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Autore: Sakurina    28/06/2008    14 recensioni
Quando tutto ciò per cui vivi svanisce, la disperazione si impossessa del tuo cuore. Ino è sola e disperata, adesso. E non vede altre alternative valide se non il peggio... Ennesima ShikaIno. Perché le MOSCHE BIANCHE devono dominare il mondo, alla faccia di Kishimoto e dei suoi colpi di testa. Scusate l'OOC iniziale di Ino, ma altrimenti non ci sarebbe stata storia. Forse si sfiora anche l'angst, ma niente di estremo.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Era stato tutto così confuso, così lento, così esasperatamente confuso e lento; ma doloroso no, quello no

…:Let Me Die:…

 

 

 

È stato tutto così confuso, così lento… così esasperatamente confuso e lento;  ma doloroso no, quello no.

È stato tranquillo, quasi rilassante: Asuma-sensei non è stato così fortunato. Lui non aveva potuto scegliere la sua morte. In realtà non l’aveva neanche voluta, la morte. Ma io… io sì che la voglio. Adesso non chiedo altro.

Sento il rumore del vicino mare rimbombare per la stanza, il suo scrosciare lento e il suo infrangersi violento contro le scogliere della costa.

Il mare. Non c’è il mare a Konoha. Ma io… volevo sentire il suo suono, vedere il suo luccichio almeno un’ultima volta.

Ripensamenti? Non ne ho, non in questo momento, per lo meno. Sono stata tre giorni dentro questa stanza a riflettere, tre notti in riva al mare a pensare. E finalmente sono giunta alla decisione che considero quella migliore.

Perché morire?

Ma perché non ci si chiede mai perché vivere, invece? Sarebbe una domanda molto più logica. Io ho vissuto per tante cose: per mettermi con Sasuke, per diventare la kunoichi più invidiata di tutta Konoha, per diventare una medic-ninja, per proteggere le persone che amo, per stare accanto a Shikamaru…

Ma Sasuke è fuggito; essere la kunoichi più invidiata non mi dà alcuna soddisfazione; non sopporto essere una mediocre medic-ninja quando invece vorrei essere la migliore; non riesco a proteggere le persone che amo; e probabilmente Shikamaru nemmeno mi vuole accanto a sé.

I petali della mia vita sono caduti uno ad uno; e le rose malconce non possono essere vendute, ma solo buttate via. Visto che non sono più bella come un tempo, ho deciso di buttarmi via.

Ci avevo pensato su. Uccidersi non è una cosa da poco. Per prima cosa, sono fuggita da Konoha. Era notte fonda. Sakura era appena tornata da una missione e quindi era troppo stanca per venirmi a trovare, Shikamaru e Choji erano a Suna. Come sempre, del resto. Con i miei genitori ho inscenato la solita farsa della brava figliola, e se la sono bevuta in pieno, mentre ho saltato gli allenamenti con Tsunade-sama. Qualche giorno prima avevo cercato di tagliarmi i polsi, guai se Tsunade si fosse accorta delle cicatrici. Non ero passata nemmeno a trovare Kurenai-sensei… anche lei è molto attenta, si sarebbe sicuramente accorta che qualcosa in me non andava.

Quella sera avevo preparato velocemente uno zaino con poche cose, ma la foto del Team 10 c’era, quella l’avevo presa. Uscii di casa silenziosamente, passando per l’ufficio vuoto dell’Hokage. Sulla scrivania lasciai il mio coprifronte ed una lettera con poche e vaghe righe: non so più quale sia il mio posto qui. Scusate. Il coprifronte lo lascio a Shikamaru, ma se non lo vuole potete farne quello che volete. Solo non buttatelo… è un caro ricordo per me. Non cercatemi. Addio, Ino.

Parole da vigliacca stanca della vita. Perfette per me, insomma. Dopo aver lasciato l’ultima traccia del mio passaggio a Konoha, cominciai a fuggire verso una delle uscite del villaggio, quella che portava al mare. Fin troppo semplice. Se non fosse stato per un piccolo incontro del tutto imprevisto.

-“Tenten.”-

-“Ino… stai scappando, vero?”- aveva un tono tremante e incerto, gli occhi lucidi.

-“Già. Ma prima voglio vedere il mare.”-

-“Perché Ino, perché fai così? Io… tu… tu non sei più la stessa.”- sospirò, abbassando il volto, perplessa.

-“Mi dispiace. Devo andarmene. Addio Tenten.”-

All’inizio ricordo di aver corso senza essermi mai voltata indietro. Guai a voltarsi indietro. Sapevo che se l’avessi fatto, non sarei più riuscita a fuggire.

Dopo un po’, ho rallentato il passo. Ero stanca e oltretutto ero consapevole di essere vicina alla fine. Volevo assaporarmi gli ultimi istanti di vita, ovvero istanti intrisi di solitudine e vacuità. Ricordo di non essermi mai sentita sola in tutta la mia vita, mentre adesso non riesco a sentire altro. Aveva ragione Tenten… ero cambiata.

 

Raggiunsi questa stanzetta bianca che dà sul mare la mattina dopo. È semplice e arredata con gusto. Mi piace. E oltretutto… si sente il rumore del mare.

Il mare. È stato lui a trattenermi qui per ben tre giorni. Le sue onde sinuose e il suo azzurro cristallino stavano per convincermi a vivere. Vivere per vedere la bellezza del mondo. Vivere per vedere il mare e il riflesso del sole tra le sue increspature, e il riflesso delle… nuvole.

Le nuvole, mi ero dimenticata di loro. Stregata dal mare, mi ero dimenticata delle nuvole.

Shikamaru mi sta cercando.

Shikamaru è intelligente, sarà vicino ormai.

Devo correre.

Non voglio che mi veda ancora… viva.

Almeno, non in questo stato.

Lui… mi riporterebbe sicuramente a Konoha, anche con la forza.

Lui non mi lascerebbe mai andare.

Il perché non lo so. Ma so che non mi lascerebbe mai andare.

Sono entrata di corsa in camera. Per fortuna, avevo rubato dei medicinali dall’ospedale. Mi dispiace Tsunade-sama, ma… sono solo tranquillanti, non penso che ne avrà particolarmente bisogno. Mi dispiace ma dovevo farlo…

Li ho ingoiati di fretta, uno per uno. L’ansia cresceva di minuto in minuto. Ma forse Shikamaru non era nemmeno tornato da Suna e forse… non sarebbe neppure venuto a cercarmi.  Ma improvvisamente dopo tre giorni di ozio, mi è venuto questo dubbio atroce. Quel ragazzo è totalmente imprevedibile, chi mi assicura che… e poi ho una strana sensazione.

 

È stato tutto così confuso, così lento… così esasperatamente confuso e lento;  ma doloroso no, quello no.

Queste pillole funzionano davvero. È tutto perfetto, come dovrebbe essere, come l’ho immaginato: indolore, tranquillo, col rumore del mare di sottofondo.

Che sonno. Le palpebre mi si chiudono da sole, sono così pesanti… e il mare è così lontano… e la luce è così fioca… mi addormenterò e tutto finirà. Il confine fra sogno e morte sarà così labile…

 

Ma no, non dovrebbe essere così rumoroso. Qualcosa non va. È tutto così confuso che non riesco a capire bene che succede. Forse… è la porta? Non può essere, non adesso, no…

La vista è sfuocata e non riesco a muovermi. Il respiro è affannato e non riesco nemmeno a parlare.

Il rumore assordante dalla porta cessa con un grande tonfo. Qualcuno urla e sbraita, ma sembra tutto così lontano. Finalmente un’ombra entra nella camera, ma non capisco chi è. Si precipita verso di me… mi accarezza la faccia, mi cinge le spalle con il suo braccio e mi solleva. Mi scuote, con forza, mi fa male. Cerco di focalizzare l’immagine davanti a me… due occhi neri, scuri come la notte, ma presto… ritorna tutto così confuso.

Mi chiama, mi chiama!

È triste, sembra disperato.

Mi leva il flaconcino di tranquillanti vuoto che mi è rimasto in mano.

Mi chiama ancora.

Lo so chi sei. Ma non voglio pensarci. Non adesso. Se penso che sei venuto qui a salvarmi, io… io non riuscirei più a morire in pace. Vattene, vattene… VATTENE!

 

Sento una voce femminile adesso.

Ho riconosciuto anche lei.

Mi accarezza anche lei il volto, e piange, piange disperata.

Ma tutto è sempre più confuso io non… non capisco che stanno dicendo.

Parlano fra di loro, forse urlano, sembrerebbero agitati.

Mi muovo. Mi sto muovendo. No, mi stanno sollevando. Non so dove mi stiano portando. Per fortuna, ho scelto questo villaggio proprio perché non ci sono ospedali. Morirei prima di arrivare a quello più vicino, a meno che…

NO! Non farlo, no!

Che sensazione schifosa…

 

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-“No. Non la porteremo in ospedale.”-

La mia voce suona perentoria e minacciosa. Sakura mi guarda con occhi sbarrati, incredula.

-“Ma… ma… Shikamaru… Ino potrebbe…”- cerca di protestare, con quella voce da donna insopportabile più di qualsiasi altra cosa, in questo momento.

-“No, Ino sta bene. L’hai detto anche tu prima. Le ho fatto vomitare tutto quello schifo, no? Adesso potreste andarvene, per favore?!”-

Non fatemi incazzare più di quanto non lo sia già. Vi prego.

-“Ma, ma… io voglio parlarle!”- ha ancora la forza di protestare la Haruno.

-“Senti, Sakura… immagino che tu voglia parlarle, anche io voglio capire cos’è successo ma… forse è meglio lasciare che sia Shikamaru a parlarle per primo.”- la calma Choji.

Grazie, amico mio. Tu capisci sempre tutto quello che non può essere espresso a parole. E mi aiuti sempre, nel bene o nel male.

Non so se questo sia bene o male, ma so per certo… che devo parlarle. Devo guardarla in quegli occhi azzurri e capire che diavolo le è passato per la testa, stavolta. Voglio vedere se quegli occhi sono gli stessi della mia Ino, della nostra Ino, o se sono di un’altra.

 

Finalmente sono andati tutti fuori. Siamo solo io e lei. Dorme da più di tre ore, ormai. La fisso dormire imperterrito da allora.

Il suo respiro è tornato normale, anzi, è insolitamente calmo e tranquillo.

Quando siamo in missione, di tanto in tanto la osservo, mentre dorme. Il suo respiro è ipnotico. Anche la sua bellezza mentre dorme lo è.

Adesso è diverso. Il respiro è talmente calmo e la sua bellezza… è così sciupata.

Cosa dovrei dire?

Cosa dovrei pensare?!

Ino ha cercato di uccidersi, dannazione!

La mia Ino, proprio lei! La ragazza più… più… più allegra e più sicura di sé che abbia mai conosciuto ha cercato di togliersi la vita. E io… io non mi sono mai reso conto di quanto stesse male.

Che pessimo compagno che sono. Che pessimo amico.

Mi avvicino alla finestra, a guardare questo maledetto mare. Io odio il mare. Ti odio mare. Da oggi in poi ti odierò per sempre. Perché è qui che ho rischiato di perdere Ino…

Sento il fruscio delle lenzuola. Mi volto di scatto e incontro quegli occhi azzurri che non vedo da così tanto tempo.

Sono nervoso. Sono incazzato.

Sono anche spaventato, lo ammetto.

Non riesco nemmeno a pronunciare il suo nome.

Ino è ancora confusa, sembra un gattino appena svegliato. Si strofina il volto stanco col dorso della mano, guardandosi attorno confusa.

Mi avvicino al letto, per guardarla meglio. E lei vede me. Non oso immaginare che faccia devo avere. Ma la sua… la sua è pallida e stanca. Ma sempre bellissima. Quello sempre.

-“…Shikamaru…”- sussurra piano lei, quasi come un sospiro.

Io mi limito a fissarla. Non so che espressione devo avere. Arrabbiata, spaventata, indefinibile… non lo so, ma non posso fare a meno di guardarla.

Sei viva, Ino.

 

Lei forse lo ha capito. Sta cominciando a ricordare. Arrossisce, abbassando lo sguardo, scostando i suoi occhi azzurri dai miei.

Lo sai che te lo chiederò prima o poi, quindi meglio non perdere tempo.

-“Perché?”-

Te lo chiedo come se fosse un ordine, con voce priva di qualsiasi comprensione.

Ma tu non mi rispondi, guardi altrove, sul punto di piangere.

-“Come… come…?”- prova a chiedere, con voce bassa e roca.

-“Come? Non ci arrivi?”- rido io, rassegnato e divertito contemporaneamente.

Ino sospira, chiudendo gli occhi, amareggiata.

-“…Tenten…”- ci è arrivata senz’aiuto.

-“Ma certo, Tenten. Credevi che ti avrebbe lasciata morire? Credevi che io ti avrei lasciata morire?! Credevi di fare la furba, con me? Non pensavo mi sottovalutassi così tanto, Ino.”-

Adesso sì che sono incazzato, Ino. E lo senti pure tu.

E tu non rispondere. Adesso tocca a me parlare.

-“Il tuo coprifronte. Impregnato del tuo profumo. Troppo profumo, Ino, sempre troppo profumo. Me lo ha dato Tsunade-sama insieme a quella stupida lettera. Poi Tenten è venuta da me e ha parlato. Ha detto che volevi vedere il mare. Ho chiamato Kiba, ho fatto annusare il tuo coprifronte ad Akamaru ed è stato facile trovarti. Oltretutto, questo è l’unico albergo che dà sul mare. Tana per Ino.”-

Concludo, ancora incazzato.

-“…non ti ho sottovalutato, pensavo fossi ancora a Suna.”-

Ha pure il coraggio di rispondere.

Te la sei studiata eh, Ino?

 

-“Perché l’hai fatto?”-

Le chiedo, ancora incazzato.

-“Volevo morire.”-

Mi risponde lei, calma e tranquilla, come se fosse la cosa più normale del mondo.

-“Cavolo, non l’avrei mai detto. Di solito ti ingoi sempre flaconi interi di pasticche.”-

Faccio il sarcastico, adesso. Non mi viene in mente in che altro modo potrei comportarmi, a dire il vero.

-“…hai rovinato tutto…”-

Singhiozza lei, coprendosi con le lenzuola bianche.

-“Sì, per fortuna sì. Non è stato bello metterti due dita in gola, sai.”-

Sospiro, esasperato. E guardami negli occhi, maledizione!

Mi avvicino al letto, mi appoggio con le mani. Cerco di guardarla, ma lei si nasconde.

Non so cosa mi prende, ma avvicino il mio volto al suo, appoggio la mia guancia sulla sua testolina bionda.

Mi sento… disperato.

Non riesco a sentirmi diversamente.

-“Parlami Ino… dimmi cos’è successo…”-

Adesso sì che sto facendo una figura penosa. Ma ho bisogno di sapere.

-“Ino… ti scongiuro…”-

-“…lo rifarò…”-

Mi dice improvvisamente, fra i singhiozzi. Per me è come ricevere una pugnalata al petto. Un’altra.

-“No… no Ino… non te lo permetterò…”-

-“Perché no?! Che t’importa, Shikamaru?! La vita è la mia, me la gestisco come meglio credo!”-

-“Che m’importa?! CHE M’IMPORTA?!”-

Adesso… adesso… Kami, cosa le farei adesso!

D’istinto, la prendo per il braccio e la sollevo di forza, la faccio voltare verso di me.

Adesso sì che sei costretta a guardarmi in faccia, Ino.

Mi guardi con sguardo di sfida, pure! Adesso sì che ti riconosco. Non vuoi darmela mai vinta, ecco, sei tornata in te stessa.

-“Che vuoi farmi?”-

Mi chiedi con tono provocatorio.

-“Potrei farti quello che voglio. Tanto, che te ne frega, se vuoi morire!”-

Ghigno maligno, facendoti accigliare.

-“Sei un egoista, vuoi tenermi qui solo perché non vuoi soffrire!”-

-“No, l’egoista sei tu, che vuoi morire senza pensare alle persone che soffriranno per la tua morte.”-

Adesso sì che ti ho zittita. Non protesti più. Non opponi più resistenza.

-“Lasciami Shikamaru.”-

Cerca di liberarsi dalla mia presa con lievi strattoni. Non mi convinci, Ino. Non mi convinci. Non ti lascio più andare. Sarò un egoista, un bastardo, un ingiusto. Ma non ti lascio andare.

Non posso perdere anche te, non lo capisci?!

-“Sono debole Shikamaru, non lo vedi?! Non vedi che non sono più io?! Lasciami, io non ce la faccio più a vivere così! Io non voglio vivere come una debole!”-

Mi urli contro, arrabbiata, furiosa, disperata.

E io… io ti abbraccio. Ti abbraccio, perché mi fai tanta tenerezza. Perché capisco che non posso perderti. Perché ricordo che quando sono stato io il debole, tu mi sei stata vicina. Ma tu sei una testona, non vuoi farti aiutare da nessuno! Vuoi fare tutto da sola e arrivi ad autodistruggerti. Ma non m’importa, io ti aiuterò.

-“Ci sono qua io, Ino… tornerà tutto come prima. Te lo prometto. Ti aiuterò io.”-

Cerco di usare un tono rassicurante e comprensivo. Sembro un eroe dei film.

-“…non è vero… non tornerà più niente come prima, Shikamaru…”-

Singhiozza lei, disperata.

-“E invece io dico di sì…”-

Le bacio la testolina bionda. Ma sì, tanto ormai il mio orgoglio è andato a puttane. Tanto vale approfittarne.

Mi sa che ne approfitto troppo. Solo che il suo profumo di fiori misto a quello di salsedine mi manda su di giri.

Comincio a baciarle la testa, scendendo sull’orecchio, giù fino al collo morbido e delicato. La sento sussultare, si aggrappa alla mia maglia. Mi stacco leggermente, guardandola negli occhi. Kami, quanto sei bella. È disorientata, forse un po’ spaventata. Ma si fida di me. Sposta le sue mani più in su, aggrappandosi alle mie spalle, avvicinando un po’ di più il suo volto al mio. E la bacio. Come potrei resistere in questo momento? E mi do dell’idiota. Perché non l’ho mai baciata prima d’ora? Anche se volessi raccontarlo, non ci riuscirei…

…sinceramente, ora come ora, non riesco neanche più a… pensare…

…Ino…

 

ÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃÃ

 

Quando mi sveglio, è tutto così confuso.

Sento il rumore del mare, il suo infrangersi sulle alte scogliere.

E sento il suo respiro, caldo e regolare.

Mi stringo le coperte addosso, percependo brividi che percorrono il mio corpo nudo.

Adesso so di fiori, salsedine e di… Shikamaru.

Volevo perdere la vita e invece ho perso la mia verginità. Fantastico. Brava Ino. E soprattutto… con Shikamaru!

Arrossisco, mi alzo silenziosamente, afferro il primo indumento che trovo a terra e mi dirigo verso il bagno. Ho bisogno di una doccia, assolutamente.

Entro in bagno e, aprendo l’armadietto, trovo una lametta. La guardo, sorrido, allungo la mano e prendo una spazzola. Richiudo l’armadietto. La lametta può anche rimanere lì. Un motivo per restare in vita adesso ce l’ho. Stare accanto a Shikamaru e alle persone che amo. Mi ero dimenticata di loro. Ero preoccupata solo per la mia infelicità e non mi ricordavo delle persone che mi amano. O forse, non mi ero accorta di quanto mi amassero…

 

-“Non ti serve più?”-

Le domando, sogghignando malizioso dalla porta del bagno.

-“…no, per adesso no.”-

Ghigna lei, con la ritrovata malizia.

-“Che vuoi fare?”-

Le chiedo perplesso, mentre il cervello smette di funzionare vedendola togliersi la mia larga maglietta, rimanendo nuda.

-“Faccio la doccia…”-

Sogghigna maliziosa, provocandomi con lo sguardo, dandomi le spalle.

-“Mi sa che non ti conviene… tanto, ti sporcherò ancora…”-

Passo all’attacco, abbracciandole la vita e ricominciando a baciarla. Voglio fare ancora l’amore con lei. Perché è stato davvero come morire. Morire e rinascere in una notte…

Ti ucciderò e ti riporterò in vita ancora per tante notti, Ino Yamanaka.

 

 

 

-The End-

 

 

 

 

Dedicato

alla mia nee-chan Mimi

perché siamo pazze e dobbiamo dominare il mondo U.U

e ad Andrea

che anche se ha perso il lavoro da pc-sensei

continua a sopportarmi ^.^

Vi Voglio Tantoooo Bene!

 

E Sakurina ha scritto un’altra delle sue boiate, trallallero!

Perché? Ma perché voglio riempire il sito di SHIKAINO, ovviamente! U.U

Anche se sono assurde, non me ne frega niente. Tenere vivo il ShikaIno in questo momento critico per le mosche bianche è l’unica cosa che mi preme. Non farò altro per tutta l’estate, mi dispiace per voi. U.U

Del resto, io e la Mimi-neechan dobbiamo dominare il mondo insieme alle mosche bianche.

Scusate l’OOC iniziale di Ino, ma altrimenti non avrei avuto una scusa decente per far su un bel drammone! XD

Grazie a tutti coloro che vorranno lasciare un commentino. Anche insulti sono concessi, come sempre, ovviamente.

 

Un bacione,

Sakurina

  
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