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Autore: Lucky_Lucy    10/03/2014    3 recensioni
Frammenti dalla vita insieme di un dio bugiardo del caos (che adora il verde e il nero) e di un eroe magnate complessato (che ama oro e rosso): litigi e soluzioni, chiacchiere e discorsi, momenti tranquilli o frenetici.
Questa raccolta di shot non ha una trama specifica, il filo conduttore è l'amore tra Loki e Anthony E. "Tony" Stark.
Lo stile è incostante così come gli avvertimenti e il rating potrebbe variare in futuro.
P. S. : se ve lo steste chiedendo, la precisazione tra () sui colori ha un (suo) senso ... immaginatevi la casa o.o un incubo!
P. S. 2 : è la mia prima raccolta, siate comprensivi (ma il fatto che sia sclerotica non dipende da quello, ci tengo a sottolinearlo
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Tony Stark/Iron Man
Note: Lime, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buonsalve mondo! Dopo un'esperienza di lettura piuttosto lunga mi sono finalmente decisa a postare qualcosa. In realtà sto lavorando anche ad altre fic anche in altri fandom ma non è questo il punto. Spero invece che questa cosuccia venga letta da qualcuno :) nel qual caso, buona lettura!
Avvertimenti specifici per il capitolo: Loki è abbastanza OOC e anche Tony un po' ma per entrambi penso niente di insopportabile. Questa shot è principalmente fluff e introspettiva.
E prima che io me ne dimentichi, l'intera raccolta (ma diciamo pure la mia intera opera) è dedicata alla persona stupenda che è la mia sorellina Lady_Jadjye che mi sostiene sempre (leggi: mi prende a calci se non scrivo) <3 tanto love <3

 


Mele e felicità



Si sveglia con un mugolio soffocato. Ad occhi chiusi, gode del calore della pelle sotto la sua mano,del corpo stretto al suo, del respiro leggero contro il suo collo; sente i capelli arruffati contro la propria spalla, e con la mano risale dal fianco al petto dell'altro cercando il battito stabile del suo cuore. Lascia scivolare via il glamour della magia di Odino e ritorna alla sua vera forma rabbrividendo. Il brivido si propaga nel corpo dell'altro che senza muoversi di un millimetro mormora: "l'artico è distante, piccolo cervo..." . Le labbra del dio si arricciano verso l'alto mentre col pollice accarezza con affetto la mano dell'uomo.
Si sente normale.
Tony lo fa sentire normale.
È qualcosa che Loki non aveva mai provato nella sua vita passata e che non pensava avrebbe mai potuto provare eppure è lì: una sensazione di tranquilla normalità che talvolta lo colpisce con tanta forza da farlo bloccare per un istante, sbattendo le palpebre e boccheggiando, attonito. Fissa lo sguardo in quello del magnate che ora lo osserva da sotto le palpebre appena socchiuse. Sfiora le spalle dell'uomo e segue con lo sguardo il movimento della propria mano mentre gli carezza leggera la schiena. Il suo sguardo sfiora per un istante il volto di Tony che ha richiuso gli occhi e si gode le coccole.
È talmente inusuale che Loki ha la sensazione di star osservando la scena dall'esterno e che tutto questo non stia accadendo a lui: una relazione, vera e stabile; una casa in cui può restare, in cui è il benvenuto; una vita normale a portata di mano. Un quadretto perfetto che il dio fatica a conciliare con sé stesso (e anche con Tony se è per questo).
Certo, gli incidenti sono quotidiani, hanno già demolito un paio di piani della tower in bisticci un po' troppo convinti ma appena hanno fatto pace li hanno riprogettati e ricostruiti insieme, migliorandoli. Hanno ricostruito tutto quello che Loki e i Chitauri avevano demolito.
Non che il dio sia cambiato in realtà, sia chiaro. Ma Tony sembra riuscire a dargli qualcosa che niente e nessuno gli ha mai dato, né Thor, né l'uccisione di Laufey, né il potere: serenità. Non è che sia cambiato quindi, solo non ha più bisogno di conquistare un mondo o di uccidere migliaia di esseri viventi per essere apprezzato: gli basta guardare Tony per sapere che qualcuno lo capisce. È ancora scioccante pensare che quel qualcuno sia un uomo mortale, una razza che Loki non aveva mai minimamente considerato. Per Tony è disposto a fare delle eccezioni, perché Tony è diverso e, in un certo senso, gli somiglia. Si sono trovati e ora il dio si ritrova spesso a pensare di non voler perdere questo preciso mortale.
Tony interrompe il flusso dei suoi pensieri lasciando un singolo bacio sul suo avambraccio. Loki, che aveva lo sguardo perso al soffitto, si volta a guardarlo. Gli occhioni nocciola lo scrutano con affettuosa curiosità.
"Un dollaro per i tuoi pensieri, bambi."
Loki ricambia lo sguardo e lentamente alle sue labbra affiora un sorriso strano.
“Spero ti piacciano le mele, Anthony.”
“Istinti salutisti?”
“Diciamo di sì.”
“Mhm …”
Tony si puntella su di un gomito, la mano a pugno a sostenere la testa, e lo osserva concentrato stringendo appena gli occhi.
“Non mi stai dicendo tutto, vero? Tu sei sorpreso di aver tirato fuori questa storia, qualunque cosa sia, e le mele non hanno mai sconvolto nessuno che io sappia –cioè, a meno che tu non sia allergico nel qual caso suppongo potrebbero – beh ma tu non sei allergico comunque, oh! ma puoi essere allergico a qualcosa? Eee sto divagando, che strano. Che c’è sotto la mela?”
Per più di un minuto Loki lo guarda senza dire nulla e mentre dentro la propria mente lo vede invecchiare è sempre più sicuro della propria idea.
“Hai mai sentito parlare delle mele di Idun?”
L’espressione che attraversa fulminea il viso di Tony suggerisce che sì, ne ha sentito parlare, e quello è shock, per caso? Il dio osserva attentamente l’uomo che si ricompone in un istante e gli chiede con calma:
“Sì, abbastanza. Perché?”
“La mia intenzione non era sufficientemente chiara?”
Loki è serio stavolta, non ha voglia di pungolare il magnate. Lo osserva mentre si lascia ricadere sul letto, di schiena stavolta, lo sguardo vuoto rivolto al soffitto, l’espressione impenetrabile. La mancanza di contatto fisico inquieta il dio che con delicatezza accarezza il polso dell'uomo, la mano, insinua le dita fra le sue. Lo sguardo di Tony si sposta dal soffitto bianco sopra la sua testa alle loro dita intrecciate e resta lì, come intrappolato in quel labirinto di pelle candida affusolata e pelle abbronzata marchiata di graffi e tagli. Per diversi minuti restano così, mentre Loki si innervosisce sempre più e Tony non riesce a parlare. Poi Loki sbuffa e butta lì una battuta:
“Beh? Ho zittito il grande Tony Stark?”
Tony accenna a voler parlare, esita, tace, poi ci riprova.
“Loki, io non …  questo … non so e …  ma … io … poi …”
Deglutisce, chiude gli occhi strizzandoli forte, li riapre. Non si è ancora mosso di un millimetro.
“Io …  non sono mai stato bravo con le persone e … questo … cioè non è come vivere insieme. Cioè sì, anche, ma …  questo … questo è ... tu non hai idea ... cristo, non è un matrimonio capisci? … è … diverso ed è ... l’eternità. Sul serio.”
Loki stringe appena le dita attorno alle sue e col pollice accarezza la sua mano, quasi distrattamente.
Un frazione di secondo e occhi scuri si fissano in occhi verdi. E sono scuri davvero, oceani in cui si mescolano emozioni guizzanti: paura, coraggio, immaginazione, speranza, terrore, dubbio, eccitazione, esitazione, fiducia e ancora paura. Loki sa. Loki capisce. Sa cosa sta offrendo a Tony e capisce le sue sensazioni. È un salto nel buio. Tony non sa cosa voglia dire essere forti, sempre giovani, eterni. Non sa se potrebbe affrontarlo dopo aver vissuto metà della sua vita pensando che sarebbe vissuto … beh, una vita. Soprattutto, Tony è fragile, proprio come lui. Tony sa che non saprebbe che fare se Loki lo lasciasse. Se Loki morisse. Se qualunque cosa dovesse mettersi tra loro. Probabilmente si lascerebbe morire. Probabilmente gli altri lo fermerebbero. Probabilmente morirebbe comunque nel giro di qualche decina d’anni al massimo. L’idea dell’eternità lo manda su di giri, si vede: un’eternità insieme, un’eternità a creare, costruire, inventare, immaginare, ridere, scherzare, parlare, mangiare, divertirsi, VIVERE … ! Ma un’eternità da solo … se Loki ...
“Mai. Non lo farei mai, Anthony.”
E Tony lo guarda, quasi sconvolto, attonito, ma Loki è serio, e meraviglioso e in un momento le labbra dell’uomo sono sulle sue ed è un bacio disperato ma c’è così tanto amore in quelle labbra che cercano le sue, così tanto amore nella lingua che carezza le sua, nelle braccia che si avvinghiano a lui, nelle dita che si intrecciano ai suoi capelli che Loki sta rispondendo con altrettanta foga prima ancora di rendersene conto. E prima che il dio possa razionalmente pensare di darsi dei limiti è già tardi, Tony non è stupido, si è accorto subito del cambiamento, delle braccia che lo tengono stretto in un modo completamente diverso dal solito, delle mani aggrappate alle sue spalle, ai suoi fianchi, delle lunghe gambe avvinghiate alle sue, del modo in cui Loki sta rispondendo al bacio e Tony sa leggere dietro i gesti di Loki ormai e c’è un solo modo per spiegare il modo in cui il dio sta rispondendo: con amore. E di colpo Tony è felice come non ricorda di essere mai stato perché sì, ora è evidente: non solo Tony gli fa comodo, non solo il dio ha bisogno di lui, si è davvero innamorato, e la paura di Tony si è volatilizzata in meno di un istante.
Loki interrompe il bacio ma Tony non lo lascia andare, anzi, lo tiene se possibile ancora più vicino, stretto a sé. È Loki ora ad avere paura, è Loki ora ad essere in panico: lo tiene in pugno, lo conosce perfettamente, ogni suo dubbio, ogni sua debolezza, ogni sua ferita. Tony l'ha consolato quando aveva gli incubi, Tony l'ha sostenuto quando dubitava di sé, Tony l'ha difeso davanti a New York e al mondo quando i giornalisti lo attaccavano impietosamente non capendo la sua decisione di aiutare quella gente che il giorno prima aveva tentato di distruggere, Tony l'ha protetto e aiutato e nascosto dallo S.H.I.E.L.D. finché non era stato innegabile che Loki stava cercando di aiutare stavolta. E non basta: quel che Tony non ha saputo da lui lo sa intuire e raramente sbaglia. Potrebbe distruggerlo con poche parole, potrebbe distruggerlo anche senza parlare, basterebbe che se ne andasse, come hanno fatto tutti, che gli voltasse la schiena e si allontanasse ora … perché Loki è stanco e fragile e non può perdere anche lui, non ora che ...  ma se lui ...
“Mai. Non lo farei mai, Loki.”
E Loki punta lo sguardo verde in quegli occhi scuri e c’è un sorriso sul viso di Tony, un sorriso raro, uno di quelli che persino Loki gli ha visto in faccia poche volte: è felice, è davvero felice, dal profondo del cuore. Loki chiude gli occhi: è strano ma è difficile reggere uno sguardo così felice e sapere di esserne l’artefice, lui che ha portato tanto dolore e tanta morte nel tempo. Vederlo negli occhi di Anthony poi … il dio trema inconsciamente mentre le labbra di Tony non lasciano il suo volto nemmeno per un istante, sfiorandolo con una delicatezza che nessuno gli ha mai riservato; nessuno tranne lui.
“Hey”
Loki riapre gli occhi e guarda Tony senza riuscire a proferir parola.
“Ok.”
Loki continua a guardare Tony poi batte le palpebre un paio di volte mentre il suo cervello processa e incamera … ok. Che vuol dire sì. Che vuol dire …  sì? Vuol dire che …
“Hai appena accettato di … vivere in eterno?”
“No. Ho appena accettato di vivere in eterno con te, altrimenti non se ne parla nemmeno. Poi se tutti quelli che campano in eterno dalle tue parti sono come Thor … dio, non voglio pensarci!”
L’espressione di Tony comunica chiaramente tutta la stima che l’uomo ha per il dio dei fulmini ed è talmente comica che dopo un istante Loki scoppia a ridere a crepapelle, rotolandosi dalle risate. Letteralmente. Naturalmente Tony lo segue a ruota. Quando sembra che le risate stiano finalmente calando un po’ finiscono rotolando giù dal letto e il nuovo scoppio d’ilarità prosegue per del tempo. Alla fine hanno entrambi la faccia inondata di lacrime, gli addominali doloranti e sono senza fiato dal gran ridere. Loki, puntellandosi sul letto, si rialza in piedi e quando i loro sguardi si incrociano di nuovo c’è qualcosa di diverso, tra loro. Sono più sereni, più sicuri, più tranquilli. Loki gli tende la mano.
“Colazione?” chiede, uno splendido sorriso ancora dipinto sulle labbra.
“Andata” risponde Tony afferrando la sua mano, e finge di cadergli addosso per rubargli un bacio, il dio gli tira un gomitata nelle costole a cui lui risponde con un “ouch!” e un pugno sul braccio e Loki fa l’offeso fino in cucina e tutto sembra molto normale ma sotto sotto la si sente, la felicità.

[NdA]
Starò moolto scarsa anche perché non so cosa dire ^^" a me l'idea piaceva, la prossima shot sarà molto più leggero e idiota ma mi piaceva cominciare a postare da qualcosa di più serio (che non vuol dire triste, dal mio punto di vista). Accetto volentierissimo recensioni anche molto critiche (a patto che siano costruttive, ovviamente), anzi, vi sarò molto grata se avrete cinque minuti anche solo per commentare. Sono agli inizi, per me è importante. Comunque, se non volete non sentitevi in colpa, personalmente non riesco a recensire, ho una specie di blocco, quindi vi capisco ^.^
Se avete letto, beh, grazie :)
bye
Lucy
  
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