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Autore: le coinquiline    30/06/2008    0 recensioni
questa è una quadrilogia che prosegue da sei anni,perchè CHI SI FERMA E' PERDUTO ma chi fa da sè fa per tre -a meno che non abbia validi coinquilini- ASTENERSI MORALISTI
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo, Andrea e Lele si svegliarono nelle rispettive case, accusando un forte mal di testa e una febbre galoppante.
Ma Kiass e Zé, che li conoscevano troppo bene, decretarono "Non è vero! Non hai nemmeno gli occhi lucidi!!!".
"Come no?" piagnucolò Andrea, sbattendo le ciglia.
Poi fu la volta del mal di pancia.
"Ti è venuto il tuo ciclo mensile?" chiese Zé a Lele.
"No" replicò lui, consultando la sua agendina.
"Allora non è vero".
Poi fu la volta del mal di schiena e del mal di collo, ma ormai la decisione era stata presa: dovevano andare dal dentista, e non c'erano scuse che potessero reggere.
Così partirono tutti con l'utilitaria di Lele, la "Jaguar di Barbie".
Alla guida c'era Zé, e accanto Kiass. Dietro, Andrea e Lele piangevano disperati.
"Ma cosa cazzo piangi, tu? Ti devi rimettere un solo dente, e io tutti!!" urlava Lele.
"Ma io ho paura... Il dentista è brutto e cattivo e fa tanta bua..." singhiozzava Andrea.
"Ora gli do una pezza col crick della macchina e faccio stirare le zampe a tutti e due!" disse Kiass.
Per fortuna arrivarono presto nella piazza dell'ospedale.
Ma il parcheggio era pieno, l'appuntamento era stato fissato per le dieci, e i quattro presentavano già un quarto d'ora di ritardo sulla tabella di marcia.
"Come facciamo?" chiese Kiass.
"Oh, guarda! Un posto vuoto!" canticchiò Zé. Il posto non era vuoto, ma lei, in quinta, spiaccicò una cinquecento bianca e spense il motore sospirò soddisfatta.
Il dentista era al primo piano, e lungo il corridoio Lé e Andre non fecero altro che litigare su chi dovesse andare per primo.
Se la giocarono a morra cinese,  vinse Lele.
Allora Andrea, tirando su il moccio verdastro che gli pendeva dal naso, si strinse il suo orsacchiotto al petto ed entrò coraggiosamente nell'ambulatorio.
Ci volle poco: due ore dopo, durante le quali non provenne alcun suono dall'ambulatorio se non le urla di Andrea, quest'ultimo uscì tutto fiero mostrando il suo dente nuovo di zeppa.
Per Lele occorsero all'incirca cinque ore, e quando uscì neppure si reggeva in piedi.
Ma mentre se ne andavano, lui fischiò ad un'infermiera e Zéro, percependo un certo peso in testa, gli sganciò un pugno abbattendogli i due incisivi  costringendolo a tornare, ancora una volta, dal dentista.
Uscirono che si era fatta sera, e tra l'altro Kiass e Zé dovevano presentarsi in tempo per la finale di Sveline.
Nel parcheggio c'era un Fanculese che cercava una macchina, una certa cinquecento bianca.
"Mai vista!" disse Zé.
Per arrivare a casa misero i razzi alla macchina, e in un batter d'oppio giunsero a destinazione.
"Ci vediamo stasera" disse Zé preparando Quattro Salti In Padella (le scarpe da footing di Lele).
"La vuoi fare la scarpetta?" chiese a Emanuele dopo aver cenato.
Kiass, troppo emozionata per la finale, non era riuscita a mangiare e continuava a provare una coreografia che potesse competere con quella delle sfidanti.
Poi si mise il girofica color vomito e quando incontrò Zé si stupì, perché lei ne indossava uno identico color diarrea.
Inizialmente ci fu la sfida delle bionde.
Zé doveva vedersela con la Fata Bucchina, che per l'occorrenza si era messa un vestito trasparente, nel senso che proprio non si vedeva ma, a quanto pare, c'era.
Ballarono "Se si china la Fata Turchina".
La seconda sfida, tra le more, vide contrapposte Kiass e la Madonna che ballarono sulle note di Lucio Dalla passandosi tutti gli spettatori.
Poi Mukka chiamò le quattro sul palco.
"La Svelina bionda di Striscia La Fanculizia èèè... Zéroooo!" urlò.
Zéro, dall'emozione, defecò sul palco diventando un tutt'uno col suo abito color diarrea.
Kiass era molto nervosa: le sue amiche Zé e Abla erano state elette Sveline, e voleva diventarlo anche lei.
"La Svelina mora èèè... Kiasss!!!" urlò finalmente Mukka.
"Dio, grazie!" urlò Kiass, e Dio si mise a piangere per la commozione.
Fu così che iniziò a piovere.
"Ci mancava solo questo, PRCD" brontolò la Madonna, e tutti si stupirono per averla sentita bestemmiare.

  
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