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Autore: Memo Smile    09/03/2014    0 recensioni
Non si apprezza mai abbastanza il mondo che ci circonda, e i sacrifici che sono stati compiuti per mantenerlo intatto.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' ora, ora di partire.
Non ho più tempo, non posso più aspettare..
Sento la roccia che mi compone, umida e ricoperta di muschio, scricchiolare e sfregarsi cercando di alzarsi faticosamente.
Ecco, ora ero in piedi. Non camminavo da più di tremila anni ormai, ero un po' arrugginito..
Uscì dal mio tempio, la mia casa, il mio rifugio..
Non l'avrei più rivisto, in qualunque maniera sarebbe andata a finire.
Nel Mondo-Di-Fuori, doveva esserci un clima mite, n'è caldo n'è freddo, io non posso saperlo, sono di pietra.
Camminavo lento, superavo buche, montagne, mari, e deserti.
A volte mi toccava attendere, in questo ero bravo.
Mi capitava, ad esempio, di non riuscire a passare a causa di un pendio troppo alto, quindi prendevo una ghianda, la piantavo e mi accucciavo. Quando sarebbe cresciuta, sarei potuto salire con facilità.
Passavano i mesi, i giorni, addirittura gli anni nell'attesa di poter superare l'ostacolo.
Solo diecimila anni ancora.. Non avevo più tempo, niente tempo..
Lo ripetevo come un mantra ad ogni mio passo.
Ricordo di un giorno di settembre.. Almeno, credo fosse settembre.
Ricordo che piantai del grano in una radura vicino ad un mare in cui, essendo di pietra, affondavo come un mero sassolino.
Li, gli uomini si stabilirono, costruendo intorno a me case e negozi. Anche un bel ponte.
Quando fu tutto pronto, mi alzai nuovamente dal mio stato di ibernamento.
Li vedevo atterriti, spaventati e pieni di sgomento.
Eppure lo stavo facendo per loro..
Li avrei comunque perdonati per avermi odiato.
Gli anni passavano, non restava che un misero millennio.
Giunto a destinazione, l'ultimo mio sforzo fu quello di salire l'immenso vulcano. Per così dire, io non sentivo la fatica.
Ecco, ero davanti al cratere. Si sentiva un forte odore di roccia incandescente e magma pronto ad uscire.
Ebbi un'attimo di esitazione. Cos'era forse quella che provavo, paura? No, i Golem non devono avere paura.
Mi guardai in torno, il panorama era mozzafiato.
Dedicai i miei ultimi a quella meraviglia, per poi lanciarmi a capofitto giù per il cratere.
Sentivo il mio corpo sfregarsi ed erodersi dolorosamente contro le bollenti pareti del vulcano, finché non mi bloccai, e li rimasi, sono lì tutt'ora.
Ora dimmi, ci sono ancora gli uccelli cinguettanti? L'erba verde ed il cielo azzurro? L'alba e il tramonto? Il mio unico rimpianto e' di non poterli mai più rivedere.
Spero i miei sforzi non siano stati vani, ma in fondo, io sono un Golem, non ho sentito sforzi.

Angolo autrice:

Mio dio, sempre più deprimente. 
Hola ragazzi, passata una bella serata? Vi ringrazio se siete arrivati fin qui. Siete meravigliosi. È la mia seconda storiella a ed è uscita una One Shot. Deprimente come al solito. Spero sia stata di vostro gradimento, se vi va lasciate un commento che mi piacciono tanto! Bye bye.

Memo -
  
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