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Autore: sunshinej_    10/03/2014    2 recensioni
|Il vero amore non finisce mai.|
"Non ci riesco a non piangere principe. Non ci riesco. Non ce la faccio. Ho bisogno di te. Ho bisogno della tua dolcezza. Delle tue foto stupide. Delle tue fossette, dei tuoi occhi azzurri, del tuo sorriso così dannatamente perfetto. Dove sei? Dove ti ha portato quel tumore? Ho bisogno di te..."
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                             Farewell Letter.




Abbie era una ragazza sensibile, un ragazza che avrebbe dato la vita per quello che credeva ma non era convinta che fosse la cosa migliore. 
Dopotutto, la maggior parte della gente aveva idee diverse. Tutti pensavano le stesse cose e lei si sentiva sola e incompresa in quel mondo, perché solo lui riusciva a comprenderla.
Piangeva spesso, Abbie. Camminava su un filo e spesso inciampava nei suoi sogni, cadendo, e avvolte gli ci volevano giorni prima di rialzarsi. 
Si sentiva invisibile, gli sembrava di non essere viva ma di essere una semplice spettatrice della vita, della felicità che le persone intorno a lei, mostravano.
E sopportava tutto, ma un giorno cadde di nuovo, e fu molto più doloroso. Qualcuno o meglio, qualcosa, l'aveva spinta. Qualcosa aveva strappato il suo sogno e l'aveva gettato in un incubo. E allora aveva cominciato ad odiare chiunque incontrasse sulla sua strada, pensando che avrebbe potuto essere il prossimo assassino della sua anima. Pian piano, si era creata una vera e propria corazza per tenere lontani sentimenti e nuove illusioni. Così,nessuno avrebbe avuto il coraggio di farla cadere ancora, e le lacrime si sarebbero congelate ancora prima di cadere.
Era così piccola e delicata e sembrava quasi che, se qualcuno l'avesse toccata o sfiorata anche solo con un dito, si sarebbe frantumata in mille pezzi come un vaso di cristallo.  E, se  avevi il coraggio di guardarla, perforando con lo sguardo quella corazza che si era costruita dopo mille sofferenze, si potevano scorgere i suoi grandi occhi neri come la pece, abissi oscuri che ti portavano in chissà quale altra sofferenza se si attraversavano.
Ma qual'era il dolore che trafigge Abbie,una ventiduenne con ancora una vita piena davanti? 


"19 gennaio 2014.

Cara Abbie,
quando avrai letto questa lettera io probabilmente non ci sarò più cucciola. 
Ora ti chiedo di fare una cosa. So che probabilmente sei già in lacrime e ti chiedo di prendere un lungo respiro, guardare in alto come fai sempre tu per trattenerle e asciugale. Non voglio vederti piangere.
Poi, fai un'altra cosa, sicuramente sei rannicchiata nell'angoletto del tuo letto, quindi, prendi il cuscino che dovresti avere al tuo fianco e stringilo più forte che puoi. E' il nostro abbraccio, chiudi gli occhi. Lo senti il mio cuore battere velocissimo per la tua vicinanza? Piccola, tu mi fai impazzire.Ti amo come non ho mai fatto con nessun'altra ok? Te lo giuro. Ti ricordi piccola? Ci siamo innamorati subito, a prima vista, come se fossimo stati messi sulla terra solo per quello scopo. E' la cosa più bella e pura che avessi mai provato nella mia vita. Sai cosa significa trovarsi davanti a una persona e rendersi conto che da quel momento in poi, nessun'altra potrà più contare allo stesso modo per te? Ti amo incondizionatamente.
Abbie, ti prego non piangere, so che lo stai facendo.
Con quegli occhioni color cioccolata pieni di lacrime non ti posso vedere.
Resisti amore. Resisti perché io ora sono sereno. Resisti perché ora starò bene, finalmente bene, dopo mesi di chemio terapia. Resisti perché sei la cosa più bella che mi sia potuta capitare. Resisti per me piccola mia e giurami che non cambierai mai. Giurami che se cambierai, sarà solo per te stessa e mai per gli altri. Gli altri non sono nessuno per farti cambiare. Tu devi mostrare alle persone ciò che sei, non ciò che gli altri ti fanno essere.
Ricordati che hai questa vita perché sei abbastanza forte per viverla, quindi non rovinartela, se io in questo momento non sono al tuo fianco è perché, a quanto pare, non ero abbastanza forte per vivere questa vita.
Ora vado amore mio, non riesco nemmeno a vedere ciò che stò scrivendo.
Ultima cosa, non lasciare che le persone ti buttino giù. Risali e costruisciti un muro più alto. Le persone non ti conoscono, buttarti giù per loro non ne vale la pena piccola, davvero. 

Ti amare. Il tuo principe,
Dylan."


E quindi, era questo il dolore che Abbie sopportava giorno per giorno. Era questo amore, che Abbie, non riusciva a dimenticare.
I ricordi non muoiono mai d'altronde. Abbie era ancora innamorata di Dylan. Di quel ragazzo dagli occhi azzurri, con le fossette che gli si formavano sulle guance, ad ogni piccolo sorriso. Abbie aveva bisogno di Dylan, aveva bisogno della sua dolcezza, delle sue foto stupide che gli mandava quando lei era giù di morale, del suo sorriso così dannatamente perfetto. La ragazza si chiedeva dove fosse lui. Dove lo aveva portato quel tumore. Dov'era il suo principe. Ma lei questo lo sapeva. Sapeva che Dylan era morto, ma per lei era ancora vivo e lo sarà finchè lo amerà.
Abbie era ancora viva.  Si, nonostante tutto, nonostante il dolore e la sofferenza che provava, sopravviveva.
Il suo cuore si era spaccato ormai, ma lei l'aveva vomitato ed era andata avanti. Senza cuore, non sentiva più tutto quel dolore. Era quella corazza di indifferenza che la teneva insieme, che gli impediva di frantumarsi. Lei questo lo sapeva. Sapeva che sopravviveva solo grazie a quella corazza.
Ma anche se ormai voleva solo morire, non aveva più il coraggio di togliersela.
   
 
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