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Autore: DiDiGlee    09/03/2014    1 recensioni
Un anno dopo la loro rottura, finalmente Blaine parte per NY, sperando in una riappacificazione, ma scopre presto che Kurt ha un altro perfetto fidanzato.Tutto questo fino a che non capisce che Kurt è caduto in una relazione abusiva..
OOC!Kurt
Canon fino alla 4x06
Genere: Angst, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
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“Chi sta correndo il rischio di fare cosa?”

Kurt era in piedi, proprio accanto al loro divano. Un braccio sul fianco, afferrandosi il gomito sinistro, e casualmente tenendo un

bicchiere da cocktail.

Gli occhi blu sembravano un po’ annebbiati, mentre guardava da Chandler a Blaine, inquisitorio.

“Onestà,” rispose Blaine sinceramente. “Stavamo parlando del rischio di essere onesti.”

Con un sopracciglio scettico inarcato, Kurt fece scorrere lo sguardo da Blaine a Chandler, e poi di nuovo. “Voi due non state giocando a

Obbligo o Verità, non è vero?!”

Blaine ridacchiò al pensiero. “No.”

“Bene! Vi dispiace se mi unisco a voi?” chiese farfugliando visibilmente. Era indubbiamente brillo.

Si sedette sul divano accanto a Blaine, vicino, braccia e gambe in contatto, avvicinandosi. Accavallò le gambe, tenendo il bicchiere in

una mano, mentre l’altra riposava casualmente sul ginocchio di Blaine, mentre parlava.

“Ho visto che hai incontrato Chandler,” disse con un sorriso. “Lui è il ragazzo che voleva la mia voce come suoneria!”

“La voglio ancora!” protestò Chandler, ghignando.

Kurt si profuse in un suono di tenerezza. “Sai che sono un parassita, quando si tratta di tenerezza, Chandler.”

“E’ facile farti complimenti, perché sei perfetto,” replicò lui con voce ammirata. “Non sarò mai talentuoso, o affascinante come te.”

“Ogni momento della tua vita è un’opportunità per la moda!” dichiarò felicemente, allargando le braccia in modo studiato, e facendo

accidentalmente cadere un po’ della sua bibita sui pantaloni di Blaine.

“Ops, scusa, amore.” Kurt afferrò un tovagliolo da un contenitore vicino, e cercò di pulirgli la gamba.

“Va tutto bene, Kurt,” disse Blaine, prendendo la mano di Kurt nella sua, per farlo smettere di muovere le mani.

“Diamine, sono davvero maldestro,” disse Kurt, guardando le loro mani intrecciare per un lungo secondo, prima di liberare la sua

mano dalla presa di Blaine. Afferrò il tovagliolo e lo gettò sul tavolo. “Sparatemi e basta, per favore.”

“Nessuno di noi lo farà!” dichiarò Chandler accoratamente, come se stesse stabilendo delle regole molto importanti.

Kurt ridacchiò alle sue parole, e si pressò maggiormente contro Blaine.

Di nuovo, Blaine sentì le vertigini a quel contatto. Per distrarsi, si concentrò sul fissare gli stivali di Kurt, rimanendone incantato.

Erano gli stivali al ginocchio più alti che avesse mai visto, che riuscivano a coprire perfettamente le ginocchia, e quando Kurt le

accavallava, la pelle formava un triangolo. E i lacci, buon Dio, c’erano così tanti piccoli ganci che Kurt ci avrebbe dovuto impiegare

almeno un’ora, per allacciarli.

“Sai, sono sorpreso nello scoprire che Blaine sia stato il tuo ragazzo,” esordì Chandler all’improvviso. “Quello che ti aveva detto di

smettere di mandarmi messaggi. Non sapevo che fosse un ragazzo così carino e dolce.”

“Sì, è anche più impressionante, dal vivo!” disse Kurt fieramente, e gli diede una pacca affettuosa sul ginocchio.

Blaine deglutì, e provò a non leggere più di quello che davvero c’era, nel comportamento di Kurt. Non significava nulla che Kurt gli

sedesse così vicino, o che la sua mano fosse ancora posata sul suo ginocchio. Non significava nulla, non importava quanto volesse che

significasse qualcosa. Kurt si stava comportando in modo casuale, visto che era ubriaco.

“Quanti cocktail hai mandato giù, Kurt?” chiese Blaine, suonando paterno, anche se non intenzionalmente.

“Mai abbastanza!” replicò in modo infantile. “Andiamo, provalo! È dee-lizioso.” Disse offrendogli un sorso dal suo bicchiere.

Blaine esitò, ma poi prese un sorso. Era eccessivamente dolce, ma con un bel po’ di alcool, che gli fece arrossare il viso.

“E?” insistette Kurt.

“E’ fin troppo dolce,” replicò stringendosi nelle spalle.

“Oh,” tubò l’altro, piegando la testa. “Proprio come te.”

Il cuore di Blaine perse un battito. Kurt stava flirtando con lui? Di nuovo?

“Quindi, di cosa stavate parlando, voi due?” chiese Kurt, guardando Chandler.

“Beh, a dire la verità,” esordì questi, guardando Blaine negli occhi per un secondo, prima di continuare. “stavamo parlando del fatto che

tu non sei uno studente della NYADA.”

Blaine si fece piccolo piccolo. Chandler doveva proprio andare dritto al sodo?! Quando avevano parlato di mettere Kurt di fronte alla

verità, intendeva farlo con attenzione e gentilmente, non attaccandolo in quel modo.

“Oh, grande!” esclamò questi con una risata. “Non riesci proprio a tenere la bocca chiusa, Blaine, non è vero?! Prima dici ad Andrew di

quello stupido ruolo che ho recitato in West Side Story, e ora dici a Chandler che non studio alla NYADA. C’è nient’altro che ti vada di

spifferare? È la tua occasione! Di’ a tutti che razza di perdente io sia!”

Emise una piccola risata, scuotendo la testa, e prese un altro sorso dal suo bicchiere.

“Non sei un perdente, Kurt,” replicò Blaine, sorpreso che Kurt pensasse quello di sé stesso. “Hai recitato splendidamente, come Agente

Krupke, e sono sicuro che saresti riuscito a entrare alla Julliard, o in qualsiasi altra scuola d’arte, se solo avessi fatto domanda, e non

rinunciato.”

“Blaine non mi ha detto nulla,” lo aiutò Chandler. “Lo sospettavo già da un paio di settimane,” confessò con una scrollata di spalle. “Non

mi importa se mi hai mentito, al riguardo. Volevo solo sapere perché.”

“Mi dispiace di averti mentito, Chandler,” disse in modo confidenziale. “Quando ci siamo incontrati eri così entusiasta e convinto che

fossi entrato. Non ho semplicemente potuto dirti la verità, e vedere il tuo disappunto. Non volevo che pensassi che fossi un fallimento.

Beh, adesso lo sai. Mi dispiace di aver finto di essere qualcosa che non sono. È stato bello vivere una fantasia, e farti credere di essere

speciale. Beh, non lo sono.”

“Ma tu sei speciale, Kurt,” disse Chandler accorato. “Non sei entrato alla NYADA, e allora?! Non vuol dire che tu non sia un talento

meraviglioso. Sono loro che ci perdono. Perché non fai domanda alla NYU? Hai un grande programma di musica e teatro.”

“Grazie, Chandler, sei molto dolce, ma quel capitolo della mia vita è chiuso.” Disse Kurt, scolandosi il resto del bicchiere.

“Allora perché continui a fantasticarci sopra?” puntualizzò Blaine. “A me sembra che tu voglia ancora inseguirli, quei sogni.”

“Perché ti importa su cosa fantastichi oppure no?!” sbottò. “Non mi è concesso di sognare a occhi aperti, almeno un po’?!”

“Dovresti concederti molto più di quello,” rispose Blaine. “Vorrei che i tuoi sogni diventassero realtà. Vorrei che ricominciassi a

combattere di nuovo!”

Kurt rise. Prima una leggera risatina, poi più forte, poi alquanto istericamente.

“Respira, Kurt, respira!” Chandler afferrò un paio di fazzoletti, cominciando a sventolarli vicino al suo viso per fargli aria.

Kurt si avvicinò, nascondendosi il viso tra le mani, mentre il suo intero corpo tremava.

“Kurt, stai bene?” Blaine gli batté una mano sulla schiena, e sembrava che il suo ex fosse davvero sotto shock.

“Nessun problema, sta solo avendo un attacco di ridarella.” Disse Chandler apprensivo. “Troppi bicchieri, giusto, Kurt?”

Kurt scosse la testa, tossendo e sputando.

 
“Kurtsy, piccolo, alza il culo e vieni con me!” disse Andrew, avvicinandosi al loro tavolo,facendo segno a Kurt di seguirlo.

Kurt si sedette dritto, prese un respiro profondo, e aggrottò le sopracciglia annoiato, rivolgendosi al suo ragazzo. “Sono molto comodo

dove sono, Drewsy.”

“Laggiù c’è il fotografo che volevo incontrassi,” insistette Andrew. “Quello di cui ti ho parlato, che si sta occupando di una campagna

per un giornale, e cerca nuovi volti.”

“Ti ho detto che non volevo una stupida sessione di foto. Chi è che vorrebbe vedere il mio viso su un giornale, in ogni caso?!”

“Andiamo, ti amerà!” lo pregò Andrew.

“In caso non lo avessi notato,” farfugliò Kurt, cercando di mantenere gli occhi puntati sul suo ragazzo. “Non sono realmente nelle

condizioni per affrontare un incontro d’affari.”

“Non avrai bisogno di parlare, piccolo. Sorridi con quel sorriso meraviglioso che ti ritrovi, e il lavoro è tuo.”

“Dannazione, ha detto di no!” sbottò Blaine, fulminando Andrew con lo sguardo.

Andrew incrociò le braccia al petto, restituendogli l’occhiata.

Kurt cominciò a ridacchiare. “Oh, dolcezza. Non ho davvero bisogno che tu combatta le mie battaglie per me.” Strinse il braccio di

Blaine, quindi si alzò imprecando. “Va bene, gigolò, sto venendo con te per incontrare questa Persona Veramente Importante,” disse

Kurt in tono canzonatorio.

“Questo è il mio piccolo!” disse mettendogli un braccio attorno alla vita.

Blaine li guardò dirigersi verso un altro uomo, che li salutò calorosamente.

“Wow, Kurt è ancora innamorato di te,” rimarcò Chandler, non appena Kurt fu andato via. “Intendo, è così ovvio.”

Blaine alzò lo sguardo, sorpreso dalle sue parole. “E’ soltanto un po’ ubriaco.”

“Un po’? non l’ho mai visto bere così tanto, prima,” rimarcò Chandler. “Inoltre, non l’ho mai visto comportarsi nel modo in cui si

comporta intorno a te con il suo ragazzo, prima.” Puntualizzò alzando un sopracciglio. “La maggior parte del tempo lo passa a spingere

Andrew via, perché Andrew lo infastidisce. Ma sembra che gli piaccia essere così vicino a te.”

“Eravamo migliori amici,” spiegò Blaine. “E’ per questo che è così a suo agio, con me.”

“Magari è così, ma il modo in cui ti guarda dice molto, anche se ha un po’ gli occhi all’indietro, al momento.” Ghignò. “Se me lo chiedi, è

ancora innamorato di te.”

Blaine si morse l’interno della guancia. Amava quello che l’altro stava dicendo, ma non voleva permettersi di sperare fino a quel punto.

Chandler non sapeva nulla della loro storia, e della ragione per cui avevano rotto.

Si girò un po’, abbastanza da essere in grado di guardare Kurt circondato da un gruppetto di uomini, uno dei quali, apparentemente,

era un famoso fotografo. Uno di loro aveva portato un vassoio con almeno una dozzina di bicchieri pieni di liquido verde. Stavano

brindando e bevendo, sbattendo poi violentemente i bicchieri vuoti sul tavolo, prendendo il prossimo.

Blaine tenne il conto di tutto quello che Kurt bevve, e dopo un paio di minuti ne aveva già mandati giù quattro. Blaine aveva saputo

che Finn si era sentito male dopo aver bevuto cinque bicchieri in meno di un’ora. Se Kurt avesse continuato in quel modo, si sarebbe

facilmente ritrovato in coma etilico.

“Non mi piace, tutto questo.” Borbottò Blaine.

Dopo qualche minuto, Kurt si appoggiò pesantemente addosso ad Andrew. L’incontro non era durato così a lungo e, presto, Andrew e

Kurt stavano tornando verso il loro tavolo.

Kurt intravide le loro figure, e si fermò. Disse qualcosa all’orecchio di Andrew, e Il Fidanzato lo lasciò, mentre Kurt barcollava verso di

loro con un enorme ghigno sul viso.

“Ehi amici! Avevo quasi dimenticato che tu fossi sul serio qui, Blaine Warbler.”

“Che vuoi dire?” chiese questi, confuso.

Kurt si sedette sul bracciolo del divano, ma perse l’equilibrio e cadde sul grembo di Blaine.

“Woah! Stai bene?” Blaine sorresse Kurt per la vita, per trattenerlo dal cadere sul pavimento sporco.

“Oh, diamine, scusa!” Kurt si scrollò la sua presa di dosso e si spostò accanto a lui sul divano, la gamba ancora sul suo grembo.

Kurt si tenne la testa con entrambe le mani, emettendo un gemito.

“Adesso ammetti di aver bevuto troppo?” lo prese in giro Chandler, con un ghigno amichevole.

Blaine sorrise al suo ex ubriaco, e gli accarezzò con la mano la pelle liscia dello stivale. “Sembra che qualcuno abbia un disperato

bisogno di un massaggio,” disse, perché era quello che solitamente diceva quando Kurt gli si spalmava addosso con un enorme mal di

testa, o semplicemente esausto. Kurt amava essere massaggiato dalla testa ai piedi. Blaine emise un sospiro. Avrebbe amato portare

Kurt a casa, spogliarlo e farlo sentire meglio.

Kurt tese una mano, come se fosse cieco, fino a che Blaine non la afferrò, e Kurt strinse forte le dita.

“Aiutami ad alzarmi,” lo istruì.

“Non stai per vomitare, vero?” chiese preoccupato.

“Nessun problema, i tempi in cui ho vomitato sulle scarpe della Pillsbury sono lontani,” mormorò.

Blaine si accigliò. “Hai vomitato sulle scarpe della Pillsbury?” chiese incredulo.

“Non te l’ho mai detto? Giusto, perché avrei dovuto parlare al mio ragazzo della volta in cui ho vomitato su un’insegnante?! Dio, te l’ho

detto davvero?” si coprì nuovamente il volto con le mani.

“Non mi piace vederti così perso,” disse Blaine dolcemente. “Questo non sei tu, Kurt.”

“Cosa? Mi stai giudicando?” ridacchiò Kurt. “L’ultima volta in cui siamo stati in un gay bar insieme eri tu quello andato, ricordi? Eri

ubriaco e ballavi con Sebastian Smythe. Tutta. La. Notte.” Disse puntando le dita sul petto di Blaine. “E quando ho cercato di portarti a

casa hai provato a scoparmi nella macchina! Tu mi volevi,” l’espressione divenne sognante. “E ti volevo anche io! Dio, quanto ti volevo

nel retro di quella macchina.”

Blaine alzò lo sguardo, sorpreso. “Kurt..”

“Ma ero così geloso, e ho odiato Sebastian così tanto, quella notte, perché aveva completamente attirato la tua attenzione, quando io

volevo essere.. volevo essere la tua..”

“La mia star da bar gay.” Lo aiutò, e Kurt annuì, sorridendo tristemente.

“Wow,” disse Chandler, alzando gli occhi al cielo, sedendosi sulla punta del divano. “Questo è molto più interessante di ‘Gossip Girl’.”

Kurt si guardò intorno, come se si fosse appena svegliato, e avesse realizzato il posto in cui si trovava.

“Devo andare.” Disse alzandosi.

“Aspetta, Kurt, aspetta!” Blaine lo seguì, preoccupato del modo in cui Kurt sbandava, incapace di camminare in linea retta.






Spero che vi sia piaciuto, se ci siete ancora..
Un bacio a tutti. Ronnie.  
  
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