi mi dimenticavo: mamma, papà... buon anniversario.
Ah, papà, sono stata io quella che ha rotto il fanalino dell'auto. I soldi per ripararlo sono a casa, nel cassetto sotto al telefono.
Mamma, ho detto io a Karl di non farsi più vedere. Cerca di capire, lui ha vent'anni, trentatré anni più giovane di te. È più piccolo di me di quattro anni... spero che tu capisca.»
Sono Kimberly, la pecora nera della famiglia e sono fiera di esserlo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pecora Nera

«Guardo Micheal, mio fratello, il mio perfetto fratello maggiore e mi viene voglia di prenderlo a schiaffi, di graffiargli la faccia fino a lasciarlo senza pelle. Lui che con la sua perfezione viene portato in palmo di mano da mamma e papà, che lo elogiano a ogni piè sospinto, che fanno notare quanto sia stato bravo a laurearsi in tempo, come non si sia mai mischiato con brutte compagnie.
Ma cari mamma e papà, lo sapete che il perfetto Mike non è così eccelso come credete? Lui gli esami non li ha fatti, li ha comprati. Lo so perché conosco il tizio che vende gli esami.
E sapete perché l'ho incontrato? Semplice, perché il caro Mike non aveva pagato per gli ultimi due esami, e quel tipo, Joseph, ha pensato bene di prendersela con me. Prima gli ho detto che poteva andarsene al diavolo, poi che poteva fare quello che voleva con Micheal, basta che mi lasciasse in pace.
Vi ricordate quando è tornato con l'occhio nero e il labbro spaccato? Eh, lo ricordate? 
Bene, perché non è successo quello che ha detto il caro Mike. No, non ha salvato nessuna vecchietta vittima di un tentato scippo. Quei lividi sono stati causati dallo spacciatore di esami. Che spaccia anche erba, fra le altre cose. Erba che il vostro adorato e perfetto primogenito fuma ogni singolo giorno.
Sapete dove ha conosciuto Eliza? In un locale, ci ha raccontato lui. Ma non un bar o un pub. No. In un locale a luci rosse. 
Eliza è una ballerina di lap dance. Sì, la stessa Eliza che viene qui, vestita con giacchette eleganti, gonne al ginocchio e camicette da educanda. Quella che chiama "puttane" qualsiasi ragazza che è stata con due ragazzi in un anno.
Uh, questa definizione mi calza a pennello. Sono una puttana per lei. E anche per voi.
Ma lei no. Non la carissima Eliza, che di giorno veste come una suora e la sera indossa dei copri capezzoli grandi come perline e perizomi che starebbero larghi anche a una Barbie.
Dicevate –  ma lo fate ancora –  che sono perfetti. 
No, non lo sono.»

«Il mio sguardo si sposta su Leighanne. L'adorabile secondogenita. La principessa di papà, la gioia di mamma. Lei che ogni due domeniche va alla mensa dei poveri come volontaria. Quello che non sapete è che i poveri se li fa. Quella che non va più al centro commerciale, perché dice che la nostra società è troppo consumistica.
Volete sapere perché non ci va più? Va bene, ve lo dico. Non ci va perché l'hanno diffidata! Eh sì, la cara Leighanne è stata sorpresa con le mani nel sacco, anzi con una trousse di trucchi in borsa. L'hanno beccata una volta sola ma le altre dieci, venti, trenta no. 
L'adorabile Leighanne è una cleptomane. 
Sai, mamma, la collana della zia Carol? Quella in oro giallo con il pendete con la perla? La colf è stata ingiustamente licenziata e screditata. È stata Leighanne a rubarla, con quelle sue mani dalla pelle sempre liscia e dalla manicure sempre in ordine.
Ma questo è solo il primo dei suoi  difetti. 
Oltre a essere una cleptomane e un po' puttana e anche bugiarda. 
Papà, ricordi quando le hai prestato la tua auto? No, non è stato uno stronzo a farti la fiancata per poi andarsene. È stata Leighanne ha rovinarti la macchina, sfregando la fiancata contro un muretto.
Come faccio a saperlo? Perché ero dall'altra parte della strada.»

«La principessina Leighanne, con i suoi capelli biondi e gli occhi azzurri. Lei che piange quando un ragazzo la molla e voi, cari mamma e papà, che la consolate dicendole che quel ragazzo non la meritava.
Lo sapete perché viene lasciata? Perché mette le corna. Vi ricordate di Bruce, quello che l'ha lasciata dopo un anno e mezzo? 
Bene, non l'ha lasciata perché è uno stronzo insensibile, ma perché ha sorpreso l'adorabile Leighanne a letto con il padre. E con il vicino di casa.
La dolce Leighanne, che con il suo aspetto sembra un'innocente angioletto, in realtà è una stronza di prima categoria.»

«Fisso il terzogenito, Thomas. Il piccolo Thomas, l'intelligente, integerrimo e furbo Thomas. Lui che alla casa famiglia si fa le volontarie oltre a fare del volontariato.
Sapete perché Claire, la commessa del mini market, è sparita dalla circolazione? Perché il piccolo Thomas l'ha messa incinta e poi le ha detto di arrangiarsi. 
Oh, sì. Il caro Thomas non è così dolce e responsabile come pensate.
Mamma, sai la tua amica Margaret? Sai perché ultimamente era così luminosa e radiosa? Perché era sempre così felice? Perché veniva a casa nostra più spesso del solito? Te lo dico io, cara mamma. 
Perché si faceva sbattere da Thomas. Una volta è successo quando tu e papà non c'eravate, l'hanno fatto nel vostro letto. Vorrei ricordare che Margaret è sposata.
L'intelligente Thomas. Lui non ha mai comprato gli esami, li vendeva direttamente. Vendeva anche erba, insieme a Joseph, lo spacciatore di esami che andava all'università con il caro Mike.
Sorpresi? No? Dovreste esserlo, invece. Non vi siete mai chiesti il perché di tutti i soldi con cui girava? Dei gioiellini tecnologici che infestano la sua camera?
Se non vi siete accorti di nulla siete... come dire... scemi.
Ecco, sì siete scemi.»

«Sì, lo siete perché non vi accorgete delle cose. Perché fate finta di essere perfetti quando non lo siete. 
Fate finta di essere la coppia perfetta quando, in realtà, siete ad un passo dal divorzio. Ma dato che il divorzio non è da persone perbene rimarrete insieme, continuando a fare finta di essere una coppia che si ama ancora quando in realtà uno ama la segretaria, l'altra... bhe, mamma, devi stare attenta quando ti segni gli appuntamenti, perché adesso so quando ti vedi con Karl, Samuel, Matt e come si chiama l'altro tizio che lavora al Country Club? Bah, non importa. 
Adesso so da chi ha preso Leighanne»

Mi fermo e osservo i presenti, che non si aspettavano un discorso del genere al trentesimo anniversario di matrimonio dei miei genitori. Mi hanno chiesto loro di parlare, e io ho parlato.Sono tutti in silenzio, non si sente volare una mosca. Mio zio Oscar – è il fratello di papà – mi guarda e mi sorride in segno d'approvazione.Papà apre la bocca per parlare ma io lo anticipo. Il mio discorso non è ancora finito.

«E poi ci sono io, l'ultima nata, Kimberly. Io che non ho vinto una borsa di studio, e che si è laureata con un anno di ritardo. Onta e disonore. Ma almeno io non ho comprato nessun esame. E non sono andata a letto con nessun professore, vero, Leighanne?
Io che esco con dei cattivi ragazzi, che poi di cattivo non hanno nulla. Sono solo dei semplici motociclisti.
Ma per voi non sono gente perbene. 
Sapete che vi dico? 
Non m'importa. 
Non m'importa di quello che pensate di me. Non sono perfetta perché non ho finito l'università in tempo? E allora? 
Non sono perfetta perché mi piace ciondolare al centro commerciale? E quindi?
Non sono perfetta perché non faccio volontariato? Non è la fine del mondo.
Non sono perfetta perché lavoro come cameriera alla tavola calda in fondo alla strada? È solo per arrotondare, il mio lavoro come organizzatrice di eventi sta ingranando. Ma per voi non
conta nulla. 
Ops, ogni singolo dettaglio di questa festa è stato organizzato da me. E gratis, non avete neppure fatto il gesto di pagare. 
Perché per voi il mio lavoro non conta nulla.
Io non sono perfetta, ma neppure voi lo siete. 
Sono Kimberly, la pecora nera della famiglia. Sono Kimberly e sono fiera di essere la pecora nera.»

«Mike, sai chi ha detto a Joseph dove ti trovavi quel giorno in cui ti ha preso a pugni? Sono stata io. Ero stanca che mi rompesse le palle solo perché tu eri un coglione.
Leighanne, sai chi ha detto a Bruce dove poteva trovarti quel giorno in cui ti ha scoperto con suo padre? Sono stata io, mi faceva pena quel ragazzo, ignaro delle corna che portava.
Thomas, vuoi sapere dove è finito il tuo portatile nuovo? È mio adesso. Tu hai rotto il mio e non mi hai voluto dare i soldi per ricomprarlo. Non scaldarti troppo perché non saprai mai dov'è.»

«Quasi mi dimenticavo: mamma, papà... buon anniversario.
Ah, papà, sono stata io quella che ha rotto il fanalino dell'auto. I soldi per ripararlo sono a casa, nel cassetto sotto al telefono.
Mamma, ho detto io a Karl di non farsi più vedere. Cerca di capire, lui ha vent'anni, trentatré anni più giovane di te. È più piccolo di me di quattro anni... spero che tu capisca.»

Sono Kimberly, la pecora nera della famiglia e sono fiera di esserlo.

Non so da dove è uscita sta cosa scritta in un paio d'ore.
In ogni caso spero che attiri l'interesse di qualcuno.
   
 
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