Storie originali > Storico
Ricorda la storia  |      
Autore: viggy15    28/06/2008    5 recensioni
Lei è bella, è intelligente, è buona e non ha un soldo
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
kate

Kate

 

 

 

 Continuo a lavorare anche se gli occhi si stanno per chiudere, dovrei ,a questo punto ,essermi abituata a questo lavoro. Ormai è da quando ero piccola che lavoro, a dire il vero non so quante ore al giorno sto china a tessere; quando vedete il sole sorgere sappiate che io vado a lavoro e quando tramonta torno alla baracca e dormo finche mia madre non mi sveglia.

 

In casa siamo circa una ventina più la mamma, il povero papà è morto.

Le persone che hanno ancora tempo di parlare dicono che sia stata mia madre a ucciderlo, facendogli fermare il cuore dal dolore di sapere che sua moglie lo tradiva con un altro.

Non penso che sia vero, ero piccola quando papà respirò l’ultima volta, ma mi ricordo perfettamente che stava male perché tossiva di continuo ed era diventato tutto giallo in viso e mamma piangeva disperata.

 

Per la strada io cammino velocemente, sono tragitti stretti, bui e affollati, e anche se sono sempre accompagnata dai miei fratelli ho paura lo stesso.

Una donna per le strade di Londra rischia la vita più facilmente di quanto pensiate.

Con me alla fabbrica di stoffa lavorano  anche tutti i miei fratelli e sorelle, tranne Jo che aiuta mamma. Tutti i dipendenti della fabbrica sanno bene di essere fortunati a lavorare lì ,perché lavorano due ore di meno degli altri operai, purtroppo i bambini fino ai nove anni non vengono accettati (non so il perché), e fino ai tredici anni lavorano solamente dodici ore al giorno.

 

Tiro la tenda di casa e un odore di minestra di cavolo misto a quello della muffa e a qualcos’altro mi dà il benvenuto.

- Kate! È appena arrivato un uomo tutto bello sistemato che ha detto che…che un certo Ward vuole che andiate immediatamente a casa sua. Tu ,George e Will…-

Noi ci guardiamo negl’occhi straniti. Lord Ward è il padrone della fabbrica, lui vive nella Londra Bella e dicono faccia il bagno usando soldi al posto dell’acqua e ha un uomo che gli consiglia cosa fare per diventare ancora più ricco.

 

La casa è a nord di Londra, me l’ha detto Kevin. Bravo ragazzo Kevin, penso che mi convenga sposarmi con lui,bravo e semplice altro non chiedo.

Anche se sono stanca per il lavoro e per la camminata fino a qui, in corpo c’è come un animale che mi mette addirittura di buon umore. Sarebbe bello ridere di nuovo, l’ultima volta che ho riso è stato quando un Lord è sceso dalla carrozza ed è scivolato in una pozzanghera.

Entriamo nella Villa da dove passano i servitori e attendiamo che qualcuno ci informi del motivo per cui siamo qui.

 

Non mi ricordo esattamente ma mi ritrovo nelle cucine dell’abitazione con i miei fratelli e altre due o tre persone che ,solo adesso, riconosco come miei colleghi di lavoro. Lord Ward e davanti a noi con sguardo severo e pensieroso.

 

-Sono morti dei miei servitori e mi occorrono dei nuovi domestici, voi siete quelli che io considero più adatti. Vi farò delle domande, a voi solo il facile compito di rispondere.-

Io e George ci guardiamo meravigliati.

-Tu- Il signore indica un uomo magro e alto con lo sguardo vuoto.- Sai leggere o scrivere?-

-No, Lord.-

 

-Sai contare?-

-No,Lord.-

 

-Sai chi è Dio?-

-No, Lord-

 

-Sai chi è Satana?-

-No, Lord.-

 

-Cosa sai?!-

-So fare gli spilli.-

-E allora torna a lavorare, sparisci!-

 

Nella stanza ci sono solo più poche persone e adesso il Lord si sta per rivolgere a me. Mi tremano le gambe e spero di farcela potrei cambiare la mia vita lavorando a servizio del Signor Ward.

 

- Sai leggere o scrivere?-

-No…Lord.-

-Sai contare?-

-Fino a venti, Lord-

-Chi ti ha insegnato?-

-Mio padre.-

-Come ha fatto ha imparare.-

-Non lo so, Lord.-

-Conta-

-Uno, due, tre, quattro…-

-Basta, sai chi è Dio?-

-Si, Lord-

-Ci credi?-

-No, Lord-

Sai chi è Satana?-

-Si, Lord.-

-Devi credere in Dio.-

Non so se devo rispondere oppure no, certo se lui che è Lord mi dice che devo crederci chi sono io per negarlo?

-Se vieni a operare qui non puoi essere un anticristo…La mia consorte,i miei rampolli e tutti i domestici non ardirebbero aver a che fare con una miscredente-

Penso che il Signore stia parlando con me, ma io non capisco quello che dice. Non so cosa siano i consorte, i rampolli, l’ardirebbero e il miscredente. Se ho imparato una cosa in fabbrica è che bisogna sempre dare ragione al padrone.

-Si ,Lord.-

Il padrone è confuso.

-Rinunciate a Satana?-

-Si ,Lord-A dire il vero io non ho mai posseduto niente quindi non rinuncio proprio a nulla, ma se il padrone è felice anche io sono contenta.

-Accetti Dio nel tuo cuore?-

-Sì, sì, Lord…-

-Sei assunta! Bernardette dai a…Come ti chiami?-

-Kate-

-Dai a Kate qualcosa di adatto a una mia domestica e manda il fratello a chiamare mio figlio Felix a Harley Street.-

 

Dovrei essere stanchissima ma il fatto che io e Will abbiamo trovato lavoro come domestici mi riempie il cuore. Forse dovrei credere in questo miracoloso “Dio” se sono riuscita a salvarmi dalla miseria.

 

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: viggy15