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Autore: MiaBlack    12/03/2014    21 recensioni
E SE.... Felicity e Oliver si conoscessero da prima dell'isola?
dal testo
"Cara signorina Smoak Siamo lieti di informarla che la sua domanda di ammissione anticipata é stata accettata si dovrà presentare in data..."
"-Tu? Senti, vedo il modo in cui lo guardi, ma tu non sei il suo tipo di ragazza, ti conviene lasciar perdere… - "
Genere: Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dinah 'Laurel' Lance, Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2
 
***
 
Questi due mesi sono stati strazianti, ho passato ogni singolo pomeriggio, domenica esclusa, a studiare con Oliver, quel ragazzo è di una cocciutaggine estrema. Oggi è l’ultimo giorno, con domani gli esami si chiudono e tutto sarà finito, devo ammettere che nonostante la fatica Oliver è stato bravo, dovrebbe aver passato tutti gli esami, con la sufficienza ovviamente, ma almeno li dovrebbe aver passati, la conferma l’avremo solo settimana nuova.
Sono stesa sull’enorme letto in camera di Oliver con Thea. La ragazza è sveglia e intelligente molto più del fratello, ma anche lei ha qualche difficoltà in algebra, credo che sia un problema di famiglia, ma al contrario del fratello Thea è molto più rapida ad apprendere.
-Così? – mi chiede Thea incerta, io controllo lo svolgimento e annuisco.
-Esatto, non era poi così difficile… solo, questo passaggio non è essenziale, li puoi fare insieme così risparmi tempo. Ma va bene anche come hai fatto te. – le indico i due procedimenti e lei annuisce, quante soddisfazioni da questa ragazzina, al contrario di Oliver.
-Perché non aiuti me invece? Questo esercizio non mi riesce. – Oliver è seduto alla scrivania e si lamenta come sempre, non credo di poterlo tollerare ancora per molto, prima o poi lo uccido.
-Invece di lamentarti fai gli esercizi. – esclama Thea prendendolo in giro.
-Manca solo cinque minuti, a che punto sei? –
-Il tuo farmi il conto alla rovescia non aiuta. – risponde irritato, facendoci scoppiare a ridere.
-Beh ora ne mancano quattro. – lo dico giusto per essere cattiva e per far ridere Thea.
-Basta tieni io consegno. – mi allunga il foglio irritato.
-Getti la spugna così? Ci vuole spina dorsale nella vita signor Queen, fammi vedere. – mi alzo dal letto e vado alla scrivania a prendere il fac-simile della prova d’esame. Penna rossa in mano inizio a segnare gli errori, sono sorpresa ha fatto meno errori del previsto, certo è sempre pessimo in algebra ma ha fatto molti progressi.
-Odio quella penna rossa! – lo guardo con la coda dell’occhio e traccio un lungo frego su un passaggio completamente errato. Scarabocchio il voto in alto e lo appoggio sul tavolo coprendolo con la mano.
-Non male Queen, sei sempre scarso, ma decisamente non male. – tolgo la mano e lui guarda con meraviglia il voto.
-Sessantotto? Ollie ma se stato bravissimo! Finalmente sei riuscito a prendere la sufficienza. – mentre i due fratelli festeggiano il successo di Oliver io raccatto le mie cose, il mio compito è finito, tra una settimana sapremo se mi sono anche meritata la borsa di studio, spero proprio di si, dopo tutta questa fatica se boccia lo prendo a sberle.
-Io vado, vedi di passare l’ultimo esame. – dico mettendo la borsa con i libri a tracolla.
-Vai già via? Aspetta! – Thea mi ferma, ma ho veramente voglia di andare a casa.
-Vado, mia madre mi aspetta. – rispondo, non è assolutamente vero, mia madre è a lavoro e ci starà ancora per diverse ore.
-Capito, ma domani sera vieni vero? – domani sera? La guardo senza capire di cosa sta parlando, dove dovrei andare domani sera.
-Ollie non glielo hai detto? Fa una festa, devi assolutamente venire! – sorrido, certo io ad una delle feste di Oliver Queen, come no.
-Il mio invito deve essere andato perso…. –
-Veramente è qui. – lo guardo alzarsi e porgermi una busta bianca con sopra il mio nome, sono sorpresa non mi aspettavo che avesse realmente un invito per me, non c’è mai stato un invito con sopra il mio nome.
-Non sapevo dove spedirlo, non ho idea di dove abiti. – mi spiega lui imbarazzato.
-Grazie, ma.. non dovevi, io.. Non ci incastro molto nel vostro mondo.-
-Mi farebbe piacere se venissi, se mi diplomo è grazie a te. Vestito elegante e maschera.  – mi spiega mentre io continuo a rigirare tra le mani la busta chiusa.
-Grazie. – non so cosa dire, sono senza parole ed è una cosa che non accade spesso, Thea arriva in mio soccorso.
-Ti accompagno alla porta! – mi afferra per il braccio e mi trascina fuori dalla camera di Oliver.
-Ci verrai vero? – mi chiede quando siamo abbastanza lontani dalla camera di Oliver.
-Io veramente non so… - è stato carino ad invitarmi ma decisamente  non è il posto giusto per me quello, io non sono adatta a questo tipo di feste.
-Felicity, tu devi venirci! Ti prego. Fallo per me.-  mi sta praticamente implorando ed è difficile dire di no a questa ragazzina.
-Va bene. –
-Brava… - mi da un bacio sulla guancia, siamo arrivate all’ingresso e io sto per andarmene quando la porta si apre ed entra Mr Queen, non ho mai avuto l’onore di incontrare il padre di Oliver, prima o poi dovevo farlo, ma non mi aspettavo di incrociarlo nel suo ingresso dopo un pomeriggio passato ad urlare e ad inveire contro Oliver.
-Ciao piccola. – l’uomo saluta la figlia e gli da un bacio.
-Ciao papà! –
-Lei deve essere la signorina Smoak. – dice rivolto a me, il volto dell’uomo è sorridente sembra gentile, il viso è segnato da diverse rughe ma rimane ancora un bell’uomo.
-Si, sono io, è un piacere conoscerla mr Queen. – lo saluto educatamente, per fortuna non ho balbettato, il che è quasi un miracolo per me.
-Thea ci puoi lasciare soli? –
-Certo, ciao Felicity ci vediamo domani. – annuisco e saluto la piccola Queen, quella bambina è un amore.
-Venga con me, in questo periodo non ho avuto modo di incontrarla. Mia figlia Thea parla molto bene di lei.
- Thea è troppo buona.
-Ho parlato con i professori di Oliver e tutti si sono stupiti dei miglioramenti che ha fatto in questi ultimi mesi, io non so se passerà, perché per quanto lei sia stata brava, mio figlio è uno zuccone di prima categoria, ed è colpa mia, sono io che l’ho viziato e l’ho fatto diventare così. – si lamenta lui, forse se gli avesse concesso meno cose saprebbe dare valore ai soldi, ma comunque non è un cattivo ragazzo.
-Oliver è un bravo ragazzo, con un po’ di tempo maturerà e diventerà un brav’uomo. – rispondo, Mr Queen mi guarda sorridendo, mentre  parlavamo siamo arrivati nella stanza adibita ad ufficio, anche questa stanza è enorme con finestre grandi e luminose, un bellissimo tappeto al centro, con due poltrone di pelle nera, mi fa segno di accomodarmi alla scrivania che è posizionata sull’angolo più lontano dalla porta.
-Volevo parlare con lei della borsa di studio.-
-E’ presto, ancora non si sa se Oliver è passato o meno. –
-Non mi interessa, ha lavorato bene e con impegno e questo impegno deve essere ricompensato. Ho già stilato tutti i dati, basta la tua firma e poi la consegnerò al notaio, sai già a quale università andrai? –
-Si, sono stata ammessa al MIT. –
-Complimenti. Ecco controlla pure se i tuoi dati sono giusti. – leggo il documento, mi sembra che sia tutto giusto, l’unica cosa che deve aver sbagliato è l’importo.
-L’importo… - dico esitante.
-E’ troppo poco? – mi chiede lui lasciandomi sorpresa.
-No, no! E’ troppo. Costa cinquantacinquemila dollari, lei me ne sta dando settantamila, sono veramente troppi. – quindicimila dollari di extra, non era quello l’accordo che ho fatto con Oliver.
-So com’era l’accordo che ha fatto, ma non solo ha avuto la pazienza di sopportare Oliver, ma ha anche aiutato mia figlia.-
-Ho aiutato Thea in modo disinteressato, non occorre che mi paghi per aver passato del tempo anche con lei.-
-E’ per questo che in fondo c’è un'altra clausola. – torno a guardare il foglio e scorro fino alla fine, tra gli ultimi righi leggo qualcosa che mi lascia a bocca aperta, questo è veramente troppo.
-Mr Queen, non occorre veramente. – la borsa di studio prevede, che se io finisco l’università con una media superiore al cento la Queen consolidated mi garantisce un periodo di stage retribuito con possibile assunzione, praticamente avrei il lavoro assicurato in una della industrie di maggior successo.
-Invece si, mi sono informato su di lei, riuscirà senza sforzi ad ottenere quel risultato. Lei avrà un buon lavoro e io un ottimo dipendente. Mi sembra che ci guadagneremo entrambi. – firmo senza pensarci troppo, per una volta che la vita decide di sorridermi perché devo remargli contro? Potrò andare al MIT senza dovermi preoccupare di nulla.
 
***
 
Seduta nella mia auto davanti al cancello di casa Queen, mi domando come ho fatto a lasciarmi fregare così, ah già Thea, quella ragazzina è fin troppo brava a farmi dire di si.
Mi guardo per l’ultima volta nello specchietto della macchina, il trucco è perfetto anche se non so nemmeno perché mi sono truccata, tanto la maschera copre tutto, indosso la mia maschera che è una semplicissima maschera che copre gli occhi e parte della fronte, non ci sono piume ne pennacchi vari, la maschera è bianca con ricami in pizzo neri e perle.
Scendo e consegno le chiavi al parcheggiatore che mi guarda a bocca aperta per alcuni istanti, poi mi indica dove andare.
Seguo un gruppo di persone che  è appena arrivato, anche loro mi lanciano occhiate curiose, nessuno sa chi io sia, almeno questo eviterà che mi siano rivolti commenti poco piacevoli. Sistemo la gonna del mio abito ed entro, indosso un  abito nero, senza spalline con una fascia sotto il seno e la gonna morbida e svolazzante che arriva a metà coscia. Anche se mi sento fuori posto, nessuno si accorge che una come me si è imbucata alla festa, faccio un giro sperando di incrociare Oliver, ma non lo trovo da nessuna parte, la casa è piena di gente che ride, beve e balla. Non conosco nessuno e nessuno si è ancora avvicinato a me, prendo un bicchiere di qualcosa e bevo imitando il resto dei miei compagni, qualunque cosa sia è buono, dolce e leggermente frizzante, dopo il primo bicchiere ne bevo altri due senza nemmeno accorgermene. Tutta l’ansia scivola via da me e sorrido, ho la testa leggera e stranamente questi tacchi vertiginosi non mi fanno male, qualunque cosa sia questa deve essere una pozione magica.
 
Mi scappa pipì, mi guardo attorno, ormai conosco abbastanza bene la casa, qui vicino c’è la biblioteca e proprio accanto c’è un bagno, mi dirigo in quella direzione,qualcuno esce dalla biblioteca e mi ci scontro.
-Scusi…. Io… non l’avevo proprio vista, non che non sia un bel vedere, cioè… – balbetto imbarazzata cercando di rimanere in piedi, non è facile su questi trampoli.
-Shhh! – mi risponde la persona con cui mi sono scontrata, alzo lo sguardo e riconosco senza problemi il ragazzo che ho davanti, la maschera nera non riesce a celare la sua identità.
-Oliver… –
-Ciao… Sei bellissima…-
-Sei ubriaco? – gli domando, che Oliver sia un don Giovanni è risaputo, ma questo non spiega il motivo del complimento che mi ha rivolto e soprattutto non spiega il modo in cui mi guarda.
-No. Vieni ti offro da bare. –
-Aspetta, io veramente dovevo… - mi trascina via e io guardo con disappunto il bagno farsi sempre più lontano. Mi passa un bicchiere con la magica pozione, lo prendo e bevo.
-Ti piace? – mi chiede, annuisco è veramente una bella festa.
-Balliamo. – faccio appena in tempo a posare il bicchiere che lui mi ha tirato in mezzo all’improvvisata pista e le sue braccia mi circondano i fianchi avvicinandomi a lui.
-Oliver, tu sai chi sono? – è appurato, non ha la minima idea di chi io sia.
-Certo… - mi guarda e sorride, invece no, sta bleffando è chiaro come il sole.
-Non è vero, non sai mentire. Tu a poker devi fare schifo ammettilo. – mi stringe più forte e sento il suo petto tremare, sta ridendo, ho fatto ridere Oliver Queen.
-Ti sbagli.. so chi sei.. Sei esattamente chi voglio. -lo guardo sorpresa, sono così tanto stupita da quella frase che non mi accorgo nemmeno che il suo viso si sta avvicinando, sento le sue labbra toccare le mie e la sua lingua insinuarsi nella mia bocca, per un secondo l’idea di respingerlo balena alla mia mente, ma sarà stato per colpa di quello che ho bevuto, sarà che lui bacia dannatamente bene, ma quante altre occasione avrò di baciare Oliver Queen? Nessuna, quindi meglio approfittarne, gli porto le mani al collo e lo avvicino a me.
-Spostiamoci… -  mi prende per mano e ci spostiamo, lasciamo la pista e gli invitati, torniamo nel corridoio dove ci siamo scontrati, le sue labbra tornano sulle mie, mi spinge indietro sento una porta aprirsi ed entriamo in biblioteca, sto decisamente perdendo il controllo. La porta si chiude, continuo ad indietreggiare mentre Oliver continua a baciarmi, il nostro percorso si ferma quando mi scontro con la scrivania, Oliver mi alza e mi fa sedere sopra l’oggetto. Gli occhi blu di Oliver sono fissi nei miei.
-Ti voglio… - domani farò i conti con me stessa, ma stasera carpe diem.
 
***
 
Presente.
Questo è quello che è successo, bene direte che me lo sono cercato, cosa? In queste ultime settimane non sono stata bene, giramento di testa, debolezza, urti di vomito, mia madre preoccupata che mi fossi presa una qualche malattia strana mi ha costretto a fare i controlli, risultato? Sana come un pesce, solo che, beh tra otto mesi saremo in due. Esatto sono incinta e non ci vuole molto a capire chi sia il padre del bambino.
Terrorizzata metto via il risultato in borsa e mi dirigo verso la scuola, le lezioni sono finite da un pezzi, oggi ci sarà la consegna dei diplomi e se riesco potrei parlare con Oliver, magari è solo un falso positivo, accadono, lo sanno tutti.
Arrivo a scuola e cerco immediatamente Oliver, al diavolo se passerò per la deficiente di turno, non so cosa fare e ho bisogno di aiuto, mentre corro come una pazza tra la gente vengo fermata da Laurel.
-Cerchi qualcuno in particolare? – mi chiede la sua voce è gentile, ma il suo sguardo è di ghiaccio.
-Si.. io cerco Oliver… - rispondo esitante, non mi piace la sua espressione sembra che mi voglia ammazzare.
-E cosa vuoi dal mio ragazzo? – suo ragazzo? Apro e chiudo la bocca come un pesce, non sapevo che Oliver fosse fidanzato, sapevo che si vedeva con diverse ragazze, ma non che ne avesse una fissa.
-Io… io..-
-Tu? Senti, vedo il modo in cui lo guardi, ma tu non sei il suo tipo di ragazza, ti conviene lasciar perdere… - mi dice velenosa.
-Io.. – cerco di dire qualcosa,ma cosa? Laurel ha ragione, io non c’entro niente con il loro mondo. La nostra conversazione viene interrotta da Oliver che si avvicina.
-Eccoti, ti ho trovato tesoro… - abbraccia Laurel e le da un bacio, non si accorge nemmeno di me, sono tornata ad essere l’invisibile Felicity.
-Felicity, è un sacco che non ti vedo, volevo ringraziarti è merito tuo se sono riuscito a finire. – mi sorride e mi abbraccia, Laurel mi guarda con odio, credo di aver visto anche un raggio laser uscire dai suoi occhi.
-Sono… contenta… – balbetto.
-Vieni amore, Tommy vuole farci una foto… Senti dopo andiamo a vedere quella casa che ti dicevo per noi due… - lo guardo allontanarsi col cuore che va in pezzi, cosa farò ora?
-Signorina Smoak? – mi volto sentendomi chiamare, davanti a me c’è Palmer il consulente scolastico è colpa sua se sono finita in questa situazione è tutta colpa sua e della sua stupida idea di farmi fare da tutor a Queen.
-Tutto a posto? – mi chiede preoccupato, annuisco e mi rendo conto di star piangendo.
-Si, scusi… Sono solo emozionata. – balbetto, sembra crederci.
-Questo è per lei.- prendo la busta, “Queen Consolidated” la mia borsa di studio è arrivata, almeno una cosa nella mia vita è finita bene.
-Buone cose Felicity Smoak si merita tutto il meglio dalla vita. –  sorrido amaramente.
 
***
 
-Felicity, vuoi sistemare quegli scatoloni? – mia madre mi urla dall’altra stanza.
Ho mantenuto il segreto con mia madre per alcuni giorni, poi ho vuotato il sacco, dire che si è arrabbiata è riduttivo, ha urlato così tanto che ho pensato avrebbe tirato giù casa, ma alla fine si è calmata, mi ha chiesto del padre, ma non ho avuto il coraggio di spiegarle la situazione, conosco mia madre, avrebbe avuto la faccia tosta di presentarsi a casa Queen e urlare come una pazza  maledicendo tutta la sua famiglia.
-ARRIVO! – rispondo, in questo momento stiamo preparando le valige, mia mamma voleva trasferirsi con me, per aiutarmi con il bambino, ma siamo solo a luglio e io sono appena al primo mese e mezzo, quando il piccolo arriverà deciderò cosa fare.
Sono in salotto  e punto dritta verso la mia camera, la televisione rimasta accesa è impostata sul telegiornale.
“Una richiesta di aiuto è arrivata la notte scorsa, da allora non si hanno ulteriori notizie, tra i dispersi i nostri concittadini Robert e Oliver Queen.”
Non è possibile, Oliver non può essere morto.
 
Fine
 
Ovviamente tutti sappiamo che Oliver non è morto. 
Lo so che il secondo capitolo è molto veloce, ma essendo un trampolino per ipotetica altra storia non mi sono voluta soffermare troppo su tutti i vari dettagli altrimenti anche questa diventava una storia infinita.
 
Ditemi voi, il seguito si o no?
 
Un bacione
Mia Black
 
Ps
io vado a letto spero di avervi fatto felici!!!
   
 
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