Le stelle, per brillare, hanno bisogno dell'oscurità
Hermione Granger è sempre stata, fin da piccola, quel tipo di persona che non si lascia intimorire facilmente.
I commenti spiacevoli che i suoi compagni spesso le rivolgevano non la sfioravano minimamente.
Quando sentiva che iniziavano a fare così, non si premurava nemmeno di alzare gli occhi dai suoi libri.
Ma c’è sempre un momento nella vita in cui l’indifferenza svanisce, e le prese in giro iniziano a fare davvero male.
Un momento in cui, quando cerchi di essere forte come lo sei sempre stata, senti le lacrime premere da dietro le palpebre.
Quel pomeriggio di Halloween era uno di quei giorni.
Ron la stava prendendo in giro, le faceva il verso. Le diceva che non aveva amici.
In quel momento Hermione non resistette più.
Lasciò che le lacrime le rigarono il volto, mentre correva verso il bagno delle ragazze. Si rinchiuse in un cubicolo sbattendo la porta, poi si appoggiò con la schiena sul muro e si lasciò scivolare giù, sul pavimento.
Pensava che non sarebbe più riuscita ad alzarsi.
Secchiona. Sotutto. Irritante. Insopportabile. Sbagliata.
Quelle parole le rimbombavano in testa, un eco continuo.
Era così che i suoi compagni la etichettavano. Era così che si sentiva lei.
Prima faceva l’indifferente, ma ora aveva scoperto quanto le parole possono far male.
Pianse con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la forza che aveva in corpo.
Era sprofondata in una specie di mondo buio.
La sua vita stessa era immersa nel buio: ormai di forza non ne aveva più, sarebbe stato complicato uscirne.
Ma le stelle, per brillare, hanno bisogno dell’oscurità.