Ho imparato a sognare
what real love is about
Lea sollevò gli occhi verso Cory. Lo guardava intensamente attraverso il vetro della doccia che li divideva.what real love is about
Lea era seduta sotto il getto caldo, le ginocchia tirate su al petto e le braccia magre avvolte attorno di esse. Cory era entrato in bagno per caso, e aveva subito notato la piccola ragazza seduta sul pavimento della doccia.
Lea era da poco entrata nel quinto mese, e la sua pancia cominciava a vedersi. Cory aveva notato come ogni giorno Lea mangiasse meno, e si mettesse continuamente vestiti e maglie troppo larghe. Un giorno era persino uscita con una maglia delle sue, come se nulla fosse.
Ma Cory non aveva commentato, non aveva voluto dire niente.
Vedeva come ogni giorno Lea si sforzasse di sorridere, di essere positiva e in forma anche se il loro ginecologo, con il passare dei mesi, le aveva proibito sempre più azioni.
E Cory non riusciva a capire come il feto potesse essere stressato e affaticato, anche quando Lea passava intere giornate a letto.
E Dio, aveva notato quanto si vergognasse del suo aspetto. Era dimagrita ancora di più, e in quel momento, seduta sul pavimento della doccia, avrebbe potuto facilmente scambiarla per una bambina.
Era sempre stata piccina, la sua Lea. Sempre stata la pulce che Cory doveva proteggere. Ma ultimamente, era spaventato. Spaventato del suo aspetto, e dei mostri che dovevano popolare la sua mente.
Quel dannato sogno che aveva fatto ormai 4 mesi prima le rimbombava ancora nella testa, e Cory sentiva i gemiti di Lea, ogni tanto, nella notte. Sentiva le parole mormorate, parole che ricordavano ogni notte di più quel sogno, quel sogno che l’aveva così allontanata da lui.
Cory fissò i grandi occhi di Lea, e non ebbe il coraggio di sorridere, di rassicurarla in qualche modo. Invece, si tolse i vestiti, non curandosi dei suoi impegni sul set di li a poco, e aprì il vetro della doccia.
Lea aveva riabbassato gli occhi, e il suo piccolo corpo non era più scosso da singhiozzi silenziosi e in precedenza soffocati.
A Cory, sembrava ogni giorno che la sua ragazza così forte e così coraggiosa, si stesse affievolendo, perdendosi chissà dove. Chissà per quale motivo.
Cory si sedette al suo fianco, nella doccia, sotto il getto bollente, e avvolse un braccio attorno al corpo di Lea. Nonostante l’acqua della doccia fosse bollente, il suo corpo era congelato.
"Lo sai che puoi sempre parlarmi, vero?"
Cory domandò, una volta che ebbe convinto Lea ad uscire dalla doccia. Giacevano sdraiati, sul loro letto.
Cory riusciva a sentire il piccolo rigonfiamento della pancia di Lea contro di lui, ed era felice di sapere che tra di loro, in quel momento, stava crescendo una nuova vita.
Gli occhi di Lea fissavano il vuoto, come se non si rendesse conto di questa immensa magia.
"Si."
Rispose la ragazza, semplicemente, chiudendo le palpebre.