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Autore: Layla Dubashi    12/03/2014    0 recensioni
Lei, una ragazza povera e semplice,con scheletri nell'armadio.
Lui, il suo ammiratore segreto, il suo nome inizia per A.
Si incontrano in una terza dimensione,per parlarsi,per innamorarsi.
"Vederti è diventato ormai ciò che aspetto ogni giorno,posso dimenticare di mangiare,di dormire, ma non di aspettarti. Penserai che sono sfacciato, ma le parole sincere di un cuore innamorato non possono esserlo. Sai, quando si è innamorati succedono cose buffe, pensiamo più all’altro che a noi, quando due persone si pensano a vicenda le anime si incontrano,sfiorandosi a vicenda. E io oggi l’ho sentito,le nostre anime si sono sfiorate,per la prima volta."
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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In fretta si asciugò le lacrime con un lembo della sari, gesto tipico di ogni donna indiana. Erano sulla soglia ormai, stava per entrare nella sua futura casa. Il profumo di biryani  le pervase le narici, quell’aroma di cumino misto a curry e pollo era così forte e invitante che la distrasse da ogni brutto pensiero. Sua madre era al settimo cielo, le stringeva forte il braccio e si guardava intorno ammirando ogni particolare dell’arredamento. Nel corridoio c’era un viavai di servi che preparavano la sala da pranzo, che era accanto al salottino dove erano appena entrati. Ad aspettarli c’era la famiglia al completo. “Benvenuti nella nostra casa, prego, sedetevi” esordì il signor Mansoor, che con il suo solo corpo occupava un divano da due posti. Armin indossava un abito color panna, che metteva ancora più in risalto la sua carnagione scura e la sua pancia abbastanza pronunciata, nonostante l’età. Si sedettero, e presto i suoi occhi da cerbiatta iniziarono a vagare per la stanza, in cerca di Qais che, però, non c’era.
“Signor Mansoor, avete un giardino molto bello..” disse Aisha, con gli occhi ancora pieni di gioia.
“Oh si, ne andiamo molto fieri. Soprattutto del laghetto, sul retro della casa. L’abbiamo da poco popolato con pesci esotici provenienti da varie parti del mondo, soprattutto giappone”
“Deve essere una meraviglia, ci sono anche dei fiori di loto?”
“Certo! Perché me lo chiede, signor Dubashi?”
“Perché a mia figlia piace moltissimo quel fiore”
Si girò di scatto verso il padre, incredula. Non pensava che il padre sapesse qual’era il suo fiore preferito.
“Ha dei gusti molto raffinati, allora.” continuò il signor Mansoor “dimmi, cara, ti piacciono gli animali?”
“Si, molto.”
“Qual è il tuo preferito?”
“Il pavone”
“Oh! Proprio il simbolo del matrimonio e dell’amore!” disse, con un grande sorriso “allora ti piacerà molto stare qui, abbiamo un pavone in giardino, potrai giocarci ogni volta che vorrai”
“Avete anche una femmina?”
“No, ma del resto, anche a nostro figlio fino ad ora è sempre mancata la compagna. Dopo le vostre nozze, ne compreremo una anche al pavone”
Ammutolì di fronte a quelle parole così offensive, ma accennò un sorriso, per non far trasparire il suo dissenso. “Mi ha paragonata ad un animale! Un animale da comprare per avere compagnia!” pensò “che razza di idiota! E i miei genitori non hanno detto niente! Beh.. cosa potrebbero dire, in ogni caso.. è la pura verità. Sono come uno dei tanti soprammobili di questa casa, ed è anche vero che mi compreranno” I suoi pensieri vennero interrotti dall’annuncio di una serva “La cena è servita”. Tutti insieme si recarono nella stanza accanto, dove li aspettava un tavolo colmo di ogni pietanza possibile. Nell’aria si mescolavano profumi straordinari: biryani, palak paneer, daal, puri.. Seduti sui bellissimi cuscini di seta, vennero raggiunti sa Iba, che fino a quel momento aveva supervisionato il lavoro dei cuochi.
“Spero che il cibo sia di vostro gradimento, mi sono assicurata personalmente che tutto fosse cotto alla perfezione”
“Mi sento già sazia solo con il profumo!” disse Aisha, che non aveva mai visto così tanto cibo in vita sua.
Iniziarono a mangiare, sia lei che i suoi genitori non riuscivano a capire come il signor Mansoor potesse ingerire così tanto cibo senza smettere di parlare nemmeno per un secondo. Le sue grosse e grasse dita arrivavano ad ogni angolo del tavolo, afferrando cibo in continuazione, per poi portarlo alla bocca che lo inghiottiva così velocemente che sembrava sparisse da un secondo all’altro. Il suo piatto era pieno di ossa di pollo già dopo 10 minuti. Era uno spettacolo davvero disgustoso. Fortunatamente, prima che qualcuno notasse la smorfia di disgusto sul suo volto, Qais entrò nella stanza.
“Scusate il ritardo, purtroppo ho avuto dei problemi alla macchina sulla via del ritorno” disse, avvicinandosi ai signori Dubashi per scusarsi.
“Non preoccuparti, figliolo, abbiamo appena iniziato a cenare, siediti con i tuoi genitori, hai fame?”
“Si, sono stato tutto il giorno in giro per villaggi a controllare le nostre imprese”
“Oh interessante! È questo il tuo lavoro, quindi?”
“Si, esatto.” A quel punto chinò la testa e iniziò a mangiare, non degnando di uno sguardo la povera ragazza che gli sedeva di fronte.
“E tu, Armin, cosa fai nella vita?” continuò a chiedere Aisha.
Il ragazzo si impietrì, fino a quel momento non aveva detto una parola e non si aspettava di venire interpellato.
“Haem, io.. lavoro a casa.. amministro gli affari attraverso le carte.”
“Si esatto” intervenne suo padre “è il nostro contabile, si occupa di soldi e affari”
La conversazione continuò, ma lei non ascoltava affatto. Era concentrata su Qais, cercava di rubare un suo sguardo, anche solo per un attimo, ma non ci riuscì. A differenza della sera precedente, non stava zitto, anzi, parlava molto con tutti, tranne lei. Non manifestava alcun interesse nei suoi confronti, però lei non demordeva, cercava senza sosta di riuscire ad avere un momento magico come quello della sera prima.
“Allora è deciso!” disse a gran voce il signor Mansoor, facendola trasalire.
I due capi famiglia si alzarono per darsi un grosso abbraccio, i sorrisi sui loro volti erano inequivocabili. La data del matrimonio era stata decisa.
Iba la prese per mano, facendola alzare.
“Cos’hai? Perché quell’aria stravolta? Ah! Sei così felice da non crederci, vero?”
Le diede un lungo abbraccio, sussurrandole all’orecchio:
“Tra 5 giorni, finalmente, potrai chiamarmi Amma!”
 
 
Nota Autrice:
Cumino: spezia molto usata in India
Biryani: riso cotto con verdure e carne

In caso ve lo stiate chiedendo, il nome Qais si legge chès con una e lunga
 
Vedo che abbastanza persone leggono con regolarità la storia, sarebbero apprezzati commenti.
  
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