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Autore: tomlinsassy    12/03/2014    3 recensioni
Da quando te ne sei andato non ho più ascoltato la musica. Non ho più aperto nessuno dei vinili che avevamo comprato e custodito con cura. La musica senza di te non è musica. Tu eri la mia musica.
[Larry]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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London, 24th December 2005
E' il 24 Dicembre e quest'anno, come d'altronde tutte le Vigilie di quelli precedenti, mi alzo all'alba. Sono vecchio e passo la mia vita ad aspettare la mia morte.
Ho un forte dolore alla schiena e alzandomi dal letto, le ginocchia sembrano cedermi. Oggi però la morte può aspettare. Oggi è il giorno del compleanno dell'unico amore della mia vita.
Con le gambe che tremano ad ogni passo di più, raggiungo il piano terra. Infilo un maglioncino e una sciarpa e apro la finestra. La fresca aria invernale mi congela le vene ormai striminzite. Fuori un leggero nevischio scende dal cielo bianco e nelle case attorno alla mia luci, alberi di Natale e quant'altro decorano giardini, balconi e finestre. Mi è sempre piaciuta l'atmosfera natalizia, soprattutto quando la mattina del 25 la mia Felicità mi augurava un buon Natale stringendomi in uno dei suoi caldi abbracci.
Oggi sarebbe stato il suo compleanno: avrebbe compiuto ben 79 anni. Sorrido a questo ricordo. Si faceva chiamare Peter Pan, aveva paura della vecchiaia.
Riempio un bicchiere con dell'acqua e mando giù una pastiglia. Da un po' di tempo ho dei forti dolori lungo le gambe e spesso non riesco a muovermi; queste pastiglie sembrano darmi un po' di sollievo. Indosso un paio di pantaloni, una camicia, un maglioncino a scacchi di lana e un cappotto di pelle lungo.
Sto per uscire di casa quando mi accorgo di aver dimenticato la cosa più importante: la lettera. Mi striscio fino alla scrivania e vedo la busta: ha un colore giallognolo ed è un po' stropicciata: segno della fatica con cui ho scritto ogni parola presente su quel foglio. Ogni anno da quando la mia anima gemella se n'è andata, il 24 Dicembre, giorno del suo compleanno, porto una lettera al cimitero e la leggo a voce alta in modo che possa sentirmi. Dentro la busta che tengo tra le mani c'è l'amore che mi ha legato a lui per tutti questi anni.
***

"Qui giace Louis William Tomlinson, nato il 24 Dicembre 1926, morto il 14 Maggio 1998" Queste parole distruggono completamente ciò che è rimasto del mio povero cuore. I miei occhi si riempiono di lacrime, cerco di trattenermi sperando che a lui non avrebbe fatto piacere vedermi piangere, ma il dolore è troppo forte. "Mi manchi Lou" sussurro prendendo un po' di forze.
Sistemo i fiori nel vaso: gelsomini, i suoi preferiti. Mi accovaccio vicino alla lapide che imprigiona il mio amato e accarezzo la sua foto. Louis è sempre stato bello, aveva quei lineamenti delicati, quasi femminili, di cui andavo pazzo. I suoi occhi azzurri erano uno spettacolo della natura, in pochi hanno degli occhi simili. Ricordo il sapore dei suoi baci: sapevano di dolore, di tristezza, ma ogni suo bacio era un modo per ringraziarmi di essere con lui e non averlo abbandonato come tutti gli altri avevano fatto. Quando avevo  catturato quel ricordo eravamo in Sudafrica, al Kruger Park e lui era nel fiore dei suoi anni. Aveva voluto fare una foto tra gli elefanti e io, come sempre, l'avevo accontentato.
Sono stato innamorato di Louis fin dall'inizio, fin dal primo momento in cui i miei occhi hanno incrociato i suoi nella saletta dell'insegnante di canto. Era il 1942: avevamo entrambi 16 anni, anche se io ero più grande di undici mesi. Ci frequentammo per alcune settimane, poi capimmo che quella che ci legava non era una semplice amicizia. In breve Louis divenne acqua, aria, arte, divenne l'accordo che rendeva perfetta la mia musica; divenne droga, dolore ma anche l'unica medicina che potesse curarmi. Il nostro amore però fu sempre troppo pericoloso. Quando decidemmo di stare insieme era la fine delle Seconda Guerra Mondiale e gli omosessuali non erano ben visti dalla società; fui costretto dalla mia famiglia ad allontanarmi da quello che per loro era un amico troppo intimo. Mi fecero conoscere una ragazza estremamente bella di nome Eleanor e per un certo periodo mi obbligarono a frequentarla. Io sapevo perfettamente che lei era innamorata di me, ma non riuscivo a ricambiare. Quando ero con lei, la mia mente era tra le braccia del ragazzo con gli occhi azzurri e fu incredibilmente difficile pensare di non poter esserlo anche fisicamente. A insaputa di tutti, però, ogni notte io e Louis ci ritrovavamo in un fienile abbandonato e parlavamo per ore. Poi facevamo l'amore finché non era mattina e io ero costretto a tornare dalla mia famiglia. Durante il giorno passavo le ore aspettando che fosse notte; le diciotto ore che ci separavano sembravano interminabili.
Era il 1950 quando decidemmo di sposarci. Alcuni mesi prima dissi tutta la verità ad Eleanor. Le dissi che le volevo un gran bene, ma niente di più. Fu difficile vederla piangere e pregarmi di non lasciarla ma io non resistevo più all'idea di far soffrire una così bella fanciulla. Avrebbe trovato qualcuno le l'amava sul serio, ne ero certo, ma quel qualcuno non ero io. Ragazzo tra cinque donne, fin da bambino avevo imparato l'importanza dell'amore per loro e non riuscivo a sopportare vederla star male, non sopportavo vedere l'espressione triste di Louis quando la mattina ero costretto ad andarmene, e non sopportavo il mio cuore che piangeva ogni volta che non potevo vederlo.
Comunque, dicevo, era il 22 Febbraio 1950 quando decidemmo di sposarci. Ricordo che l'avevo portato a cena fuori, in un ristorante sulla riva del mare. Era ancora inverno ma il calore dei suoi sorrisi mi riscaldava il cuore. Al momento del dolce gli avevo detto quanto lo amavo, gli avevo detto che avrei fatto di tutto pur di vederlo felice. Poi mi inginocchiai e gli feci la proposta di matrimonio. Dopo poco ebbi il coraggio di guardarlo negli occhi e capii che stava piangendo. Gli asciugai le lacrime con un bacio e poi un altro e un altro ancora, sperando che il proprietario del ristorante non ci vedesse. Lui, dopo un primo silenzio, mi abbracciò dicendo di sì. In quel momento mi sentii pieno, perfetto. Avrei condiviso con colui che amavo più di qualsiasi altra cosa al mondo, il mio futuro.
Andammo insieme a parlare del nostro matrimonio ai nostri rispettivi genitori, ma tutti e quattro ci cacciarono di casa schifati da un amore "diverso" dagli altri. Solo mia madre sembrò sostenerci un po', ma alla fine anche lei, come gli altri, si allontanò da noi.
"Te lo ricordi Lou quando volevano adottare un bambino? Eccome se te lo ricordi..."
Erano passati alcuni anni da quando ci eravamo sposati e avremmo tanto voluto diventare una famiglia completa. Viaggiammo per tutta l'Inghilterra ma nessuno era disposto a realizzare il nostro sogno. Frequentavamo orfanotrofi su orfanotrofi nella speranza di convincere qualcuno. Una bambina in particolare si affezionò a noi, Darcy Mcroyal. I suoi genitori erano morti in un incidente stradale e lei fu l'unica a rimanere in vita nonostante avesse appena tre mesi. Quando ci conobbe aveva 8 anni e quando andavamo a trovarla ci abbracciava forte. Ci chiamava Papà Harry e Papà Louis.
Parlammo con la direttrice dell'orfanotrofio per un'eventuale adozione, ma anche lei ci cacciò dicendoci che non saremmo mai più potuti tornare. Ci dispiacque così tanto andarcene senza salutare Darcy. Lasciammo una lettera alla piccola spiegandole perché eravamo andati via e dicendole quanto le volevamo bene. Spero che la direttrice glielo abbia consegnato, come promesso, al suo diciottesimo compleanno.
Una lacrima riga il mio volto rugoso. Saremmo stati una famiglia fantastica. Mi asciugo velocemente sperando che lui non mi abbia visto, poi infilo la mano nella tasca, ne estraggo la lettera e iniziò a leggere:
"Caro Louis,
oggi è il tuo settantanovesimo compleanno e, come ormai da sette anni, tu non sei con me a festeggiarlo. Inutile dire quanto sento la tua mancanza. Il dolore di alzarmi la mattina senza vederti a fianco a me, mi distrugge. Non vedo l'ora di riabbracciarti, sto aspettando questo momento da sette anni.
Ti ricordi quando mi dicevi che tu non mi avresti mai lasciato solo? Ti ricordi quando, sul letto d'ospedale, mi dicesti che mi saresti stato vicino, per sempre? Dove sei adesso? Perché io non sono con te?"
Una folata di vento si scontra con il mio ormai debole corpo. Fa freddo, troppo, ma voglio resistere e arrivare alla fine della lettera, per lui
"Da quando te ne sei andato non ho più ascoltato la musica. Non ho più aperto nessuno dei vinili che avevamo comprato e custodito con cura. La musica senza di te non è musica. Tu eri la mia musica.
Caro amore mio, da quando non ci sei più ho smesso di vivere. Il mio corpo è qui, certo, ma la mia anima ti sta cercando.
Io ti ho amato come in pochi hanno la fortuna di amare. Sei stato la mia bussola, la fune che mi ha permesso di non cadere, sei stato la chiave che ha aperto il mio cuore, la mia ancora di salvezza. Sei stato ciò per cui ho combattuto ma alla fine sei stato il mio più grande premio. Tu mi hai reso l'uomo che sono stato e che sono adesso. Io sono cresciuto con te"
Alzo un momento gli occhi incontrando quelli di Louis nella fotografia. Vorrei affondare tra le sue braccia.
E' presto e al cimitero non c'è ancora nessuno. Il sole sta per raggiungere il crepuscolo. "Devo sbrigarmi" dico, riprendendo a leggere.
"Quest'anno ho deciso di farti un regalo. Ti regalo l'alba, la cosa più bella del mondo. Ricordi che qualche volta mi alzavo presto e uscivo di casa senza dirti niente? Non te l'ho mai detto per paura che tu mi prendessi per pazzo ma andavo a vedere l'alba. Oggi nel giorno del tuo settantanovesimo compleanno ho deciso di donarti ciò che di più bello mi appartiene."
Chiudo gli occhi e assaporo l'aria fresca del mattino. Louis adesso è qui. Lo sento, "Tanti auguri amore mio" Dico.
Apro gli occhi. Il cielo è arancione e dietro due montagne, il sole sta nascendo. Alcune nuvole rosa accarezzano dolcemente quella distesa immensa che sta sopra di me, sopra di noi. E' così bello. Una leggera pioggerella cade dall'alto rinfrescando il mio volto vecchio e rugoso.
Gli alberi improvvisamente si riempiono di foglie verdi e fresche. Com'è possibile? Siamo in pieno inverno! Coloratissimi fiorellini sbocciano dall'erbetta appena nata. Il sole è alto nel cielo e
rimango inebriato dal profumo di primavera che si sta diffondendo attorno a me. Mi ritrovo seduto su un tronco d'abete tagliato.

Sorrido. Ho capito.

Sento la presenza di Louis accanto a me, questa volte c'è davvero.
Mi volto e gli occhi verdi dopo sette anni, si scontrano con quelli azzurri. Guardo le mie mani. Sono così lisce e morbide. Anche Louis è giovane, avrà più meno 20 anni. Indossa la mia camicia, quella che gli proibivo di indossare, ma lui, senza troppi problemi, continuava a mettersi. "Mi piace avere il tuo profumo sul corpo" diceva, e in fondo non mi dava poco così fastidio.
Vorrei toccarlo ma ho paura che svanisca nel nulla come più volte è successo nei miei sogni. "Non te ne andare Louis" sussurro con la voce che trema. "Ora e per sempre" risponde lui.
"Ti amo Louis William Tomlinson"
"Ti amo Harold Edward Styles" 
Adesso sono felice, ora e per sempre.
 
 
"Harold Styles verrà ritrovato alcune ore dopo il decesso da un'anziana signora, Patricia Lorel, accanto all'ormai defunto marito, Louis Tomlinson, in condizioni di perfetta salute. Nella mano destra teneva stretta una lettera e un sorriso incorniciava il suo volto. Ora finalmente il Signor Styles potrà vivere felice con l'unico amore della sua vita"
London Magazine, a cura di Darcy Mcroyal

"Addio papà Harry, dai un bacio a papà Louis da parte mia" dico salutando un'ultima volta il corpo di coloro che, nonostante la distanza, mi hanno amato più di ogni altro. 

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Buonasera:) Questa è la mia prima One-Shot quindi siate clementi ahah non so se si è capito ma l'ultima a parlare è Darcy che nel frattempo è diventata una giornalista e ha scritto una articolo su Harry e Louis. Lo so che è triste ma mi piaceva l'idea di Haz che scrive al suo amore, Louis. Spero abbiate gradito anche voi.
Vi voglio tanto bene bdjsk
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuta, davvero. Se volete fatemi sapere cosa ne pensate,scrivete qui sotto, vi aspetto 
With love,

-EhiJova

  
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