Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: ilrumoredeipensieri    11/03/2014    2 recensioni
E non c’è bisogno di altro che i loro respiri spezzati dalla cornetta, delle mani che forse tremano, che vorrebbero cercarsi e trovarsi. In quel silenzio pendono domande che Luke non ha il coraggio di fare e risposte in cui Diana non è certa di credere davvero, ma forse è così che cominciano le cose importanti, con piccoli passi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Capitolo 3
Qualcuno che non sei


L’addetto alla cassa digita velocemente le bevande acquistate dalle ragazze e porge loro lo scontrino e “Sono 5 £ in totale” dice.
“Ecco a te!” risponde Sunnie, allungandogli il denaro.
“Grazie e tornate a trovarci!”
Sunnie ridacchia e gli sorride civettuola prima di allontanarsi, Diana non può fare a meno di scuotere la testa davanti a tanto.
“Non cambierai mai!” l’apostrofa, quando ormai sono di fronte all’uscita.
“Dai, era carinissimo” si scusa l’altra.
“Come era carino Matt Miller o Tyler Parks o il ragazzo fuori Top Shop, quello alla fermata della metro, quello che abita di fronte casa tua e, oh, non dimentichiamoci il cugino di Kim!” elenca Diana, trattenendo le risate mentre apre la porta.
Sente Sunnie sbuffare, si gira per farle l’occhiolino e sbadatamente, urta il cliente appena entrato e intento a levarsi il trench bagnato.
“Mi scusi tanto” esclama imbarazzata
“Oh non fa nul… Samantha?” L’uomo osserva Sunnie e le sorride.
Sunnie sembra riconoscerlo e infatti, poco dopo, lo saluta con uno scocciato “Ciao, Philip.”
Diana è piuttosto confusa, guarda l’amica con aria interrogativa in cerca di spiegazioni.  E' un uomo piuttosto attraente, forse sulla mezza età, con il capo calvo e gli occhi scuri. Indossa abiti dall'aria costosa e nel taschino della sua giacca c'è una penna che Diana crede possa costare almeno la metà del sussidio che sua madre riceve mensilmente dallo stato. Sommando il tutto, non 
ha idea di chi sia Philip, nè del perchè conosca Sunnie così bene da potersi permettere di chiamarla con il suo nome di battesimo.
“Oh già – Sunnie intercetta la domanda negli occhi dell'amica – Diana, ti presento Philip, il nuovo compagno di mia madre. Philip, lei è Diana.”
“Piacere di conoscerti, Diana.” – Philip le sorride cordiale e tende una mano che la ragazza stringe risolutamente -  “Samantha, ti ho detto che preferirei mi chiamassi Phil. Io e tua madre ci frequentiamo da ormai due mesi, ergo io e te siamo abbastanza in confidenza perché tu possa chiamarmi così.”
“Come ti pare, Phil.” sbuffa Sunnie.
Agli occhi di Diana, Philip sembra un po’ deluso dagli atteggiamenti di Sunnie, eppure non si arrende: ci tiene davvero ad allacciare un rapporto sincero con Sunnie. 
L’uomo si passa una mano sulla nuca rasata, poi con la voce dal forte accento inglese dice: “Ragazze, non è il caso che andiate a bighellonare da sole per la città a quest’ora. Siete fradice, immagino abbiate dimenticato gli ombrelli, rischiate di ammalarvi. Sarà meglio che vi fermiate qui con me, vi offro la cena e vi riaccompagno a casa. Prima devo solo sbrigare una faccenda di… uhm… lavoro.”
Sunnie spalanca gli occhi, sembra quasi offesa. “Noi ce ne stavamo andando, Philip… Phil.”
“Capisco ma, ripeto, non è il caso che usciate. Inoltre tua madre non me lo perdonerebbe se venisse a saperlo, Samantha, e sono più che certa che non la passeresti liscia nemmeno tu, conoscendola.”
Diana spera ardentemente che Sunnie trovi una scappatoia, che si intestardisca e decida di andarsene sfidando Philip e soprattutto quella donna iperprotettiva, paranoica e rigida che si ritrova come madre. Vuole andarsene ora più che mai, perché la musica live non pervade più le pareti del Red’s e lei ha capito che se la band ha terminato l’esibizione, Luke è da qualche parte fra le stesse quattro mura nella quali Diana si sente ora più che mai rinchiusa.
Perciò, quando vede la sua amica incassare la testa fra le spalle quasi avesse preso un pugno, annuire verso Philip e seguirlo al tavolo indicato dal cameriere, ha quasi voglia di urlare.
***

Diana e Sunnie sono sedute al tavolo di Philip Taylor da cinque minuti e ventisette secondi.
Ventotto.
Ventinove.
Trenta.
Il loro ospite sta raccontando aneddoti secondo lui divertentissimi sulla propria vita con Queen, la madre di Sunnie.
Nessuna delle due gli presta molta attenzione, comunque. Diana conta i minuti che sono passati da  quando ha ordinato il suo club sandwich mentre Samantha si chiede che cosa ci trovi sua madre in un tipo che usa parole come ‘ergo’ e ‘bighellonare’ in una comune conversazione con due adolescenti.
Inutile dire che entrambe vorrebbero potersene andare il prima possibile, ma Philip ha detto loro che deve prima risolvere quell’impegno di lavoro al quale ha accennato prima. Di cosa si occupi Philip, Diana non lo sa. Ad essere onesta, non sapeva nemmeno dell’esistenza di un Philip nella vita della sua migliore amica, ma non ci ha fatto troppo caso.
Si chiede chi sia il maleducato che ritarda così sfacciatamente ad un incontro di lavoro e non fa in tempo ad elaborare ipotesi che sente la sedia di Phil grattare sul pavimento mentre quello si alza per andare in contro a…
Non può essere.
Philip Taylor stringe la mano a Luke Hemmings e gli sorride con quel sorriso gentile che poco prima ha rivolto a lei. Pare che si stia scusando per qualcosa, Luke scuote la testa e sembra dire che non ha importanza. Ma Philip insiste, è rammaricato e indica il tavolo a cui sono sedute le ragazze.
Diana percepisce il sangue gelarlesi nelle vene e mentre il cameriere le posa davanti la sua ordinazione, lei è più che convinta che quello sarà il club sandwich più indigesto della sua vita.
Si ostina a fissare il panino di fronte a sé mentre Phil torna al tavolo con quattro nuovi commensali e non alza gli occhi da esso fino a quando l’uomo non annuncia che stanno per cenare con quelli che secondo lui arriveranno ad successo tale da poter competere con i celebri One Direction in quanto a fan.
Sente quelle semplici parole e non può fare a meno di guardare Luke. Sa già quello che vedrà, è certa che lo troverà a sorridere, radioso, e che i suoi occhi brilleranno di quella luce che li illuminava quella sera.
 Sa che quello è il suo sogno e Philip Taylor, che a quanto pare è il manager di una casa discografica, è il suo trampolino di lancio per raggiungerlo. Diana solleva gli occhi per osservarlo di sottecchi e il cuore le si stringe nello scoprire che Luke, Luke che viene dall’Australia e che sta inseguendo il suo sogno, non sta affatto prestando attenzione a Philip.
Luke non sta seguendo le parole del manager perché sta guardando lei con gli occhi increduli e un sorriso sghembo sulle labbra . Diana stringe i pugni nascosti sotto al tavolo e distoglie immediatamente lo sguardo.
Vuole fuggire.
“Questa sera s
ono venuto in questo locale per assistere alla loro performance, ma il maltempo unito al traffico intenso mi ha rallentato. In ogni caso, la mia presenza all'esibizione era pura formalità, la nostra etichetta ha messo gli occhi su di loro da tempo. Perciò Samantha, Diana, vi presento i 5 Seconds Of Summer, nuovo acquisto della nostra casa discografica!”  - Philip sorride entusiasta e continua – “ Suppongo che le presentazioni spettino a voi, ragazzi.”
I 5 Seconds Of Summer si guardano fra loro a metà fra l'imbarazzato e l'euforico perchè, insomma, ce l'hanno fatta!
Il più euforico sembra essere Calum, un ragazzo dai tratti asiatici che, in realtà, di asiatico non ha proprio nulla. A lui segue Ashton, occhi verdi e capelli ricci, che si presenta come il batterista e che, alla battute di Calum, risponde con risata incredibilmente acuta per essere un ragazzo. Sunnie non ha occhi che per lui e mentre lo ascolta parlare sembra una bambina di fronte alla vetrina del negozio di dolciumi ed è disgustosamente sfacciata nel fargli gli occhi dolci nonostante il suo quasipatrigno sia proprio a pochi passi da lei.
Micheal prende la parola dopo Ashton. Fa parte dei tre fondatori originari della band insieme a Luke e Calum e, fra una patatina fritta e l'altra, spiega che questo mese ha deciso di tingersi i capelli di rosa confetto, ma ha intenzione di passare al bianco entro pochi giorni. Mike ha un espressione amichevole sul viso e una sconfinata passione per i Pokémo.  A Diana sembra un ragazzo genuino e tutto sommato, pensa che lo siano tutti e quattro.
Micheal termina di parlare in favore del bicchiere di Coca Cola proprio di fronte a lui. E' il turno di Luke, Diana lo sa.
“Io mi chiamo Luke, diciassette anni, sono il chitarrista e la voce principale.” dice semplicemente. Non dice nulla di più e sembra quasi che la sua presentazione sia fatta e finita, la sua vita racchiusa in poche parole e il suo interesse per la conversazione morto con quella frase.
Ma poi si riscuote e “ Io e te ci conosciamo già.” dice, e Diana sa per certo che la sta guardando e che è a lei che si sta rivolgendo.
Stringe i pugni ancora più forte e sente le unghie conficcarsi nella carne dei palmi.
“Devi avermi scambiata per qualcun altro.” risponde e sorride gentile, come farebbe con un turista che le chiede dove si trova la fermata della metro o un anziano che le domanda l’ora. 
E Diana lo sa, lo sa che tutto ciò è meschino, sbagliato e ingiusto, ma continua la sua messa in scena. In fondo, così è più facile, scappare è più facile. Perchè non è pronta, perchè è troppo presto, perchè ha paura e perchè fa ancora troppo freddo. 
Luke aggrotta le sopracciglia, non riesce a capisce perché lui ricorda tutto, ricorda loro e ricorda lei.
Lui non capisce e Diana pensa che se non capisce ora, non capirà mai.
Voglio fuggire. Mi tieni?
Il ragazzo scrolla le spalle. Abbozza un sorriso, ma Diana ha visto i suoi occhi spegnersi.
“Hai ragione, ti ho scambiata per qualcuno che non sei.” 




 

Scusatemi l'atroce ritardo, ma l'ispirazione era sottozero e non mi andava di pubblicare tanto per farlo.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto nonostante tutto. Sono stati introdotti e caratterizzati meglio nuovi personaggi come Phil, o i restanti membri dei 5SOS.
Di loro che pensate? E di Diana e Luke? Perchè queste reazioni, perchè si disconoscono a vicenda?
Spero che abbiate voglia di dirmi quello che pensate recensendo. Ci tengo tantissimo, inutile che ve lo dica.
Ringrazio comunque chiunque si sia fermato a leggere, chi ha recensito precedentemente e chi ha aggiunto la storia alle seguite/preferite. 
Grazie mille, siete dei tesori.
Alla prossima,
Sara.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: ilrumoredeipensieri