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Autore: angelo_nero    10/03/2014    4 recensioni
Family Brief: Vegeta, Bulma, Trunks e Bra. Momenti della vita di tutti i giorni come una comune famiglia.
dal primo capitolo:
Dopo una buona ora e mezza finalmente l'intera tavolata aveva finito di mangiare, c'era ancora chi restava seduto a bersi un bicchiere di vino, mentre altri si intrattenevano chiacchierando o, come i piccoli Saiyan mezzo sangue, si sgranchiva i muscoli tirando quattro pugni. Vegeta era rimasto seduto a tavola ad osservarsi intorno, il suo sguardo passava dalla moglie che chiacchierava con C-18 e la moglie dell'eroe, al figlio che giocava con Goten. Come lui, seduto ancora al tavolo, c'era il suo amico/nemico, forse l'unico, che sorseggiava un bicchiere d'acqua a pasto ormai ultimato. Goku si sentiva troppo spossato per alzarsi da quella sedia diventata improvvisamente troppo comoda: anche l'eroe teneva d'occhio la propria famiglia per assicurasi che nessuno si facesse male o che il Genio non si avvicinasse eccessivamente alla moglie.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Nuovo personaggio, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Capitolo 7: Hobby and... It is a girl!

 

 

 

Fissava l'orologio appeso alla parete di fronte con aria minacciosa, come se quello sguardo bastasse a farlo andare più veloce. L'oggetto non intendeva però ubbidire ai propri ordini.

Portò lo sguardo sulle mani intrecciate sul grembo pensando a quanto ancora ci volesse per entrare in quella maledetta stanza. Guardò l'uomo seduto al proprio fianco con le braccia incrociate, visibilmente annoiato.

Aveva insistito affinché fosse presente e lui non se l'era fatto ripetere due volte, ma adesso ,in quella sala completamente bianca con appesi qualche quadro qua e là, rimpiangeva gli allenamenti con Trunks. Sbuffò annoiato portando lo sguardo sulla porta a vetri che dava all'esterno: cosa darebbe per uscire di lì. Si girò verso la propria donna che abbassò lo sguardo imbarazzata riportandolo sulle mani nivee intrecciate tra loro; ecco il motivo per il quale era rinchiuso in quel posto noioso. C'erano altre tre coppie oltre a loro, una delle quali sembrava molto giovane e inesperta, non avranno avuto più di 17-18 anni.

La porta si aprì e ne uscì una donna, con un pancione di otto mesi e con un sorriso da un orecchio all'altro, seguita dal medico. -Mrs. Prince? Vi potete accomodare.- disse.

Bulma annuì ed entrò nella stanza seguita a pochi passi dal marito, imbronciato come sempre.

Il medico la fece sdraiare sul lettino accanto a una macchina per l'ecografia, sollevò la maglietta fin sotto il seno mentre il compagno si sistemava accanto al lettino con (la solita faccia da schiaffi) le mani in tasca e lo sguardo stranamente cupo: che fosse ansioso quanto lei?

Il ginecologo le mise sulla pancia un gel e cominciò a muovere la mano munita di sonda lungo tutto il ventre mentre osservava lo schermo. -Allora vediamo come sta questo bimbo.- disse il medico sorridendo. Spostò ancora la sonda -Polmoni, cuore, mani, piedi e la coda.- Sapeva già che il bambino avrebbe avuto la coda, in quanto era la seconda gravidanza della donna che seguiva, la quale, gli aveva spiegato, a grandi linee, il fatto che fosse ereditaria e che suo marito fosse un po' speciale, quindi non si stupì più di tanto di trovare quell'estremità.

Girò lo schermo verso la coppia in modo che anche loro potessero vedere il feto -Qui c'è la testa, qui i piedi e qui le mani.- disse indicandole con il dito. -La coda... - disse seguendo la sua lunghezza con col dito. Vegeta sorrise constatando che quella singolare appendice dimostrava con ancor più certezza l'appartenenza alla razza Saiyan. -E adesso vediamo se sarai un maschietto o una femminuccia.- il medico spostò la sonda inquadrando le gambine. Sorrise radioso -Mrs. Prince, Mr. Prince, avrete una splendida bambina, è una femmina. Complimenti.- esclamò il medico.

Il sangue si gelò nelle vene di entrambi, una femmina? Avrebbero avuto una bambina.

Bulma portò lo sguardo sul compagno che aveva abbandonato il solito cipiglio lasciando il posto, per un attimo, a un espressione di pura sorpresa. Nemmeno lui si sarebbe aspettato ciò. Nonostante avesse appena saputo di aver concepito una bimba e non un guerriero, potè di certo dichiarare, almeno a se stesso, di essere felice. Che sensazione strana.

L'azzurra fissò il soffitto della stanza: una bambina. Sorrise radiosa, finalmente avrebbe avuto la sua principessa da coccolare!

-Bene, può rivestirsi. Questa è una copia dell'ecografia.-disse il medico porgendo la piccola foto al Saiyan.

Uscirono dalla stanza non appena Bulma si fu ricomposta e avesse salutato il medico. Erano felici. Come lo sarebbero stato per un maschio.

Il principe si ritrovò a pensare che in verità del sesso del bambino non gli importava un gran che, che fosse maschio o femmina l'importante era che stava bene. Sia lei che Bulma.

 

***

 

Fissava la lavagna cercando di comprendere ciò che il professore di informatica avesse scritto. Appuntò qualcosa sul proprio quaderno mentre il prof continuava a spiegare -Per caricare un Vettore c'è bisogno del numero di posti che si vuole occupare in modo che, nella RAM, non venga occupato troppo spazio inutile*- adorava quella materia ma il professore scriveva talmente male che fu costretto ad alzare la mano e chiedere cosa ci fosse scritto.

Al suono della campanella chiuse il libro e si apprestò ad uscire dall'aula, non prima di aver preso dal proprio zaino un panino a tre strati, mentre l'insegnante sbraitava i compiti per il giorno seguente.

Percorse tutto il corridoio oltrepassando quattro classi, salì le scale e si fermò davanti all'aula che riportava la sezione e la classe: 5B. Nonostante quella fosse una scuola media a tutti gli effetti, le classi degli ultimi anni delle scuola elementare di Orange-City erano ospitate all'interno della scuola media, in quanto l'edificio in cui dovevano stare, poteva ospitare massimo tre sezioni fino al quarto anno. Si appoggiò al muro accanto in una posa tipica paterna, in attesa che il suo amico uscisse dalla classe.

-Trunks!- lo chiamò il piccolo Goten dal fondo del corridoio. Il glicine alzò la testa vedendo l'amico venirgli in contro correndo. Si staccò dal muro quando il compagno di mille avventure gli si avvicinò -Come mai non eri in classe?- chiese. -Ci mancava il maestro e ci hanno diviso in altre classi. Sono capitato in seconda C, stavano facendo educazione fisica!- disse entusiasta. Trunks sorrise pensando che a Goten bastava fare un po' di movimento per essere felice, erano bambini dopotutto! -Oh! Ma quello lo finisci?- chiese indicando l'enorme panino che teneva in mano.

Osservò le proprie mani e il ragazzino di fronte che lo guardava implorante. Gli lanciò il panino -Toh! Sei un pozzo senza fondo, non hai già mangiato il tuo?- il moro afferrò la merenda al volo staccandone subito un enorme morso. -Si ma ho ancora fame! Grazie Trunks, sei un amico.- disse a bocca piena guadagnandosi prima un'occhiataccia poi una risata da parte dell'amico.

Fuori il sole di maggio splendeva incontrastato dando modo ai ragazzi di uscire da quell'edificio e godersi il sole mattutino, almeno per quei venti minuti che l'intervallo durava.

I due Saiyan se ne stavano sdraiati sulla poca erba che quel cortile mal mantenuto regalava, guardando il cielo azzurro e godendosi la leggera brezza di primavera. Trunks osservava le nuvole con la mente libera, godendosi semplicemente quel momento di tranquillità come qualunque bambino. Goten, al suo fianco, sgranocchiava un pacco di patatine appena comprato, quel ragazzino era senza fondo. -Ehi Trunks.- lo richiamò. L'altro spostò la testa quel tanto che bastasse per guardarlo in faccia notando una certa inquietudine sulla sua faccia. -Cosa c'è Goten?- il bambino abbassò lo sguardo sul pacchetto di patatine che teneva in mano -Secondo te, cosa sarebbe successo se non fossimo riusciti ad uccidere Kid Bu? Cosa sarebbe successo se i nostri papà non fossero riusciti a prevalere sul mostro?- il glicine si accigliò non capendo il motivo del ragionamento (?? da quando in qua Goten ragiona??) dell'amico. Riportò lo sguardo al cielo limpido ripensando, dopo tanti mesi, a quella terribile esperienza che, anche se per pochi giorni, li aveva fatti crescere troppo velocemente. -Molto probabilmente adesso né noi né il resto del mondo sarebbe vivo. Per non parlare dell'universo.. sarebbe stato distrutto in pochi giorni.- chiuse gli occhi godendosi il torpore del caldo sole. Non voleva ripensarci, ormai era passato, il nemico era stato sconfitto, non vedeva il motivo della preoccupazione dell'amico.

Goten alzò lo sguardo al cielo perdendosi nell'azzurro sconfinato. Qualcosa attirò la sua attenzione -Ehi Trunks! Guarda!- disse indicando al maggiore una nuvola. Trunks si sollevò con le braccia e seguì la direzione che gli indicava. -Non sembra la versione cicciotta di Pual?- disse ridacchiando il moro.

Inclinò la testa da una parte poi dall'altra osservando la nuvola: bhe, si in effetti assomigliava parecchio a un gatto ciccione. La nuvola cambiò forma prendendo le sembianze di una persona a loro ben nota. -Goten guardala adesso, non assomiglia a Crilin?- disse scoppiando a ridere seguito a ruota dall'amico -Si hai ragione!-

Il suono della campanella li distolse dal loro nuovo gioco, avvertendoli dell'inizio della seconda parte della mattinata.

 

***

 

-Sono a casa!- gridò appena varcata la soglia. Un odorino allettante gli inondò le narici costringendolo a raggiungere la cucina, quasi guidato esclusivamente dall'olfatto.

In cucina trovò il padre già seduto a tavola, sicuramente anche lui attirato dall'odorino delizioso, e la madre appoggiata al mobile posto di fianco i fornelli, sui quali sostavano tre o quattro pentole. Con uno scattò si sedette di fianco al padre attendendo pazientemente che gli venisse posto il piatto sotto il muso. Non appena successe vi si fiondò talmente era fame che gli attanagliava lo stomaco.

Dopo aver poggiato una miriande di piatti sul grande tavolo, anche Bulma si sedette di fronte ai due con un sorriso radioso.

Il bambino osservò la madre che gli sorrideva come se avesse vinto alla lotteria -Perchè sorridi mamma?- chiese ingenuo. La donna tornò con i piedi per terra e sorrise al bambino -Perchè oggi ho scoperto che è un femmina. Avrai una sorellina, Trunks.- si bloccò con il cucchiaio a mezz'aria accigliandosi leggermente: avrebbe preferito un fratellino con cui combattere e non una bambina piagnucolona tutta rosa. Alzò le spalle. -Avrei preferito che fosse stato maschio ma anche una sorella mi va bene.- disse prima di tornare a mangiare.

Il sorriso dell'azzurra scemò, si sarebbe aspettata una reazione più gioiosa dal primogenito rispetto a quella apatica più tipica dell'uomo seduto al suo fianco. Spostò lo sguardo proprio su di lui poi sul figlio. Sospirò pesantemente, se fosse continuata così Trunks sarebbe diventato identico al padre.

 

***

 

Aprì la porta del garage respirando a pieni polmoni l'odore di benzina e olio per motori, quanto amava quell'odore. Pensò di essere l'unica donna al mondo a cui piacesse sporcarsi le mani di olio e grasso.

Erano mesi che non metteva mani in qualche ingranaggio inceppato o in un motore fuso; Vegeta le aveva vietato qualsiasi lavoro pesante, compreso armeggiare con i componenti elettrici di qualche aggeggio inventato da lei o dal padre.

Fece il giro dell'enorme stanza osservando ad una ad una le auto che vi erano ospitati: una Audi R8 argento, Audi A3 rossa, Spider McLaren blu elettrico, una Bugatti Veyron nera, una Jean Bugatti nera. Dalla parte opposta sostavano tre moto: Kawasaki Ninja ZX10R blu, una Suzuki GSX-R1000 nera e una Yamaha YZF R1 blu. Passò una mano sul telaio di ognuna. Non le erano mai interessate le moto, prima che arrivasse Vegeta: nei tre anni precedenti i Cyborg aveva scoperto che, oltre ad essere super sexy, intelligente e uno scimmione maleducato, aveva una passione per le due ruote. Le aveva raccontato che, non avendo nulla da fare sul pianeta di Freezer, si era cominciato ad interessare alle moto a circa sedici anni, studiandone tutti i componenti fino a conoscerne ogni particolare, sapeva anche aggiustarle o modificarle.

Così, tutto d'un tratto, aveva rivalutato sia le moto che il Saiyan arrivando anche a regalargliene una: la Suzuki GSX-R1000 nero lucido faceva mostra di sé accostata alle altre due compagne. Non sapeva quanti viaggi aveva fatto su quel mostro d'acciaio insieme al compagno che si divertiva a far rombare il motore. Prese il casco posto lì di fianco, nero con visiera oscurata. Sorrise al pensiero che quello fosse proprio il suo stile.

-Cosa vuoi fare? Non puoi guidarla in quelle condizioni.- l'azzurra si girò. -Infatti guidi tu.- gli rispose porgendogli il casco. L'uomo alzò un sopracciglio non molto convinto della scelta della moglie -Non credo.-

Bulma si girò completamente puntando una mano su un fianco continuando a porgergli il casco. -Oh, andiamo! Non è la prima volta che lo faccio, e non sarà di certo un mezzo Saiyan nel mio ventre ad impedirmelo!- esclamò risoluta con il braccio ancora teso verso il compagno. Era irremovibile, se si metteva in testa una cosa non mollava finché non l'otteneva. Ora che ci pensava su quel punto di vista erano piuttosto simili, entrambi cocciuti e risoluti.“Non si molla finché non lo si ottiene” questo sembrava essere il loro motto.

La donna lo fissava dritto negli occhi, non intenzionata a mollare. -Allora!?- gli chiese impaziente. L'altro sbuffò afferrando malamente il casco: ci doveva pur essere un motivo per il quale l'aveva sposata. Si avvicinò al tavolo posto lì vicino e afferrò un mazzo di chiavi. Salì sulla moto infilandosi il casco seguito da una sorridente Bulma che si posizionò dietro di lui allacciando il casco oscurato sotto il mento, identico a quello del compagno. -Si chiaro: non voglio sentire lamentele sulla velocità o altro! Sei tu che sei voluta salire e non intendo prendermi alcuna responsabilità per la tua incolumità!- le disse mentre il rombo del motore riempiva la stanza. La donna si strinse al corpo marmoreo del Saiyan davanti a lei -Ok!- esclamò.

Alzò gli occhi al cielo chiedendosi cosa avesse fatto di male nella vita per dover sopportare una donna del genere. Ah, giusto, se n'era innamorato. Partì a tutta velocità non appena la porta esterna del garage si aprì.

Sfrecciò sulla strada principale facendo lo slalom tra le auto, rischiando più volte di volte di cadere a terra. Le curve strette erano le sue preferite: poteva piegare la Suzuki fin quasi a toccare l'asfalto con il ginocchio mentre sentiva la stretta della compagna serrarsi e i seni premergli sulla schiena. -Wow!- esclamò lei dopo l'ennesimo sorpasso.

Si fermarono al semaforo rosso, poggiando un piede a terra sostenne la moto mentre aspettava che lo scattare del verde gli desse il via libera. Al loro fianco si mise una Lamborghini rosso fiammante: l'autista abbassò il finestrino dal lato del passeggero e si abbassò gli occhiali da sole ammiccando in direzione dell'azzurra, la quale gli mostrò, molto elegantemente, il medio. Vegeta sghignazzò alla vista della faccia dell'uomo seduto in macchina quando la moglie lo aveva bellamente respinto. -Cosa ridi?- sentì rimbombare all'interno del casco. Erano muniti microfoni e auricolari in modo da poter comunicare facilmente anche in mezzo al traffico. Vegeta rise ancora -Non ti facevo così volgare.- disse sottolineando l'ultima parola. -Quando ci vuole ci vuole.- rispose semplicemente facendo scoppiare il compagno in una risata sincera. -Stai diventando troppo simile a me. Dov'è finita la tua magnanimità terrestre?- le disse continuando a ridacchiare. -É andata a farsi fottere quando ti ho conosciuto.- gli rispose.

Lo sentì ridere ancora sinceramente divertito e con una punta di malignità degna di lui. Dio, come amava quel suono. Tornò a stringersi al suo corpo muscoloso respirando a pieni polmoni il suo odore, oh si, quello si che era un odore di un Uomo con la U maiuscola!

Scattò il verde e Vegeta diede gas alla moto sfrecciando sulla strada, ignorando ogni limite di velocità consentito. I soldi li avevano, se fosse arrivata una multa l'avrebbero pagata senza problemi.

Arrivarono in periferia dove le case scarseggiavano e il verde prevaleva. Percorsero una strada non asfaltata percependo il rumore del terriccio sotto le ruote. Il panorama era meraviglioso anche a quella velocità: gli alberi scorrevano via veloci, le case si confondevano con il manto erboso tanto erano lontane e il fiume che attraversava la campagna si confondeva con l'azzurro del cielo che andava via via a colorarsi di rosa.

Si fermarono su una collina più alta delle altre. Vegeta spese il motore e si tolse il casco abbassando poi il cavalletto del veicolo. Scese dalla moto ed aiutò anche la compagna a fare altrettanto, anch'ella si tolse il casco riavviando i capelli azzurri schiacciati dal casco.

Si sdraiarono all'ombra di un albero centenario osservando il sole scendere oltre l'orizzonte, tingendo il cielo di rosa e di arancio. -Rosso di sera bel tempo di spera- citò Bulma osservando il cielo. Il Saiyan non disse niente, si tirò su a sedere continuando a sorreggersi con le mani.

-Lo preferisco azzurro.- disse all'improvviso. La donna si voltò a guardarlo -Cosa?- -Il cielo, lo preferisco di gran lunga azzurro. È l'unico colore che riesco a tollerare.-

Il cuore prese a battere più velocemente nel petto dell'azzurra comprendendo ciò che lui non le stava dicendo, rimase a fissarlo incantata. Anche lui si voltò guardandola intensamente, poche volte l'aveva guardata in quel modo.

Accostò il proprio volto a quello di lei, percependo il suo avvampare e il cuore battere velocemente. Posò una mano sotto il suo mento fissandola negli occhi -Mi ricorda qualcosa di piacevole.- disse. Poi posò le proprie labbra su quelle di lei che si dischiusero meccanicamente. Un bacio morbido e sensuale coronava quell'unione già ufficializzata da tempo. E mentre il sole spariva all'orizzonte lasciando il posto alle stelle, i due ripresero la moto tornando indietro con la Luna che vegliava su di loro.

 

*appunti di informatica presi dal mio quaderno alquanto disordinato xD il concetto è semplice ma non è facile da spiegare così >.<




Angolo dell'autrice:

Eccomi quiii :D Per la vostra (noia nd Veggy) gioia ^-^ Stavolta sono stata piuttosto veloce ad aggiornare :3 Spero che questo capitolo vi piaccia come è piaciuto a me u.u Vegeta che guida una moto mi esalta molto *^* lo fa molto Bad-Boy *ç* 
Il prossimo capitolo credo sarà pubblicato entro stasera o domani. Lo studio mi sta prosciugando le energie ma cercherò di mantenere la mia puntualità.
Se c'è qualche dubbio, qualcosa che non vi quadra chiedete pure :3
Un rigraziamento speciale a StarDoll95 per aver recensito lo scorso capitolo ^O^, BuddyStorm e coniglietto 94 per aver messo la storia nei preferiti, Giada00 per aver messo la storia nelle ricordate e Aral89, BuddyStorm, cassandra76, daniciao e Elfosnape per aver messo la storia nelle seguite.
Ringrazio vivamente anche chi legge soltanto! 

Una bacione a tutti,

angelo_nero.

 

 

 

 

  
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