Fandom: Harry Potter
Personaggio: Professor Rüf (Cuthbert Binns)
Prompt: Ira @ settepeccati
Rating: G
Personaggio: Professor Rüf (Cuthbert Binns)
Prompt: Ira @ settepeccati
Rating: G
Conteggio Parole: 411 parole, Flash!fic.
Disclaimer: non sono miei, vengono utilizzati per il mio privato diletto!
Disclaimer: non sono miei, vengono utilizzati per il mio privato diletto!
Nota #1: il titolo è preso da 'The Jetset Life Is Gonna Kill You', by My Chemical Romance.
Nota #2: sette fan fiction per i sette peccati capitali. Qualsiasi genere di commento/critica/insulto è ben accetto! xD
Nota #2: sette fan fiction per i sette peccati capitali. Qualsiasi genere di commento/critica/insulto è ben accetto! xD
I'm just the worst kind of guy to argue with.
Martedì.
La
tormenta continuava a percuotere senza alcuna pietà le finestre
dell'aula. La neve, contro qualsiasi previsione, era riuscita a
depositarsi sul davanzale e sulla cornice inferiore delle finestre,
nonostante il vento.
I ragazzi erano infreddoliti, stremati e, soprattutto, annoiati. Estremamente annoiati.
Era l'ultima lezione prima delle tanto agognate vacanze di Natale, persino la so-tutto-io Hermione Granger aveva smesso di prendere appunti e disegnava ghirigori a caso sul foglio di pergamena con lo sguardo perso davanti a se.
Le ultime file, da sempre le più rumorose, quel giorno stavano battendo ogni record, sembrava che ci fosse una festa in corso; alla quale, ovviamente, partecipavano anche i più svogliati della prima fila. Sicuri che il professore non avrebbe fatto o detto nulla. Erano tranquillamente autorizzati a fare un bel niente.
L'unico problema è che non si accorsero che il professore aveva smesso di parlare da circa - ricontrollò l'orologio in fondo all'aula - dodici minuti e quarantasette, quarantotto secondi.
- Adesso basta! -
Gli studenti balzarono contemporaneamente, neanche se si fossero esercitati per anni sarebbero riusciti a eseguire un salto contemporaneamente.
- Insomma! Avete superato ogni limite della decenza, del rispetto e, soprattutto, dell'educazione! -
- Ma professore... -
Chi aveva il coraggio di replicare?
- Signorina... - Si fermò per controllare il registro. - Granger. Non ci sono contestazioni da avanzare, il fatto che la mia materia non comprenda l'utilizzo di bacchette, formule impronunciabili o polverine dalla dubbia provenienza non significa che sia meno importante per il vostro percorso di studi e, principalmente, per la vostra sopravvivenza. -
Qualcuno delle ultime file iniziò a ridacchiare sommessamente.
Quella fu la classica goccia che fece traboccare il vaso, uno studente sconsiderato aveva tolto il debole freno che il professore si era imposto.
Binns fu per un secondo accecato dalla rabbia, nonostante fosse un fantasma, prese la sua valigetta contenente gli appunti e la scagliò contro il ragazzo che aveva osato - spudoratamente - deriderlo pubblicamente di fronte a tutta la classe.
Il suono della campanella che annunciava la fine delle lezione e, di conseguenza, l'inizio delle vacanze, lo risvegliò da quella meravigliosa fantasia.
I suoi occhi si posarono sui banchi vuoti davanti alla cattedra, gli studenti avevano abbandonato in fretta e furia la classe, senza nemmeno aspettare l'assegnazione dei compiti da eseguire durante vacanze.
Questo fece aumentare ulteriormente la rabbia nel corpo trasparente dell'uomo. Rabbia che non avrebbe trovato una valvola di sfogo e che, presto, sarebbe scemata nella consueto stato di apatia che lo contraddistingueva.
I ragazzi erano infreddoliti, stremati e, soprattutto, annoiati. Estremamente annoiati.
Era l'ultima lezione prima delle tanto agognate vacanze di Natale, persino la so-tutto-io Hermione Granger aveva smesso di prendere appunti e disegnava ghirigori a caso sul foglio di pergamena con lo sguardo perso davanti a se.
Le ultime file, da sempre le più rumorose, quel giorno stavano battendo ogni record, sembrava che ci fosse una festa in corso; alla quale, ovviamente, partecipavano anche i più svogliati della prima fila. Sicuri che il professore non avrebbe fatto o detto nulla. Erano tranquillamente autorizzati a fare un bel niente.
L'unico problema è che non si accorsero che il professore aveva smesso di parlare da circa - ricontrollò l'orologio in fondo all'aula - dodici minuti e quarantasette, quarantotto secondi.
- Adesso basta! -
Gli studenti balzarono contemporaneamente, neanche se si fossero esercitati per anni sarebbero riusciti a eseguire un salto contemporaneamente.
- Insomma! Avete superato ogni limite della decenza, del rispetto e, soprattutto, dell'educazione! -
- Ma professore... -
Chi aveva il coraggio di replicare?
- Signorina... - Si fermò per controllare il registro. - Granger. Non ci sono contestazioni da avanzare, il fatto che la mia materia non comprenda l'utilizzo di bacchette, formule impronunciabili o polverine dalla dubbia provenienza non significa che sia meno importante per il vostro percorso di studi e, principalmente, per la vostra sopravvivenza. -
Qualcuno delle ultime file iniziò a ridacchiare sommessamente.
Quella fu la classica goccia che fece traboccare il vaso, uno studente sconsiderato aveva tolto il debole freno che il professore si era imposto.
Binns fu per un secondo accecato dalla rabbia, nonostante fosse un fantasma, prese la sua valigetta contenente gli appunti e la scagliò contro il ragazzo che aveva osato - spudoratamente - deriderlo pubblicamente di fronte a tutta la classe.
Il suono della campanella che annunciava la fine delle lezione e, di conseguenza, l'inizio delle vacanze, lo risvegliò da quella meravigliosa fantasia.
I suoi occhi si posarono sui banchi vuoti davanti alla cattedra, gli studenti avevano abbandonato in fretta e furia la classe, senza nemmeno aspettare l'assegnazione dei compiti da eseguire durante vacanze.
Questo fece aumentare ulteriormente la rabbia nel corpo trasparente dell'uomo. Rabbia che non avrebbe trovato una valvola di sfogo e che, presto, sarebbe scemata nella consueto stato di apatia che lo contraddistingueva.