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Autore: londonici    10/03/2014    3 recensioni
Dopo 'riot! riot! riot!', riecco Hayley Smithson, sedici anni, alle prese con altri intoppi nella sua vita. Stavolta di portata decisamente maggiore. Il Ballo d'Autunno ha lasciato sulla ragazza un marchio decisamente indelebile, condannandola in modo meschino allo stesso destino di sua madre. Ora le domande sono tante, le paure troppe. Eppure, in un modo o in un altro, tutti quegli intoppi daranno il via ad una metamorfosi di vita completa - sempre con l'aiuto delle persone care a Hayley.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Finalmente.

La conclusione alla mia odissea. Non so quanto vi dispiaccia, ma onestamente io sono abbastanza sollevata dal fatto di non dovervi più raccontare le mie vicissitudini. Siamo tutti d'accordo sul “tutto è bene quel che finisce bene”, ma detto tra noi: è tempo di smetterla di farvi gli affari miei, anche se, okay, ve lo concedo, sono io che ve li ho raccontati. E voi avete ascoltato.

Quindi mi pare giusto che io finisca di raccontarveli, gli affari miei. Per bene.

La cerimonia fu perfetta. Bryan mi tenne ben salda e io non cascai a peso morto. Arrivai all'altare sana e salva. Adam per poco non dovette raccogliere i suoi occhi fuori dalle orbite quando mi vide. Era bellissimo. Altro che Edward Cullen. Ci scambiammo le fedi di oro bianco ed entrambi ci commuovemmo – vi lascio immaginare la reazione di mia madre. Dighe completamente aperte. Ovunque. In ogni momento.

Ester fu miracolosamente buona per tutta la giornata. Dormì e mangiò. Mangiò e dormì. Quando ci fu da allattarla, sparii per il tempo necessario con Adam al mio fianco. Pranzammo come gli dei e ballammo come degli indemoniati. La luce del giorno ben presto svanì, ma non la festa.

Fu il giorno più felice della mia vita. Vidi Adam felice come non mai, e mi sentii così immensamente orgogliosa di essere io la causa del suo benessere che per poco non implosi di gioia.

Beccai Serena e Bryan sbaciucchiarsi. Oh yeah.

Vidi Chris flirtare con l'ennesima cameriera del catering.

Persino Jess aveva portato una sua amica al mio matrimonio, ed era anche venuto a congratularsi con me e Adam.

Per non parlare di Jamie. Era lui l'anima della festa, insieme a mia madre e Frank.

E, udite udite, indovinate chi doveva sgobbare al mio matrimonio? Sì, proprio lei.

Dana.

Vi do cinque secondi per ridere a pieni polmoni e pensare “sì, cazzo, le sta bene”. Perché è così che ho reagito io, sapete? Lo ammetto. Poco maturo da parte mia, ma... Sì, cazzo, le sta proprio bene!

Sua madre aveva perso non so quale causa per non so quale matrimonio e in men che non si dica erano finite sul lastrico. Non che la cosa mi rendesse felice, per carità, la felicità è ben altro e non dipende dalle sfortune altrui, ma vedere Dana lavorare per potersi permettere ancora i suoi Dolce&Gabbana mi diede un senso di sollievo. Stava crescendo anche lei, niente più pappe pronte per Plastic-woman e figlia. L'universo aveva ripreso a girare secondo alcuni criteri che reputavo accettabili.

Lanciai il mio bouquet di rose rosse. Lo acchiappò Lara, che ovviamente lo cedette subito inorridita alla sua vicina – Azzurra. Solo più tardi mi resi conto del significato di quel gesto.

Perché, miei cari lettori, non pensiate che tutto finisca qua. Oh, no. Il bello deve ancora venire, vi avverto. Sentite un po' cosa ho da dirvi...

Poco prima di salire in macchina per andare all'aeroporto, tornai in casa e mi cambiai d'abito con le mie damigelle al fianco. Lara era abbastanza taciturna, ma mai quanto Azzurra, che per tutta la giornata aveva sorriso moderatamente e parlato pochissimo. Non ne capivo il motivo, ma, beh...

Ora, non so in effetti quanto mi possa sbilanciare sui fatti di Azzurra. Non sono una che canta al vento i fatti degli altri. Solo i miei.

Mettiamola così. Prima di lasciarmi partire per l'Europa con Adam, Azzurra mi agguantò per un braccio e mi chiuse in bagno con lei. Era nervosa. Mai vista così agitata.

«Hayley, devo dirti una cosa e mi serve il tuo aiuto. Sul serio».

Questo è ciò che mi disse. E so benissimo che non ci capirete un'acca, ma d'altra parte non sono mica le mie vicissitudini, queste. Capirete più in là.

Per quanto riguarda me, invece... Beh, che dire?

Sono nata da uno stupro, sono cresciuta come la figlia di nessuno, circondata da amici insostituibili e affiancata da un fratello incredibilmente devoto ed affezionato a me. Quando l'amore della mia vita si è trasferito di fronte a me (letteralmente di fronte a me) ho iniziato con l'odiarlo. Ho concluso sposandolo e crescendoci una figlia insieme. Sono diventata madre, ho passato lo stesso inferno di mia madre, ho visto Jim sbattuto in carcere e da lì mi sono rialzata.

Tutto in un anno.

Riuscite a crederci? Io non proprio. Ma così è la vita, no? Un giorno ti svegli, e quello che avevi non c'è più. Rimpiazzato da cose migliori e peggiori. Va così, tutto gira. Non piove mai per sempre. Ricordatevelo. Dico sul serio, tenetelo bene a mente.

E ora?

Ora sta tutto davanti a me. Posso decidere di finire gli studi e andare al college, se voglio. Posso dedicarmi a fare la mamma a tempo pieno. Presumibilmente però inizierò con il conoscere Hayley Nichole Williams di persona a settembre (alla faccia vostra!), al concerto per il quindicesimo anniversario della Fueled by Ramen. Sì, il mio regalo di compleanno. Ho intenzione di sfruttarlo, eccome. Sarò una madre rockettara, altroché.

Vedete, a diciassette anni avevo già raggiunto la maggior parte degli obiettivi di una quarantenne. Avevo ottime prospettive per il futuro. Ora potevo iniziare a godermi la vita come nessun altro, capite? E se il karma esiste, allora dubito che mi aspettino altre cose orrende in un futuro più o meno prossimo. Se non esiste, invece, tenterò di cavarmela come meglio posso. Come ho sempre fatto.

Insomma, ragazzi. C'è Adam. C'è Ester. Anche Evan, il piccolo novellino di casa. La mia famiglia. Le mie famiglie. Non potrei chiedere di meglio, capite?

E poi... se io non dovessi bastare...

Sì, beh, poi...

Poi, grazie al cielo, è arrivato Rafa.

 

   
 
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