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Autore: Aron_oele    09/03/2014    14 recensioni
E, a grande richiesta, (ehhh! Sì, come no!) ecco a voi il ritorno di questa ff!! Se Ryoga è chiamato "l'eterno disperso", io sono "l'eterna indecisa"! Ff scritta, pubblicata, cancellata, riscritta e ripubblicata! A parte qualche cambiamento, il tema principale di fondo è sempre lo stesso: è il compleanno di Ranma ed Akane decide di fargli un regalo un po'... diverso! Solo che non è "spassosissima commedia romantica americana", come l'avevo immaginata all'inizio! Io ho cercato di essere il più comica possibile, ma credo di essere rimasta ridondante e introspettiva come sempre! Grazie in anticipo a chi leggerà e soprattutto grazie a chi troverà il tempo di lasciarmi scritti i suoi pensieri in proposito...
Le incantevoli Fan art che vedete sono fatte dalla bravissima Spirit99
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ottavo Capitolo: Yesterday


Yesterday (Ieri)
all my troubles seemed so far away (tutti i miei problemi sembravano così lontani)
Now it looks as though they're here to stay (Ora sembra che siano qui per rimanere)
Oh, I believe in yesterday. (Oh, io credo in ieri)

Suddenly (Improvvisamente)
I'm not half the man I used to be (Non sono nemmeno la metà dell'uomo che ero una volta)
There's a shadow hanging over me (C'è un'ombra sospesa sopra di me)
Oh, yesterday came suddenly. (Oh, ieri è accaduto improvvisamente)

Why she had to go? (Perché lei se n'è dovuta andare?)
I don't know, she woldn't say (Non lo so, non l'ha voluto dire)
I said something wrong (Ho detto qualcosa di sbagliato)
now I long for yesterday. (Ed ora vorrei che fosse ieri)

Yesterday, (Ieri)
love was such an easy game to play (L'amore è un gioco così facile da giocare)
Now I need a place to hide away (Ora ho bisogno di un posto dove nascondermi)
Oh I believe in yesterday. (Oh, io credo in ieri)


Era mattina, la mattina del suo compleanno.
Con gli occhi pesanti si guardò intorno nella luce del giorno. Lei non era tornata.
Lui invece doveva tornare. Andare a casa, andare da lei, fare qualcosa, reagire. Se quella maledetta serata gli aveva insegnato qualcosa, era proprio che non era più il Ranma di un tempo. Aveva già permesso molte, troppe volte che qualcuno o qualcosa, si mettesse fra lui ed Akane.
Ora non c'era più spazio per nessun altro.
Ranma non avrebbe mai voluto. Lui, l'artista marziale, lui, quello che nulla lo scalfiva, che tutto gli scivolava addosso, che nulla lo interessava. Lui, si era innamorato.
Semplicemente, lentamente, inesorabilmente, perdutamente innamorato.
E che all'inizio fosse stata un'imposizione, una scelta dei loro padri, e che lui avesse tutto il mondo contro e lei anche, e che ci fossero di mezzo l'orgoglio, la testardaggine, la timidezza, non gliene fregava più niente.
Avrebbe abbassato le sue difese.
Avrebbe smentito tutto quello che aveva costruito in quegli anni. Si sarebbe scoperto.
Come aveva fatto lei.
Aveva capito di amarla quel giorno sul monte Hooh, che solo a pensarci gli metteva i brividi. E aveva taciuto.
Aveva capito di nuovo di amarla la sera prima, mentre faceva l'amore con lei, e di nuovo, non aveva detto nulla.
Adesso voleva dire tutto.
Fece i bagagli, i suoi e quelli di Akane. Nel rimettere a posto il suo bel vestito dorato, provò una fitta al cuore.
Vorrei che fosse ieri.

***

Akane aveva aspettato il treno notturno ed era tornata a Nerima.
Aveva aspettato ancora, per tutta la notte al freddo, di fronte alla grande porta di legno.
Aveva aspettato che il Sole sorgesse e che portasse via tutte le sue lacrime.
Ora il mattino era giunto e lei poteva tornare a casa.
Entrò come un fantasma, strisciando quello che rimaneva delle sue forze.
<< Akane, già di ritorno? >>
No. Non adesso, non con loro. Non aveva voglia di spiegare nulla. L'unica cosa che le era rimasta era l'intimità del suo dolore e non l'avrebbe ceduta per niente al mondo.
Sforzandosi di non guardare la sorella in faccia, rispose: << Sì, non mi sentivo molto bene e ho deciso di tornare a casa. Vado a farmi un bagno... >>
<< Sorellina che cos'hai? La febbre? Vuoi che chiami il Dottor Tofu? Vuoi la colazione? >>
Tutta l'esasperante dolcezza di Kasumi le faceva salire un groppo in gola. “Non piangere ancora, non adesso, resisti solo un altro po' ”
<< No grazie, sono molto stanca...vorrei solo dormire >>
<< D'accordo.... ma se hai bisogno... >>
<< Lo so, grazie >>
Con la frangetta scura a coprire le enormi occhiaie violacee e passi incerti, salì le scale.

***

Ranma era di fronte a casa Tendo. Chissà se lei era già lì.
No, non ce la faceva.
Non poteva entrare, non poteva rivederla. Si sarebbe tradito al primo sguardo e non voleva rischiare che tutta la famiglia scoprisse ciò che era successo, Akane aveva già avuto troppe umiliazioni.
Così, guardando con rammarico oltre quella porta, dietro cui sapeva esserci tutto quello che desiderava, si allontanò a piccoli passi.
Sarebbe tornato, avrebbe tenuto fede alla sua promessa. Prima o poi.

***

Akane era in piedi davanti allo specchio e si guardava. Di nuovo, ad un solo giorno di distanza, mirava la sua immagine riflessa.
Era così cambiata.
Prima era una ragazzina così ostinata, cocciuta, goffa, timida, incapace, orgogliosa.
Poi era stata una donna, sicura, sensuale, innamorata.
Poi era tornata bambina, accucciata, umiliata, arresa.
E adesso cos'era?
Niente.
Come un mattino di pallida primavera legato ancora al cielo d'inverno (*).
Niente di quello che era stata, niente di quello che sarebbe voluta essere.
Niente.
Le sembrava passato tanto di quel tempo da quando aveva deciso di fare questa stupida cosa, da quando aveva deciso che le cose dovevano cambiare, che si doveva esporre.
E lei si era esposta, spogliata, mostrata.
E qual era il risultato? Niente.
Aveva rotto un equilibrio che non sarebbe più tornato come prima. Prima andava bene. Ieri andava bene.
Ieri torna da me.
E si addormentò.

***

Ormai era sera, poteva tornare a casa.
Entrò in punta di piedi, non voleva dare nell'occhio, non voleva..... Troppo tardi.
<< Ranma bentornato!! Come è andata con Ryoga? >>
<< Se lo vedo, lo ammazzo >> almeno questo era vero.
<< Oh, dimenticavo! Buon compleanno!! Papà, signor Saotome, Nabiki, Akane, venite è tornato Ranma >>
<< Grazie Kasumi ma non ce n'è bisogno... io... ehm... >>
Rosso in volto per l'abbraccio inaspettato della dolce primogenita Tendo, Ranma cercava in vano di placare il suo cuore che, come un radar, aveva captato la presenza di lei in casa.
Ed eccola lì, sul primo gradino delle scale.
Gli occhi rossi e gonfi dalle troppe lacrime, i capelli arruffati.
<< Tanti auguri figliolo! Cento di questi giorni! >>
<< Tanti auguri cognatino! >>
Inondato da baci, abbracci e strette di mano virili, Ranma cercava solo di vederla, di scorgerla oltre tutte quelle teste, di vedere per un attimo i suoi occhi, se stava sorridendo...
<< Tanti auguri a teeee, Tanti auguri a teee, Tanti auguri a Ranmaaaaa... >>
<< Tanti auguri a te >> era stata Akane a finire la canzone, in un sussurro.
Inaspettatamente lo abbracciò.
Aveva così tanto bisogno di risentire il calore del suo corpo, un'altra volta, per essere sicura di non averlo solo immaginato, o sognato.
Le sue mani grandi e forti sulla pelle e aveva già dimenticato tutto.
Lui la strinse come se qualcuno volesse strappargliela.
Un abbraccio che durò solo due secondi.
Avrebbero dovuto imparare a farsi bastare due secondi di felicità, a quanto pareva.
Ancora stretta a lui si avvicinò al suo orecchio: << Ti prego, non voglio che sappiano niente, fingi... >>
Anche se il suo fiato caldo fra i capelli gli metteva i brividi, anche se la vicinanza del suo viso lo faceva sragionare, riuscì a fare un piccolo ed impercettibile segno d'assenso con la testa.
Sì Akane, lo farò per te.

***

Non bussò, entrò e basta nella stanza buia e calda.
Spostò le coperte e si mise nel letto accanto a lei.
Akane era sveglia ma non reagì, non disse nulla, si limitò a spostarsi leggermente verso il muro, per fargli spazio.
Senza dire nemmeno una parola, lui la abbracciò.
Così, nel suo letto, con il suo adorato fidanzato vicino, stretta a lui, con il viso affondato nella sua bella camicia rossa, Akane pianse tutte le lacrime che le rimanevano.
Per Ranma ogni suo singhiozzo era una stilettata al cuore, ogni scossone un pugno in piena faccia, ad ogni lacrima gli sembrava di morire.
<< Shhhh....shhhhh... >> era tutto quello che riusciva a dire.
<< Vorrei che fosse ieri >>
<< Anche io >>
<< Ranma, io non voglio parlarne mai più... >>
<< Akane... >>
Lei si staccò e lo guardò negli occhi, anche nella semi oscurità della sua camera riusciva a distinguere perfettamente quel magnifico blu.
<< No dico sul serio, è stato un errore, un terribile errore. E' tutta colpa mia, non avrei mai dovuto organizzare quello stupido week end, non avrei mai dovuto provare ad essere la “fidanzata perfetta”... >>
<< Ma siamo stati bene.. >>
<< Era tutta una finzione Ranma! Hai visto cosa è successo appena è arrivata Shan pu? >>
<< Akane io... >>
<< No Ranma, ascoltami. Ti prego, facciamo come se non fosse mai successo niente. Torniamo ad essere io e te, i soliti di sempre, quelli che si insultano e litigano, così funzionava... >>
<< Ma dopo ieri notte come posso fare? Akane io.... >>
<< Fallo per me, dimenticalo Ranma, ti prego >>
<< Quindi dovrei fare come se non fosse accaduto nulla? Come se non avessi passato la giornata più bella della mia vita? Come se non avessi... non avessi fatto l'amore con te? >>
Non poteva crederci. Akane voleva davvero questo? Che lui si dimenticasse di tutto? Che si dimenticasse di essere stato felice con lei. Del bagno insieme, delle risate al mare, di tutto quello che aveva provato, di lei, così bella e sua, della cena, del.... di tutto?
<< Ma non lo capisci che era tutto finto? Non era reale Ranma! Cosa vorresti fare? Tornare qui e fare i fidanzatini innamorati? E poi? Quando arriveranno gli altri? Ranma non ci libereremo mai dai guai... Ieri ne è stata la prova! >>
<< Ma come puoi dire che non era reale? Quello che ho provato IO non era reale? Quello che hai provato TU non era reale? >>
Stava quasi urlando, stringeva forte il lenzuolo, disperato. Come poteva dire una cosa del genere?
<< Certo che era reale Ranma! Mi sono spogliata e tu mi sei saltato addosso, l'ha detto anche Shan pu.... >>
Ora era furioso.
<< Da quando in qua tu dai retta a Shan pu? >>
<< Perché non ha forse detto la verità? Se io mi spogliassi adesso Ranma... tu... tu non vorresti? >>
Ranma non rispose.
Quello era troppo per lui. Un attimo prima in Paradiso, un attimo dopo all'Inferno.
Non voleva credere che le parole di Akane fossero vere, tutto quel cinismo, quella disillusione.
<< Perdonami Akane, perdonami se non ti ho difesa ieri... >>
<< Ranma io non sono arrabbiata con te. Sono arrabbiata con lei, con il mondo, con me stessa, ma non con te...sta tranquillo... >>
Un sospiro fu la sua risposta. La conversazione era finita.

Fece per andarsene quando la mano di Akane lo trattenne per un braccio.
<< Rimani con me stanotte.... >>
Gli occhi semi chiusi sotto le palpebre stanche e pesanti ed un tenero sorriso che le illuminava il viso rosso.
Anche dopo tutto quello che era successo, si sentiva sempre imbarazzata di fronte a Ranma.
Il ragazzo, già seduto e in procinto di alzarsi, si rimise sul letto, dentro le coperte e l'abbracciò.
Stretta al suo petto, protetta dalle sue grandi spalle, la sentì rilassarsi e piano piano cadere fra le braccia di Morfeo.
Affondò il viso nei suoi capelli profumati, com'era piccola la sua Akane. Dove trovasse tutto il coraggio, lui non lo sapeva.
D'accordo, farò quello che vuoi. Ieri non c'è mai stato, ieri non è successo niente, ieri, non esiste più alcun ieri.
Ma stanotte, per l'ultima volta, lasciami ricordare e lasciami sperare che sia ancora ieri.


(*) Citazione tratta dal film “Il signore degli Anelli, le due Torri” (che non ha vinto 11 oscar a caso!)


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Buongiorno!!
Prima di tutto, non c'è nemmeno bisogno che vi parli della canzone vero? La conoscete tutti? E' fantastica davvero, come tutte le altre canzoni dei Beatles!
Comunque, vi devo chiedere scusa! Questa storia era iniziata in maniera “leggera”, doveva essere una storia semplice, divertente, una commediola romantica.
E invece niente, ve l'avevo detto che non ne sono capace!!
E' diventata una storia più impegnativa e seria, contro qualunque pronostico, persino il mio!
Per cui, perdonate la scarsa coerenza che intercorre fra l'inizio e i capitoli finali, me ne rendo perfettamente conto anche io! A rileggere la ff dall'inizio, non sembra che l'autrice sia la stessa!
Addio ironia!
Pardon!
Beh, detto questo, spero comunque che la storia continui ad interessarvi e a piacervi!
Come sempre, e stavolta ve lo chiedo come favore personale, fatemi sapere se vi piace perché sennò butto tutto all'aria!
La prossima volta scrivo prima tutta la ff e poi la pubblico, così non vi metto di mezzo alle mie crisi da mancanza di ispirazione!
Vi ringrazio sempre tutti!
Alla prossima,
Aronoele (:

 

 

  
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