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Autore: Ammie    11/03/2014    2 recensioni
Mia madre non c'è più, detesto mio padre e non riesco a guardare negli occhi mia sorella. Letteralmente.
Nonostante l'oscurità che mi circonda riesco a vedere una piccola luce, che proviene dal sorriso del nuovo guardiano.
Un guardiano del buio, oltretutto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Hayato Gokudera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il guardiano del buio.
 
Q-quindi hai baciato G-Gokudera-kun?
 
 
Si portò le mani alla bocca, stupita. "Q-quindi hai baciato G-Gokudera-kun?"
"Non lo definirei proprio un bacio..." dichiarai pensierosa, mettendomi più comoda nella lussuosa poltrona di pelle. "Uno scontro accidentale... Non lo so!"
"Perché non glielo chiedi di persona?" domandò Chikusa, mentre stava combattendo la noia con lo yo-yo.
Lo guardai. "Non posso! Sarebbe troppo imbarazzante!"
A questo punto anche Ken entrò nel discorso, nonostante pochi minuti prima avesse dichiarato di non volerne fare parte. "Senti, Borgia." iniziò deciso. "Sono stanco di ascoltare queste chiacchere, vai a domandarglielo e basta!"
"Su, su..." disse una voce familiare. "Non essere così scortese con la nostra ospite." disse Rokudo Mukuro, entrando in stanza con un gesto plateale.
Al suo cospetto, tutti ci girammo. Come al solito era l'eleganza fatta persona.
"M-Mukuro-sama!" esclamò a un tratto Chrome, poggiando la sua tazzina e raggiungendolo. "Dove sei s-stato?" gli chiese in modo innocente, però al tempo stesso curioso.
Tutto quello che fece, fu sorridere.
Ken e Chikusa devono aver intuito qualcosa, perché subito dopo ghignarono sospetti.
"Dovevo risolvere una questione." disse alla fine noncurante. Poi prese per mano la piccola Chrome e la portò al tavolo dove noi altri eravamo riuniti. "Di cosa stavate discutendo?"
A quelle parole diventai rossa: le mie prime avventure sentimentali sarebbero state prese come oggetto di conversazione?
Dopo alcuni secondi d’imbarazzante silenzio -da parte mia, ovviamente- Chikusa si decise ad aprire bocca. "Non si capiscono ancora le circostanze, ma quanto pare Borgia ha baciato quel Vongola dai capelli argentati."
Spalancò gli occhi. "Sul serio?"
"Le mie orecchie hanno dovuto sopportare inutili discorsi da femmina..." si lamentò Ken.
"C-cosa dovrebbe fare ora Chiara-chan?" intervenne di nuovo Chrome, seppur timidamente.
Dopo quella domanda, Mukuro Rokudo mi guardò per vari secondi, come se la questione gli interessasse. "Perché non lasci decidere al tempo?"
"Che intendi?"
Per prima cosa posò la sua tazzina sul tavolo, evidentemente disgustato per la carenza di zucchero. Rifletté per qualche minuto, poi mi guardò, facendomi sorprendentemente sentire a mio agio. "Non fare nulla. Osserva prima la sua reazione."
"Sono stranamente d'accordo..." ammisi sconcertata. "È inquietante pensarla allo stesso modo di un genio del male."
Aggiunse altro zucchero al suo the, prima che la sua bocca s'incurvasse in uno strano sorriso. "Lo considero un complimento."
 
"Sono fregato. Fregato!" per vari minuti continuai a girare attorno al tavolo di casa mia, nella speranza che l'ansia si attenuasse. Se solo per essere uscito alle due di notte -senza aver fatto niente, comunque- da casa di Chiara avevo rischiato la pelle...
Ora so di essere finito.
Con un eccesso d'ira lanciai un cuscino dall'altra parte della stanza.
Come si sarebbero evolute le cose con lei? Con la Famiglia ci sarebbero stati problemi?
Sospirando mi lasciai cadere sul divano, cercando di togliermi dalla testa le sue labbra, così morbide... Avevo capito che erano buone dal primo momento che le ho viste.
Anche se solo per una frazione di secondo, ho potuto assaggiarle. Non avevo mai provato nulla di così delizioso. Quelle labbra rosse come ciliegie avevano il sapore delle more mature.
Chissà se ha lo stesso sapore tra le gambe.
"Ma che cazzo?!" urlai nervoso. Mi alzai dal divano e iniziai a camminare per casa senza una meta precisa, frustrato per la piega che i miei pensieri avevano preso. La desideravo, mi resi conto. Altrimenti non si sarebbe spiegato quel sogno in cui... È una bella ragazza, molto attraente, ed io sono un ragazzo. Tutto normale, se non fossi il Braccio Destro del Decimo.
Non posso distrarmi per nessuna ragione.
Cercai inutilmente le sigarette, quindi decisi di andare a comprarne un altro pacchetto.
Nonostante l'estate stesse finendo, oggi c'era un caldo afoso che costringeva tutti a restare a casa, al fresco. Dopo averle comprate feci un dietro front deciso, incontrando poi qualcuno nella strada di ritorno.
"G-Gokudera-kun!"
"Decimo?" mi girai. "È tutto a posto?"
Sorrise. "Sì, sì... Ho solo accompagnato a casa Kyoko-chan." disse, incamminandosi assieme a me. "C-come va?"
Sospirai, portandomi le mani tra i capelli imbarazzato. "Uhm... Beh..."
Subito mi guardò interessato, mostrando la sua caratteristica natura gentile. "C'è qualche problema, Gokudera-kun?"
"Non è niente. Non si preoccupi, Decimo."
Continuammo a camminare, ma rimanemmo in silenzio. Non avevo il coraggio di chiedere al Decimo se e quali conseguenze ci sarebbero state. In fondo, i rapporti tra guardiani di una stessa Famiglia erano categoricamente proibiti, e tutto a causa di quello scandalo.
Perchè non sa che Hibari e Chrome...
"G-Gokudera-kun..." riprese a parlare. "Riguarda la Famiglia?"
Annuii, ma subito dopo lo rassicurai nuovamente. "Risolverò la cosa." continuai convinto. Poco prima di svoltare l'angolo, mi accorsi di una ragazza che stava camminando dall'altra parte della strada. "E lo farò subito."
 
Stavo per entrare in casa, quando mi sentii chiamare all'improvviso.
"Aspetta."
Fermandomi di fronte alla porta un brivido mi percosse la schiena, quasi paralizzandomi. Poi lentamente mi girai, trovandomi di fronte ad Hayato. "S-sì?" arrossii.
"Io... Cazzo." imprecò a bassa voce. "Dovremmo... Posso entrare?" mi domandò, anche lui in evidente difficoltà.
"Certo..." dissi, aprendo la porta e andando in cucina. "Uhm, hai sete?"
Cosa mi metto a dire!
Scosse la testa in segno di diniego e poi, deglutendo, si decise a parlare. "Riguardo a stamattina..." si sedette sul grande divano. "Io-"
"Sì?" lo bloccai subito. "Oh, scusa..."
Lo vidi prendere un bel respiro come per cercare coraggio. "Mi spiace per aver rotto la tazza. E poi, quello che è successo dopo..."
Capii di essere nuovamente arrossita all'istante perché un'ondata di calore mi travolse, costringendomi a prendere un bicchiere d'acqua fresca. Mi voltai per bere, incitandolo subito dopo a continuare il discorso.
"Beh..." una pausa. "Io e te..." altra pausa. "Due guardiani..." nuova pausa, stavolta accompagnata da un pesante sospiro. "Girati, diamine!" disse, e vedendo che non mi muovevo mi raggiunse, girandomi.
Sussultai per quel contatto così inaspettato. Mi aveva preso un polso e lo aveva stretto leggermente, ma non sentivo dolore. Sentivo... Ben altro.
"È stato un incidente. Lo sappiamo entrambi."
"Sì." mormorai. In fondo era vero, anche se tecnicamente era anche il mio primo bacio.
"Non dovrà più succedere: è vietato." spiegò con voce roca. "Hibari e Chrome... Che facciano quello che vogliono, io seguo le regole."
Lo guardai, poggiando il bicchiere. Aveva gli occhi puntati su di me come se fossi la sua preda, e brillavano come mai prima d'ora. "Mmh.."
"Chiara..." sussurrò avvicinandosi impercettibilmente. "Conosci la storia-"
"...dello scandalo? Guarda che non sono del tutto estranea al mondo della mafia, so cos'è successo." dissi piano, avvicinandomi a lui.
Deglutì. "Quindi sai bene che una situazione del genere può creare... Problemi."
Annuii, in fondo sapevo che era una cosa vietata. Per il nuovissimo guardiano, poi. "Avremmo dovuto fare attenzione, Hayato."
"Esatto."
Ci avvicinammo ancora, inconsapevolmente. Ora tutto ciò che ci divideva erano pochi centimetri. Restammo in silenzio guardandoci negli occhi, senza mai distogliere lo sguardo. Non eravamo abbastanza vicini da toccarci, ma quel semplice sfiorarsi dei nasi procurava una frizione così piacevole che era quasi dolorosa. C'era silenzio attorno a noi. Un meraviglioso silenzio carico d'attesa.
Poi, lentamente, i suoi occhi scesero fino a guardarmi la bocca, procurandomi un brivido intenso. Una sua mano si appoggiò sul mio fianco, sorprendendomi.
D'istinto abbassai anch'io lo sguardo sulle sue labbra. Sapevo che era una cosa sbagliata, ma come negare l'evidenza?
Sono attratta da lui, ecco tutto.
Il mio cuore probabilmente mancò un battito nel momento in cui abbassò la testa verso di me. Stava per baciarmi ancora, nonostante le conseguenze!
Era quasi arrivato alle mie labbra, quando improvvisamente si fermò: il mio cellulare stava squillando.
"Rispondi..." sussurrò a pochissimi centimetri da me, con voce tremante.
Guardai il telefono sperando di fare in fretta, ma a quanto pare inutilmente. "Sha... Shamal? Ehi..." dissi, notando poi il mio ospite allontanarsi da me come se fosse rimasto scottato.
"Io... Devo andare." disse a un tratto Hayato, uscendo nervoso e velocemente di casa.
Non feci in tempo a dirgli nient'altro, perché Shamal aveva ripreso a parlare. "Tutto bene lì?"
Se non avessi chiamato sarebbe stato meglio.
"Benissimo."
 
Il biondo scosse i capelli, ordinando poi un altro bicchiere. "Fammi capire bene. Tu le hai detto tutte quelle cose... Quando in realtà-"
"...te la vuoi fare?"
A sentire quelle quattro parole di Squalo quasi mi soffocai con il drink. "Ma che diavolo dici?" riuscii a dire nonostante la tosse. "E poi chi ti ha invitato?"
Dino alzò la mano. "Colpa mia."
Sbuffai, atterrito. "Che cazzo faccio adesso? Stavo di nuovo per... Lo verranno a sapere tutti, Shamal incluso."
Squalo fece una faccia schifata per il liquore, mentre Dino si rovesciò addosso il suo.
Se ho a che fare con loro le cose non promettono bene.
"E da quando hai paura di quel dottore?" chiese Squalo.
"Non ho paura." affermai, anche se non del tutto convinto.
"Lascialo stare, Squalo. Ha già troppi pensieri per la testa." ammiccò.
"Dino." cercai di ammonirlo inutilmente.
"Ma se ti piace -sì, alla fine si capisce che lei ti piace, anche se non ce l'hai detto direttamente- perché non fai nulla?"
Squalo annuì alla domanda, mostrandosi stranamente interessato alla faccenda.
"Lo scandalo." risposi, stringendo il bicchiere tra le mani. "È a causa della terza generazione..." borbottai arrabbiato.
"Come se fosse colpa loro che non puoi fartela."
Dino bevve il suo nuovo drink in un solo sorso, rispondendo poi al pervertito dai lunghi capelli seduto alla mia destra. "Giusto. Se le autorità lo vengono a sapere, saranno rinchiusi. Come è successo a Mukuro." aggiunse subito dopo.
Io rimasi zitto a bere, ripensando a quelle fantastiche labbra che ero destinato a non gustare mai più, mentre Squalo e Dino continuarono il discorso.
"D'accordo che lo scandalo riguarda il guardiano del buio di allora, che poi è stato bandito e blah blah blah... Ma perché non si può fare di nascosto?"
"Una cosa del genere non può rimanere segreta a lungo. Prima o poi verrebbe scoperta."
Squalo assentì. "Diavolo, hai ragione." disse, ordinando una bottiglia tutta per sé. "A proposito... Lei dev'essere una bomba, se ha smosso uno come lui." rise indicandomi.
L'altro annuì. "Dev'essere una vera sfortuna a volere l'impossibile."
A questo punto non potevo ascoltare altro. Non riuscivo a stare lì, mentre due persone discutevano sul fatto che non potevo avere ciò che -me ne accorsi bevendo- desideravo. Mi alzai, lasciai dei soldi sul bancone e raggiunsi la porta.
"Ehi, Gokudera! Dove vai?"
Sospirando pesantemente, presi una sigaretta dalla giacca. "A dormire."
"Cerca di non sognarla, eh."
Prima o poi farò fuori quella specie di spadaccino.

 
Eccomi qui, scusate il ritardo ma sono di corsa!
Potrò aggiornare di nuovo solo tra due o tre settimane, quindi mi aspetto belle recensioni, mi raccomando! (anche se già le ricevo)
Un bacio,
Ma Maddie.
  
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