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Autore: TinaTiva99    11/03/2014    4 recensioni
Vi siete mai chiesti che potere abbiano i sogni?
Possono ispirare? Possono far prendere grandi decisioni?
Da due sogni può nascere una nuova speranza?
Beh, sta a voi scoprirlo ... andate a leggere ;)
La mia prima long... rigorosamente TIVA!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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We can't be separeted a lot



 



Stava accadendo di nuovo. È incredibile.
 
Avevano utilizzato quasi le stesse parole dell’ultima volta, ma ora sentiva che la conclusione sarebbe stata diversa: non avrebbe permesso che si dicessero addio di nuovo. No, non di nuovo. Una speranza si stava riaccendendo in lui, quella di poter stare insieme, quella di poter costruire qualcosa, di potersi finalmente vivere. Stava impazzendo. Dopo quella conversazione era ben comprensibile: fin dall’inizio aveva avuto bisogno di lei, ora aveva una possibilità; forse poteva ricominciare a vivere. La rivoleva. Al diavolo la ragione, seguì il suo istinto: come diversi mesi prima, comprò il biglietto per Tel Aviv con un sorriso stampato sulla faccia: sapeva che ora niente, niente lo avrebbe più allontanato dalla sua ninja. Sarebbe partito due giorni dopo, poco più di quarantotto ore e avrebbe riavuto la sua Ziva tra le braccia. Sapeva che sarebbe stato così, questa volta non avrebbe aspettato, perché l’ultima volta che era stato costretto a trattenersi dal partire di un po’ di giorni era tornato a casa a mani vuote e con il cuore spezzato.


 
 
 
C’era solo un problema: cosa dire a Gibbs?

Non voleva mentirgli, ma forse era quella l’unica soluzione. Aveva già qualche vaga idea: avrebbe mentito solo sulla destinazione. Dopo aver pensato bene alle parole da dire, senza esitare, prese il telefono e chiamò il suo Capo.

“Gibbs.” Rispose il Capo dall’altro lato del telefono.
“Ciao Capo.” Disse Tony con una nota di insicurezza nella voce e, come previsto, Gibbs se ne accorse.
“Che succede DiNozzo?” Esclamò Gibbs notando lo strano tono di Tony.
“No, niente di grave. Ti volevo solo dire che mi ha chiamato mio padre e mi ha chiesto se volessi andare a trascorrere un po’ di tempo con lui …” Disse Tony. Aveva uno sguardo dubbioso. Chissà che gli avrebbe risposto Gibbs …
“E ora mi stai chiedendo il permesso per andare.”Disse Gibbs sicuro.
“Ehm … si.” Rispose Tony.
“Va bene, vai.”Concluse Gibbs; nonostante le giustificazioni di Tony, sapeva che forse non era New York la destinazione … ma si fidava di lui, perciò lasciò correre. Se non doveva andare da suo padre il motivo di questa sua partenza sarebbe stato sicuramente valido.

“Grazie Capo.”Rispose Tony tirando un sospiro di sollievo.
“Quanto devi stare?”Chiese prontamente Gibbs.
“Mah … penso un paio di settimane. Parto dopodomani. Poi ti aggiornerò.”Concluse Tony, sicuro per la prima volta durante quella telefonata.
“Va bene.” Rispose semplicemente Gibbs.
“Grazie Capo.” Disse Tony prima che Gibbs chiudesse la chiamata.


 
Tony tirò un enorme sospiro di sollievo, anche se era dispiaciuto per aver mentito a Gibbs. Evitò di pensarci; dopotutto avrebbe fatto questo ed altro per lei. Si alzò e si diresse verso la sua stanza: la mattina seguente avrebbe preparato le valige. Prima di addormentarsi si ricordò di una cosa: doveva passare in ufficio, aveva bisogno di prendere alcune cose prima di partire.
E poi, beh, tra tutte le cose che aveva in mente in quel momento, quella più importante, quella che spiccava su tutte, quella che poteva fargli dimenticare qualunque pensiero era il viso della sua ninja: oramai era così da parecchio tempo; la rivedeva lì, sdraiata nel suo letto mentre aveva quegli incubi che, del resto, non erano solo sogni, la rivedeva mentre guidava, rivedeva il momento in cui le aveva scattato la foto a Parigi, o quando l’aveva vista per la prima volta, mentre esclamava con nonchalance quel “Fai sesso al telefono?”, o ancora, più semplicemente, seduta alla sua scrivania, mentre picchiettava sulla tastiera o mentre si scambiava qualche sguardo complice con lui stesso; in effetti, quello era il ricordo più doloroso, quella semplice azione quotidiana che gli mancava da morire. Eppure, se non faceva scorrere queste immagini nella sua testa sarebbe stato peggio. Ma forse ora non avrebbe più dovuto aver paura, perché stava tornando da lei; e forse per quel motivo quella sera non vedeva quei pensieri come un ricordo, ma come una speranza; una speranza per poter ricominciare davvero.

Qualche secondo prima che chiudesse gli occhi rivolse la mente al sogno della notte precedente: era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso; nel giro di poche ore tutto era cambiato, sembrava che tutto avesse ripreso la strada giusta, finalmente. Ma sapeva che i cambiamenti non erano finiti e il suo tormento più grande era: come volgeranno?




























Note:

Ciao a tutti!
Scusate di nuovo il ritardo, ma gli impegni sono tanti purtroppo :-(

Tornando al capitolo ... Tony mente a Gibbs per Ziva, come, del resto, aveva già fatto.
In questo capitolo ho voluto evidenziare soprattutto il modo di pensare di Tony: rivuole Ziva, a tutti i costi.
So che è stato parecchio cortino... mi farò perdonare. Del resto è più un capitolo di passaggio, ma spero comunque che vi sia piaciuto :-)

Cosa succederà nel prossimo capitolo? Beh, al momento vi lascio immaginare :-)

Grazie a tutti quelli che leggono e recensiscono, davvero :-D
A presto

Bacii
TinaTiva


 
 
  
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