Solo una madre può sapere, può capire e sentire , i sentimenti , i pensieri, le paure e i dolori, di un figlio.
Solo la madre, anche soltanto con lo sguardo può starci vicino.
Sin da quando nasciamo, noi sentiamo, il suo calore , il suo odore e la sua voce, è sia quella che ci incita o che ci solleva quando siamo stanchi o turbati, quando tutto il mondo è contro di noi, o anche per un semplice segno d’affetto, lei la donna, non una tra tante , ma la donna per eccellenza,è lì che ci sostiene , che ci guida o semplicemente, che ci capisce e supporta , anche quando le nostre azioni, non propongono nulla di buono, lei è lì che ci asciuga le lacrime.
Per
una Madre
Diario 8 Giugno
Ore 00.15
Oggi, mi sono svegliata con
una forte sensazione che il momento era vicino, che presto o tardi avrei
partorito, il mio primo figlio.
Il mio primo figlio, è una
cosa non rara ormai che le donne alla mia età, molto giovane ,siano già sposate
e con dei figli, alcune arrivano addirittura a cinque e questo mi fa paura, in
fondo sono sempre una neo mamma e alle prese con il mio primo figlio quindi
pensare che altre donne, sono poi capaci di … di … sfornarne altri quattro non
mi mette paura, mi terrorizza.
Ah … questi discorsi non mi fanno bene , mi fanno
solamente entrare in tensione e il piccoletto qui non è dell’umore giusto per
certi discorsi.
Sembra quasi che mi abbia
sentito e mi abbia detto che non gli va
di essere messo da parte proprio ora che sta per nascere, hai proprio
ragione, ora la mia concentrazione deve essere riposta tutta su di te.
Dovresti vedere tuo padre come
è ansioso, in questi casi Fugaku è buffo, mi fa
ridere.
Quando lo sposai ero giovane e
prima di avere … di avere … oh il nome … ancora non l’abbiamo deciso, però sono
sicura che appena ti vedrò, saprò che nome darti.
Dicevo che prima di avere il
nostro primo figlio, sono passati ben due anni, in fondo noi … non … bhe non avevamo molta
intimità, un po’ per la mia timidezza e un po’ per il suo lavoro, più
quello che la timidezza.
Mamma mia sono tutta rossa
parlo come una ventiquattrenne, ma io sono una ventiquattrenne, bhe però non sono alla mia prima cotta a scuola …
Uhh … ora
mi sento meglio, sono andata a sciacquarmi un po’ il viso, era terribilmente
caldo e rosso, non potevo lasciare che Fugaku mi
trovasse in questo stato.
Dicevo che quando mi sposai
ero molto giovane e quindi come ben si può sapere non era un matrimonio
incentrato sull’amore , ma fu combinato dai miei genitori.
Mi portarono in una sala e mi
parlarono di questo giovane più grande di me , penso che dovesse avere sulla
trentina , ma comunque avvenente e con intenzioni serie nei miei riguardi.
Con queste parole già capii
che il mio destino era segnato, ma che si sarebbe concluso con la mia entrata
in uno dei clan più famosi e importanti di tutto il mio villaggio, il clan Uchiha.
Questo lo capì facilmente perché,
nonostante la mia esitazione iniziale acconsentì a conoscerlo e subito dopo mi
ritrovai ad essere corteggiata in tutte le maniere più gentili ed eleganti di
tutte.
Veniva a prendermi fuori asa per passeggiare, mi regalava sempre una rosa blu il mio
colore preferito, ma mai più di una non diventato così sfacciato o petulante,
ma bensì un regalo simbolico.
Le uniche passeggiate che ci
concedevamo erano quelle al chiaro di luna, e in mezzo alla gente, lui sapeva
della mia timidezza e non osava mettermi in imbarazzo, mai.
Era gradevole la sua
compagnia, mi metteva a mio agio nonostante il suo nome così importante, non
facendomi così, mai sentire impari.
Il mio cuore era pur sempre
quello di un’adolescente si potrebbe dire e quando ci baciammo per la prima
volta, io sentii di non avergli dato completamente il mio cuore.
Era
ancora troppo presto, ma qualcosa un fatto per meglio dire , mi face capire che
con il tempo avrei imparato a stargli accanto e a volergli bene, mi aveva
protetto contro un villano, che non faceva che petularmi,
lui li litigò per me, d’avanti tutti e non importandosene del suo nome e
reputazione, questo mi colpii di lui.
Eh già l’amore è sempre stato
troppo, per poterlo dire ad una persona che si conosce da poco e che fa la
corte solamente per un patto stipulato tra genitori, ma chissà che qualche
volta rannicchiata a lui e nel pieno della nostra intimità, io non mi sia
aggrappata a quel pensiero con tutte le mie forze, lasciando che il mio cuore
battesse per quel sentimento così sconosciuto , tanto bramato da me soltanto
per lui.
Ah …
Un’altra contrazione e sono le
00.47 , strano che questo piccoletto sia così irrequieto, allora quando
crescerai cosa farai? ti ho aspettato tanto sai e solamente ora mi rendo conto
che mi mancherai tantissimo quando uscirai di qui, sgh
… lacrime, bagno queste pagine sapendo che quando sarai fuori, conoscerai il
mio amore e questo mi riempie di gioia , ma conoscerai anche tante cose che non
ti piaceranno , il mondo, non è bello, ma neanche cattivo, sembra una selva
nella quale devi imparare a sopravvivere e soprattutto scegliere da che parte
stare.
Non ho paura perché qualunque sia
la tua scelta, io ti starò vicina, coprendoti dalle schegge del dolore per non
farti soffrire con la mia ala e facendoti appoggiare sulla mia spalla nei
momenti di sconforto, per rialzarti.
Ah … Sono passati solamente
cinque minuti, ti sento, ti stai posizionando, questo è il tuo momento, i
dolori si intensificano verso il basso ventre, comincia a camminare avanti e
dietro, da quello che mi raccontò una mia parente distrae, Ahhh
… comincio a sudare, certo che spingi è , vuoi proprio venire fuori, non mi hai
lasciata dormire un’ attimo oggi, ti sento è un attimo , un solo attimo e , splash … e come un tappo di spumante sento che le mie acque
si sono rotte.
Mia cognata che ha sentito il
mio ultimo urlo si è precipitata in casa, che trambusto ha fatto, se era
intestardita a portarmi in ospedale, ma io che sono tua madre so che in
ospedale non mi faresti mai arrivare, piuttosto mi faresti partorire in
giardino.
Così mi adagia sul letto di
casa mia, sono completamente immobile, ma involontariamente apro le gambe,
sento che devo lasciarti spazio, lei essendo già madre me dirige dopo essersi
lavata le mani, mi ha detto che non poteva lasciarmi partorire da sola mentre
lei andava a cercare un medico, ma io anche se è la prima volta che partorisco,
sento che so come muovermi, sento che voglio vederti, abbracciarti e dirti
quanto ti ho aspettato e quanto ti voglio bene.
Quindi appena lei mi dice di
spingere non me lo faccio ripetere e usando tutta la mia energia spingo, lo
faccio per altre tre volte e finalmente sei fuori, liberandomi, lei ti fascia e
subito ti ripone su di me e io appena sei tra le mie braccia , piango … piango,
non importandomene di quel dolore immane provato per tutta la giornata, per le
mie paure, ma ti abbraccio e bacio , tenendoti sul mio petto e fra le lacrime
ti sussurro un “Amore mio”.
***
Saaaalve di nuovo me, lo so ci sono altre ff in corso, ma le ispirazioni come molti di quelli che scrivono sanno è istantanea.
Quindi ecco a voi una ff dedicata interamente alla mamma più bella e elegante , che abbia mai visto (Escludendo la madre di Ranma ½, lei ci rassomiglia un po’)
Mikoto Uchiha, perché era la madre di due grandi shinobi, perché anche lei come tutte le madri , soffre e prova emozioni, perché anche lei è sempre presente per i suoi figli e la sua famiglia, perché anche lei li ha amati fino alla fine.
Ho deciso di scriverla stile diario …
Giudicate voi e fatemi sapere , sono bene accette anche le critiche