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Autore: TerremotiAmbulantiWeasley    09/03/2014    1 recensioni
Amori e amicizia accompagnati da una buona dose di scherzi, risate e feste: troverete una Mia pazza e combinaguai, un James Sirius quasi sempre diligente, un Fred burlone, una Susan responsabie, una Caroline allegra; una Lily tosta ed adorabilmente imbranata, uno Scorpius imprevedibile, una Charlie timida, una Roxanne divertente e un Lorcan egoista. E poi Frank, Lysander, Rose, Albus, Lucy, Dominique, Molly, Louis e Hugo. Un'improbabile banda di Malandrini alla ricerca della felicità.
'[...]Mia, abituata a passare tutto il suo tempo libero in punizione, amava combinare danni e trascinare tutti con sé. Caroline, sua degna compagna di avventure, si lasciava coinvolgere in tutto, come Fred che voleva tenere alto il nome dei Weasley. James e Frank erano sempre facili da convincere, il primo memore delle ire della Nott e il secondo con il solo scopo di non annoiarsi. Susan, per evitare danni irreparabili, finiva sempre con il supervisionarli in ogni loro losca azione.
Molto spesso, si univano a loro Lily, Charlie, Molly e Roxanne. [...]Molly si addossava la colpa per far venire i capelli bianchi al padre. Roxanne era stava spesso un'illuminante fonte di ispirazione e una grande aiutante in fatto di diversivi.
Erano davvero una bella squadra'.
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley Jr, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Harry/Ginny, Lily/Scorpius, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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2. Reggiseni, tradizioni e capitani coraggiosi

<< Quindi, fammi capire se ho capito. >> iniziò Mia seduta al tavolo dei Grifondoro con tutti i suoi amici << Tu, sei diventata Caposcuola e c'è l'hai tenuto nascosto, giusto? >>

Susan annuì.

<< Ma ovviamente non ci toglierai punti quando faremo qualche scemenza o qualche innocuo scher- >> Caroline non riuscì a finire la frase e rimase bloccata in un'insolita posizione.

<< Caro tutto bene? >> le chiese Susan.

<< Cazzo, mi si è slacciato il reggiseno e ho un'asta che mi sta perforando l'ascella. >> le informò la ragazza spalancando gli occhi.

<< E da quando ti si slaccia il reggiseno? >> chiese Mia.

<< Da quando, durante l'estate, sono aumentata di mezza misura e mi vanno piccoli tutti i reggiseni. >> rispose l'altro irritata.

<< Cavolo! Caro, hai notato che anche Susanna Panna si è sviluppata. >> constatò Mia, facendo arrossire lievemente Susan che farneticò un "Non mi chiamare in quel modo".

<< Sì, ma di questo parleremo più tardi. Come faccio? Mi sto perforando l'ascella! >> disse Caroline in preda alla disperazione.

<< Vai in Dormitorio o in bagno e sistemalo. >> propose Susan.

<< No! Non voglio essere l'unica cretina che si alza e se ne va mentre sono tutti seduti. >> bocciò subito l'altra.

<< Potesti strisciare fino all'uscita, oppure toglitelo. >> disse ovvia Mia << Io il reggiseno lo porto raramente, è scomodo! >>

<< Ehm, ehm.. Noi siamo qui. >> disse James che, insieme a Fred e Frank, aveva ascoltato l'intera conversazione tra le ragazze ed era rimasto sconvolto dal fatto che la sua amica non portasse il reggiseno.

<< Oh. >> disse Susan diventando rossa e fissando intensamente il piatto vuoto davanti a sè.

<< Scusa James, ma era ovvio che foste qui, dove volevate essere? >> chiese Mia che non trovava nulla di imbarazzante in quello che era successo.

<< Magari però di quelle cose ne parlate in un altro momento. Siamo sempre dei maschi . >> rispose scandalizzato, sottolineando l'ultima parola.

<< Non comportarti come un tredicenne sfigato in preda agli ormoni, Jamie >> rispose Mia.

<< Ok, risparmiamoci questi litigi esistenziali tra voi due e Jimmy fai silenzio e lasciale continuare. >>

Fred, ormai abituato a ritrovarsi spesso in mezzo a certi discorsi, amava ascoltare, principalmente per ridere e divertirsi che per altro. Frank li aveva sempre ignorati, isolandosi nel suo mondo di scoiattoli e arcobaleni.

Mia e Caroline, quasi sempre protagoniste di certi discorsi, passavano il tempo a ridacchiare guardando la faccia di James fissarsi su ogni mattonella della sala pur di distrarsi. Non che al ragazzo non interessassero i rapporti con l'altro sesso, anzi ne aveva avuti parecchi e molto approfonditi. Solo che al contrario di altri, James non si era mai accontentato della bellezza esteriore ma aveva sempre scavato più affondo alla ricerca della "vera bellezza", a detta di Mia, tutte cazzate.

Mia Nott, al contrario, si era sempre basata sul famoso detto "Carpe diem", e non si era mai fatta film strappalacrime mentali. Non era considerata una ragazza facile perchè in effetti non lo era affatto ma era romantica ai livelli di un procione rosso inciampato in una spina elettrica.

<< Pervertito. >>

<< Guarda che era una conversazione altamente interessante ed educativa. >>

<< Ok, va bene. Adesso che anche voi siete partecipi alla conversazione. Cosa cavolo dovrei fare io? >> disse Caro decisamente stressata.

<< Baston, che ti devo dire, fai un bello strip sul tavolo. >>

<< Mia, sei davvero originale. >>

<< Guarda che la mia amica, qui presente, ha un didietro davvero fantastico. >>

<< Già. >>

James era paonazzo e Fred si era strozzato con l'acqua a furia di ridere davanti alla sicurezza di Mia.

<< Ti aggiungi Mia? Facciamo un doppio strip. >> le propose Caroline.

<< Ma certo. Susanna Panna non ti preoccupare, lo sappiamo che tu non ti prodighi in certe cose. >>

Susan alzò gli occhi al cielo rassegnata ormai alla pazzia delle sue amiche. In un altro momento sarebbe sicuramente intervenuta dicendo qualche frase per bloccare tutto ma quello era un periodo molto difficile per lei e tutto ciò che prima le sembrava giusto adesso le sembrava completamente inutile. Era sicura che Mia se ne fosse accorta quando poco prima non l'aveva mandata al diavolo dopo aver interrotto la sua lettura. Cosa sacra, per lei.

C'è tempo per spiegare.

<< Mia. >>

<< È il mio nome. >>

<< Non vorrai farlo davvero. >>

<< Ho la faccia di una che scherza? >>

<< Ehm.. Sì? >>

Mia lanciò un'occhiata seccata al suo migliore amico che, al contrario di altri, avrebbe fatto di tutto pur di evitare scene non opportune.

<< Mia, mi costringerai a prenderti di peso e portarti via e incaricherò Fred di fare lo stesso con Caroline. >> disse fulminando prima una e poi l'altra.

<< Io mi tirò fuori. >> proclamò Fred che però dovette rimangiarsi le sue parole dopo un'occhiataccia del cugino.

<< Pfp, sempre a rovinarci il divertimento. >>

<< Per una volta che Susan non si opponeva.. Aspetta un attimo, Susan, tu non hai detto n- >>

Mia pestò il piede di Caroline prima che potesse dire qualcosa di dannoso e la lasciò agonizzante sulla panca. Il silenzio cadde tra i sei, cosa rara avendo Mia nei paraggi. Non era un silenzio imbarazzante, era solo un silenzio perchè non avevano più nulla di cui parlare, a parte il reggiseno di Caroline.

<< Allora James, hai già qualche idea per dei nuovi schemi? >>

<< Frank, no.. >>

Frank Paciock e la sua capacità di chiedere giusto ciò che non doveva proprio chiedere. Era da circa tre mesi che James faceva schemi da sperimentare in campo e ogni volta che qualcuno gli faceva la fatidica domanda "Hai già qualche idea?" lui era capace di parlare ininterrottamente per tre ore dello stesso schema. Quella del Quidditch era, per James, una vera e propria ossessione, forse anche peggio.

<< Ho pensato che se riuscissimo a migliorare la coordinazione dei cacciatori potremmo riuscire a.. MIA!? >>

La ragazza, non psicologicamente pronta a sorbirsi per la terza volta quegli schemi, fece ciò che faceva da quasi sette anni per farlo smettere di farneticare: buttargli in faccia il succo di zucca.

<< Mia, cazzo, la devi smettere di buttarmi le cose addosso. >>

<< Si, certo, magari un giorno smetterò. >> rispose lei vaga.

<< Oh, sei impossibile! >>

 

***

 

<< Lillina, lo sai. >> iniziò Roxanne << Tu sei la mia cugina preferita ma seriamente, devi smetterla di stalkerare le persone. >>

<< Io non stalkero nessuno, si chiama fissare da lontano e vedere cosa fa. >>

<< Oh certo, immagino che la stessa cosa valga per gli inseguimenti nei corridoi. >>

<< Esatto. >>

Lily Potter si era seduta strategicamente in modo da poter spiare il tavolo dei Corvonero senza essere vista ed era da ormai tre quarti d'ora che lanciava occhiate ad intervalli regolari di circa due minuti ad una chioma scura. Proprio in quel momento il ragazzo si alzò e se ne andò dalla Sala Grande con una faccia parecchio scocciata.

<< Ragazze.. Io devo, andare.. Bagno, letto, ciao. >>

E continuando a farfugliare parole senza senso Lily se ne andò di corsa lasciando una Charlie rassegnata e una Roxanne divertita.

<< Lysander! Il mio prefetto preferito! >>

<< Roxanne! La mia Weasley preferita! >>

La ragazza, avvistando il suo amico parlare con dei sui compagni di Casa, lo invitò ad avvicinarsi, palesando la sua presenza con segnali di fumo ben visibili anche a tre chilometri di distanza.

<< Cosa ci fa al tavolo dei Grifondoro il prefetto-perfetto Corvonero? >>

<< Caposcuola. >> la corresse lui orgoglioso della sua spilla.

<< Quest'anno dovrò stare attenta. >>

Lysander era l'unico a cui Roxanne riusciva a parlare liberamente. Era come se si conoscessero da sempre. Lei leggeva in lui e lui leggeva in lei, era sempre stato facile comunicare tra loro come se ci fosse un filo ad unirli e a non volerli più lasciare andare. Lys era stata la cosa più bella in un momento oscuro, quando sentiva il mondo caderle addosso e non aveva neanche più la forza di respirare. Lui l'aveva aiutata a rialzarsi senza più lasciarla cadere.

<< Non vorrei disturbare questo momento idilliaco ma mi servi, fratellino. >>

Lys l'aveva aiutata anche se il motivo del suo star male era così maledettamente vicino a lui e con il suo stesso sangue.

Lorcan l'aveva usata, sedotta e mollata. L'aveva trattata come una di quelle scimmie impazzite che venderebbero la propria casa per un suo sguardo. "Tu non sei come tutte le altre" le aveva detto una volta.

Ma allora perchè non me l'hai dimostrato?

<< Come puoi benissimo vedere, Lorcan, adesso sono occupato. >> rispose freddo Lysander.

Dopo aver saputo quello che Lorcan aveva fatto a Roxanne sia lui che Susan avevano iniziato a trattarlo ancora peggio di quanto già non facessero.

I tre gemelli Scamander erano sempre stati completamente diversi l'uno dall'altro e non solo fisicamente ma anche di carattere. Susan era sempre stata più apprensiva e diretta, Lys invece era più timido e riservato e Lorcan era più egoista e menefreghista. Prima di iniziare la scuola erano molto diversi, erano bambini e sapevano giocare e divertirsi insieme ma con il tempo si erano allontanati a tal punto da odiarsi quasi tra di loro.

<< Non mi sembri molto occupato, quindi vieni con me. >>

<< Lorcan, ti ho detto di no! Adesso vattene, per favore. >>

Il gemello lo guardò e Roxanne vide chiaramente la sua arrabbiatura in quelle pozze azzurro chiaro. Poi posò il suo sguardo su di lei, dove si soffermò qualche secondo di più.

<< Siete proprio una bella coppia insieme. Il noioso e la ragazzina, non invitatemi alle nozze perchè tanto non verrò. >> disse prima di voltarsi e andarsene.

Roxanne continuò a fissarlo finchè non lo vide uscire dalla Sala Grande e pensò che quella maschera di felicità e spensieratezza che si era costruita negli ultimi mesi si sarebbe disintegrava dopo una sua occhiata.

 

***

 

Da quando aveva lasciato la Sala Grande, Lily non aveva smesso un attimo di correre per tutto il castello alla ricerca di quel ragazzo. Non era ancora riuscita a trovarlo ma a costo di girare tutto il castello, ci sarebbe riuscita.

Barcollo ma non mollo.

Stava per svoltare l'angolo quando si scontrò con qualcosa di molto duro e finì per terra con un bernoccolo in terra.

<< Scusami, mi dispiace. >>

<< Fi-figurati. >>

Finnick Nordest fissava la ragazza attraverso quei fantastici occhi verdi.

<< Scusami davvero, non stavo proprio guardando dove mettevo i piedi. >> disse aiutandola ad alzarsi << Sono Finnick. >>

<< Lily. >> sussurrò lei meravigliandosi del tono così basso della sua voce.

<< Liri? >>

<< Lily. >> rispose stavolta con più convinzione.

<< Lily? >>

<< Lily. >>

<< Devi essere Lily Potter, mi hanno parlato molto di te. >>

La ragazza pensò a cosa potesse sapere. Forse che era una mezza pazza, che odiava fino al midollo Scorpius Malfoy o peggio, qualcuno si era accorto di quella piccola cotterella che si portava dietro dal terzo anno.

<< Oh. >>

<< Mi hanno parlato bene, molto bene. >>

<< Ah. >>

Quanto sono loquace stasera.

<< Adesso sarà meglio che io vada in Dormitorio. >>

E in quel momento la ragazza prese tutto il suo coraggio da Grifondoro e lo fermò tirandolo per il polsino della camicia.

<< Magari potremmo tornare insieme? Ovviamente, se ti va. >>

<< Certo, andiamo. >>

I due si incamminarono ma, purtroppo per Lily, tutto il suo coraggio svanì e tornò a parlare in modo molto ambiguo e passò i primi cinque minuti a maledirsi.

<< Potter! >>

Scorpius Malfoy era in fondo al corridoio ed avanzava a grandi falciate verso i due.

Lily avrebbe voluto seppellirsi; il suo incubo peggiore si stava avverando. Aveva fatto una ventina di figuraccie in meno di dieci minuti e adesso ci mancava anche l'ultima persona sulla faccia della Terra che avrebbe voluto vedere.

<< Tutti ma non lui. >> sussurrò a bassissima voce.

<< Potterina, mi hai fatto preoccupare, sei scomparsa dalla Sala Grande. Non si fanno queste cose. >>

<< Eclissati, ti prego. >>

Scorpius sembrò accorgersi in quel momento del ragazzo presente e gli porse la mano.

<< Sono Scorpius Malfoy. >>

<< Finnick Nordest. >>

<< Tu sei quello che l'anno scorso ha fatto quella figuraccia in campo? >>

<< Ehm.. Sì. >>

Lily si passò una mano in faccia, pensando che se Malfoy voleva ucciderla quello era il momento giusto. Ci mancava solo ricordare di quando, l'anno scorso durante una partita di Quidditch, Finnick aveva perso, non si sa come, i pantaloni e tutti si ricordavano i suoi boxer con i maialini. Il portiere della squadra avversaria era caduto dalla scopa a furia di ridere!

<< Noi dovremmo andare. >> disse lapidaria.

<< Quanta fretta, amica mia. >>

<< Voi siete amici? >>

<< A dire la ver- >>

<< Amici? Siamo migliori amici! Ci adoriamo a vicenda. Dai Lily, un abbraccio al tuo migliore amico. >>

<< Malfoy, seriamente, te ne vuoi andare? >> sbottò Lily seriamente irritata.

<< Perchè dovrei Lilluccia cara? >>

A quel nomignolo, la ragazza prese un respiro profondo per evitare si scoppiargli ad urlare in faccia.

<< Malfoy, è l'ultima volta che lo dico poi ti becchi uno Schiantesimo. Evapora. >>

<< Va bene, va bene, me ne vado. Ciao Lilluccia e Finnick stai attento, potrebbe sbranarti. >> e fortunatamente il ragazzo scomparì davvero.

<< Non lo ascoltare, è un'idiota. >>

<< Lo immaginavo, adesso io vado. Ci vediamo in giro Lily. >>

E quelle per Lily furono le più belle parole che avesse mai sentito. Quel "Lily" che lui aveva pronunciato le sembrava così bello, così perfetto. Finalmente una piccola luce di speranza si era accesa in lei, anche se minuscola e insignificante e anche se avrebbe continuato a comportarsi come una stupida le bastava averlo affianco, parlargli, anche solo un'altra volta.

 

***

 

<< Muoviti James, ho fame. >>

<< Vuoi farti scoprire e finire in punizione il primo giorno di scuola? Io no, quindi adesso fai silenzio e lasciami controllare la Mappa. >> la ragazza sbuffò.

<< Avrai controllato quella Mappa sette volte in dieci minuti, vuoi muoverti! >>

<< Mia, se finiamo in punizione mi senti. >>

<< Zitto e cammina. >>

La ragazza gli afferrò il braccio e lo trascinò fino al famoso quadro di frutta. Fece il solletico alla pera ed entrò con James nelle cucine. Qui entrambi fecero scorte di cibo prima di andarsene e raggiungere la Torre di Astronomia.

Questa era la loro tradizione, passare la prima notte di ogni anno sulla Torre a strafogarsi di schifezze e parlare del più del meno o semplicemente a fare gli scemi.

<< Che significa quella faccia? >>

<< Pensavo. >>

<< Davvero? >> chiese James divertito beccandosi una carta di Api Frizzole in faccia << E a cosa, sentiamo? >>

<< Tu, Susan, Caroline, tutti quanti sapete già cosa farete dopo la scuola. Io invece non ne ho la più pallida idea. Sono un'impiastro in tutto. >> disse un po' scoraggiata.

<< Sei scema. >> disse James beccandosi un buffetto sulla spalla << Tu non sei un'impiastro, devi solo capire cosa vuoi fare. >>

Mia non avrebbe mai rinunciato al rapporto con il ragazzo. Erano sempre stati molto diversi tra loro. James era completamente diverso da colui da cui aveva preso il nome, in lui non mancava il senso di responsabilità anche se sempre accompagnato dall'innato talento per i guai. Lei invece era senza dubbio una combinaguai di prima categoria, abituata a passare tutto il suo tempo libero in punizione. In più amava combinare danni e trascinare con sè Susan, Caroline, Fred, Frank e James. Caroline, sua degna e fedele compagna di avventure, si lasciava coinvolgere in tutto, come Fred che sosteneva di voler tenere alto il nome di Weasley anche se molto probabilmente era solo per sfuggire alle grinfie della biblioteca e dello studio. James e Frank erano sempre stati molto facili da convincere, il primo memore delle ire della Nott e il secondo con il solo scopo di non annoiarsi. Susan era convinta che senza di lei avrebbero potuto anche fare saltare in aria l'intera scuola e quindi finiva sempre con il supervisionarli in ogni loro losca azione.

Molto spesso, si univano a loro Lily, Charlie, Molly e Roxanne. La prima veniva ogni volta sottoposta ad una lunga ramanzina da parte di James a cui quasi sempre rispondeva tirandogli qualcosa in testa, come Mia le aveva saggiamente insegnato. La sua migliore amica veniva coinvolta quasi a forza dalla piccola Potter ma più di una volta li aveva aiutati spontaneamente a risolvere alcune situazioni difficili. Molly partecipava molto attivamente e si offriva quasi sempre volontaria per prendersi la colpa in modo da far venire i capelli bianchi a suo padre. La secondogenita di George Weasley era stava spesso un'illuminante fonte di ispirazione e una grande aiutante in fatto di diversivi.

Erano davvero una bella squadra.

<< Facile. >> disse lei ironica.

<< Non pensarci troppo, è ancora presto. >>

<< Grande perla di saggezza, c'è tempo e adesso affoghiamoci nel cibo. >> disse infilandosi in bocca due Cioccorane.

 

***

 

<< Gradirei un po' di silenzio. >>

James Potter si era psicologicamente preparato ad assumere il suo ruolo di Capitano ma non aveva immaginato la presenza di cinquanta persone alle selezioni e adesso stava affrontando le conseguenze.

<< Fate silenzio, per favore. >>

<< CHIUDETE QUELLA FOGNA O VI INFILO LA SCOPA IN GOLA! >>

All'urlo della sua amica tutti si zittirono; la ragazza squadrò con lo sguardo ognuno di loro e giunse alla conclusione che la maggior parte di quelli che si erano presentati non sapessero nemmeno come fosse fatta una scopa.

<< Adesso, tutte le gattemorte leccaculo venute a vedere James fare addominali a petto nudo se ne possono anche andare. E lo stesso vale per i Serpeverde là dietro, se vogliono evitare una rissa. >>

Una decina di ragazze si allontanarono dal campo con aria scocciata e maledicendo Mia che le guardò in cagnesco.

<< Fuori anche tutti quelli che non sanno salire su una scopa e.. Flitt, te lo dico per l'ultima volta, vattene! >>

<< Bene, dopo questa piccola interruzione da parte dei Mia.. >> iniziò James.

<< Dovere! >>

<< ..faremo una breve partita, dove io vi valuterò e prenderò la mia decisione. Frank, nessuno si è presentato per il ruolo da portiere quindi puoi andare. >>

<< Sparisci, Paciock! >>

James fulminò Mia con lo sguardo e lei gli rispose sfoderando il suo sorriso più ebete e scemo e iniziando a cantaricchiare un qualcosa che doveva assomigliare ad una canzone.

Le selezioni sembrarono a James la cosa più strazziante mai vissuta, anche peggio dello shopping con sua madre e zia Fleur. La metà dei ragazzi presentatisi non erano capaci di distinguere la propria squadra da quella avversaria, altri tiravano la pluffa in faccia ai compagni o non erano capaci di rimandare indietro un bolide. Lily era quasi caduta giù dalla scopa per colpa di un tipo che le aveva tirato un bolide addosso.

Mia si era autonominata vice Capitano e aveva passato il tutto tempo ad insultare tutti i cacciatori che le capitavano a tiro, inventandosi insulti sul momento provocando le risate di Fred che aveva collaborato inventando nomiglioli come "Lallu cavallu" per una ragazza di nome Lauren che dopo essersi spezzata un'unghia si era rifiutata di toccare "quell'ibrido pezzo di legno" che sarebbe la sua scopa.

L'unico raggio di sole, arrivò con, impossibile ma vero, Susan Scamander. James notò una grande abilità nel colpire i bolidi e una buona mira. Di sicuro aveva trovato l'altra battitrice.

Tutti scesero a terra e Fred dovette aggrapparsi a Frank per evitare di cadere a furia di ridere dopo aver visto due tipi scontrarsi scendendo in picchiata nel tentativo vano di toccare terra e cadere poi da circa sedici centimetri d'altezza.

<< Idioti. >> sentenziò Mia scogliendo la coda in cui aveva fermato i capelli in modo da non trovarseli poi in faccia durante la partita.

James andò con l'aiuto di Frank a recuperare i bolidi e le pluffe per poi riposizionarli nel baule e chiuderli.

<< Noi vorremmo sapere come siamo andati. >>

Il fatto che James non incutesse terrore era, spesso e volentieri, un problema per lui che finiva sempre in qualche situazione tragica, come in quel caso. Le opzioni erano parlare per ore di roba senza senso o mantenere il giuramento di essere il Capitano severo e diretto che voleva essere.

Non è mica colpa mia se fanno schifo!

<< Vi consiglio di cambiare hobby. >>

<< Non siamo stati tanto male.. >>

<< Certo, certo e io sono Celestina Warbeck! >>

 

***

 

Roxanne stava tornando dalla Sala Grande, diretta al Dormitorio, così da poter dimenticare quell'orribile giornata. Aveva piovuto tutto il giorno, e lei odiava la pioggia perchè non poteva uscire nel parco a gironzolare senza meta.

A metà corridoio si ricordò di aver lasciato il suo libro di Storia della Magia in classe e corse a prenderlo. I corridoi erano completamente vuoti essendo orario di cena per la maggior parte degli studenti.

Roxanne entrò nell'aula ma rimase come immobilizzata: Lorcan era seduto ad un banco con un'espressione corrucciata intento a scrivere un qualcosa di sconosciuto per la ragazza.

Il ragazzo alzò lo sguardo e per un attimo, un solo istante, a Roxanne parve rivedere quella luce felice che li illuminava quando gli era accanto ma un secondo dopo sparì, sovrastata da quello sguardo freddo e insensibile che da tempo era solito usare.

<< Scamander. >>

<< Ragazzina. >>

Aveva sempre odiato quel nomignolo con cui lui era solito appellarla. La faceva sentire così maledettamente piccola e ingenua da poter scomparire senza che nessuno se ne accorgesse. E forse era davvero così.

<< Cosa fai in giro tutta sola? >> disse ricevendo un'occhiataccia.

<< La domanda giusta è cosa ci fai tu, in un'aula, in una qualsiasi ora del giorno da solo? >> sottolineò l'ultima parola in modo da fargli notare l'assenza di un qualsiasi essere femminile al suo fianco.

<< Studiavo. >>

<< Tu? Non prendermi in giro, Lorcan. >>

Lo disprezzava. Lo disprezzava per tanti motivi, per ciò che in passato le aveva fatto, per ciò che aveva fatto a tutte le persone a cui voleva bene, per il male che regnava sovrano in lui e per ciò che continuava a farle anche adesso.

<< Guarda. >> disse invitandola ad avvicinarsi.

Lei si avvicinò per confermare che il ragazzo mentisse ma rimase basita quando notò che effettivamente sulla pergamena vi era scribacchiato un tema di Pozioni. Neanche tanto male, pensò.

<< Studiare in Biblioteca come tutte le persone normali, no? >>

<< La mia immagine ne soffrirebbe. >> disse convinto << E poi senti da che pulpito, tu nemmeno studi in Biblioteca. >>

<< Ho i miei buoni motivi! >>

Ok, magari la leggenda dei libri che mordono e ti inseguono finchè non ti butti nel Lago Nero non era esattamente un ottimo motivo.

Lorcan scoppiò a ridere davanti all'espressione corrucciata della ragazza e si alzò avvicinandosi a lei.

Roxanne cercò di indietreggiare. Non voleva stargli vicino, aveva troppa paura di ciò che sarebbe accaduto, di cosa lui avrebbe fatto, di come lei avrebbe reagito. Indietreggiò ma rimase bloccata al muro che c'era dietro di lei. Lorcan le bloccò le vie di fuga poggiando le mani, una a destra e l'altra a sinistra. Il cuore della ragazza batteva forte e la paura era tanta ma il suo orgoglio l'aiutò a non cedere, a non mostrarsi debole, non con lui. Resse il suo sguardo con non poca difficoltà mentre cercava un modo per allontanarsi il più possibile.

<< Lo sai ragazzina, mi sei mancata. >> iniziò Lorcan giocando con una ciocca dei capelli scuri di lei << Tu non sei come loro, sei come me. Mio fratello non ti merita. >>

E quello fu il colmo. La mano di Roxanne partì senza preavviso e colpì, con una forza incredibile, la guancia destra di Lorcan, che portò la mano nel punto dolente permettendo così alla ragazza di scappare da quella morsa in cui lui l'aveva rinchiusa.

 

 

 

Eccomi di nuovo qui con un'altro capitolo che mi piace parecchio, aggiungerei.

Alcuni si staranno chiedendo cosa mai possa essere successo tra Lorcan e Roxanne, prima o poi lo saprete, promesso. Però vi dico in anticipo di non odiare Lorcan perchè è fygo ^^

Non odiate neanche James, lui fa solo il Capitano odioso e rompipluffe, e vedrete fino a che livelli arriverà :p

Amate Mia *-*

Finnick O_O qualsiasi riferimento ad Hunger Games non è puramente casuale.

Ho creato i banner sia per questo che per il primo capitolo ma sono un'incapace con la tecnologia e non riesco ad inserirli se qualche anima santa riesce a farmelo capire gli costruisco una statua :')

Visto che i personaggi sono... no, non mi ricordo quanti sono. Comunque, sono tanti e ricordarli tutti è un'impresa (lo è anche per me :p) alla fine del prossimo capitolo inserirò uno specchietto con i caratteri generali di tutti quanti.

Pronta alle critiche!

 
   
 
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