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Autore: Atomic Chiken    10/03/2014    1 recensioni
Cominciò a buttare giù le parole, una, due, cinque, venti, trenta. Si fermò. Aveva di nuovo caldo, ancor più di prima. Si lasciò prendere dal panico e portò le mani alla gola.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ilyas lasciò la presa. Provò una sensazione gradevole di liberazione. Ogni pensiero perse forma e il corpo divenne leggero come una piuma, così come i suoi movimenti. Sentì un suono simile a quello di un osso che si spezza. La vista divenne acuta, gli odori più impercettibili gli invasero le narici, i suoni presero vita come non mai. Mentre si orientava, vide un'ombra appena visibile passargli accanto. Una luce accecante invase la stanza, ed in un attimo Ilyas si sentì trascinato a forza verso l'alto. Provò a rallentare senza successo e lasciò che la gravità facesse il suo lavoro.
Raggiunse la meta dopo quella che gli parve un'eternità. Si guardò intorno, affascinato dalla bellezza e dal timore che gli incuteva quel luogo immenso. Rimase fermo per degli istanti ad ammirare ciò che gli occhi gli mostravano, poi, destato bruscamente dal motivo della sua visita, avanzò in quel mondo così simile all'universo. Le interferenze ritornarono
Il miglior viaggio della mia vita
Come stai? chiese mentalmente Ilyas
A meraviglia, Pendergast. E tu?
In questo momento mi farebbe molto comodo un Gps portatile. O una guida, mio caro amico
Nella testa gli rimbombò una risata
Capirai di essere arrivato a destinazione quando ci arriverai
Spero non ci voglia troppo tempo
Lo spero anch'io. Comunque sia la signorina ha appena ricevuto una telefonata
Ah sì?
Un certo Peter, ha detto
L'espressione di Ilyas s'indurì. Per quale motivo gli aveva telefonato, quando aveva esplicitamente ordinato il contrario?
Peter.
Peter. Pendergast aguzzò la vista.
Avvertimi quando raggiungi il carcere
Buona fortuna
Le interferenze svanirono come erano arrivate. Ilyas allungò lo sguardo confuso. C'era qualcosa che si muoveva, non poco distante dalla sua posizione. Accelerò incuriosito da quella forma umanoide. Sembrava quasi un animale imbizzarrito. L'essere girò in tondo, infine si alzò in piedi. Ilyas si fermò di colpo e squadrò attentamente il volto dell'uomo
" Holroyd! ".




Qualcuno lo chiamò. Peter si guardò intorno terrorizzato e scorse una figura a pochi metri da lui. Fu sul punto di urlare quando riconobbe l'individuo. Fu percorso da una nota di sollievo e come un bambino che muove i primi passi, gli andò incontro pieno di gratitudine. L'altro rimase a guardarlo per un pò e lentamente l'espressione si rilassò
" Cosa è successo? " domandò Ilyas. Peter fissò con gli occhi sgranati la bocca dell'uomo. Provò a formulare delle parole ma tutto ciò che uscì fu un gemito morente.
" Non ha bisogno della bocca, Peter. Usi la testa ". Impaurito, Holroyd obbedì.
" Dove cazzo sono!? " gli sembrò di urlare. Pendergast si mise in movimento e il nuovo arrivato lo seguì intimorito
" Potrei risponderle dicendo che è morto. Ma la storia è molto più complicata, ed io non ho tempo per raccontargliela ".
" Morto? " ripetè lui
" Gli spiegherò ogni cosa quando tutto questo sarà finito. Se finirà. Per ora voglio che lei mi segua, mi aiuterà a tenere fermi gli altri "
" Altri chi? "
" Loro ".
Holroyd voltò la testa. Qualcosa lo costrinse a fermarsi. La bocca si aprì e gli occhi seguirono l'esempio. Il respiro gli mancò mentre guardava la scena che gli ricordò tanto quella di un film catastrofico. Milioni, miliardi di persone erano ammassate in quello spazio immenso, ed in fondo a tutto c'era un buco enorme quanto un cratere. Quasi tutti si muovevano verso quest'ultimo, come farfalle attirate dalla luce di una lampadina. Dove diavolo era finito?
" Ha paura, Peter? " sentì bisbigliare in un orecchio. Holroyd mosse lentamente il capo, tremando come una foglia.
" Le voglio dare una brutta notizia, allora. Deve darmi una mano ad impedire a tutta quella gente di varcare la soglia di quel buco ".
" E come? " balbettò Holroyd.
" Questo, purtroppo, non lo so nemmeno io ".

  
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