Sentimenti contorti.
apri bene la
tua mente e osserva come me
libera i tuoi programmi e dannazione tu sarai libero
guarda nel tuo cuore e troverai amore
ascolta la musica del momento e magari canta con me
la melodia pacifica, è il tuo diritto dimenticato da Dio
essere amato, amore amore
- I'm Yours, Jason Mraz-
Odio, rancore, falsa speranza.
Klelia Malfoy si era stufata di provare solo questi
sentimenti. Voleva mettere un freno alla
sua vita. Urlare al mondo che lei non riusciva più a continuare, urlare a tutti
di non essere perfetta, di non chiamarsi Artemide. Lei non era sua sorella e
questo tutti dovevano saperlo.
Lei non era cattiva e non voleva esserlo, voleva
tornare ad essere la principessa che giocava con la
strega e che saliva in groppa al re.
E in quel momento qualcuno le dava questa opportunità, a lei toccava solo coglierla.
-Allora Klelia?-
La luce soffusa della candela nascondeva il viso
del ragazzo che davanti a lei ghignava. Quel viso che non aveva bisogno di una
luce per brillare.
-Come hai fatto a trovarmi?- domandò Klelia quasi
sconfitta.
Lui fissò l’anello che faceva la sua
figura sull’indice di Klelia, la ragazza notò subito dove lo sguardo del
ragazzo si era posato.
Comprendendo tutto.
-E’ una spia? Sei uno stronzo e
io che cre…- la voce era scossa dal pianto.
Klelia si allontanò subito da lui e buttò l’anello
per terra.
Non poteva crederci, era come se tutti si fossero coalizzati per distruggerla. Pezzo per pezzo.
E un'altra accoltellata che distruggeva.
-Eric sparisci. Vattene!
Io mi fidavo di te. Io credevo…-
Eric si avvicinò a lei, accarezzandole con una mano
il grazioso viso.
-Shhh, piccola io sono
dalla tua parte. Tu lo sai. Devi solo darmi quel ciondolo e tutto finirà. Lei
sarà solo un ricordo. Un brutto ricordo.-
Eric passò una mano sul fianco di Klelia fino a
racchiuderla in un abbraccio rassicurante.
La Malfoy appoggiò il capo sul petto di Eric
beandosi del suo dolce odore.
-Io non posso, io l’ho promesso. Io devo aiutarla.-
Non poteva dire addio ad Artemide, per quanto ci
provasse per quanto aveva provato non ci riusciva. Era come se un filo invisibile le
legasse. Un'unica persona.
-Certo che puoi, lei non esiste. Lo sai, dammi il ciondolo
Klelia.- il tono della voce di Eric era duro.
-Hai capito devi darmelo ora, subito.- continuò
Eric scuotendola
Klelia si staccò subito dall’abbraccio
allontanandosi, cosa era successo al dolce Eric che conosceva? Il ragazzo
innamorato di sua sorella e di lei.
-Eric cosa ti succede. Io..io-
Klelia si ritrovò a balbettare.
-Klelia sono stato
gentile, adesso dammi quello stupido ciondolo.-
Klelia strinse fortemente la collana con la mano,
adesso era ancora più decisa di non dargliela.
-No! Vattene.- urlò forte, così forte che Ginny al
piano di sotto sentì il suo urlo e salì di corsa.
Il rumore del passo di Ginny arrivò alle orecchie di Klelia e di Eric. Quest’ultimo borbottò qualcosa e dopo
aver guardato Klelia con puro odio si smaterializzò.
Toc toc
-Klelia c’è qualcuno con te?- domandò preoccupata
Ginny dietro la
porta.
-No Ginny, sono sola non ti preoccupare.- rispose
Klelia contendo il tono della voce.
Era sola, come sempre.
E la cera della candela si consumava, e la luce si
spense quasi come se fosse stata obbligata da qualche spiffero d’aria.
Lei rimaneva da sola, era e sarebbe rimasta l’unica attrice, protagonista, di un palco vuoto e
buio.
La sua vita.
Lo spettacolo doveva continuare.
Hermione si girò di scatto, così velocemente che si
fece male al collo. Un altro motivo per odiare il biondino che la fissava.
-Allora Granger è bello scappare sempre?- il tono
della voce era piatto come se il discorso che stava facendo non gli interessava
minimamente anche se gli occhi tradivano il suo stato
d’animo.
-Scusa ma tu che ci fai qui?- domandò Hermione
sconcertata.
Lei scappava da lui, e lui tornava sempre.
Era una specie di maledizione permanente?
-Niente volevo fare un
viaggio a Parigi. Qualche problema?-
Hermione scosse la testa divertita.
-Bene, allora mi spieghi invece cosa ci fai tu qui?
Sbaglio o la tua partenza era programmata per il prossimo mese?-
Il tono insolente di lui la fece innervosire, lui non
aveva nessun diritto di criticarla. Soprattutto perché in fondo, lei lo sapeva
bene, la causa delle sue sofferenze era solo lui: Non Ron,
non Harry o Ginny ma lui.
Lui e le sue stupide manie, la sua
voce seducente e i suoi occhi grigi.
-Non credo che siano affari tuoi.- sbottò alla
fine, cercando di moderare le parole.
-Invece si.-
Insolente.
Solo lui poteva essere così.
Solo lui poteva farle battere il cuore
furiosamente.
-Giusto Malfoy sono sempre affari tuoi, avevo
dimenticato. Tu sei sempre onnipresente o sbaglio?
-Sbagli.-
-Smettila!- urlò Hermione girandosi verso il
finestrino.
-Di fare cosa?- la voce di Draco le arrivò quasi
ovattata, quasi come se non fosse vera.
-Di essere così… così- la voce della Granger vibrò
un po’ – così te… Sembri essere sempre
al tuo agio. Sei straziate.-
-E tu come fai a dirlo?-
Draco non l’avrebbe mai ammesso ma si stava
divertendo, vedere Hermione così fragile era qualcosa di insolito.
-Vedi lo stai
rifacendo.-
-Rifacendo cosa?- disse trattenendo un sorriso.
Hermione sbuffo impazientita, aveva perfettamente
capito il giochetto della serpe.
-Lasciami in pace Malfoy.-
Una supplica nascosta dietro un ordine.
-Sicura? Vuoi essere veramente lasciata in pace?-
domandò esitante.
Hermione si sorprese di voler rispondere di no, di
dirgli che non voleva che lui se ne andasse ma l’unica cosa che riuscì a fare
fu rimanere in silenzio e osservare la massa di nuvole dipinte nel cielo
azzurro.
Il bello e che voleva veramente, con tutto il
cuore, riuscire a guardare in avanti. Dimenticare il passato ma non ci
riusciva.
Sapeva che non poteva guardare in avanti se si
rendeva conto di aver lasciato qualcosa indietro.
E sfortunatamente quel “qualcosa” era Malfoy.
Sospirò di nuovo mentre lo sguardo di Draco le
perforava la schiena.
-Allora Granger?-
-No, non voglio.- Le parole le uscirono da sole
senza il suo consenso, o forse il consenso l’avevano
ma non dalla parte del corpo che lei voleva far emergere.
Draco rise e Hermione non poté non girarsi. Draco
Malfoy che rideva era davvero uno spettacolo.
-Sei adorabile.-
Hermione strabuzzo gli
occhi, chi era quel tizio che parlava? Non poteva essere Draco. Malfoy non le
avrebbe mai detto di essere “adorabile”
tutto ma non questo.
Il secondo dopo il vecchio Draco tornò subito, forse
si rese conto di quello che aveva appena detto.
-Granger vorrei parlare
con te, non con la tua schiena.-
-Accontentati.-
-Perfetto fai come vuoi Granger, tanto fai sempre di testa tua-
Hermione si girò di nuovo, e Draco si maledì per
aver parlato troppo. La Granger in quel momento aveva uno sguardo
un tantino diabolico.
-Io faccio sempre di testa mia? Io faccio
semplicemente quello che è più giusto per me.- urlò.
Le persone sedute accanto a loro li guardavano
assorti, i due giovani erano meglio della televisione dell’aereo.
-Ma quello che è giusto per te non è giusto per gli altri.- rispose Draco con un tono rilassato.
-E allora? Ho sempre cercato di fare la scelta
giusta, per non far soffrire nessuno e ogni volta però
quella che ci rimetteva ero io. Per una volta voglio fare qualcosa che aiuti
me, e se questa cosa è partire a Parigi io farò questo.- la voce di Hermione
aumentò ancora di più.
Alcune donne mormorarono
un “ha ragione la ragazza”.
-Granger sei una
stupida, cosa pensi di trovare a Parigi? Pensi di poter dimenticare tutta la
tua vita?-
-Tu non sai niente, si
può sapere cosa vuoi da me? Cosa
vuoi?-
-Voglio farti ragionare.
Voglio che tu torni a Londra.-
Una voce dentro Hermione
le ricordava che era anche quello che voleva ma la ragazza cacciò subito questa vocina.
-Io no. La vita è mia,
va bene? Io voglio andare a Parigi. Cosa ho qui a
Londra?-
-Hai Potter e la
Weasley, sai lo Sfregiato avrebbe tanto voluto che tu ci fossi al suo
matrimonio e invece dove sarai? La Weasley avrebbe tanto voluto che tu le
facessi da testimone eppure non lo farai. E quel
pezzente fino a due ore fa si stappava i capelli per te. E poi Granger hai anche me.- finì Draco quasi in un sussurrò.
La gente ormai li
guardava schioccati e quasi tutti alle parole di Draco avevano fatto un sospiro
di gioia.
Nel frattempo Hermione
era diventata un pezzo di ghiaccio, le mani le sudavano e il cuore batteva
forte. Tutto questo era stupido, non era mica una quindicenne alla prese con la sua prima cotta. Eppure non riuscì a
ristabilire i battiti del suo cuore.
Non sapeva cosa
rispondere.
Fu salvata dalla voce,
che in quel momento sembrava essere angelica, del pilota che annunciava che il
volo finalmente era concluso.
Non si era nemmeno
accorta che l’aereo aveva toccato terra, subito si slacciò la cintura e senza
girarsi scese gli scalini velocemente.
Quanto scese provo una fitta allo stomaco. Era tutto finito.
Il vento le soffiava in
viso, facendole volare i capelli ricci. Sentiva il rumore assordante degli aeri
che nelle corsie vicine prendevano il decollo mentre le persone la spingevano.
Sembrava lo scenario di
uno dei film in bianco e nero che quando era piccola guardava sempre.
Sentì una mano
afferrarla e senza sapere da chi, anche se sospettava chi fosse il suo
rapitore, si ritrovò in un angolo dell’aeroporto a due spanne dal volto di
Draco.
Quel traditore del suo
cuore prese di nuovo a battere, quasi volesse uscire dalla cassa toracica.
-Non scappare da me, Hermione.-
Era possibile che il suo
nome pronunciato da quelle labbra fosse così perfetto.
-Io..io…-
Il volto di Draco si
avvicinò al suo, ed Hermione poté dire addio al suo
autocontrollo. Gli occhi di Draco sembravano argentati intarsiati da piccole
pagliuzze azzurre.
Il suo respirò le inebriava
la mente, sentì il naso sfiorare la guancia morbida e vellutata di lui.
E quando le labbra di
Draco si posarono sulle sue dimenticò tutto e tutti.
Il semplice sfiorarsi di
labbra diventò più famelico. La ragazza passò le braccia sul collo di Draco mentre
lui le circondò la vita con fare protettivo.
Hermione affondò nelle
sue labbra, forse per dimenticare per un minuto la sua vita o forse
semplicemente perché voleva con tutto il cuore quel bacio.
Quando si staccarono per
prendere fiato Hermione riuscì solo a pensare che abbracciata a lui ogni
singolo dubbio scompariva.
Aveva sbagliato.
Lei non sbagliava mai
eppure in quel momento non poteva negarlo. Stavolta aveva sbagliato.
Ci aveva sperato, aveva
sognato quell’amore. Forse era una stupida, forse era solo un’ingenua eppure
aveva sperato che Hermione si sbagliasse.
Adelbrecht non l’amava, a lui non importava
niente di lei.
Era solo una delle sue bambolina.
Avrebbe dovuto capirlo quando aveva visto quella donna uscire da casa sua
con una faccia rilassata e soddisfatta.
Avrebbe dovuto capirlo
quando spariva per giorni e dopo si faceva sentire
solo per una scopata e via.
Avrebbe dovuto capirlo
quando aveva visto lui baciare un’altra.
Ma
aveva pensato che fosse solo sua sorella.
Anche se sapeva che era figlio unico.
Aveva fatto finta di
essere cieca. Occhio non vede cuore non duole.
Stupida illusa.
E adesso non poteva non
piangere.
Aveva detto ad Hermione di essere un’egoista, anche se lei voleva solo
proteggerla.
E adesso non aveva
nessuno, perché era lei quella della parte sbagliata.
-Adelbrecht
io non posso… tu uccidi, caposci?-
-E allora?-
Spietato.
Dio, come poteva essere così crudele.
Chanel si allontanò dal suo corpo, che sembrava opprimerla.
Lo odiava ma allo stesso tempo lo amava.
Per lui aveva dovuto rinunciare a tutto.
-Perché lo fai?-
Una lacrima uscì dai suoi occhi mentre con una mano si sistemava
i capelli biondi.
-Chanel, Chanel, lo sai sei ingenua. Troppo
ingenua.-
-Non è una spogazione.- rispose con il suo inglese scorretto che però
stava facendo progressi.
-Invece si.-
-Perché stai con moi?-
-Lo sai che ti amo vero?- gli
chiese dolcemente Adelbrecht accarezzandole il volto.
-Veramente?-
Lui annuì e Chanel sorrise fra le lacrime.
Lui l’amava.
L’amava. L’amava. L’amava.
Doveva solo ripeterselo nella sua mente.
E credere alle sue parole false.
-Eric sei tornato.-
-Io..io…-
-Non ti sforzare caro, non sei così forte. Non puoi resistere ad un mio Imperio.
Adesso rispondi sei andato da Klelia?-
Eric annuì.
-Hai preso la pozione? Il ciondolo?-
Eric negò.
-No? Oh bè almeno hai
preso il bambino?-
Eric negò.
-Eric, Eric, Eric, vuoi fare la stessa fine del
tuo amico? Lo sai che le sorelle Malfoy sono pericolose. Tu devi solo far in
modo che l’ultima rimasta diventi più debole.
-E’ tua figlia.- rispose forzatamente Eric.
-Oh si, bella vero? Peccato che sia abbastanza
pericolosa per noi, e poi la pozione ci serve no? Sbaglio o amavi Artemide? non
sarà difficile eliminare l’altra.
Eric strinse gli occhi, avrebbe tanto urlare che lui amava anche Klelia.
-Ora Eric se vuoi vivere devi prendere quel maledetto ciondolo. Se non lo
farai raggiungerai presto Marcus. Sai dicono che l’aldilà sia piacevole. Alzati.
Eric Ruston si alzò, era stato obbligato a inginocchiarsi. Tutto a causa
di quello stupido incantesimo.
Alexander Malfoy meraviglioso come sempre, scompari con un sonoro Pop.
Eric rimase li solo, ripensando all’incontro
avvenuto poco prima con Klelia, avrebbe voluto solo abbracciarla e consolarla e
invece…
-Finitem Incantatem.-
Eric sentì il cervello liberarsi e prendere il controllo del suo corpo.
Riacquistò la familiare sensazione di movimento, e il cervello riprese a
pensare.
Adesso poteva fare quello che voleva lui e non quello che gli ordinava
Alexander.
Quando si girò per vedere chi l’aveva liberato rimase spiazzato.
Marcus Austen lo guardava con un sorriso malandrino fra le labbra.
E questo era impossibile perché Marcus era…morto.
sono caduto
attraverso le crepe
ma ora sto cercando di ritornare indietro
prima che la recente fregatura esca fuori
io darò la mia miglior prova
niente mi fermerà tranne l’intervento divino
so che è il mio turno per vincere o imparare qualcosa
- I'm Yours, Jason Mraz-
Allure come va? Spero tutto
bene, a me va moolto mooolto bene *.* Sono state due
settimane davvero davvero stupende. Barcellona è
meravigliosa…
Comunque tralasciamo
il mio viaggio… ecco a voi il nuovo capitolo.
Se devo dire la verità questa storia mi sta catturando più del
previsto. Dovevano essere solo undici capitoli e Klelia non era assolutamente
prevista. Adesso invece non so, credo che senza di lei la mia ff non sia più
lei xD. Aggiunto nuovo personaggio che mi è venuto in
mente in’aereo. Lo amo *.* Io amo Marcus Austen il prossimo capitolo sarà
incentrato sulla sua storia… che se devo essere sincera mi piace zizi, forse il prossimo capitolo insieme al capitolo “lei: la strega cattiva” è quello che mi piace di
più.
Spero di postarlo
presto.
Un grazie speciale a
chi commenta e alle 75 persone che hanno messo
la fanfiction fra i preferiti!
Grazie davvero *-*
Ho postato oggi perché
sta sera vado a casa a mare di una mia amica e quindi
domani non ci sarò.
Prossimo
aggiornamento: 2 luglio. Ho gia scritto il capitolo^^