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Autore: nihaltali99    12/03/2014    4 recensioni
Finch è una ragazza timida e molto intelligente, ma soprattutto sola e adesso sta per raggiungere i famossisimi Hunger Games, perciò è sicura di andare a morte certa.
"Così la mia inutile vita si consumerà in un soffio, i favoriti mi cattureranno e se non lo faranno loro lo farà qualcun altro! Mi uccideranno e nessuno si ricorderà mai di me, per nessuno la mia vita avrà avuto un senso"
Fino a quando una notte non sogna un ragazzo, Laio. Laio è diverso da chiunque lei abbia mai incontrato, lui viene da un altro mondo e chi sa per quale motivo nei sogni la raggiunge. Anche lui è sempre stato solo, anche lui non è mai stato amato.
"Sono sempre stato solo, per mio padre sono un inetto, io non voglio uccidere, io non voglio essere come lui"
Forse è tutto solo un illusione, forse nulla è reale, ma se lo fosse?
Una fanfiction sulla coppia crossover FoxFace/Laio, spero vi piaccia :)
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Faccia di Volpe
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Finch si sentiva stordita, il sole era accecante, si sentiva svenire "Troppo caldo, fa troppo caldo!" pensò, la voce dell'inviato di Capitol City le arrivava ovattata alle orecchie, stavano per estrarre i nomi dei nuovi tributi per i settantaquattresimi Hunger Games. "Finch Glevis" disse la voce, il suo cuore smise di battere, rimase ferma al suo posto, una sola parola le ronzava nella testa "Morte", l'inviato tamburello' nervoso con le dita sul microfono "Allora Finch dove sei?" disse impazziente. La gente che le stava a fianco si allontanò di colpo, adesso era il centro di un piccolo cerchio vuoto, si fece coraggio, degluti' e fece un passo, poi un altro e un altro ancora, arrivò fino al palco, sali' un gradino alla volta, il terrore le attanagliava le viscere, eppure continuava ad avanzare, se doveva morire il suo onore sarebbe rimasto intatto.
Chi fosse il suo compagno non le importava, lo conosceva certo, era uno di quelli che la prendevano in giro o peggio la picchiavano, lo avrebbe abbandonato immediatamente nell'arena. Si chiamava Mevis, era un ragazzo molto sicuro di sé, era convinto di essere irresistibile, infatti tutte le ragazze cascavano ai suoi piedi, ma lei no, lei non era così superficiale. Una volta aveva provato ad avvicinarla, l'aveva sbattuta contro il muro di un edificio e tenendole i polsi bloccati l'aveva baciata, lei aveva cercato di ribbellarsi, ma lui era troppo forte, le leccava il collo con violenza ed ogni tanto la mordicchiava "Basta smettila! Lasciami andare!" supplicava "Sta zitta stronza!" le urlava lui, Finch aveva provato a chiamare aiuto, ad urlare, ma nessuno si era fatto avanti, lui l'aveva pian piano spogliata "No!" strillava, era quasi nuda quando ebbe un po' più di spazio per muoversi, mentre lui cercava con mani avide di scoprirle il seno, lei tirò un calcio con tutta la forza che aveva, lui si era piegato in due dal dolore e Finch era riuscita a scappare, da quel momento era diventata il suo bersaglio, nessuno lo aveva mai rifiutato. Non appena era tornata a casa, la madre vedendola conciata in quel modo, la picchio' con un bastone "Sgualdrina! Cos'hai fatto!?" Finch non aveva neanche perso tempo a spiegare, tanto non le avrebbe mai creduto, era sempre stata qualcosa di disgustoso per lei, era una figlia nata da uno stupro, un peso.

Laio si svegliò sbadigliando, la testa gli girava leggermente, aveva dormito si e no un paio d'ore, tutta la notte aveva visto lo stesso viso, un paio di occhi verde acceso, una tenera spruzzata di effelidi, una cascata di capelli rosso fuoco, una giovane e bellissima ragazza. Ma chi era quella ragazza? Perché l'aveva sognata? Era reale?
La giornata in accademia iniziava prestissimo, in pochi minuti dovevano lavarsi, vestirsi e fare colazione, se facevano tardi non mangiavano. Entrò nel refettorio comune ancora assonnato, si sedette in un tavolo "Ahahah! Ma guarda chi è arrivato! Che ci fai qua femminuccia!" lo prese in giro un ragazzo dai capelli quasi bianchi e un paio di chiarissimi occhi azzurri e furbi, Dohor, Laio era sempre stato molto gracile ed incapace di usare qualsiasi tipo di arma, un perfetto idiota per tutti quelli che lo prendevano di mira "Smettila Dohor! Non mi sono neanche svegliato che già incominci!?" il ragazzo lo guardò con disprezzo "E a me cosa importa!?" Laio scosse la testa esasperato, in quel momento entro' l'unica ragazza dell'accademia dei cavalieri di drago, Nihal la mezzelfo "Ma guarda ecco il mostro!" sghignazzo Dohor con i suoi compagni "Perché non vai da lei Laio!? Siete una coppia perfetta di sfigati!" rise con cattiveria "E' quello che voglio fare!" disse a tono Laio, si alzò di colpo e la raggiunse.
"Ciao" azzardo' sedendosi accanto a lei, la ragazza si sposto un po' più in là "Ciao...cosa vuoi!? Prendermi in giro come tutti?" Laio le sorrise "No, io non sono così, non sono come loro" la ragazza rimase sorpresa "E allora perché sei qui?" il ragazzo sorrise di nuovo "Per fare amicizia...so cosa vuol dire essere soli...comunque io sono Laio" disse allungando la mano, la ragazza rimase interdetta poi allungò anche lei la mano "Nihal"

Finch non appena sali' sul treno si diresse verso la sua stanza, stava per chiudere la porta quando qualcuno la blocco', "Mevis lasciami!" sbuffo' lei ed il ragazzo alzò le spalle "Perché?" Finch lo guardò con odio, il ragazzo aumentò la stretta sui suoi polsi "Mi fai male! Lasciami!" gli ringhio' contro lei, lui la bacio' come quella volta tanto tempo prima "Quando la smetterai di respingermi!?" le sussurrò con voce suadente all'orecchio, lei trattenne un moto di disgusto, decise di fare buon viso a cattivo gioco "Adesso" gli rispose baciandolo "Era ora direi" disse lui, lei apri' la porta della sua stanza facendogli credere che l'avrebbe fatto entrare, poi all'ultimo secondo si stacco' da lui e gli sbatte' la porta in faccia e subito si chiuse a chiave "Stronza!" le gridò lui dall'altra parte della porta "Ciao Mevis!" gli disse divertita "Me la pagherai!" urlò il ragazzo sbattendo un pugno contro il legno della porta "Mi avrai quando sarò morta!" gridò con rabbia "Allora sarai la prima che uccidero' in arena!" disse, sbatte un'altro pugno e se ne andò.
A Finch venne da piangere sarebbe morta in un modo orribile ne era sicura, Mevis le faceva paura perché sapeva quanto poteva essere violento, ma soprattutto crudele.
I mentori non erano molto meglio, due stupidi ubbriaconi, due damerini con costantemente un superalcolico tra le mani, inoltre avevano una certa simpatia per Mevis, un bel ragazzo castano dagli occhi azzurri, forte e sicuro di se era molto più apprezzabile di una timida e gracile ragazzina dai capelli rossi. Erano ormai decisi a mantenere in vita lui, ma questa volta Finch non gliel'avrebbe mai data vinta, questa volta avrebbe vinto lei!
All'improvviso si ricordò di quel ragazzo che di notte aveva continuato a vedere all'infinito, il suo viso era contornato da riccioli biondi, un paio di occhi azzurro cielo spiccavano sul suo viso pallido. Le sarebbe piaciuto se fosse esistito veramente, aveva il viso più dolce che avesse mai visto, era sicura che con lei sarebbe stato gentile. In ogni caso stava per morire, che male c'era a crogiolarsi nella fantasia.

Laio era distratto, non ascoltava una sola parola del maestro, avrebbe voluto parlare con Nihal, ma lei sembrava molto attenta e molto concentrata, così pensava a quella ragazza che aveva sognato, non conosceva il suo nome, non sapeva nulla di lei, ma sentiva di desiderarla, di sapere qualcosa in più su di lei, ma soprattutto di rivederla. Si diede dello stupido, aveva solo visto il suo viso e già la desiderava.
Il maestro lo fece scontrare contro un suo compagno, rimase disarmato dopo pochi assalti, la spada puntata alla gola "Laio svegliati! Sei un incapace! Mettici un po' d'impegno!!!" lo rimproverava il maestro arrabbiato, ma a Laio non interessava, lui non voleva essere un guerriero, lui non voleva uccidere, suo padre lo aveva imprigionato lì dentro perché diventasse un grande cavaliere come lui, ma lui odiava suo padre e mai e poi mai sarebbe diventato come lui.
Finalmente la giornata trascorse e lui si corico' nel letto esausto. Si addormentò quasi subito.

Laio si trovava in una stanza, buia, molto buia, non riusciva a vedere niente oltre il suo naso, poi una luce si accese, venne illuminata l'intera stanza che ora era completamente bianca, apparve la figura di una ragazzina dai capelli rossi, la ragazza che aveva sognato "Chi sei?" chiese incuriosito. Finch si guardò intorno confusa "Dove sono?" pensò "Sto sognando forse?" si chiese, il ragazzino la fissava in attesa di una risposta, lei arrossi' "Com'è carino" pensò "Io...io sono Finch" balbetto', lui sorrise intenerito "Io sono Laio" disse avvicinandosi "Hai un bellissimo nome" sussurrò lei imbarazzata "Grazie, anche il tuo lo è" rispose lui, Finch scosse la testa "Invece no! È imbarazzante da dire, ma è così che da noi vengono chiamati gli indesiderati, per mia madre infatti sono solo un peso" confessò, ma si meraviglio' di parlarne con un perfetto sconosciuto, Laio le mise una mano sulla spalla "Be' se non ti piace puoi cambiarlo!...comunque posso capirti, per mio padre sono solo un peso" le sorrise incoraggiante, come era dolce il suo sorriso "Io non ho mai conosciuto mio padre" disse lei "Mia madre è morta dandomi alla luce" continuò lui, si guardarono per un attimo imbarazzati, Laio si mise a ridere "Ok! Be' che bei discorsi!...cambiamo argomento...tipo il tuo nome, non ti piace e quale ti piacerebbe avere?" le disse sorridendo "Be' ecco non saprei...forse...Bridjet, come l'unica amica che ho avuto" disse perdendosi tra i ricordi "Ok! Allora Bridjet ti piace?" lei annuì "Be' parlami di te, sempre se ti va" lei sorrise "Poi però tocca a te!" gli disse e lui arrossi' leggermente "Ok!" così Finch parlò della sua inutile vita, di come gli Hunger Games avvessero portato via per sempre Bridjet, di come fosse stata l'unica ad averla considerata e a non averla umiliata, raccontò anche di quello che le aveva fatto Mevis e noto' che il suo nuovo amico si irrigidi' leggermente sentendo cosa le aveva fatto "Se potessi gliele darei di santa ragione!" le aveva detto e lei era felice del suo interessamento, per questo tralascio' il dettaglio più importante, quello che presto sarebbe morta.

NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction su una coppia crossover! :) spero davvero che come inizio vi piaccia! ^-^ Be' ditemi che cosa ne pensate con una recensione! ;)
Bacioni!
  
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