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Autore: Roulette    13/03/2014    7 recensioni
*STORIA INTERATTIVA*
Una misteriosa creatura si sta risvegliando, accompagnata da un vecchio nemico.
Due dei scompaiono nel nulla e una misteriosa eclissi provoca scompiglio nel mondo degli umani e sull'Olimpo.
Saranno i vostri semidei a ristabilire l'ordine. La profezia è già scritta, siete pronti, semidei?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gli Dèi, Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutti i semidei erano riuniti attorno al focolare, che quel giorno risplendeva di un colore blu scuro, come l’umore dei ragazzi, curiosità e un po’ d’angoscia.
Alton stava seduto comodamente insieme ai suoi fratelli figli di Ares e fissava con interesse il centauro che si stava posizionando al centro del padiglione, poco distante dal fuoco magico che rischiarava la notte scurissima.
Tutte le nottate, dal giorno del Grande Blackout erano state molto più scure del solito. Nemmeno la Luna riusciva ad illuminarle davvero.
-Buonasera a tutti- Iniziò Chirone, -Come promesso, vi verrà spiegato il perché del famoso Grande Blackout, verificatosi qualche giorno fa.
Vi ricordo che dopo questo discorso si svolgerà la consueta partita di Caccia alla Bandiera, per cui vi chiedo di non rimuginare troppo su ciò che sto per raccontarvi e tener conto che io e il signor D stiamo già risolvendo il problema.-
Il prologo di Chirone aveva solo fatto incuriosire ulteriormente i ragazzi, che si erano tutti sporti in avanti per cogliere meglio le parole del centauro.
-Dunque, quella sera è stato come se il Sole si fosse spento, giusto?- Tutti annuirono impazienti. –Beh, in effetti è vero. Il Sole è stato rapito.-
Quelle parole spiazzarono tutti.
Dalle panche si levarono interrogativi ad alta voce. ‘Rapito?’, ‘Rapito da chi?’, ‘E’ per caso uno scherzo?’.
Chirone ristabilì l’ordine e prese di nuovo la parola. –Vi prego di non interrompermi, onde evitare di perdere tempo inutilmente. Alla fine potrete porre tutte le domande che volete.-
Tutti si zittirono e lui continuò.
-Non sappiamo chi possa essere stato il ladro, ma come avrete notato ho usato il termine rapito, che è riferito, appunto ad un entità vivente. In questo caso divina. Si tratta, infatti del dio Helios, divinità dell’astro solare.-
-Non sappiamo chi potrebbe essere stato il ladro, ma gli Dèi hanno chiesto il nostro aiuto.-
Alton per poco non cadde dalla panca.
Qualcosa di rubato, un ladro sconosciuto, gli Dèi che chiedono l’aiuto del Campo Mezzosangue.
Non serve essere un figlio di Atena per capire che si tratta di un’impresa. E lui doveva farne parte.
 
Annie era abbastanza preoccupata.
Se si tratta di rubare lei era sempre stata la migliore del Campo, ma si chiese come diavolo si potesse fare a rubare – anzi, rapire – il Sole.
-Helios è sempre stato un grande amico del Dio Apollo…- Iniziò Chirone abbassando lo sguardo –E Apollo era l’unico a conoscere il luogo segreto dove egli risiedeva. Perché, come ben sapete, Helios non vive sull’Olimpo, ma in una regione lontana, che nessuno conosce.-
Tutti i semidei aprirono la bocca con stupore, qualcuno chiese ‘E non si potrebbe chiedere ad Apollo di andare a controllare a ‘casa’ di Helios?’.
Chirone fece un grande respiro. –Purtroppo, anche il divino Apollo sembra scomparso.-
Annie si voltò di scatto verso le panche dei figli di Apollo, ai quali caddero gli strumenti di mano quasi all’unisono.
Un ragazzo dai capelli castani e gli occhi dorati la colpì particolarmente. Sembrava quasi essersi dimenticato di respirare.
Gli occhi, però, esprimevano una tristezza indescrivibile.
-Ragazzi, hanno bisogno di noi.- Ripetè Chirone con convinzione.
 
Francesca sentì una morsa al cuore quando Chirone pronunciò quelle parole.
Suo padre, scomparso.
Una lacrima le rigò la guancia sinistra. Ripensò al giorno in cui suo padre Apollo le aveva regalato il ciondolo azzurro che si trasformava in un arco.
Era stato così gentile e a lei era venuto quasi da piangere per la gioia, non si riteneva speciale, ma quel giorno suo padre l’aveva fatta sentire la più importante di tutti.
Accarezzò il ciondolo con affetto e lo strinse nella mano.
Avrebbe partecipato all’impresa, per sé stessa e per suo padre.
Si voltò verso Francis, stava facendo di tutto per non piangere. Gli strinse forte la mano e gli sorrise.
Il fratello rispose al sorriso, ma non era capace di fare il grande, così pianse anche lui.
Un figlio di Atena prese la parola, -Ma se il Sole è stato ru.. rapito, perché tutti i giorni lo vediamo nel cielo?-
-Oh, giusto.- Chironè si diede un colpetto sulla fronte –Il divino Efesto è riuscito a sostituirlo con una palla infuocata costruita sul momento, ovviamente per non lasciare il mondo al buio per tutto il tempo, la divina Artemide ha portato la Luna in cielo, per questo alle quattro di pomeriggio l’avete vista sorgere.-
Chirone si schiarì la voce –Tuttavia, la palla infuocata non durerà a lungo, per questo domani mattina lanceremo l’impresa per andare a recuperare il Sole prima di ripetere il Blackout. La Foschia è riuscita ad impedire agli umani di notare il Blackout, a loro è sembrata una comune eclissi, però se si ripeterà ancora Efesto non sarà in grado di costruire una nuova sfera e gli umani noteranno la mancanza del Sole.-
 
Tutte quelle notizie fecero girare la testa a Neela. Ecco perché riusciva a fissare il ‘sole’, perché quello non era il Sole e non le bruciava gli occhi.
Tutte le stramberie che si erano verificate in quei giorni avevano finalmente un senso, era come se ogni pezzo del puzzle di quella strana vicenda si fosse incastrato perfettamente agli altri.
La capogruppo figlia di Ares, Clarisse, si alzò e prese la parola: -Quindi, c’è un’impresa in corso, no?-
Chirone sollevò il capo e annunciò: -Sì, c’è un’impresa in corso, ma non sappiamo ancora bene quali semidei mandare.-
Dalla casa di Ares si levarono le proteste.
-Dovrebbero farlo i figli del diretto interessato, Apollo!- Disse Will Solace, capo della casa di Apollo.
Neela osservò i suoi pochi fratelli della casa di Nyx. Di sicuro loro non sarebbero stati resi partecipi dell’impresa.
Se si trattava di Sole e Dèi solari, sicuramente loro, figli della notte, non erano la scelta più appropriata.
Però, pensandoci bene, durante le nottate di quei giorni si era sentita più in forma che mai, come se quel poco di Sole, che comunque era presente nel Cielo, ma che illuminava la parte opposta del globo, non fosse presente.
Troppo Sole la indeboliva un po’, ma in compenso la notte era più forte, più agile e più sveglia che mai.
Si passò una mano tra i capelli scuri e il suo sguardo guizzò verso la panca dei figli di Apollo. Che smidollati.
Si chiese cosa avrebbe fatto se sua madre fosse scomparsa. Non avrebbe pianto di sicuro, dato che lei non le aveva mai parlato.
Passò in rassegna tutti i volti dei figli di Apollo finché non incrociò gli occhi dorati di Francis, il ragazzo di quella mattina.
Senza neppure accorgersene distolse lo sguardo e iniziò a fissarsi i piedi.
Cosa diavolo le prendeva?
Scosse la testa con forza, Chirone stava cercando di placare Clarisse e Will, che litigavano.
-Fino a prova contraria siamo noi figli di Ares i migliori in guerra, per questo dovremmo essere noi a prendere parte all’impresa!- Urlò Clarisse.
-Voi? Spero tu stia scherzando.- Si sollevò la capogruppo della casa di Atena, Annabeth.
-Ecco che arriva la Sapientona!- Sbottò Clarisse.
-Insomma!- Intervenne Chirone –Silenzio!-
Tutti si sedettero pacatamente.
-Dunque, non sappiamo ancora quali semidei reclutare per la missione, aspetteremo notizie dall’Olimpo.-
-Ma non possiamo aspettare!- Will Solace scattò in piedi –E’ una cosa seria! Sappiamo che Apollo è in pericolo, dobbiamo agire in fretta!-
-Lo so, Will, hai perfettamente ragione.- Ammise Chirone abbassando lo sguardo, ma non possiamo mandare semidei scelti a caso nelle Terre Sconosciute.-
Dalle panche si sollevò un sonoro oh generale.
-Le Terre Sconosciute?- Chiese qualcuno dalla panca di Efesto.
A Neela non piaceva molto quel termine. Le dava idea di una zona scura e tempestosa, dimenticata dagli Dèi.
Si immaginava le Terre Sconosciute come una radura secca e coperta di nuvole nere che scurivano il cielo.
Un fulmine squarciò i mormorii dei ragazzi e per un secondo Neela pensò che avesse colpito lei.
Si ritrovò stesa a terra, con il petto che le bruciava tanto che sembrava stesse andando a fuoco.
Era come se le avessero impresso un marchio a fuoco.
Diede un’occhiata alla zona che le faceva male e la bocca le si spalancò.
Non ricordava di aver fatto un tatuaggio, ma quello strano simbolo se ne stava lì, sotto la maglietta, poco più in basso della spalla destra.
Fumava ancora e a Neela faceva un male atroce.
Provò a toccarselo, ma questo peggiorò ulteriormente la situazione, un gemito di dolore le uscì dalle labbra senza nemmeno che se ne accorgesse e un suo fratello si voltò chiedendole: -Tutto ok?-.
Annuì senza dire una parola, perché era sicura che se avesse aperto bocca sarebbe scoppiata a piangere per il dolore.
Il marchio se ne stava lì, bollente e fumante.
Respirò a fondo più e più volte, finchè non ebbe la forza di sollevare il tessuto arancione della sua maglietta e osservarlo bene.
Un cerchio nero e profondo circondato da triangoli neri e grigi le apparve davanti agli occhi. Al centro sembrava esserci una grande H.
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Che diavolo significa? Pensò frustrata, mentre per la mente le scorrevano le immagini di sé stessa alla partita di Caccia alla Bandiera che, tutta dolorante, cercava di evitare alla pesante armatura di cozzare contro il suo marchio a fuoco.
Dannazione pensò sbattendo un piede a terra sembro una stupida mucca.
 
Alex diede una seconda occhiata allo strano tatuaggio che gli era apparso sul petto dopo il fulmine - sicuramente mandato da Zeus – che aveva zittito il Campo.
Gli faceva male, cavolo se gli faceva male.
Respirava a fatica.
Aveva cercato di sembrare il più naturale possibile mentre quel fulmine lo investiva come un marchio a fuoco.
Sì, proprio un marchio a fuoco.
Quello strano simbolo lo insospettiva, ma non voleva parlarne con nessuno. C’erano un sacco di cose che lo insospettivano in lui, e la sola persona che condivideva i suoi segreti era finita male.
Sentì un groppo in gola e i pensieri di Claire gli pulsarono in testa come spiriti del vento in gabbia, li seppellì con tutte le sue forze, se ci si abbandona al dolore si finisce male.
Diede un’occhiata alla panca di Poseidone.
Percy Jackson, il capo della Casa stava facendo il cretino con Elizabeth, come al solito.
Anche se Jackson era fidanzato Alex sentì una piccola fitta di gelosia, che subito represse. Non poteva legarsi. Non di nuovo.
Lui amava ancora Claire.
Anche se sapeva che non l’avrebbe più rivista.
Si voltò con un sospiro.
 
Elizabeth stava ridendo come un’idiota. Percy era come un fratello maggiore per lei e si era subito accorto che c’era qualcosa che non andava. Il fulmine le aveva procurato un dolore lancinante al petto, dall’altro lato della sua cicatrice.
Percy le aveva chiesto C’è qualcosa che non va?, ma lei non gli aveva risposto.
Allora lui aveva iniziato a sparare battute talmente pessime che le avevano fatto tornare il buonumore e non sentiva quasi più il dolore, gli voleva molto, anche se molte volte la sua ragazza, Annabeth, faceva delle battutine sarcastiche che rivelavano una leggera punta di gelosia.
Ma, in fondo, Annabeth era così. Gelosa di qualsiasi persona si avvicinasse al suo Percy.
Il pensiero fece sorridere Effy, che quasi non si accorse che Chirone aveva sciolto la riunione e incitava tutti a prepararsi per la Caccia alla Bandiera.
-Andiamo a fare il gàidaros a qualche stupido figlio di Ares.- Le disse Percy sollevandosi ed Effy non poté negare quanto suo fratello fosse bello.
Non che le piacesse, per carità. Ma lo trovava davvero attraente.
Per quanto possa essere attraente un idiota come lui, sia chiaro.

Ciao lettori!
Allora, prima di tutto scusate per il ritardo, ma io aspetto sempre l'ultimo momento per vedere se recensiscono tutti.
Sia chiaro, non mi interessa un granchè delle recensioni, ma non vorrei che qualcuno rimanesse molto indietro, come mi è capitato in un'altra storia.
Ma parliamo d'altro!
Che ve ne pare del capitolo? Spero di avervi spiegato (attraverso il bel faccino (?) di Chirone) la situazione nel miglior modo possibile.
Fatemi sapere cosa ne pensate in una recensione qua sotto e non là sopra (DanieleDoesen'tMatter style).
Vi mando tanti cari saluti,
al prossimo capitolo wheee.
-Weather (a cui a fatto male il sole di questi giorni).
  
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