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Autore: WolfHeart    12/03/2014    1 recensioni
Saaalve popolo di EFP!
Non so quanto tempo è che non mi faccio viva ma rieccomi qua...
La mini-long è incentrata su Kennya Narukami e Henmi Wataru che (non so perchè) amo come coppia *^*
Spero che la storia possa interessarvi anche se faccio schifo con le introduzioni u.u
Qualche recensione non mi dispiacerebbe eh ;)
Genere: Demenziale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Caleb/Akio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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#Kennya's Best Day





Nella stanza buia si sentivano solo i gemiti dei due ragazzi.
I loro  corpi continuavano a toccarsi.
Wataru continuava a spingere, e a baciare ogni centimetro della pelle di Kennya.
Il ragazzo dai capelli violetti cercava di non urlare, mordendosi il labbro inferiore.
L’altro invece voleva proprio questo: voleva sentirlo gridare e gemere sotto di se, non riuscendoci continuava ad aumentare il ritmo delle spinte e a mordere il collo di Kennya.
Stavano per raggiungere l’apice del piacere.
Kennya  con una mano stringeva le lenzuola tra le dita, con l’altra afferrava saldamente i capelli di Wataru, tirandoli di tanto in tanto.
Wataru diede un’ultima spinta e in quel momento, vennero.

Il ragazzo dai capelli argentei si accasciò sfinito sul corpo di Kennya.
Quante volte l’avevano fatto quella notte? Entrambi avevano perso il conto ormai.
Kennya accarezzava stancamente i capelli del ragazzo sopra di lui.
-Kennya…- mormorò quest’ultimo tra un sospiro e l’altro.
Si alzò quanto bastava, puntellandosi sui gomiti, per poter guardare negli occhi blu dell’altro.
Carezzò la guancia arrossata del più piccolo.
Restarono qualche minuto in quella posizione cercando di regolarizzare il respiro.
Wataru si abbassò per baciare dolcemente Kennya sulle labbra.
L’argenteo si allontanò di pochi centimetri e dischiuse la bocca per parlare.
-Kennya, io ti….-
DRIIIIIIIIIIIN

***********************************************************

-AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH- urlo.
Mi alzo di scatto a sedere sul letto, ma mi sbilancio e cado di lato. Guardandomi intorno con la schiena a terra, capisco che era tutto un sogno. Mi viene  quasi da piangere.
Ultimamente mi capita di fare sogni del genere ma mai così….spinti.
Cerco di alzarmi quando sento qualcosa di fastidioso nei pantaloni del pigiama. Abbasso lo sguardo e vedo una evidente erezione.
-Ken-chan, tutto a posto tesoro? Ho sentito urlare- chiede mia madre bussando alla porta.
Mi butto sul letto nascondendomi sotto le coperte nel caso volesse di entrare.
-Tutto a posto mamma, tranquilla, era solo un incubo!- le rispondo mentendo.
-Oh…la colazione è quasi pronta, scendi o farai tardi a scuola-. Sento i suoi passi allontanarsi.
Tiro un sospiro di sollievo mentre mi siedo sul bordo del letto passandomi una mano sul viso.
Mi alzo e vado in bagno a farmi una doccia fredda, sperando di raffreddare i bollenti spiriti. È una grande comodità avere un bagno in camera, almeno diminuiscono le situazioni “imbarazzanti”. E abitando con due donne non sono poche.

Apro l’acqua della doccia facendola scorrere un po’ prima di entrare.
Non credo che mia madre si sia bevuta la storia dell’incubo, dopotutto sono anni ormai che non ne faccio.
Probabilmente si lamenterà con le sue amiche che sono diventato strano a causa dell’adolescenza, che le nascondo qualcosa e probabilmente arricchirà il racconto con la terribile storia del mio (falso) passato da drogato.
Scuoto la testa al pensiero.
Mi avvolgo l’asciugamano intorno alla vita e torno in camera per mettermi la divisa, apro il cassetto del comodino per cercare un paio di mutande ma lo trovo vuoto. Aggrotto le sopracciglia.
-MAMMAAAAAA! Dove sono le mie mutande?- strillo dalla mia camera.
-Non sono nel cassetto?- mi sento urlare in risposta.
-Se ci fossero state non te lo avrei chiesto- borbotto.
-Ah, ora ricordo! Le ho messe tutte a lavare-  risponde.
-COOOOOSA?!- grido disperato.
-Ehi, guarda che se tu le mettessi a lavare da solo, dopo che torni dagli allenamenti, io non dovrei lavarle tutte insieme!-.
Merda. Come diavolo faccio ora? Non è che devo andare a scuola senza mutande? Piuttosto mi metto quelle di mia sorella.
Rabbrividisco all’idea.
Comincio a rovistare in ogni cassetto della stanza per trovare qualcosa da indossare.
L’unica cosa che trovo sono un paio di slip bianchi con i dinosauri di qualche anno fa. Diciamo molti anni fa.
Dannazione, voglio un fottuto paio di boxer.
Controvoglia metto addosso quelli, e mi stanno maledettamente stretti.
Metto la divisa, afferro la cartella e corro giù per le scale diretto in cucina.
Afferro al volo un toast, saluto mia madre ed esco.

Mentre cammino verso la scuola passo davanti alla vetrina di una pasticceria.
Mi fermo a guardare la mia immagine riflessa. In pochi anni sono cresciuto davvero molto.
Sono diventato più alto, ho le spalle più larghe, il viso più virile e finalmente anche qualche muscolo.
Mi ricordo ancora di quando ero più piccolo e mi scambiavano per una bambina. Che rabbia. Ma era anche colpa di mia sorella che mi metteva vestiti da bambina.
Chissà perché ci penso proprio ora. Forse è per le mutande strette, o per i sogni che faccio ultimamente…
All’inizio speravo che fosse solo una cotta, ma temo che non lo sia affatto.

Henmi Wataru.

Il più grande stronzo che io abbia mai conosciuto. È uno dei ragazzi più gettonati della scuola insieme al mio migliore amico: Fudou Akio, anche lui è un bastardo, ma solo con le ragazze.
Mi sono accorto di essermi innamorato di lui durante un campeggio con la squadra, eravamo accampati su una spiaggia nel Kyushu.
Ero in tenda con Wataru, Fudou e Sakiyama. Non riuscivo a dormire e mi ritrovai a fissare il viso addormentato di Wataru. Russava leggermente con la bocca semiaperta e una faccia da completo idiota.
Non era esattamente una grande visione, ma non so perché pensai che fosse la cosa più bella che avessi mai visto. Avvicinai il mio viso al suo fino a far sfiorare i nostri nasi. In quel momento mi accorsi di quel che stavo facendo e mi allontanai di scatto.
Quella notte non riuscii a dormire, e da quel giorno non faccio che pensare a lui. Purtroppo.
Con questi pensieri arrivo al cancello della scuola.
Entro e comincio a cercare i miei amici tra i vari gruppetti che ci sono nel cortile ad aspettare la campanella.
Appena li vedo faccio loro un cenno con la mano e mi avvicino.
-Buongiorno Kennya- mi saluta Akio con un sorriso.
Non faccio in tempo a rispondere che sento un braccio avvolgermi le spalle.
-Ehi piccoletto! Vieni a giocare con me e Fudou alla Play dopo la scuola?- mi chiede Wataru con uno sguardo quasi malizioso. Ma forse è solo la mia immaginazione.
-Non chiamarmi piccoletto solo perchè sei più alto di me! E poi non abbiamo gli allenamenti oggi?- chiedo spingendolo via (di malavoglia).
-No, sono stati cancellati perché l’allenatore sta male….si può sapere perché non posso venire anch’io a casa tua Fudou?!- urla Doumen piuttosto arrabbiato.
-Forse perché l’altra volta mi hai distrutto mezza casa solo perché ti ho battuto, idiota!- strilla di rimando Akio sfregandogli le nocche sulla testa.

Mentre i due stanno ancora litigando si sente il suono della campanella. E meno male, non ho la minima voglia di sentirli litigare ancora.
Entro a scuola, salgo le scale fino alla mia classe e mi siedo al mio posto, vicino alla finestra.



Angolino sperduto

Guess who's back?! Me!
Bhe ecco in realtà non ho molto da dire...solo che sono felice di essere tornata a scrivere e vorrei sapere se non è male come ritorno xD
In realtà l'idea iniziale era di fare un one-shot, ma ho preferito adattarlo così per cercare di fare una storia migliore u.u
Se non conoscete i personaggi basta cercarli su google immagini e li trovate subito ^^
Alla prossima!
WolfHeart

P.S.
Il titolo l'ho messo a casaccio. Peace.
  
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