“Si vive solo due volte: una volta quando si nasce e una volta quando si guarda la morte in faccia.” 

Purtroppo lei aveva già vissuto due volte, era nata e aveva visto la morte cosi vicina da poterla toccare. Era morta, morta dentro.

Mia Brown, Corvonero, un tempo era una bambina solare allegra, ma ora sembrava morta, la si vedeva pochissime volte durane le lezioni, nessuno riusciva a capire cos’avesse.

Nessuno sapeva che era stata violentata, nessuno sapeva che aveva rischiato la vita per i suoi genitori e per la sua sorellina, nessuno sapeva che lei li aveva visti morire, nessuno sapeva, ma tutti la giudicavano, la definivano strana, pazza, anche se lei non gli aveva mai rivolto la parola.

Ogni notte riviveva quella scena, lui la prendeva la sbatteva contro il muro, le strappava i vestiti e la violentava e ogni notte lei si svegliava e gridava, per questo non dormiva mai nella sua stanza aveva paura di spaventare le sue compagne, anche se non le aveva mai viste.  
           
Nessuno sapeva quanto soffrisse, eppure una bambina così piccola, non avrebbe dovuto provare tutto questo dolore. Pian piano si abituò a tutto ciò che la gente si inventava.

Tutti avevano dei pregiudizi nei suoi confronti, ma un ragazzo no, le si avvicinò al secondo anno e le si presentò, lei non rispose, ma lui continuò comunque a stare al suo fianco.    
Ogni giorno passava tanto tempo con lei, e uno di quel tanti giorno lei decise di rivolgergli la parola. Arrivarono al sesto anno e Albus, questo era il suo nome, la portò sulla torre di Astronomia, li la baciò e le chiese si essere la sua ragazza.

“Si vive solo due volte: una volta quando si nasce e una volta quando si guarda la morte in faccia.” 

Lei lo aveva fatto, ma lui le aveva dato un'altra opportunità, le aveva insegnato a vivere di nuovo.





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