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Autore: istrice_riservato    10/03/2014    2 recensioni
I fatti descritti in questa storia sono immaginari. Ogni riferimento a cose o persone reali è puramente casuale. I personaggi sono ispirati a persone realmente esistite.
“[...] « Un bacio, un bacio… Le ho dato un bacio ».
E, udendo la parola ‘bacio’, Liam si bloccò istantaneamente, come congelato, mentre i suoi occhi diventavano improvvisamente assenti. Si ridestò solamente dopo poco, quando le mani fredde del figlio si chiusero intorno alle sue guance.
« A cosa stavi pensando, papà Liam? »
« Stavo pensando a… No, niente. Lascia stare Daniel ».
« Ma io voglio saperlo! » piagnucolò il ragazzino.
« Ok, d’accordo… Te lo dirò. Pensavo alla prima volta che io e papà Zayn ci siamo dati un bacio ».
« E… Com’è successo? Me lo racconti? » [...]”

[Zayn Malik/Liam Payne non esplicito; se non piace il genere potete anche evitare di leggere]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '«Right next to you, Liam». (Ziam Mayne)'
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Liam, comodamente spaparanzato sul divano del salotto, sentì il portone di casa aprirsi e poi richiudersi subito dopo, senza però che nessuno annunciasse il suo arrivo. Aspettò l’arrivo di un saluto, senza nemmeno respirare per non rischiare di perdersi un qualche rumore poco udibile, poi si alzò e si trascinò fino alla porta di casa con parecchia pigrizia nelle ossa – poltrire sul divano per ore ed ore gli causava sempre una certa sonnolenza. Si stupì non poco, aggrottando la fronte in completa perplessità e confusione, quando trovò Daniel fermo nel bel mezzo del corridoio, gli occhi vacui che fissavano il muro bianco davanti a lui ed un sorrisino ebete sulla bocca.
« Bentornato a casa » disse Liam.
Subito il ragazzino si ridestò da quel suo apparente stato di trance e si affrettò a salutare l’uomo a pochi passi di distanza, seppure con tono quasi assente.
« Tutto bene oggi a scuola? »
« Mmh, mmh » mugugnò l’altro, avviandosi per il corridoio.
Liam scosse la testa, ancora più confuso di quanto già non fosse, e seguì il ragazzino. Rientrato in salotto, per poco la sua mascella non s’infranse contro il pavimento a causa della scena che i suoi occhi videro: Daniel, seduto sul divano, guardava il telegiornale – e lui non guardava mai il telegiornale, preferiva mille volte vedere i suoi adorati cartoni animati – , per non parlare dello zaino di scuola che ancora aveva sulle spalle esili.
« Ehi, ometto! » lo richiamò il biondo cenere, « Che ne dici se togliamo la cartella dalle spalle e la portiamo in camera? »
Il ragazzino ci mise un po’ più del previsto a reagire. « Hai detto qualcosa, papà Liam? »
« Daniel, è successo qualcosa? Ti vedo parecchio pensieroso… »
« Mmh » e si strinse nelle spalle, completamente sovrappensiero.
Liam sospirò, mantenendo la sua solita calma, e si sedette accanto al ragazzino. Gli tolse lo zaino di dosso, poggiandolo per terra, ai piedi del divano, e gli mise una mano sulla schiena, accarezzandogliela dolcemente, in modo da metterlo a proprio agio e fargli comprendere che poteva confidargli ogni minima cosa.
« Avanti, ce la puoi fare. Un bel respiro e mi racconti tutto, ok? »
Daniel annuì. Prese un respiro e poi aprì bocca, ma da quella non uscì altro che un rumore indistinto. Era come se avesse improvvisamente dimenticato come si facesse a parlare.
Il biondo si coccolò ancora una volta il figlio adottivo, guardandolo con amore. Poi lo prese per i fianchi e se lo tirò addosso, mettendoselo a sedere sulle sue gambe.
« Sono grande ormai, papà Liam! Non voglio stare in braccio! » si lamentò immediatamente il ragazzino, cercando di ritornare al suo posto sul divano.
Le mani di Liam si chiusero, forti ma gentili, intorno alla sua vita per impedirgli di scendere. « Ti lascio andare solo se mi racconti cos’è successo ».
Sbuffò, Daniel, alzando gli occhi al soffitto.
« Su, forza… Voglio sapere cosa ti è successo per avere la testa così tra le nuvole ».
« Ma non so come dirtelo! » esclamò il ragazzino, « Mi vergogno! » e si coprì il viso con entrambe le mani, avvampando vistosamente.
Liam rimase in silenzio per una manciata di minuti, pensando ad un ulteriore modo in cui poter aiutare il figlio, mentre quest’ultimo si guardava le mani come se fossero state la cosa più interessante dell’intero universo.
« Ok, prendiamola alla lontana: è una cosa bella? »
Daniel annuì con energia e il sorrisino ebete con cui il biondo l’aveva scoperto in mezzo al corridoio tornò a fare capolino sulle sue labbra.
« E, in questa cosa bella, è coinvolto anche qualcun altro? »
E il ragazzinò annuì ancora una volta.
« È una bella cosa, è coinvolto anche qualcun altro… » rimuginò Liam. Poi, un idea gli attraverso la mente come un fulmine a ciel sereno. « Questo qualcuno è per caso una ragazzina? » chiese totalmente a bruciapelo.
Arrivati a quel punto, Daniel emise un versetto stridulo. E il biondo sorrise, perché ormai aveva ben compreso cosa fosse accaduto.
« Ah, quindi si tratta di una ragazzina eh? » domandò di nuovo, prima di iniziare a fare il solletico al figlio.
I versetti striduli di Daniel si trasformarono presto in urla vere e proprie e risate sguaiate, mentre le lunghe dita di Liam continuavano a torturare velocemente i suoi fianchi e la sua pancia.
« Sì, sì… Si tratta di una ragazzina! » strillò ad un certo punto Daniel con il fiato cortissimo a causa del suo dimenarsi per tentare di sfuggire dalle grinfie dell’altro.
L’uomo smise per un attimo di infastidirlo. « E cosa sarebbe successo tra te e questa ragazzina? Sentiamo un po’… »
« Niente, niente » mentì Daniel, mentre Liam tornava a fargli il solletico per farlo parlare, visto che sembrava l’unico modo per farglielo fare.
« Ah, niente? E perché io non ci credo? »
« Non è successo niente papa, devi credermi! » sghignazzò ancora una volta il ragazzino, scalciando e dimenandosi.
Un altro intero minuto di solletico, dopodiché Daniel si decise finalmente a parlare.
« Un bacio, un bacio… Le ho dato un bacio ».
E, udendo la parola ‘bacio’, Liam si bloccò istantaneamente, come congelato, mentre i suoi occhi diventavano improvvisamente assenti. Si ridestò solamente dopo poco, quando le mani fredde del figlio si chiusero intorno alle sue guance.
« A cosa stavi pensando, papà Liam? »
« Stavo pensando a… No, niente. Lascia stare Daniel ».
« Ma io voglio saperlo! » piagnucolò il ragazzino.
« Ok, d’accordo… Te lo dirò. Pensavo alla prima volta che io e papà Zayn ci siamo dati un bacio ».
« E… Com’è successo? Me lo racconti? »
Gli occhioni già immensi di Daniel si allargarono ancora di più a quella richiesta e Liam sorrise di questo, rendendosi conto di quanto fosse pestifero e furbo quel ragazzino.
« Va bene, te lo racconterò ».
 

* * *

Zayn continuava ad allungare il collo e a lanciare occhiate verso il quadernone di matematica di Liam dall’altra parte del tavolo, senza però riuscire a comprendere nulla di quello che il proprietario vi aveva scritto sopra.
« Devi risolverla da solo quell’equazione, Zayn » lo riprese il biondo, guardandolo con le braccia incrociate e le labbra arricciate.
« Ma non ci riesco, Liam! » si lamentò il moro e lanciò la penna blu, con il tappo tutto manghiucchiato a causa del nervoso e dell’ansia, sul tavolo. « Lo sai che io e la matematica siamo due mondi completamente opposti! Solo una piccola occhiatina, ti prego! »
« No » rispose Liam con un tono che non ammetteva alcun tipo di replica.
Zayn sbuffò, raccattando la sua penna ed abbassando di nuovo lo sguardo sulla pagina tutta stropicciata e scarabocchiata del suo quadernone. Scribacchiò qualcosa, per poi cancellarlo facedogli una riga sopra subito dopo, contò fino a tre con le dita e poi tentò il tutto e per tutto per copiare qualcosa dal quadernone di Liam: s’inginocchiò sulla sedia e si sporse pian piano verso l’altra parte del tavolo, facendo attenzione a non muoversi troppo velocemente per non farsi scoprire nel bel mezzo dell’opera. Aveva quasi raggiunto il suo scopo, quando Liam sollevò di scatto la testa dal suo quadernone e, trovandosi ad una distanza molto minore rispetto a quella consentita tra due amici, le loro labbra finirono per sfiorarsi quasi impercettibilmente per un brevissimo attimo.
Il biondo si spostò all’indietro, avvampando tutto in una volta e guardandolo con gli occhi completamente spalancati, senza sapere di preciso come reagire a quello che era appena accaduto tra loro.
Dal canto suo, il moro aveva la mente in completa confusione, però sapeva di certo una cosa: ne voleva ancora. Quel semplice sfioramento totalmente casuale tra le loro labbra non gli era bastato, anche se non aveva mai pensato al suo amico – e compagno di classe – in quella determinata maniera. Così prese l’iniziativa e si sporse di nuovo verso l’altro, lo prese per il mento e lo tirò a sé per baciarlo sul serio, senza limitarsi ad un semplice e casuale sfioramento delle loro labbra.

 

* * *


Daniel sorrise, non appena Liam ebbe terminato il suo racconto. Era proprio contento che uno dei suoi due papà avesse condisivo con lui il ricordo del loro primo bacio.
« Ora è il tuo turno, però » gli ricordò il biondo cenere.
Il ragazzino si fece serio tutto in una volta. Poi, quando sentì il portone di casa aprirsi, sgattaiolò via dalla presa – ormai leggerissima – del padre e sparì per il corridoio, per andare a salutare l’elemento mancante della famiglia appena rientrato.
Liam alzò gli occhi al cielo e, dopo essersi alzato in piedi, imboccò a sua volta il corridoio. Il suo cuore si strinse quando vide Zayn, con Daniel attaccato al suo collo, regalargli un sorriso pieno d’amore.
« Bentornato a casa ».
« Grazie ».
Il moro tentò di liberarsi della stretta del ragazzino, senza alcun successo. « Ehi, campione! Mi fai togliere almeno la giacca? »
Daniel lo lasciò andare – non prima di avergli dato un bacio sulla guancia – e lo guardò mentre andava a lasciare la giacca nella piccola stanzetta adibita a guardaroba.
E fu a quel punto che Liam rientrò in scena, accovacciandosi accanto al figlio. « L’arrivo di papà Zayn ti ha salvavo da un racconto scomodo, ma sappi che ne riparleremo appena ci sarà l’occasione. Nel frattempo spero solo che sia stato bello come quello tra me e papà Zayn » e gli spettinò i capelli neri, amorevolmente.
 
 





 


N d A
Buonasera! :)
Mi ripresento velocemente nel fandom con una Ziam tutto fluff, dalla prima all’ultima parola. Non ho nulla da dire su questa storia – come al solito LOL – e in più ho un terribile sonno ed un terribile mal di testa, quindi non mi dilungherò in discorsi senza senso.
Ho appena finito di scriverla e non l’ho nemmeno corretta, quindi mi scuso in caso ci siano errori. Poi domani provvedo a correggerli.

   
 
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