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Autore: 8Ashley8    13/03/2014    5 recensioni
Helena, una bella ragazza dagli occhi color ghiaccio e carichi di emozioni non conosce le sue potenzialità; è insicura, timida e impacciata ma possiede in realtà un grande coraggio nascosto, è sempre presente per le persone a cui tiene, è testarda, intuitiva, tende a riporre la sua fiducia negli altri e quando ama, ama con tutta se stessa.
Mirko, incredibilmente bello, possiede uno sguardo altrettanto ammaliante ma lui è consapevole della sua bellezza, ciò lo rende un'abile casanova, un boss che tutti vogliono imitare, un esempio da seguire, un ragazzo da volere con ogni fibra del proprio essere,non gli servono parole per attirare a se ciò che vuole; affascinante, sarcastico, autoritario, scontroso, ama le sfide e tende a non mostrare le proprie emozioni, vuole farsi vedere forte e incapace d'amare.
Una cosa li accomuna: Annabel, la migliore amica di Helena e la sorella di Mirko.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Ciao :) dalle poche recensioni del capitolo precedente deduco che non vi sia piaciuto, così, ho deciso di scrivere in modo diverso questo capitolo, inserendo qualcosa che mai mi sarei aspettata di elaborare.
rullo di tamburi prego ... il POV di di Mirko :)
spero di avervi fatto una bella sorpresa :) mi aspetto più recensioni per questo capitolo e sono aperta ad ogni critica:) voglio migliorare :)
e mi addolora aver perso colei che ha recensito quasi tutti i miei capitoli! se puoi, torna:)



POV Mirko
 
Le parole di Helena quella sera sono state troppo forti.
Aveva ragione, mi sono intromesso nella sua vita come se nulla fosse e gliel’ho stravolta.
Non è giusto nei suoi confronti.
E poi .. no, questo non sono io!
Con lei mi sono sciolto quasi subito, mi sono mostrato.. e lei che ha fatto? Ciò che mai mi sarei aspettato facesse. Mi ha ferito. E, in un certo senso, si è anche presa gioco di me.
La credevo diversa ma forse mi sbagliavo.
Anzi, sicuramente mi sbagliavo.
E ora devo dimenticarla.
Ecco perché sono partito prima per l’università.
Ho bisogno di stare solo.
Lontano dalla mia famiglia, lontano dai miei amici, lontano dalla mia sorellina e .. lontano da lei.
Sono passate quasi due settimane, ma questo bisogno persiste tutt’ora, e quale modo migliore potrebbe esserci per sfogare la rabbia se non la cosa che mi riesce meglio al mondo? Quando faccio sesso con le ragazze mi dimentico di tutto. Mi dimentico di lei.
In passato, quando ero più piccolo, il mio modo di sfogarmi era fare box, e si, forse funzionava, ma mentre tiravo pugni a quel sacco inanimato tutti i miei problemi tornavano a galla, tutti, quelli del passato e quelli del presente, e così picchiavo ancora più forte il sacco finché non cadevo a terra esausto; poi sono cresciuto e ho conosciuto le donne, le quali sono una fonte di piacere indescrivibile: avvolto dalla passione non penso alle cose della mia vita che non vanno, penso invece a raggiungere l’apice.
Il mio apice, non quello delle ragazze sul mio letto.
Con Helena invece era diverso: sebbene io non abbia mai pensato di spingermi oltre, Dio solo sa quante notti l’ho sognata nuda sul mio letto e io che la portavo all’orgasmo.
Desideravo portarla all’apice.
Per lei, non per me.
Con queste sconosciute invece .. voglio vederle gridare, sì, ma per me.
Per la mia reputazione.
Portare all’orgasmo una ragazza è estremamente difficile ma io ci riesco con ognuna di loro.
Ecco perché sono il sogno di ogni ragazza.
Tranne il suo a quanto pare.
Ma non importa, Helena non mi merita.
Ecco di cosa dovrò convincermi d’ora in avanti.
 
“Mirko, tesoro, quanto ci metti a farti questa doccia?”
La voce di Amelie mi desta dai miei pensieri.
“Arrivo” grido uscendo dalla doccia e legandomi un asciugamano in vita.
La raggiungo in camera dove la trovo seduta sul mio letto avvolta dalle lenzuola che lasciano scoperti solo alcuni frammenti del corpo, tra cui un seno.
“oh mia dolce Amelie, non ne hai abbastanza? Beh meglio così. Sarò felice di accontentarti nuovamente mia piccola francesina”
E così mi fiondo su di lei.
 
Amelie è una ragazza mingherlina, dai capelli biondi e dalla carnagione chiara.
L’ho trovata ieri sera da sola mentre passeggiavo per il parco poco distante dal mio appartamento.
Mi sono avvicinato e abbiamo iniziato a parlare finché non ci siamo baciati.
Amelie ha una storia molto simile alla mia e il suo più grande desiderio è quello di dimenticarsi di colui che l’ha lasciata dopo un anno di fidanzamento.
E chi può biasimarla? Per fidanzarsi all’età di diciott’anni bisogna essere davvero innamorati.
Così l’ho portata nel mio salotto e tra un drink e l’altro siamo finiti a letto insieme.
All’inizio mi sono sentito in colpa per essermi servito di un essere così indifeso ma poi ho realizzato che lo voleva anche lei.
“è solo divertimento giusto? Per dimenticarci dei nostri problemi, no? Non c’è niente di male” mi aveva sussurrato ieri sera dopo due ore di estenuante sesso.
 
Proprio quando entrambi raggiungiamo l’apice una voce attira la mia attenzione.
Una voce poco chiara però.
“Mirko dove sei finito?”
Non capisco se è una voce femminile o maschile.
Non può essere il mio compagno di appartamento, è partito ieri per andare dalla sua famiglia.
“Mirko allora? Vuoi venire fuori?”
Oh no. Ora riconosco la voce.
In fretta indosso i boxer e un paio di jeans per poi uscire dirigendomi in cucina.
“Cosa ci fai tu qui?” sussurro con un tono molto arrabbiato mentre sento la mascella irrigidirsi involontariamente.
  
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