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Autore: Jelena_99    13/03/2014    7 recensioni
L'estate… tre mesi lontano dalla scuola, tre mesi per staccare, tre mesi… per innamorarsi.
Cosa potrebbero combinare i ragazzi più talentuosi dello Studio One Beat in vacanza?
Tra risate, pianti, scene comiche e problemi di cuore, i ragazzi impareranno a legare, a farsi forza l'un l'altro ed anche i peggiori nemici impareranno a sorridersi.
L'estate, tre mesi per ridere, tre mesi per guardare il tramonto sulla sabbia, tre mesi per imparare il valore dell'amicizia.
****
In collaborazione con Supernova_151.
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Ludmilla era sconvolta. Nessuno ragazzo le aveva tolto le parole di bocca come aveva fatto Diego, neanche Federico. Non voleva diventare una Violetta numero due, non voleva decidere tra due ragazzi. Non voleva far soffrire ancora, aveva paura che questa cosa la potesse far tornare come prima, non voleva essere giudicata ancora, era cambiata e stava bene com'era. Doveva farsi un giro, così i pensieri negativi sarebbero scomparsi.
Adocchiò la sua bici e si mise in sella, pronta a passare per i campi verdi del campeggio. Chiuse gli occhi, pensando a quando era piccola: amava andare in bici, soprattutto quelle volte che ci andava con Diego. No, aspetta, non devo pensare a lui! Non fece attenzione a un sasso e cadde, facendosi male al ginocchio destro, ormai tutto sbucciato e sanguinante. Dannazione!
-Ludmilla! Sei caduta?- ecco, ci mancava solo che Federico la vedesse cadere in pieno stile, specialmente in quel momento.
-No, sto aspettando che Matias del Mondo di Patty venga a rubarmi il corazon!- ribatté la bionda, alzandosi, sentendo una fitta al ginocchio.
-Vieni, ti do una mano.- il ragazzo provò ad avvicinarsi, ma lei, a malincuore, lo spinse via. Non aveva il coraggio di parlargli dopo quello che... non sapeva neanche cosa fosse successo con Diego, era strano e non doveva ripetersi.
-Vado da sola, ce la faccio.- mentì. -Tu porta la bici al bungalow.- e si diresse verso l'infermeria. Nonostante il dolore che sentiva, cercava di camminare a passo svelto. Voleva scordarsi di Diego e di Federico, però amava quest'ultimo, l'aveva aiutata a trovare se stessa, a relazionarsi con gli altri senza aggredirli sempre, ovviamente questo non riguardava assolutamente la ragazzina biondina sorella di Nata.
E neanche a farlo apposta andò a sbattere contro qualcuno e la ferita le fece ancora più male.
-Ludmilla?- la voce di Diego le arrivò alle orecchie e qualcosa scattò dentro di lei.
-E no, pure tu! Ma che avete voi ragazzi? Il radar per ragazze che vogliono stare da sole?- sbottò, furiosa, più che con Diego e Federico, era arrabbiata con se stessa per quello che le stava accadendo, quando si era ripromessa che nessun ragazzo l'avrebbe mai fatta soffrire.
Il ragazzo la ignorò e il suo sguardo cadde sul ginocchio sanguinante: -Che hai fatto lì?-. Quella domanda fece infuriare ancora di più la bionda.
-Il mio ginocchio ha avuto il ciclo, niente di che.- replicò, poi lo sorpassò e ricominciò a camminare, ma Diego la prese in braccio, pronto a portarla in infermeria e deciso a non lasciarla andare sola fino lì.
-Che stai facendo? Mettimi giù!- ordinò Ludmilla al moro, ma quello era tutt'altro che impaurito dai suoi ordini, la bionda si ricordò che non stava parlando con Nata in fondo.
-Se non ti stai buona cadrai, siamo quasi arrivati, abbi un po' di pazienza.- rispose calmo Diego, ma in realtà voleva sogghignare per i lamenti della bionda.
-Forse tu non hai capito! Una supernova di talento come me non ha bisogno di qualcuno che la porti in infermeria. Soprattutto se questo “qualcuno” è stupido, rincitrullito e...- Ludmilla iniziò il suo monologo, ma il ragazzo la fermò subito: -E sexy?- ghignò.
-No, idiota.- concluse soddisfatta la bionda, mentre ormai erano arrivati in infermeria.
L'infermiera la fece accomodare su un lettino e iniziò la medicazione, ovviamente beccandosi le imprecazioni da parte della bionda.
-Ma si rende conto che sta danneggiando il ginocchio di una stella?! Ma come osa?!- poi si rivolse a Diego. -Io vi avevo avvisato! Dovevo portare tutto il mio staff personale!- e le lamentele della bionda continuavano a riempire la stanza con un'infermiera stordita e un Diego divertito.

*

-Lara? Che ci fai qui?- domandò Leon, sotto lo sguardo attento di Violetta.
-Sono venuta in campeggio con delle mie amiche e tra qualche settimana mi raggiungerà anche mio cugino.- spiegò la mora. -Tu sei con la tua ragazza?- domandò, sorridendo fintamente. Ancora ricordava quello che provava per il ragazzo che aveva di fronte.
-E con i miei amici.- rispose Leon, facendo un sorriso. -Ehi, che ne dici di venire a giocare a palla con noi?- propose e la ragazza accettò volentieri. Entrarono in piscina, raggiungendo gli altri.
-Ragazzi, lei è Lara, la mia meccanica.- la presentò a tutti e poi cominciò a spiegare un gioco da fare con la palla: -Ci mettiamo tutti a cerchio, poi cominciamo a palleggiare con la palla contando i passaggi, al numero cinque si schiaccia, chi viene colpito è eliminato. Per eliminare chi ha schiacciato bisogna bloccare la palla.- tutti capirono in fretta, tranne Andres ovviamente, che era un po' confuso, appunto fu il primo ad essere eliminato.
-Uno!- Francesca la passò a Marco, che a sua volta la tirò a Broadway: -Due!- Broadway la passò a Maxi: -Tre!- Maxi la passò a Nata: -Quattro!- e Nata schiacciò verso Lena, colpendola in pieno: -Cinque!-
-Ciao ciao sorellina.- disse Nata, facendole la linguaccia. Lena la guardò male, ma poi scoppiò a ridere, dirigendosi verso Andres.
-Uno!- Nata a Camilla.
-Due!- Camilla a Francesca.
-Tre!- Francesca a Leon.
-Quattro!- Leon a Lara.
-Cinque!- Lara colpì Violetta sulla pancia, facendola piegare in due dal dolore. La moretta si avvicinò di corsa alla biondina: -Oddio, Violetta, mi dispiace!- esclamò preoccupata. Leon si avvicinò alle due, assicurandosi che Violetta stesse bene. La ragazza sorrise debolmente, annuendo e scusandosi, andando al bungalow, accompagnata dal suo ragazzo. Lara si sentiva in colpa, non aveva intenzione di farle del male e ora, dato che Leon se n'era andato si sentiva fuori posto con i suoi amici.
-Ehm, io vado, magari ci rivediamo domani.- disse e tutti la salutarono, tranne Francesca, che aveva qualche dubbio su di lei. Lara raggiunse le sue amiche, sentendosi a disagio, nel mentre i ragazzi dello Studio ricominciarono a giocare.

*

Quella sera Violetta dormiva, così che il dolore passasse velocemente; Leon era a parlare con Lara delle prossime stagioni di motocross; Marco e Francesca cercavano di comporre la canzone per il compito di Pablo; Andres giocava con le costruzioni che si era fatto comprare e Broadway, Maxi, Diego e Federico giocavano con le carte di briscola. Broadway, il quale si faceva consigliare da Camilla, dato che era una frana in quel gioco, era in coppia con Maxi, che invece tentava di spiegare le regole a Nata, che sempre più confusa annuiva, fingendo di capire. Diego era in coppia con Federico, che aveva sulle sue gambe Ludmilla, e questa cosa al moro non andava bene e non si spiegava nemmeno il perché. Continuarono a giocare, fin a quando Lena non venne con delle bottiglie di Martini Bianco.
-E cosa sono quelle?- domandò Camilla, alzando un sopracciglio.
-Dovete scrivere delle canzoni, no? E allora come fate senza aver vissuto con un po' di alcol nelle vene?- si giustificò quella.
-Tu sei pazza!- commentò Ludmilla, facendo un cenno ovvio con la mano.
-*1Hai paura, Ferro?- la sfidò la ragazzina.
-*2Ti piacerebbe!- rispose la bionda. Iniziarono tutti a bere, chi più chi di meno, ma comunque finirono tutti ubriachi fradici.
-*3Lo so che ti piacciono le tue amichette brasiliane, so che ti vedi ancora con loro.- ormai Camilla stava piangendo e non ragionava più e così pure Broadway scoppiò a piangere senza una ragione precisa. -Dovrei picchiarti! Anzi no, ora ti bacio!- e così baciò il suo ragazzo, mentre Andres era rannicchiato a terra che singhiozzava: -I conigli mi uccideranno, lo so! I conigli! Li vedo, stanno arrivando!-
Lena si era trasformata in una spogliarellista e riceveva applausi da Marco e Maxi, mentre Nata e Francesca ridevano e piangevano in contemporanea. Federico invece si era addormentato sul tavolo senza maglietta, il perché era una ragione ignota a tutti. Diego diceva cose senza senso e Ludmilla rideva a crepapelle, ma lì era la più sobria di tutti, dato che reggeva l'alcol molto bene.
Andres sentì un conato di vomito arrivare e corse nel bungalow delle ragazze dritto dritto nel bagno, ma quando si vide allo specchio urlò indemoniato al suo riflesso: -Un coniglio! Aiuto un coniglio! Ti prego, non mi uccidere!-
E la serata andò avanti così, fino a quando non tornò Leon e mise tutte le cose in ordine, spedendo tutti quanti a letto. Ormai era sempre più convinto che quella non sarebbe mai stata una vacanza normale.


 

Nota Dell'Autrice:
*1 Citazione di Harry Potter
*2 Citazione di Harry Potter pt. 2 u.u
*3 Citazione un po' diversa di Glee
Sarò breve, perché ho molto da fare e sono al telefono con un'amica. Ringrazio ithinkaboutyou, Cucciolapuffosa, Only leonetta e Miss Espinosa per avere recensito lo scorso capitolo, grazie per tutto il vostro supporto, vi adoriamo *^* Abbiamo Lara, un po' di Diemilla e i ragazzi ubriachi, sono morta tipo ahhahahaha Andres è il top u.u Io vi saluto!
Un Bacio,
Jelena & Supernova <3

  
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