Dragon Ball, 'Mi insegni a volare?' di Kiaretta_chan

Tornerò

Mish bussò delicatamente alla porta, esitante.
Dall'interno non provenne alcun rumore.
Scoraggiato, si morse il labbro. Che fare?
-Pan? Sono io... Mish.- sussurrò.
Nessuna risposta.
Stava per rassegnarsi a cercare un altro modo per entrare, quando la porta improvvisamente si aprì.
Si ritrovò a fissare gli occhi palesemente arrossati di Pan.
-Che vuoi?-
Il tono sgarbato non lo turbò.
-Posso entrare?-
Lei lo fissò, per un momento. Poi, lentamente, si fece da parte.

Erano rimasti lì, seduti sul letto e in silenzio, per un bel po'. Nessuno dei due aveva cercato di iniziare un discorso, e l'atmosfera aveva cominciato a farsi pesante.
Poi, la ragazza ruppe improvvisamente il silenzio.
-Ha sempre contato tanto per me, e mi ero illusa che per lui fossi qualcosa di più che una mocciosa irritante. Evidentemente mi sbagliavo.-
Mish la fissò, di sottecchi. A dire il vero, la faccenda sembrava fin troppo melodrammatica.
Pan, in fondo, aveva pur sempre quattordici anni, contro i ventotto abbondanti di Trunks. Era piuttosto improbabile che il sayan potesse ricambiare la cotta.
Tuttavia, non aveva il diritto di trattarla il quel modo, ne' tantomeno di fregarsene di lei in modo così palese.
Sospirò.
-Forse dovresti provare a lasciarlo perdere. Guardarti intorno... trovare qualcuno per cui sei importante.-
Pan lo fissò, mordendosi il labbro inferiore. -I ragazzi sono sempre stati terrorizzati da me, e dai miei poteri. A nessuno è mai importato sul serio di me. L'unico...- esitò, per poi riprendere. -...l'unica persona a parte i miei genitori a cui ero davvero legata era mio nonno. Ma anche lui mi... ci ha lasciati, Tutti.- terminò, il tono amaro e ancora lievemente sofferente.
-A me non hanno mai fatto paura i tuoi poteri.- mormorò Mish, alzando timidamente gli occhi e guardandola.
Lei sussultò. Un lieve sorriso si fece strada sulle sue labbra.
-Già.-
Rimasero di nuovo in silenzio, ma in un tipo di silenzio diverso, rilassato, ricco di confidenza e privo di imbarazzo.
E quando il braccio di Mish circondò delicatamente le spalle di Pan, lei non fece nulla per rifiutare il contatto.

Quando scesero, un'ora più tardi, Gohan e Videl non riuscirono a reprimere un sospiro di sollievo nel notare l'espressione serena della figlia.
-Tutto bene, tesoro?- chiesero affettuosamente.
Lei annuì, ma ai due non sfuggì il modo ansioso in cui si guardava intorno.
-I Brief se ne sono andati, piccola. Bulma era davvero dispiaciuta, ma mi ha detto di darti i suoi saluti.- spiegò Gohan.
-Oh. Ok-. fece lei, rilassandosi impercettibilmente.
La mano di Mish cercò la sua e la strinse, comprensiva.
-Mamma, papà, noi usciamo... torniamo presto- promise Pan, trascinando il biondo con sé verso la porta.
-Non fate tard...-
Ma loro non li sentirono. Erano già fuori, correndo.

Mentre passeggiavano lentamente, avevano preso a chiaccherare. Argomenti futili, osservazioni sulla bellezza dei monti Paoz, domande sui reciprochi gusti, battute.
Proprio come due amici. O due fidanzatini.
-Ehi, guarda là!- esclamò Pan, sorridendo alla vista di un cerbiatto che li fissava, riparato dagli alti alberi della foresta dinanzi a loro.
-Su, piccolo, vieni qui- mormorò dolcemente, avvicinandosi di un passo.
L'animale la guardò, diffidente, ma non si ritrasse quando la mano di lei arrivò ad accarezzarlo sul muso.
-Non è adorabile?-
-Mai quanto te- sussurrò Mish, guardandola teneramente. Era così dolce, mentre massaggiava la testa del cerbiatto...
-Cos'hai detto?-
Oh. Kami. Arrossì furiosamente, in contemporanea alla ragazza, che a quanto pare lo aveva sentito.
Mannaggia.
-Oh, nulla- balbettò tentando inutilmente di mantenere un tono disinvolto.
Di nuovo il silenzio, stavolta carico di imbarazzo. Il cerbiatto, innervosito dalla tensione nell'aria, sfuggì dalle mani di Pan e si rifugiò tra gli alberi.
Mish si affiancò cautamente alla ragazzina, evitando il suo sguardo, sedendosi a terra accanto a lei.
-Mi mancherai.-
Sobbalzò.
-Cosa?- fece sblalordito, alzando lo sguardo e fissandolo negli occhi di Pan, che era arrossita nuovamente.
-Ho detto che mi mancherai, ecco. Mi ero abituata a te- borbottò.
-Spero sia un modo per dirmi che mi vuoi un po' di bene- sorrise lui, troppo felice per ricordarsi della sua presunta timidezza.
-Beh, sì, immagino-
Si sorrisero, a vicenda.
Le loro mani si intrecciarono teneramente.
Mish alzò lo sguardo al cielo, e sobbalzò.
-Accidenti! Si è fatto tardi!-
-Dovremmo andare a casa- rispose lei, poco convinta.
-Già.-
Si guardarono.
-Cinque minuti?-

-Eccovi, finalmente! Ma dove eravate finiti?-
-In giro...-
Videl scosse la testa, ma non disse altro.
-Avanti, voi due, è ora di andare a dormire! Domani Mish partirà presto...-
L'aria si raffreddò immediatamente. Entrambi i ragazzi di rabbuiarono.
A nessuno dei due andava a genio l'imminente partenza.
Ma, purtroppo, era inevitabile.
-Buona notte.-
-A domani...- sussurrò Mish in risposta, reprimendo il più possibile la tristezza nella voce.
La guardò entrare, poi si voltò e si diresse verso la casa di Chichi.

Il sole brillava alto sui Paoz, quella mattina.
Pan, Mish, Gohan, Videl e Chichi erano tutti radunati sul prato davanti alle due case.
-Mi raccomando, fai buon viaggio!-
-Non affaticarti troppo, a volare...-
-... e riposati, ogni tanto!-
-Attento a non prendere troppo sole, siamo in estate...-
Mish, confuso da quella valanga di raccomandazioni, annuiva.
Aveva ricevuto i saluti da tutti... tranne che da lei.
Alla fine, scese il silenzio.
I tre adulti guardavano con aria di aspettativa Pan, che gli si era avvicinata.
-Allora... buon viaggio.- mormorò.
Mish notò che aveva gli occhi leggermente umidi.
-Mi mancherai.- sussurrò.
-Anche tu.- fece una pausa. -Tanto.-
Il vento cominciò ad alzarsi, scompigliando i capelli della ragazza, che si portò una ciocca dietro l'orecchio per impedire che le andassero davanti agli occhi.
-Tornerai a trovarmi?-
Mish la guardò. Poi, un sorriso incredibilmente luminoso gli si fece strada sul viso.
-Certo! In fondo, adesso so volare, no?-
Anche lei sorrise, gioiosa.
Poi, inaspettatamente, si chinò in avanti e gli schioccò un bacio sulla guancia, che arrossì immediatamente.
-Guarda che ci conto, eh!-
Lui si portò una mano alla guancia, incredulo. Poi, il sorriso tornò.
-Promesso.- sussurrò dolcemente, prima di alzarsi in volo.
Continuò a voltarsi mentre andava via. La voce di Pan lo raggiunse, un'ultima volta.
-Torna presto!-
Si bloccò in aria, e agitò una mano in segno di saluto.
-Arrivederci!- gridò, prima di sparire.
La piccola Pan continuò a guardare l'orizzonte, un'espressione sognante sul viso.
Non vedeva l'ora che ritornasse, realizzò, non senza un certo imbarazzo.
E avrebbe continuato a pensarlo, nei mesi e negli anni a venire, ogni volta che un Mish sempre più cresciuto avrebbe continuato a fare la sua comparsa dal cielo.
E avrebbe continuato ad aspettarlo, finchè non si sarebbe resa conto di amarlo, e di essere ricambiata.
E allora avrebbe continuato ad amarlo, fino a che non si sarebbero uniti nella stessa chiesa dove Son Goku aveva celebrato le sue nozze.
Avrebbe continuato ad essere felice, Pan, sempre di più, quando un altro piccolo Son avrebbe preso preso a zampettare per i Monti Paoz, e quando invece la copia esatta del nonno che aveva tanto amato sarebbe nata da suo figlio.
E avrebbe continuato a sentirsi felice, anche quando avrebbe chiuso gli occhi, vecchia, stanca ma serena, e nell'aldilà avrebbe rivisto i volti delle persone che aveva amato.
Ma Pan, tutto questo non lo sapeva ancora.
Quel giorno, mentre fissava il tramonto, poteva soltanto accorgersi che dopo tanto tempo, era di nuovo felice.

Dall'Aldilà, Son Goku rimase a fissare la sfera dove era riflessa sua nipote per qualche secondo, prima che essa svanisse.
Sospirò, alzandosi in piedi.
Shenron, a qualche metro da lui, lo esortava a partire.
Lui annuì, assente. Poi, sorrise.
-Penso che adesso Pan stia di nuovo bene. Ne sono davvero felice.- affermò, serenamente.
Salutò i due Kahioshin, salendo sulla groppa del drago verde.
Nella sua mente, andava formandosi un'idea.
-Shenron?-
-Sì?
-Vorrei che mi concedessi un giorno di libertà, solo uno. Vorrei tornare sulla Terra... e rivedere un'ultima volta mia nipote.-
-POTRAI, MA NON PRIMA DI CENT'ANNI, GOKU.-
Sospirò. Annuì.
-Cent'anni. Tra cent'anni, ci rivedremo, Pan.- sussurrò.
E poi, insieme al drago, sparì.

FINE

Finish!
Non ci credo O_O sono davvero riuscita a terminare una long-fic? Sono ancora incredula...
So che avevo promesso due capitoli, tuttavia tra pochissimi giorni parto e vado via per l'estate, così ho dovuto affrettare i tempi, in modo da non farvi aspettare fino a settembre! Ho cercato tuttavia di non scrivere un capitolo "arronzato"...
Piaciuto il finale? Aperto, certo, ma in certo senso non lo è... tipico finale alla Dragonball, teneroso, e "leggero" (non c'è nemmeno un bacio in tutta la serie... U_U)...
Spero che la conclusione vi sia piaciuta, e che il capitolo non vi abbia deluso!!!
Ora vado, ma prima, avrei una richiesta:
Anche chi non ha commentato finora, lasciasse un commento, per farmi sapere cosa ne pensa della fic!
Infine... vorrei fare un ringraziamento speciale a LadyDreamer, l'unica che ha commentato ogni capitolo, e che mi ha sempre sostenuta... Grazie Mille :-D!!!
Arrivederci alla prossima!

Kiaretta_chan_94