Ancora un piccolo sforzo.
Se lo ripeteva da ore, giorni, settimane.
I suoi genitori l'avevano lasciato indietro quando erano scappati dal bosco dove vivevano in seguito ad un incendio, avevano salvato la sua sorellina ma non lui. Sapeva il perché, lo sapeva da sempre. Non era davvero un membro di quella famiglia. L'avevano adottato.
E adesso stava vagando senza una meta precisa.
Senza sapere se ci sarebbe stato qualcuno che si sarebbe preso cura di lui.
Senza sapere se avrebbe mai rivisto la sua casa. La sua terra.
Camminando inciampò e cadde spezzando un rametto. 
”Ehi, c'è qualcuno” a parlare era stata una voce sconosciuta.
"Dree vai a vedere"
Sentì dei passi avvicinarsi.
Cercò di nascondersi.
Niente da fare.
Lo sconosciuto si fermò davanti a lui. Vedeva solo i piedi. Due enormi piedi da umano.
Poi due mani lo afferrarono e lo tirarono su portandolo all'altezza degli occhi dello sconosciuto. Due grandi occhi color cioccolato al latte. Due occhi da cucciolo. Due occhi colmi di dolore e in egual misura di divertimento, di vita di ragazzo. Due occhi di una persona che avrebbe sempre voluto incontrare. Due occhi che in quel momento erano preoccupati dal suo stato di salute. Con dolcezza gli accarezzò il pelo, liberandolo dalla polvere e dalla terra che gli erano stati addosso fin da quando era partito. Un senso di calma e benessere lo pervase. Le mani di quello sconosciuto erano grandi e forti, ma allo stesso tempo gentili. Sicurezza. Era ciò che gli stava trasmettendo in quel momento.