Erano un semplice
team.
Non erano
più
intelligenti degli altri, né più forti,
più spiritosi e nemmeno più divertenti.
Rin era
semplicemente semplice. Una ragazza come tante di un team come tanti di
un
villaggio come tanti di un pianeta come tanti.
Obito aveva
sangue nobile nelle vene, ciò nonostante il suo cuore di
Uchiha batteva per una
ragazza che non l’amava.
Kakashi era un
ragazzino complicato, abile e sicuro in tutto ciò che
faceva, non guardava mai
indietro, mai. Sapeva che la direzione della vita è una
sola: Avanti.
- Obito, puntuale
mai, eh?-
- Ma che vuoi,
sono arrivato, no?-
- Come no…-
- FORZA KAKASHI!-
Urlò il ragazzino moro al compagno.
- Non ho voglia
di allenarmi con te, oggi. Ho da fare.-
- Strizza, eh,
Kakashi?-
Intanto una bella
ragazza sedeva composta, il busto aderente al tronco del pesco che la
sorreggeva, i capelli sciolti e indomabili, lo sguardo attento, fisso
sui suoi
compagni.
- Eddai, allenati
con me! Che ne è del lavoro di squadra? Se non accetti devo
dedurne che mi
temi!-
- Obito, lascia
in pace Kakashi!- Sbottò la bella Rin.
Lo sguardo del
ragazzo si fece vacuo, mentre il cuore batteva forte al solo udire le
parole di
lei.
- Scusami, Rin.-
Erano un semplice
team.
Non erano
più
intelligenti degli altri, né più forti,
più spiritosi e nemmeno più divertenti.
Rin la bella
Obito il folle
Kakashi
l’abile
- Rin …-
- Che vuoi,
Obito?-
Il ragazzo
passò
lo sguardo sul corpo della compagna, indugiando sui bei seni.
L’Uchiha
arrossì
e volse lo sguardo altrove.
- Vuoi essere la
mia ragazza?-
E se qualcuno
fosse passato avrebbe detto che quel tizio parla col vento, tanto si
sforzava
di non guardare Rin.
- Manco morta,
scusa.- Lei scoppiò a ridere, era certa che il compagno
scherzasse. Ma poi vide
i suoi occhi riempirsi di lacrime, e le parve di vederlo spegnersi.
- Obito
…ma
dicevi sul serio?-
La ragazza si
rispose da sola. Era imbarazzata come non mai.
-Tu sei un mio
caro amico …ma io amo Kakashi, non te.-
- Certo
…sì.- Il
ragazzo fece per avviarsi a villa Uchiha.
- Obito ?-
- Sì?-
- Sicuro di stare
bene?-
- Certo.-
Erano un semplice
team.
Non erano
più
intelligenti degli altri, né più forti,
più spiritosi e nemmeno più divertenti.
Rin era confusa
Obito era
insicuro
Kakashi era
costantemente impegnato
- Ciao Kakashi!!-
- Ciao Rin- Ma
lui nemmeno la guardava, aspirava ormai da troppo tempo
all’invenzione di una
tecnica formidabile che avrebbe zittito tutti quanti.
- Senti, vuoi
venire a bere qualcosa?-
- No scusami
…andate tu e Obito, io ho troppo da fare per le cenette di
team.-
Rin
cominciò a
capire cosa provava Obito.
- Ma io non
intendevo affatto una cena di team intendevo …ecco
…qualcosa di intimo, insomma
…solo noi due.-
Il ragazzo
sbuffò.
- Ascolta, Rin,
se hai tempo da perdere con me perché non vai a esercitarti
in qualche
tecnica?-
La ragazza
tornò
a casa sua,si stese a letto e, affondando la testa sul cuscino, pianse
amaramente
Erano un semplice
team.
Non erano
più
intelligenti degli altri, né più forti,
più spiritosi e nemmeno più divertenti.
Rin era ferita
Obito era a pezzi
Kakashi non aveva
tempo.
- Obito?.-
- Che
c’è?-
Chiese voltandosi verso il compagno di team. Sembrava triste come non
l’aveva
mai visto. In effetti non ricordava di averlo mai visto triste.
- Hanno rapito
Rin …alcuni ninja della roccia.-
L’Uchiha
scattò
in piedi.
- Spetta a noi
recuperarla!-
- Certo.-
“Ti
salverò Rin.
A costo di rimetterci la vita, ti salverò.”
Erano un semplice
team.
Non erano
più
intelligenti degli altri, né più forti,
più spiritosi e nemmeno più divertenti.
Ma
all’occorrenza
Rin sapeva essere decisa
Obito poteva
restare serio.
Kakashi riusciva
a trovare tempo.
E nei momenti
duri, sapevano essere uniti.
- KAKASHI,
ATTENTO!!-
Il ragazzo albino
si voltò velocemente verso la frana. Veniva verso di lui.
Sarebbe stato
sommerso dalla terra e dalle rocce.
Sarebbe morto. Sarebbe se qualcuno non
l’avesse spinto
via.
Un grido, un
suono sordo, il sapore della polvere.
E
di Obito più nessuna traccia.
Erano un semplice
team.
Non erano
più
intelligenti degli altri, né più forti,
più spiritosi e nemmeno più divertenti
Ma tutti e tre
sapevano amare.
- OBITO!!-
- Kakashi
…amico
mio.-
- No …-
Scavando tra le
macerie liberò Obito, ma la parte destra del suo corpo era
stata distrutta dai
detriti.
- Mi dispiace
…-
Le lacrime
solcavano il volto di Kakashi.
- Rin …sta
…bene?- chiese a fatica Obito.
- Sì. Mi
dispiace, amico. Non sono stato capace di proteggerti. Non ho saputo
riportarvi
entrambi a casa.-
- L’ho
…fatto…per
Rin …e per te. Perché
…lei…ti.. ama…non ama…me.-
Kakashi cadde in
ginocchio accanto a ciò che restava del suo compagno.
- Kakashi
…?-
- Shh …non
parlare. Vedrai che riuscirò a salvarti. Ce la faremo,
Obito, anche questa
volta.
- Ti prego
…prendi il mio segreto.-
- Cosa?-
Ah, Sharingan.
Qualità ambita. Pochissimi hanno la fortuna di possederla,
nessuno di acquistarla.
Solo Kakashi.
Colui che
restò accanto
all’amico, e gli tenne la mano mentre la sua anima volava in
cielo.
Kakashi stava in
piedi
davanti alla calda roccia scaldata dal sole. Erano passati molti anni,
troppi.
Depose un fiore sopra
la tomba, mentre con la mano carezzava l’incisione di Obito Uchiha.
“Buongiorno,
amico
mio” Kakashi contemplò ancora il nome del compagno
sbadato, chiacchierone, un po’
pazzo e sempre mezzora in ritardo. Se era vivo, era solo merito suo, e
del suo straordinario
coraggio. Era morto da eroe, anche se non aveva vissuto come tale. Ma
si sa, un
cambiamento può avvenire in decenni, ma spesso una persona
rivela ciò che alla fine.
La fine della strada. La fine della vita.
Kakashi
guardò l’orologio.
Sorrise: i suoi ragazzi avevano aspettato abbastanza.
FINE
È la mia
prima fanfic
su questo team. Spero vi abbia commosso.
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of Destiny